Irresistible
● In questa fanfiction, NON si fa riferimento al Peter Parker della MCU ma è ispirato a quello dei fumetti;
● I personaggi NON sono miei ma della Marvel Comics.
1° Capitolo.
Se qualcuno avesse potuto vedere esternamente la vita del
quattordicenne Peter Parker, avrebbe potuto constatare quanto fosse
perfetta.
Era un ragazzo brillante ed intelligente che eccelleva, in
particolare, nelle materie scientifiche - non per nulla, era diventato il fiore
all'occhiello della MidTown High School in brevissimo tempo - ed era adorato da buona parte
degli insegnanti.
Nonostante l'età delicata che stava vivendo, Peter era, fra le tante cose, una
persona tranquilla e matura - forse anche fin troppo per la sua
età - e non faceva che rendere fieri di lui i suoi zii.
Che poteva pretendere di più?
"Questa giornata è davvero uno schifo."
Proclamò l'adolescente in questione, rannicchiato davanti ai
lavandini del bagno, mentre cercava di sistemare i suoi appunti,
ora strappati e scarabocchiati orribilmente.
"Oh, fantastico Flash, mi mancava un disegno di un pene su un piano
cartesiano. Davvero, dovresti parlare con qualcuno di competente di
questa tua particolare 'fissa'." esclamò fra sé e sé
irritato, riponendo il foglio in questione sull'ultima pagina del suo
quaderno, per poi sospirare rumorosamente.
Decisamente, la vita di Peter era ben lontano dal definirsi ' rosa e fiori '.
Per quanto la sua maturità e la sua intelligenza fossero
ben apprezzate nel mondo degli adulti - il più delle volte,
almeno
- purtroppo, non si poteva dire lo stesso dei ragazzi della sua
età, che
sembravano prenderci davvero gusto a rendere la sua vita un inferno - e
se si pensava che la sua intelligenza non era proporzionata alla sua
forza fisica, si può ben intuire che fosse un bersaglio anche fin
troppo semplice da prendere di mira.
Ed era solo, in tutto ciò. Da una parte, aveva i suoi zii che
adorava e che non voleva assolutamente tediare per questioni del genere
- perchè sì, un tizio che sfogava la sua
frustrazione omossessuale sui quaderni di un povero nerd qualsiasi, non
era di certo un
problema di cui parlare a Zio Ben o Zia May - e dall'altra, invece,
aveva gli amici che cercava di evitare il più possibile
perchè, beh, era un'idiota.
Ad interrompere quell'ammasso di pensieri che gli stavano invadendo la
mente, fu lo sbattere della porta del bagno, che fecero sussultare
irrimediabilmente Peter dalla sorpresa.
Forse avrebbe dovuto controllare se fosse effettivamente da solo nel
bagno dei ragazzi, prima di mettersi a parlare da solo. Soprattutto, se
stava commentando la dubbia sessualità del suo principale
carnefice.
La sorpresa si trasformò in un istante in timore e si
ritrovò a deglutire rumorosamente, come rendendosi conto in quel
momento del passo falso appena compiuto.
Insomma, la sua situazione era qualcosa che poteva gestire al momento, ma... Beh,
far arrabbiare quei bulletti da strapazzo, non sembrava propriamente un
buon piano per migliorare quell'ottimo rapporto che già avevano. Dopotutto, conosceva piuttosto bene i suoi limiti.
Deglutì ancora, prendendo poi zaino ed appunti, per spostarsi
nell'angolo più remoto del bagno per cercare di guardare di
sottecchi il ragazzo che ora si stava lavando le mani, a circa un metro
o poco più distante da lui.
Okay, decisamente non era qualcuno che conosceva, neanche di vista,
quindi era probabile che non fosse qualcuno correlato al suo aguzzino.
Ma, dall'altro canto, era pur vero che Peter era così immerso
nello studio - e nel non farsi notare - che se anche quel ragazzo gli
fosse passato vicino mille volte, non l'avrebbe sicuramente ricordato.
O neanche proprio notato.
Ma di una cosa era sicuro : non era sicuramente uno studente della sua
classe. A dirla tutta, era abbastanza sicuro che fosse più
grande di lui, anche perchè lui-
Ecco che Peter si ritrovò ad abbassare subito lo sguardo, come notò l'altro ragazzo voltarsi di colpo.
Che l'avesse beccato? Non che non attirasse l'attenzione,
effettivamente, visto tutti quei fogli che stava raccattando.
Era davvero umiliante che qualcuno lo vedesse in quello stato, a pensarci bene.
Strinse le labbra, pulendosi poi gli occhiali, cercando di far finta di
nulla, sentendo il cuore battergli all'impazzata dal terrore.
