Il tìaso.
A lei basta poco.
Una corona di fiori, ghirlande intrecciate;
tenere per mano le sue belle fanciulle,
girare in tondo calpestando l’erba fresca
di rugiada;
un canto corale intonato da giovani
suadenti voci.
Una corona casca dal capo dell’amata;
Saffo la raccoglie per lei.
Un bacio a fior di labbra imporpora le sue guance.
La dolce bimba ringrazia con gl’occhi e le ciglia
ed un sorriso illumina più del Sole
il giardino di rose e di mele rosse.
Lì, l’amore è sovrana delicata,
immortale ma fugace.
Il vento, tra le foglie
crea melodie per i canti
delle belle allieve.
«Come farò a guardarti andar via?»
Non dimenticarmi, mia
Dolce Saffo;
senza il tuo amore
muoiono anche le Muse. |