Aroma di Caffè
Pace con una tazzina di Caffè
Do you know what’s worth fighting for
When it’s not worth dying for?
Does it take you breath away
And you feel yourself suffocating?
Does the pain weight out the pride?
And you look for a place to hide?
Did someone break your heart inside?
You’re in ruins
When you’re at the end of the road
And you lost all sense of control
And your thoughts have taken their toll
When your mind breaks the spirit of your soul
Your faith walks on broken glass
And the hangover doesn’t pass
Nothing’s ever built to last
You’re in ruins
When it’s time to live and let die
And you can’t get another try
21 Guns - Green Day
-Tu!-
Lo stupore non mi impedisce mai di parlare -Mi hai imbrogliato!-
La faccia di uno dei fratelli Weasley mi suggerisce che non stia capendo nulla -E...eh?- (B's quote N.d.A.)
-Oh, avrei dovuto sospettarlo! Tu e la tua misera famiglia avete architettato tutto, è così, non è vero?-
-Cos'è che avrei architettato..? Ehi, cos'avresti contro la mia famiglia, ragazzina vanitosa ed egocentrica?!-
Ma non conosce altri aggettivi?
-Sappiamo tutti in che condizioni di povertà si trovi la tua
famiglia! Devo ricordarti i maglioni sgualciti fatti a mano?!-
-Sono una tradizione di famiglia, possiamo permetterci dei maglioni, tesoro!-
Argg! Odio l'espressione "tesoro", soprattutto se la pronuncia lui.
-Perchè potevate permetterveli usavate sempre le cose di seconda mano, giusto?!-
-E allora? Non tutti possono per mettersi di andare in giro con vestiti firmati!-
Urliamo entrambi senza giungere a nessuna conclusione. Quanto lo odio! -Bene, allora tieniti il tuo caffè!-
ed esco sbattendo la porta.
Giro per strada alla ricerca di un
bar, anzi, non voglio più il caffè, sono già
abbastanza nervosa senza la mia quotidiana dose di caffeina. Grr.
Ed eccomi in ufficio a compilare
carte e ad annoiarmi a morte mentre Daphne Greengrass parla del suo
magnifico marito Mr Nott, ma cos'è, non ricorda che lui e Blaise
sono i miei migliori amici?!
Arrogante come sempre, mi ripeto nella testa mentre svolgo il mio lavoro e annuisco alla mia ex-compagna di scuola.
-Oh, Pansy, dovreste proprio venire domani sera da noi, non ti sembra un'idea bellissima?-
Mi fermo un attimo, abbiamo cambiato discorso e non me ne sono accorta, tra l'altro, e... di che parlavamo? -Scusa, Daphne, non riesco a seguirti, cosa avresti intenzione di fare?-
domando prendendo in mano un contratto da valutare.
Emette una risatina stridula
-Ma come, Pansy? Ho detto che tu e Draco siete invitati domani sera al
nostro attico! Pensavo di invitare Zabini, ho sentito che...-
Cosa?! A casa loro con Draco? No, non voglio vedere i miei amici, non ora che non sono... felice.
-Oh, Daphne, non so se sia possibile, Draco è molto impegnato e
io sono presa come non mai con il processo "Hunt contro Tulliver"...-
Non riesco a finire di parlare che quella gallina mi interrompe -Eh si, ma cosa sai dirmi, lui ha veramente truffato la...-
La metto a tacere in un attimo con la
faccenda del "top-secret" e mentalmente ringrazio chi ha creato queste
magiche paroline, peccato che si debba ritornare all'argomento
precedente.
-Allora, zucchero, ti aspetto domani sera alle 6.00...-
Provo a replicare -Mi spiace, ma per Draco...-
Un'altra risatina le esce dalla bocca -Non
c'è problema, lo convincerà Theodore. Sappiamo entrambe
che per l'arte della persuasione sei più adatta tu...-
Cosa ammicchi, esserino volgare e privo di singolarità?! -Ma per questa volta ci penserà il mio dolce maritino.-
Sorrido, e mi rendo conto di quanto
sia brava a fingere, come abbia imparato bene a farlo. A volte penso
che le persone che non sanno mentire sono le migliori, poi mi guardo
intorno e mi ricordo di essere un avvocato.