Non poteva succedere quel genere di cose che accadevano sempre nelle
serie tv o nei film? Quel qualcosa che salvava il protagonista da un
destino nefasto? Non che si aspettasse che apparisse un Tardis nel
mezzo della stanza, ma il suono della campanella , che magari avrebbe
convinto l'altro a correre alla prossima lezione, non sarebbe stato
male.
Ovviamente, non era dentro qualche storia fantascientifica e Peter
continuò ad avvertire quello sguardo penetrante su di
sè - anche
perchè l'altro non tentò neanche di nascondere la cosa- e
la cosa non fece che
metterlo dannatamente a disagio, finchè... Finchè non
sentì un suono, come di qualcosa che veniva strappato,
all'altezza della sua schiena ed istintivamente si voltò.
"Uh." mormorò il ragazzo che ora stava davanti a lui con un
foglio in mano, con un sopracciglio alzato "Wow. Davvero, wow. E'
così che voi cercate di fare amicizia, qui? Non è un po'
ortodosso come metodo?"
Peter si ritrovò a sistemarsi gli occhiali nervosamente come se,
con quel gesto, potesse nascondere l'enorme disagio che stava provando
in quel momento. Disagio che sembrò aumentare quando si rese
conto che l'altro stava continuando a fissarlo.
"... Ermh, okay, immagino di doverti dire grazie...?" mormorò titubante, non
sapendo davvero che altro dire "Che c'è scritto nel f-?"
"Foglio? QUALE foglio??" lo interruppe di colpo, iniziando a strappare il pezzo di carta in questione.
Mentre l'altro cercava, con estrema difficoltà, di strapparlo in
pezzi sempre più piccoli , il ragazzo con gli occhiali si prese
qualche istante per osservare il suo strano interlocutore - anche se,
dire strano, era un eufemismo.
La prima cosa che gli venne in mente era che quel ragazzo sembrò il suo esatto opposto.
Insomma, era un ragazzo abbastanza alto - lo superava di altezza di una
decina di centimetri, più o meno - e, dalla sua corporatura,
non si sarebbe sorpreso di vederlo prossimamente come nuovo quarterback
della squadra della scuola.
Constatò anche che fosse di bell'aspetto e provò
istintivamente una gran pena per tutte le ragazze che ci avessero voluto
provare e avrebbero scoperto che in realtà quel tizio fosse uno
molto particolare.
... Ma a chi voleva darla a bene? Avrebbe avuto sicuramente successo,
visto la superficialità che caratterizzava i ragazzi del liceo, anzi, le
persone in generale.
"Beh, veniamo a noi."
Ecco che il più alto, dopo aver buttato quelli che ormai erano
un centinaio di minuscoli pezzetti nella spazzatura, gli si
avvicinò - anche fin troppo, per i suoi gusti, visto che non
amava particolarmente il contatto fisico- con un sorrisetto sornione a
contornargli il viso.
"Sembra che tu mi debba un favore, piccoletto."
"Prego?"
Il più piccolo fece un passo indietro senza distogliere lo
sguardo da quello del suo interlocutore, assumendo un'espressione
visibilmente confusa.
Non sembrava ci fosse rabbia nelle sue parole, anzi, sembrò piuttosto un tono divertito e... Lascivo?
E poi, che diavolo era quel nomignolo?!
"Quello che voglio dire è" esclamò il biondo, allargando il sorriso "Ti ho salvato la vita. Okay, non letteralmente
ma ehi, non è forse la reputazione una delle cose più
importanti per gli adolescenti? La reputazione, giovane Potter,
è quello che uccide i giovani d'oggi di questi tempi, più che di un' Avada Kedavra! Uh, forse
ho sbagliato citazione? Se non sei fan di Harry Potter, potrei-"
Dio.
Ma quanto parlava questo ragazzo? Peter sentiva la testa quasi girare
per colpa di quell'interminabile chiacchiericcio del biondo davanti a sè e- Com'è che ora era di nuovo
vicino a lui? E gli stava toccando il braccio, per giunta!
"... Quindi? Che te ne pare, dolcezza?"
Il moro si irrigidì all'instante alle sue parole, stringendo la
mascella all'istante, mentre un certo rossore gli contornò il
viso.
Non sapeva se stesse reagendo così perchè fosse davvero
irritato da tutta quella situazione, se ora avesse raggiunto il limite
dopo aver accumulato tanto stress a scuola o se, in qualche modo,
l'altro avesse intaccato il suo orgoglio con quelle parole.
Forse un mix di tutte quelle cose.
