Sentimenti velati
~ Era
tardi. I piccoli e gran parte dei ragazzi erano
già stati accolti
nelle braccia di Morfeo.
Ray, in piedi, da solo nella libreria del rifugio a ricontrollare dei
libri,
era uno dei pochi ancora sveglio. Tuttavia, la stanchezza stava
prendendo il
sopravvento anche su di lui: gli occhi tentavano di chiudersi contro la
sua
volontà.
Manca un giorno alla partenza, devo rimanere concentrato o…
Qualcosa si poggiò sulla sua spalla, o per meglio dire,
qualcuno, interrompendo
i suoi pensieri.
Ma cosa…?
Dei ciuffi arancioni spuntarono dall’incavo tra la spalla e il
collo iniziando a
solleticarglielo, mentre delle esili braccia lo abbracciarono da
dietro.
– Emma… – sussurrò.
Sentiva il suo caldo respiro sulla pelle.
La ragazza sentendo il suo nome si strinse più forte a lui,
facendolo leggermente preoccupare.
– C'è qualcosa che non va, Em- –
– Odori come la mamma –
Mi stai prendendo in giro?
– Cosa cazzo stai… – provò a inveirle
contro ma, per la terza volta di fila, fu
interrotto.
– Mi fa sentire così, così bene…
Così rilassata – disse con voce flebile,
ridotta quasi a un sussurro, spiazzandolo leggermente. La rabbia
scomparve,
improvvisamente, così come era comparsa.
Ray la guardò di sbieco rilassarsi contro la sua spalla,
mentre il suo petto
veniva pervaso da del calore.
– Accidenti a te e ai tuoi complessi! –
– Hmm… Cosa vorresti dire? –
– Ecco… Non importa, lascia perdere –
– Uh-hum –
Dopo la semi-risposta di Emma, Ray ricominciò a leggere il
libro, con la testa di lei
poggiata sopra la spalla, fino a quando non si accorse che si era
assopita.
Piccola idiota. Come si fa ad addormentarsi in questa
posizione?
Posò il libro e con molta attenzione, cercando di non
svegliarla, la prese in
braccio recandosi fuori dalla biblioteca.
– Huh? Dove state andando? – chiese Yuugo, curioso.
Stava giocando con Lucas a carte nella sala da pranzo quando vide passare Ray, per il corridoio,
con Emma
a carico.
– Questa stupida si era addormentata sopra la mia spalla,
pensavo di
portarla a letto – rispose fermandosi alla
porta della stanza. Nonostante il
tono seccato i suoi occhi continuavano a posarsi, con apprensione,
sulla
ragazza. Yuugo sapeva che quello sguardo celava molto di
più.
L’adulto assunse uno sguardo divertito, cosa che non piacque
particolarmente al
corvino.
– Oh – disse – Non sarà che tu e
Antennina…? –
– Sta zitto vecchio! – esclamò
repentinamente il ragazzo, interrompendolo e
guardandolo di traverso. – Non è come credi
– concluse, ricomponendosi e
tornando al suo solito tono pacato, prima di scomparire dopo pochi secondi
dalla
loro vista, infastidito.
– Dovevi provocarlo in quel modo, Yuugo? –
sbuffò Lucas dopo aver assistito
alla scena. Yuugo guardò prima il rosso e poi il mazzo di
carte. Iniziò a
sistemarlo.
– Ray tende a nascondere sempre i propri sentimenti, le
proprie preoccupazioni
e le proprie debolezze a tutti, ma quando si tratta di Emma quella
maschera di
freddezza e indifferenza tende a sgretolarsi.
Vedere le sue reazioni in queste situazioni mi rincuora,
perché vuol dire che
in fondo ha ancora qualcosa dei suoi tredici anni. –
Lucas sorrise di fronte alla preoccupazione dell’amico.
– Sai, non mi stupisce che tu lo comprenda così a
fondo – Il moro lo guardò
confuso.
–
Niente, non farci caso. Dai, andiamo a dormire, è tardi.
–
L’altro
annuì, troppo stanco per controbattere, posando il mazzo sul
tavolo
e iniziando a seguirlo.
Angolo
autrice
Piccolo
disclamer:
La
seguente one-shot ha preso ispirazione - per la prima parte - da una
serie di fan art (meravigliose) su Emmaxray che ho trovato
su pinterest.
Spero
possa strapparvi un sorriso o che vi piaccia almeno un po'.
Io
amo tpn e vorrei che questo fandom si amplii ♥.♥
Grazie
a chi leggerà
Nel
caso siate abbastanza clementi, non scrivo da
molto tempo, e oltre a non essere particolarmente brava, sono anche
arrugginita.
Un
bacio a tutti.
~ Ale
PS.
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di K. Shirai e
P. Demizu
questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
|