Ancora qualche convenevole e "Mrs Nott" se ne va, lasciandomi finalmente libera.
-Avresti dovuto dirle che ero molto occupato! Sai come la mia profumeria mi tenga occupato.-
Sbuffo alle spalle di Draco mentre per l'ennesima volta si lamenta per l'invito di questa sera -Draco, ci ho provato, le ho anche detto del processo...-
-Si, ho capito. Mettiti quel vestito che ti ho fatto prendere, quello Chanel nero.-
Deglutisco a vuoto e mi avvicino alla
scatola di cartone bianco. Sollevo il coperchio e prendo tra le mani
quel capo che lui ha scelto. Come faccio a non sentirmi una prostituta
quando non posso neanche indossare quello che voglio io?
Reprimo le lacrime e lo indosso, mi
sta alla perfezione. Mi specchio e mi giro verso Draco, che sta cercando
i gemelli con gli Swaroski.
-Si, può andare, cos'è quella faccia? Non dirmi che non
ti piace perchè l'ho fatto arrivare direttamente da Parigi.-
Si sta innervosendo, lo vedo bene.
-Oh no, sono solo commossa.-
mento e sorrido, un altro sorriso falso sulle mie labbra. Fin quando sarò costretta a fingere?
Mezz'ora dopo mi ritrovo a suonare il
campanello di casa Nott. Ci viene ad aprire un elfo domestico dall'aria
stanca. Ci accomodiamo sui "nuovi divani provenienti dall'Italia",
così mi è stato detto ieri, finchè non entrano
Theodore e Daphne. Sono veramente felice di vedere Theo, anche se lo
vedo cambiato, diverso dall'ultima volta che l'ho visto. Si, è
in forma come al solito, vestito elegantemente, ma gli occhi sono
completamente differenti. Ci abbracciamo, mi era mancato tantissimo.
Poi arriva Zabini con la sua nuova fiamma, una modella, una strega che
ha fatto fortuna nel mondo babbano. Anche Blaise mi sembra strano e
quando mi nota osservarlo mi fa segno di parlarne dopo. Cos'è
successo?
A fine cena conversiamo amabilmente
sul divano finchè Theo e Blaise dichiarano di aver bisogno di
una boccata d'aria. Li seguo sulla terrazza, tirano fuori sigarette e
accendino, ne prendo una anche io.
-Non avevi smesso?-
mi chiede Blaise, scoccandomi una lunga occhiata.
-E tu non dovevi smettere?-
replico, come sempre sono l'ultima a parlare.
Fumiamo tranquillamente, un po' in
onore dei vecchi tempi, quando eravamo felici. Ecco risolto il mio
problema, la differenza tra prima e adesso è che ora non siamo
felici.
-Oh, Theo-
mi volto a guardarlo -cos' è accaduto per farti diventare così?-
Sbuffa e ride cercando di darmela a bere, ma neanche Blaise ci crede e continua a guardarlo con i suoi occhi scuri. -Oh, sono commosso, la piccola Pansy si preoccupa per me.-
e mi scompiglia i capelli.
-Ti prego, Theo, sono seria.-
-Io risponderò alla tua domanda e tu risponderai alla mia.-
Noi Serpeverde siamo sempre così fiscali e precisi, ma siamo anche amici, per questo annuisco senza pensarci due volte.
-C'è che mi sono sposato con una donna che non amo unicamente
per soldi, per il desiderio di denaro. E ora che è tutto fatto e
firmato io sono legato a lei per la vita. Ironico il fatto che proprio
io, che agognavo l'indipendenza, sia finito così.-
Rimango senza parole, non che non
sapessi che tra Theo e la Greengrass non ci fosse amore, solo pensavo
che lui fosse soddisfatto. Come mi sbagliavo.