"Senti tu." sibilò, quasi sfiorandogli il petto con l'indice,
per poi tirarsi via dalla presa dell'altro "Non so cosa ti dica il
cervello, ma se pensi che io-"
Ed eccolo lì, il 'miracolo-da-storia-fantascientifica' che
il più giovane aspettava: il suono della campanella.
"... Beh, sei fortunato che debba andare a lezione." borbottò con
fare minaccioso, per poi allontanarsi del tutto e prendere velocemente
le sue cose.
"Ci vediamo. O forse è meglio di no. Per te."
Chiuse con forza la porte alle sue spalle, facendola sbattere
abbastanza rumorosamente, per poi camminare a passo veloce verso il suo
armadietto. Dopo averlo aperto, lo contemplò per un istante,
prendendo i libri necessari per la lezione successiva ed infine lo
richiuse.
Passò un lungo istante in silenzio, prima di iniziare a dare
delle, seppur lievi, testate sul suo armadietto, sotto lo sguardo
incredulo di alcuni studenti che, dopo averlo guardato in maniera
perplessa, decisero di allontanarsi.
Smise quasi all'istante, mugugnando parole incomprensibili, un unico pensiero ad invadergli la mente: era un'idiota.
Lo pensava già da un po' , ma ora aveva la conferma definitiva.
Era. Un. Totale. Idiota.
Come diavolo gli era saltato in mente di dire cose del genere ad uno
che era il doppio di lui? Non gli bastava quello che stava passando con
Flash, doveva per forza stuzzicare uno che poteva prenderlo a pugni,
senza trovare la benchè minima resistenza?
Ma non era pentito, almeno, non del tutto.
Il modo in cui gli aveva parlato e il modo in cui cercava di invadere i
suoi spazi vitali, l'avevano irritato non poco. E ancora non aveva
capito che diavolo volesse da lui!
In momenti come questi, avrebbe tanto voluto essere grande e forte,
più che essere intelligente e maturo, così da non doversi
preoccupare che qualche bulletto da strapazzo potesse picchiarlo
violentemente per il semplice gusto di farlo.
Si voltò, poggiando la testa, per poi passare una mano fra i
capelli già abbondantemente arruffati, per poi sospirare
pesantemente.
Forse, non era poi una cosa così grave.
Nel senso, era una cosa grave
ma la scuola era grande, c'erano tante classi, tanti studenti... Quante
probabilità c'erano di ribeccarlo nell'immediato?
L'anno era già bello che iniziato e, se era fortunato, quel tipo
era un diplomando e le possibilità di rivederlo diminuivano di
più.
Bastava non incontrarlo nuovamente fino a fine anno.
Sì, Peter Parker, per una volta nella sua vita, sentì che
poteva abbandonare la negatività che lo distingueva ed essere
positivo.
Scrollò quindi le spalle, dirigendosi velocemente nella prossima aula per non far tardi.
Il ricordo di quello che era successo in bagno stava diventando lentamente solo un vano ricordo.
****************
Un vano ricordo un cavolo.
"Parker, mi sta ascoltando?"
Sentendosi chiamare, il ragazzo sussultò e sbattè gli occhi ripetutamente, rivolgendo lo sguardo al preside.
"Assolutamente." mormorò con un sorriso nervoso, cercando di
controllare i sudori freddi che gli stavano percorrendo lungo la schiena.
L'uomo lo guardò perplesso, come se fosse incerto sulla veridicità delle sue parole, ma
dopo qualche istante di silenzio ritornò a parlare, e gli occhi
del moro caddero nuovamente sugli occhi azzurri del ragazzo al fianco del preside.
Ragazzo appena trasferito dal Canada, il cui padre era grand'amico del
preside. Stesso ragazzo, fra parentesi, beccato giusto qualche ora
prima nella toilette. Ragazzo che aveva bellamente minacciato e
che ora sembrava cercare di trattenersi con tutte le sue forze dal non
ridere - anche se non capì bene se lo divertisse di
più l'assurda situazione o l'espressione terrorizzata di
Peter.
"... Quindi gradirei che lo aiutassi ad ambientarsi a scuola. Potrebbe farlo, signor Parker?"
In tutta risposta, il ragazzo riportò l'attenzione sull'uomo davanti a sè, alzando poi un sopracciglio, perplesso.
Lo stava prendendo in giro? Stava chiedendo a lui, il ragazzo
più impopolare della scuola, di aiutare un tizio sconosciuto
minacciato giusto qualche ora fa ad ambientarsi?
Tuttavia, osservando lo sguardo severo del preside aveva capito che no, non scherzava per niente.
Se questa non era sfiga, non sapeva davvero cosa pensare. Chi diavolo glielo aveva fatto fare di essere 'positivo'?
