ShikaIno
Un cuscino è decisamente più morbido di una donna!
Così morbido, così soffice, così
liscio, così adatto.
Sì, riusciva perfettamente a modellarsi lungo le curve del
suo viso,
prendeva forma, ne assumeva di volta in volta una diversa, quando lui
si
spostava, girandosi sull'altro fianco e riprendendo a dormire.
Avrebbe scritto l'elogio a quel cuscino, l'avrebbe fatto molto presto.
Dopo una giornata tanto faticosa quanto stressante, tanto lunga quanto intensa, da
giudicare insopportabile o addirittura "una seccatura",
l'unica cosa che realmente avrebbe potuto sposare era quel
mucchio di piume d'oca intrappolate in una federa color panna.
E mai come in quel momento, il matrimonio gli era apparso
un'aspettativa tanto allettante.
Sembrava quasi una nuvola, si ritrovò stupidamente a
pensare.
La sua guancia stava realmente sfiorando una nuvola! Era leggiadra, era
soffice, era candida e paffuta, quella nuvola. E quell'insolita quiete
era diventata impareggiabile, quell'adorato silenzio lo rendeva
appagato come mai era riuscito ad essere. Era felice, si stava
risposando, nessuna seccat-
" Vuoi smetterla di poltrire, una buona volta?! "
Lo schiaffo che colpì il suo viso arrivò
pungente, veloce
e soprattutto violento. Come se quelle nuvole avessero appena
sprigionato irruenti fulmini al solo fine di abbatterlo.
Come se, appostato a pochi metri da lui, qualcuno avesse avuto voglia
di compiere un'inaspettata imboscata, per il semplice gusto di rovinare
il suo momento di assoluto relax.
Aprì gli occhi - oh, se erano pesanti le sue palpebre, anche
loro, ora, gli stavano voltando le spalle! - e la guardò a
lungo, sfidandola, provando a farla sparire.
" Sei una seccatura. "
Ino alzò un sopracciglio, solo uno, e tentò
ancora una volta di colpirlo.
Da quanto tempo avevano varcato la porta di quella - quasi - lussuosa
stanza? Da quanti minuti avevano adagiato i loro corpi, ancora fasciati
dagli eleganti abiti, su quel morbido letto?
" Ti sei rifiutato di portarmi in braccio dicendo di essere stanco! "
" Non a caso mi ero addormentato. "
" Ti sei buttato sul letto, subito dopo! "
" A che scopo ti avrei detto che ero stanco, altrimenti? "
Entrambi avevano iniziato a scambiarsi battute ciniche e, con quella
punta di ironia, ancora per molto avrebbero facilmente potuto andare
avanti.
La sua pace, il suoi attimi di infinito piacere - pensava Shikamaru -
erano appena stati rovinati da quella bambola in vestito da sposa che -
a suo parere - sarebbe stata divinamente bene fuori la porta, lontana da lui e,
soprattutto, in silenzio.
E i pensieri di Ino si poteva dire seguissero la stessa
scuola.
Sarebbe riuscita ad educarlo, una buona volta. Quel ragazzo riusciva
seriamente a mandarla su di giri, come nessun altro.
Era la loro prima notte di nozze, non aveva cessato di ripetersi,
eppure lui preferiva poltrire, sdraiato su quel letto. Alieno al mondo
e a tutti, desiderava maggiormente riposarsi - cosa che avrebbe potuto
fare in qualunque altro momento - piuttosto che passare la notte con la
sua sposa.
Un secondo schiaffo, dunque, seguì il primo.
Colpì la
medesima guancia, ma Ino, precisa e meticolosa come sempre,
sembrò essere stata attenta a far combaciare le seconde
cinque
dita con le precedenti.
E al suo marito nuovo di zecca, di tale bravura e accuratezza, non
parve importare un granché. Anzi, addirittura
riuscì a
peggiorare il suo umore.
" Yamanaka,
sei diventata pericolosamente insopportabile. "
Ino, nuovamente, volle incenerirlo ed ucciderlo con solo uso del suo
sguardo.
