Per sempre insieme

di Elena Des
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Georgie era tornata a casa dopo l'esecuzione di Abel. Il suo amato era stato sparato ed era morto davanti a tutta quella gente. L'ultimo desiderio fu quello di vedere Giorgie, la donna che aveva sempre amato. La notte precedente era stata di grande passione per entrambi e Giorgie era rimasta incinta di Abel. 

Era disperata, non rivolse la parola a nessuno e andò in camera sua, in quel grande palazzo, a sfogare le lacrime. Aveva visto morire il ragazzo che si era accorta di amare solo pochi giorni prima, leggeva negli occhi il suo amore incommensurabile per la fanciulla.
Tanti ricordi le passarono nella testa. Da quando erano piccoli è sempre stato per lei il "fratellone", quello protettivo, anche fin troppo, colui che ai suoi occhi era il più forte. Il fratellone che era partito come marinaio da ragazzo e che aveva visto tornare dopo mesi come un uomo, il ragazzo che le aveva dichiarato l'amore il giorno della verità, colui che l'ha seguita fino a Londra, che ha tentato di farle capire che non poteva stare con gente di quel rango sociale perché lei era da sempre vissuta tra i campi e i fiori.
Abel, Abel, perchè... mi sono accorta troppo tardi. Ho sbagliato... ora non si può tornare indietro. Ero così piena di speranza... pensavo che dovessimo farcela e invece...
Georgie pianse per tutta la notte sognando Abel accanto a sè che la stringeva tra le sue braccia. Pensò che ormai nessuno poteva farle tornare il sorriso.
9 mesi dopo...
Il bambino era nato. Era il bambino di lei e Abel. Lo guardò: era identico al padre. Georgie pianse e rise stringendolo al petto. Non voleva cederlo a nessuno. Aveva avuto la forza di continuare quella vita e di portare alla luce il bambino sbocciato dalla passione di lei e Abel, quel tanto Abel amato. Il padre entrò in stanza e le si sedette affianco sorridendo
-Che bel bambino...
Georgie lo porse al padre che lo prese tra le braccia
-Il mio nipotino... diventerà sicuramente grande e forte come suo padre. È identico, Georgie
-Sì, padre. E sono felice per questo. Lo chiamerò Abel Junior
-Abel Junior?
-Perdonami padre ma essendo identico a lui è meglio chiamarlo Abel, già che lui non c'è più
-Sì, tesoro hai ragione
Il padre la abbracciò e le baciò la fronte
-Vorrei che anche tua madre fosse qui ora... sei diventata grande troppo in fretta. Ho perso la tua infanzia e parte dell'adolescenza. Ora sei una donna...
Il conte Gerald iniziò a piangere e anche a Giorgie vennero le lacrime agli occhi e lo abbracciò.




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