Angie
Angie.
Guardo il fumo della sigaretta
che gioca a rincorrersi con il vento gentile che tira in questa prima
primavera senza di lui.
Non è proprio
una primavera.
E’
più un inverno stanco che si trascina ancora in questi mesi
di vita nuova.
La sofferenza
è parte della vita. Tutto qui.
Un percorso pieno di
insidie costellato da altrettanti momenti felici.
Ma d'altronde se
dipendesse tutto da me sarei ancora su quella panchina, con la testa
appoggiata sul suo petto, a sospirare dolci ed effimere parole
d’amore.
La volontà
degli altri è un fatto che non dipende da me.
Con lui mi sentivo in
grado di scalare anche la più alta montagna, mi sentivo
ciò che ero veramente.
Non dovevo nascondermi.
Non dovevo creare una maschera per avere rapporti con altre persone.
Ero semplicemente felice.
Adesso lo sono, ma in
maniera differente.
Sono felice per aver
capito che lui è ancora mio, in un certo senso.
Mi ha regalato una
piccola parte di sé.
Un piccolo pezzo di vita
che conserverò con gelosia, malgrado tutti mi dicano di
dimenticarmi di “quello stronzo”, così
lo chiamano.
Non credo dipenda da me.
No, la fine di questa
incantevole storia non dipende da me.
Lui non si è
innamorato di un’altra, in fondo sono ancora convinta che mi
ami, a suo modo.
So che l’amore
può essere estenuante. Ma non sto soffrendo. Sono tranquilla
perché posso dire di avergli mostrato la parte migliore di
me e di averlo migliorato almeno un poco.
Non mi aspetto che mi
ringrazi.
L’amore
richiede uno scambio equo di sentimenti, non ci devono essere
ringraziamenti, né scuse.
Credo che mi abbia
già ringraziato del fatto che non riesca a odiarlo.
Non capisco
però il perché del fatto che nella mia mente si
accavallino immagini su immagini, sensazioni e suoni della mia
felicità insieme a lui.
Sono serena, ma non
riesco a dimenticarlo.
Non posso dimenticarlo
dal giorno in cui mi ha detto “basta”.
Come dice una canzone, la
mia canzone preferita.
“Senza lacrime
mi distruggerai”.
Ecco come mi sento.
Sto bene con me stessa ma
allo stesso tempo la nostalgia non vuole sparire. Non vuole lasciare
spazio all’oblio dei dolorosi ricordi che si rincorrono nella
mia mente.
Ora sono stanca.
Mi abbandono al sonno, ai
dolci sogni che carezzeranno la mia mente in uno dei pochi momenti
della mia pace.
Buonanotte, mondo.
Ti do la buonanotte
mentre la sigaretta ancora accesa scivola tra i fili d’erba
che mi solleticano insistentemente la nuca e che bagnano appena i
capelli.
Ti do la buonanotte
mentre Morfeo si appropria pian piano del mio povero corpo.
Quando mi
sveglierò sarà già mattina.
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