-E tu, Pansy, hai intenzione di leccare i piedi a Draco ancora per molto? Sappiamo tutti e tre come vanno le cose tra di voi.-
E' inutile mentire con i propri amici
perchè, inevitabilmente, la verità emerge e non
c'è nulla che la possa fermare. -Sono legata a lui, come tu lo sei a Daphne.-
guardo dritta davanti a me le luci di Londra, evitando di incrociare lo sguardo con quello dei miei amici.
-E' diverso, Pansy, non c'è nulla di legale. Ciò che ti
lega a lui è solo un ricordo, qualcosa che non c'è
più.-
-"Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto?"
*-
Blaise cita le parole di qualcuno che ha seriamente aperto gli occhi.
-Io... non riuscirei a staccarmi da lui...-
per
la prima volta penso a quest'eventualità, non ho mai avuto la
speranza che durasse in eterno, ma so che se c'è qualcuno che
lascia qualcun'altro, quello è Draco.
-Perchè?-
mi chiede Zabini.
-Come "perchè"? E' stato parte integrante della mia vita per
così tanto tempo che rinunciare a lui sarebbe come perdere una
parte di me.-
-Oh si, ed è stato anche il primo a portarsela a letto!-
-Oh Theo! Smettila!-
Theodore ride -Non dirmi che arrossisci.-
Sorrido perchè sappiamo tutti che non è così. -E tu, Blaise? Cosa ci fai con quella bionda spilungona che Draco si sta mangiando con gli occhi?-
Blaise guarda sempre in faccia la gente, questa è stata la prima cosa che ho ammirato di lui. -Fama. Il desiderio di fama, è sempre stato questo il mio vizio.-
Per fortuna ci pensa Theodore ad alleggerire la situazione -Ma non era il fumo?!-
-Oh, basta.-
e Blaise lancia la sua sigaretta lontano, mentre tutti seguiamo il bagliore rosso del mozzicone sparire nell'oscurità.
-Facciamo un patto...-
propongo prendendo le mani di entrambi -Promettiamo di cercare la felicità, indipendentemente da cosa comporti.-
I miei amici ridono, ma promettono, e lo faccio anche io.
Ieri la serata si è conclusa
bene, anche se non come promesso sulla terrazza. Deciso di dedicarmi
però al lavoro, una cosa che mi piace, oltre al caffè. A
proposito, dov'è la mia segretaria?
-Sarah, mi prepari un caffè, grazie.-
-Certo, Miss Parkinson.-
Il caffè arriva abbastanza in
fretta ma è una cosa nera annacquata che finisce nel sottovaso
di una pianta. Guardo l'orologio, potrei concedermi una pausa e
prendermi un vero caffè, non piove neanche. Mi precipito
in strada, sperando che nessuno mi noti. La caffetteria più
vicina è quella di quei filobabbani dei Weasley e se non
voglio avere problemi con il mio capo mi conviene entrare senza fare storie. Ciò
nonostante mi concedo di sbirciare, c'è solo la ragazzina a
servire, perfetto. Entro e mi siedo al banco proprio mentre un uomo si
tira su con in mano un sacco di arance. George Weasley, si dovrebbe
chiamare così, benone, adesso penserà che sono
un'ossessionata. Così apro la bocca per prima -Non
è come pensa, non sono fissata con lei, non ho manie di
autolesionismo ma sono una ragazza che ama il caffè, e questo
è il posto migliore, quindi se vuole essere professionale e
servirmi un caffè gliene sarei davvero grata.-
Concludo incrociando le dita e posandole sul bancone, guardandolo in faccia come farebbe Blaise, calma e sicura di me.
-Ma parli sempre così tanto?-
e il sorriso gli spunta sulle labbra mentre si gira per prepararmi il caffè.
In quanto a me, non so cosa pensare.