"Uh... Credo. Insomma. Immagino che cercherò di fare del mio meglio...?"
Nonostante il tono poco convito, il rettore sembrò rilassarsi visibilmente a quelle parole, e sorrise bonario al giovane.
"Bene, molto bene dire. " bofonchiò in tono soddisfatto "Allora,
io torno ai miei doveri da preside. Vi lascio fare conoscenza."
Il moro deglutì rumorosamente come vide il preside allontanarsi
sempre di più, lasciandolo in pasto al suo aguzzino. Se Peter
aveva iniziato a tremare come una foglia, il ragazzo biondo davanti a
sè aveva allargato il sorriso sempre più.
Che stesse già pregustando il pugno in faccia che si era meritato per quello detto poco prima?
Sarebbe stata l'occasione giusta, effettivamente, non c'era nessuno in
quel momento nei corridoi e poteva agire indisturbato - non che
sarebbe cambiato qualcosa se ci fosse stato qualcuno, effettivamente.
"Quindi, era questo che intendevi con 'ci vediamo'?" esclamò in
tono divertito il ragazzo più grande, facendo qualche passo
avanti "Se l'avessi saputo prima, mi sarei preparato per l'occasione."
Come avanzò sempre più vicino a lui, il più
piccolo iniziò a tremare visibilmente. Quello lì era
sempre stato così
grande e grosso? O era la prospettiva di un pestaggio imminente a
renderlo così minaccioso? In quel momento fatidico, potè
quasi vedere la sua vita scorrergli davanti e dovette ammettere a
sè stesso che, oltre che breve, era stata anche parecchio
miserabile.
Appena l'altro fu abbastanza vicino, strizzò istintivamente gli occhi, preparandosi al pugno che ... Non arrivò.
"Aw, piccoletto, sei così
emozionato al pensiero di rivedermi? Così mi fai eccitare, anche
di brutto." esclamò invece, dandogli un colpetto sulla fronte
con l'indice.
Il più basso mugugnò un 'ow', massaggiandosi la fronte,
riaprendo gli occhi per potergli lanciare un'occhiataccia e si
ritrovò lo sguardo ancora sorridente dell'altro che ora gli
offrì la mano.
"Sono Wade Wilson. Ma puoi chiamarmi come meglio credi. Ma, cosa
più importante, puoi chiamarmi in ogni momento. Sì, anche
quelli più intimi e bagnati." esclamò, con tanto di
occhiolino.
"... Cos-"
"E tu come ti chiami, begli occhioni?" continuò ancora, non
dando l'opportunità di parlare all'altro "Qualcosa mi dice che
hai un nome carino. Ma ehi, se non me lo vuoi dire, va bene lo stesso.
Ho una lista immensa di nomignoli che ti potrei dare. Tesoro, stellina,
principess-"
"PETER." gridò il moro disperato, interrompendo quella conversazione imbarazzante e senza senso.
Prese un grosso respiro profondo, per poi continuare in un tono di voce più basso ma esasperato.
"... Parker. Sono Peter Parker. Ora potresti smettila con questi nomignoli idioti?"
Come il ragazzo strinse la mano dell'altro, Wade lo fissò soddisfatto, per poi fare un fischio di approvazione.
"Uh, avevo indovinato. Comunque, non so come dirtelo, Petey, ma i 'nostri' nomignoli idioti sono appena iniziati. E-"
Si bloccò di colpo, per poi schioccare le dita entusiasta, preso da chissà che illuminazione.
"Petey. Petey pie. E' perfetto."
In quel momento il più basso scrollò le spalle,
psicologicamente distrutto da quella conversazione. Come faceva una
persona ad essere così stancante?
Mentre il più grande continuava senza sosta a parlare di
nomignoli e quant'altro, immediatamente Peter si chiese che diavolo
avesse fatto di male nella sua già miserabile vita per meritarsi
una punizione simile.
~~Note dell'autrice~~
Eccoci qui con la mia prima fanfiction Spideypool! Spero vi piacerà!! ;_;
Essendo un ambiente un po' nuovo sia a livello di personaggi, che
di ambientazioni, spero di non aver scriveredi non scrivere in futuro
boiate >< (Ho comunque fatto le mie ricerche, visto che ,
ad esempio anche il nostro sistema scolastico è diverso da
quello americano).
Quindi... Niente, mi farebbe piacere se mi scriveste cosa ne pensiate,
se avete qualche consiglio su come migliorarmi, etc. (forse non sembra,
ma questo è un progetto davvero super importante e intenso (?) e
a cui tengo parecchio e che avevo in mente da parecchio tempo).
Detto ciò... Alla prossima. ★
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