Eustache 3
Passeggiando lungo il viale, di notte, le luci mi sussurrano parole non vere
Che entrano dentro, nelle vene.
E spiegandosi come vele
Raggiungono il centro di me come vento freddo
Veloci
Legandosi per sempre al cuore, mio, cullandolo
Finché non fanno danno tagliando come lame.
Sanguino all'interno
Ed è un inferno
Non potermi esprimere
Hai rubato la mia voce silenziosamente e l'hai imprigionata in uno zaffiro.
È un urlo che non toccherà mai l'aria
E non lo sentirai.
Non percepirai il lamento a cui appartieni,
Il tremolio di questa voce carica di punti di vista dettati dall'anima
Non udirai né gioia né terrore
E ai tuoi occhi sarò quella bambola di pelle e ossa dallo spirito inquieto
Che si impolverisce gradualmente sul divano di tua nonna.
Non c'è riposo per i bastardi,
Per chi ruba il fuoco e lo spegne con lo sputo,
Per chi caca nelle acque pure e fresche dell'anima,
E per gli indecisi.
Ma non riposano neanche gli inquilini del limbo in cui mi trovo.
Avanti, che aspetti ad ammazzarmi? |