Sono allibita, pensavo fosse ancora arrabbiato e che mi avrebbe
sbattuta fuori appena mi avesse vista, e invece eccolo a porgermi una
tazzina fumante. Sono talmente sotto shock che non prendo neanche il
caffè, mi limito a guardare il bordo della tazza. -Ma lei non era arrabbiato con me?-
e alzo gli occhi.
Lui non si ferma un attimo ma mi guarda comunque. -All'inizio ero arrabbiato, non mi piace che la gente critichi la mia famiglia, soprattutto se è uno sconosciuto.-
Non devi abbassare la testa, su, Pansy, ascolta la predica che forse, forse, ti sei meritata. -Mi chiamo Pansy Parkinson.-
Si ferma un attimo, con la bocca dischiusa -Aah, Parkinson, ovviamente un Serpeverde.-
-Questo lo sospettavi già, no?-
Fa un lieve sorriso -Si.-
e riprende a lavorare, porgendomi una bustina di zucchero e un recipiente con il latte.
Alzo un sopracciglio -Come faceva a saperlo?-
Lui mi risponde, per così dire, con un'altra domanda -Puoi darmi del "tu", per favore? Ho solo qualche anno in più di te e non mi sento così vecchio.-
-Bene, allora, come facevi a saperlo?-
Si ferma davanti a me -La
prima volta mi hai chiesto un caffè senza zucchero e senza latte
unicamente per dispetto, quindi deduco che di solito lo prendi dolce.-
Sono colpita, devo ammetterlo, la
gente, di solito, non bada ai particolari, ma sono proprio quelli che
contano. Pensiamo a una brioches, il nome non dice molto, potrebbe
essere confezionata come potrebbe essere fresca ma se parliamo di una
brioches appena sfornata e con la marmellata tutto cambia.
-Ti faccio una proposta: per farmi perdonare, domani ti faccio io il caffè.-
Perchè quella faccia perplessa? -Non credo di capirti...-
Sorrido e rispondo, parlando più lentamente -Semplice, domani mattina vengo qui e, al posto di offrirti un caffè in qualche bar lontano, te lo preparo io.-
Penso
di essermi spiegata, magari non troppo chiaramente, ma il senso
è limpidissimo. Perchè quel filobabbano non si impegna
per capirmi?!
-Ma... domani è sabato, devi lavorare...-
-Se vuoi rifiutare, non ripiegare sulla stessa scusa e dillo chiaramente.-
dico socchiudendo gli occhi e assumendo il tono con cui tratto con i clienti che so già colpevoli.
-Perfetto.-
fa una faccia seria, decisa ma al contempo birichina e non so perchè ma il mio stomaco fa una capriola. -Allora sei disposta a venire qui domani mattina
presto...-
perchè calca così minacciosamente su quella povera parolina?! -...e preparare un caffè al sottoscritto?-
Rispondo audace -Certo.-
Ma perchè parlare così solennemente su una tazzina di caffè?!
-Ne sarai capace? Non sembri la brava donnina di casa.-
commenta alzando un sopracciglio davvero irritante.
-Ovvio.-
e lascio i soldi sul bancone e mi dirigo verso la porta prima di girarmi -ci vediamo domani mattina alle 6 e 30.-
Ritorno in ufficio, mi siedo sulla mia sedia girevole e -Sarah, come si prepara un caffè?-
Conosci il valore di quello per cui lotti
Quando vale o non vale la penza morire ?
Ti toglie il fiato
e ti senti soffocare?
Il dolore si appesantisce sull'orgoglio?
E cerchi un posto per nasconderti?
Qualcuno ha spezzato il tuo cuore?
ti stai rovinando
Quando sei alla fine della strada
Ed hai perso il controllo di tutto
Ed i tuoi pensieri ti opprimono
Quando la tua mente rompe lo spirito della tua anima
La tua fede cammina su un vetro rotto
E la sbornia non passa
Nulla mai è costruito in eterno
ti stai rovinando
Ora è il momento per vivere
E non ci sarà un'altra possibilità