Epilogo
Epilogo
George amava dipingere.
Egli rappresentava l’unica rivelazione sbocciata nella dimora
isolata dei White.
Elizabeth aveva iniziato a fornirgli il materiale utile alla
pittura, e il ragazzo creava panorami mozzafiato. Amante della natura com’era,
sapeva cogliere ogni dettaglio di albe e tramonti. Era un talento naturale.
Ci metteva una passione che faceva veramente colpo sulla
vedova, che adorava osservarlo mentre era concentrato a mettere su tela colori
sgargianti ma attenti a non abbandonare mai le sfumature reali.
Elizabeth, dal canto suo, preferiva trascorrere giornate
intere a scrivere; ormai sapeva abbastanza sull’allevamento delle galline
ornamentali da poter mettere su carta almeno parte del suo sapere acquisito
dopo anni di esperienze.
Aveva investito sui Sultano, ed era riuscita a trarne fama e
guadagno. Finalmente la sua vita sembrava a posto, e nessuno voleva più
invitarla a risposarsi.
Di mariti ne aveva avuto uno e l’avrebbe amato in eterno, adorava
affermare con sincerità.
Le sue dolci galline, lo scrivere e il suo talentuoso George
sarebbero nel complesso stati il suo bastone per la vecchiaia. Non ne dubitava.
Ora si stava abituando a vedere tanti incroci nuovi… anche i
polli stavano cambiando. Tutto era in mutamento, anche i tempi.
Sull’Europa pareva splendere l’ultimo sole, prima di un lungo
tramonto. Era forse quella sensazione malinconica a trasmettere un ultimo senso
di gratificante benessere interiore a Elizabeth.
Qualunque fosse stata la sorte dell’umanità, i polli
sarebbero per sempre stati al suo fianco. Al fianco degli uomini, come fedeli
amici con cui condividere il Destino di questo misero mondo.
Questo era l’ultimo capitolo della vita della vedova, ma lei
ancora non lo sapeva; d’altronde, dopo ogni apogeo esisteva una fine.
Nella speranza che la fine potesse rivelarsi dolce, rapida,
indolore. Incolore, non come le bellissime ornamentali che ormai affrescavano e
allietavano i più bei giardini con il loro gradevole starnazzare.
Almeno quella potesse essere solo un sipario innalzato, per
svelare un nuovo orizzonte da inseguire.
NOTA DELL’AUTORE
È una storia vera, questa.
Credo che però sia bisognosa di una qualche mia spiegazione
^^
Fin da bambino, sono sempre stato un grande appassionato di
avicoltura. Passione che, negli ultimi anni, si è approfondita a riguardo di
polli e galline.
Dopo aver lavorato a fianco di numerose specie e varietà di
polli, lo scorso ottobre ho acquistato alcune uova fecondate di Cocincina, che
ho fatto incubare. Attualmente ho alcune galline di questa specie, ancora
giovani ma già molto mansuete e pacifiche… oltre che di notevoli dimensioni.
Sempre di recente ho iniziato a farmi numerose domande
sull’origine di queste fantastiche creature, e la curiosità per il passato mi
ha condotto in questi lidi ^^
Come di certo ben saprete, la maggior parte delle razze di
polli attualmente presenti nei nostri mercati, fiere ed eventi vari è proprio
frutto delle scoperte avvenute in età vittoriana, quando l’interesse per questi
animali crebbe a dismisura. Basti pensare che molte di esse hanno assunto le
peculiarità odierne grazie agli incroci e agli studi di quegli anni.
Ciò che narra il racconto è tutto vero; i Cocincina giunsero
in Inghilterra solo un paio di anni prima rispetto ai Sultano, però assieme ai
Brahma seppero stupire un intero continente, regina Vittoria compresa.
La regina risulta infatti che fosse molto interessata proprio
ai polli.
Elizabeth Watts era una donna d’affari e un’allevatrice di
polli ornamentali. E’ vero che fu anche scrittrice, poiché curò numerosi testi
e manuali riguardanti l’allevamento del pollame.
È sempre realtà storica che le galline Sultano giunsero in
Inghilterra nel 1854, sul vaporetto Bosphorus,
proveniente da Istanbul. Pare fossero presenti alla corte del sultano, per
questo Elizabeth li chiamò così.
Il resto è tutta fantasia. La figura di George, per esempio,
è frutto della mia immaginazione.
Questo è solo un piccolo testo senza troppe pretese, spero
abbiate gradito.
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