Era
domenica mattina e
Kagome passeggiava sconsolata nel parco vicino a casa che aveva visto
nascere il suo più grande amore. Solo pochi giorni prima
l'aveva
sorpreso con un'altra e sebbene il sostegno della sua amica Sango
l'avesse finalmente spronata a reagire, ora che i suoi piedi
l'avevano portata lì, non era più capace di
voltare le spalle ai
ricordi.
Per questo a un certo punto
si fermò per guardarsi intorno, perdendosi ancor
più nel suo mondo,
ma fu proprio mentre realizzava che il suo sogno di portare
lì i
loro figli non si sarebbe mai avverato che una potente pallonata
sulla schiena la riportò alla realtà mozzandole
il respiro.
“Mi
dispiace, scusa! Ti ho
fatto male?” disse subito una trafelata voce maschile e
Kagome,
voltandosi dolorante, rivide per un attimo la medesima scena con
protagonisti lei e Koga tanti anni prima. A fissarla preoccupato,
però, non era più uno sguardo azzurro come il
cielo...
“Devo
chiamare
un'ambulanza?” domandò il ragazzo spaventato,
vedendo i suoi occhi
riempirsi di lacrime mentre lo fissava ansimando.
“No,
grazie” gli rispose
infine Kagome, sforzandosi di sorridere e di respirare normalmente.
“Ne
sei sicura? Poco fa
sembrava...”
“Non
era per quello. In
realtà... stavo solo ricordando una cosa...” gli
spiegò
imbarazzata, distogliendo lo sguardo.
“Qualcosa
di brutto,
immagino” osservò lui.
“Diciamo
di sì, visto che
ormai tra noi è tutto finito” pronunciò
tristemente lei senza
volerlo mentre due lacrime le scorrevano sulle guance. Ad asciugarle
subito fu però una mano decisamente più grossa
della sua, il cui
tocco gentile e inaspettato le fece perdere un battito.
“Non
piangere per qualcuno
che non ti merita” le suggerì il giovane in un
sussurro,
indugiando per un attimo sul suo viso, e Kagome lo fissò
stupita.
“E
chi ti dice che la
colpa non sia mia?” gli domandò incerta con il
cuore in tumulto ma
il ragazzo sorrise scuotendo la testa.
“Ne
hai, forse? Per me è
lui lo stupido che ti ha fatta soffrire” rispose sicuro,
lanciando
la palla ai suoi amici mentre lei lo fissava folgorata. Era strano
che desse tanto peso al giudizio di uno sconosciuto, ma il fatto che
avesse espresso, senza saperlo, lo stesso concetto che le ripeteva da
giorni Sango, la faceva riflettere. Pensandoci bene, era forse una
colpa l'aver cercato per anni di non fargli mai mancare nulla?
“Sai
una cosa? Hai proprio
ragione” rise infine divertita, facendogli spalancare gli
occhi per
lo stupore. “Ho pianto decisamente troppo per Koga”.
Il ragazzo, che già temeva
di averla fatta infuriare con quelle parole che gli erano uscite di
getto, annuì sollevato per poi proporle un caffè
con la scusa di
farsi perdonare per la pallonata.
Kagome tentò inizialmente
di rifiutare ma quando più tardi ripensò al tempo
che avevano
trascorso insieme, fu quasi felice della tragica fine di quel vecchio
amore, ormai tramontato da mesi, con tutto ciò che ne era
seguito,
dal momento che le aveva permesso di conoscere Inuyasha.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Purtroppo le
flash-fiction non sono il mio forte ma spero di aver reso abbastanza
bene la scena e che il probabile OOC, soprattutto per quanto riguarda
Inuyasha, non disturbi troppo. Fatemi sapere che ne pensate di questo
piccolo esperimento, se vi va, e grazie di cuore a tutti coloro che
mi hanno dedicato un po' del loro tempo anche solo leggendo.
Se
qualcuno fosse interessato, vi informo di aver creato tempo fa un
gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche
sugli anime/manga in generale. Per il momento siamo ancora in pochi,
ma saremo ben felici di accogliervi a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks.
Vi aspettiamo numerosi! :D
Penso
di non avere altro da dire, quindi per ora vi auguro una buona serata
e buonanotte per dopo.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina
Numero
parole: 500
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