" Sei tu ad essere particolarmente pedante, Nara. "
Shikamaru si limitò a voltarle le spalle, sdraiandosi dal
lato
del letto opposto al suo. Così che né avrebbe
dovuto
sopportare il suo cipiglio e la sua espressione di severo rimprovero,
né avrebbe rischiato che la sua povera guancia venisse
offesa
ancora e ancora.
Ma la deliziosa
moglie non era donna da darla vinta così facilmente, anche
se poteva trattarsi del suo adorato
marito.
" Nara! "
Gli si lanciò letteralmente addosso, artigliandosi, con le
unghie affilate ed accuratamente smaltate, prima ai suoi capelli e,
subito dopo, al suo viso. Sembrava che stesse quasi tentando di
strapparglia via il volto dalla testa o, più semplicemente,
di
strappargli direttamente la testa dal resto del corpo, magari per
appenderla poi su una parete a mo' di trofeo.
Per Shikamaru, adesso, era del tutto impossibile ed inutile ribellarsi.
Ino sapeva essere sadica e conosceva precisamente le maniere che
avrebbe potuto utilizzare per sottometterlo al suo volere.
" Tu. "
" Yamanaka. "
Per secondi che ad entrambi parvero interminabili, rimasero sull'orlo
della suspance a specchiarsi l'uno negli occhi degli altri e cercando,
in quella sfida che non aveva né vincitori né
vinti, di
sopraffarsi a vicenda. Ma sarebbe stato tutto inutile.
" Almeno oggi prova a fare ciò che qualunque uomo farebbe
alla sua donna. "
" Dovrei prima trovarla, la mia donna... "
Ed eccolo il terzo schiaffo, quello che arrivò - se
possibile -
con ancor più prepotenza a cozzare contro la sua faccia
ormai
segnata da quello scontro quasi titanico.
Basta, doveva smetterla di prenderla in giro - non quel giorno magari,
ma doveva smetterla.
" Non dire sciocchezze. "
" D'accordo, Yamanaka, non ne dirò. "
E continuarono a fissarsi, ognuno aspettando che fosse l'altro a dare
inizio al rituale di ciò
che qualunque uomo farebbe alla sua donna.
" Allora, Nara? "
Mai come in quel momento, Shikamaru avrebbe voluto eclissarsi, fuggire,
non avrebbe preferito semplicemente starsene a guardare le nuvole, ma
addirittura annoiarsi durante una lunga ed estenuante lezione
universitaria od ascoltare il monologo del suo compagno Chouji su
quanto le patatine potessero essere fondamentali per la sana crescita
di un ragazzo.
" Va bene, Yamanaka, questa
volta
- sottolineò quelle parole con particolare enfasi -
rinuncerò ad una notte di sonno, solo per accontentarti. " -
preferì non aggiungere: e far sì che ti levi di
torno.
Ino, dal canto suo, non gli avrebbe di certo dato la soddisfazione di
mostrarsi anche solo minimamente felice e rincuorata da quelle parole,
proprio per questo tenne per sé quel "
forse, mio marito è davvero un uomo - quasi - perfetto " e
lasciò
sì che Shikamaru potesse dimostrare la validità
del suo
pensiero.
Ma non avrebbe comunque avuto la possibilità di ribattere,
sentendo subito dopo le labbra di Nara
che andavano dolcemente a premere sulle sue - e non
sospettava nemmeno che ci fosse un secondo fine in quel romantico quadretto.
E a Shikamaru, cosa
toccava essere.
Inutile dirlo, le donne erano sempre state - e sarebbero sempre rimaste
- un'insopportabile
seccatura.
Ahw, come dire, non
me lo sarei mai aspettato? Giusto.
Non avrei mai preso in considerazione l'idea di avere
anche un premio? Giustissimo.
Ne approfitto per complimentarmi con tutte le partecipanti
- e con le giudicesse, naturalmente.
Abbiamo un po' penato, sì, ma sicuamente
è stato
un piacere, poi, poter leggere i loro giudizi - o almeno, lo
è
stato per me. xD
Bon,
credo di aver finito. Saluti e tante care cose.
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