Do
you remember when, when the Nazis forced their rule on Poland
1939
and the allies turned away
From the underground rose a hope of
freedom as a whisper
City in despair, but they never lost their
faith
La
lama di Rikimaru trapassa il mio petto.
Il
sangue esonda dalla ferita.
Sopraffatta
dalla debolezza, crollo a terra con un tonfo.
Malgrado
la mia situazione senza rimedio, alzo la testa in un gesto di sfida e
lo guardo.
Voglio
scrutare nel suo cuore prima di morire.
Women,
men and children fight
They were dying side by side
And the
blood they shed upon the streets
Was a sacrifice willingly paid
Come
pensavo, non ha capito nulla.
I
suoi occhi sono lastre di ghiaccio nero, fermi e privi di dubbio.
Sono
le iridi di chi, come uno schiavo, segue le regole senza alcuna
domanda.
Non
racchiudono il fuoco di chi, come me, cerca un riscatto alla propria
condizione di schiavo.
Non
hanno l’ardente brama di vita di chi cerca una strada nuova.
Tu,
ragazzino, sei un cane contento della propria catena.
Attendi
che il tuo compiacente padrone ti allunghi una carezza.
– Tu…
Tu pensi di avere infranto il mio sogno uccidendomi… Ma il mio
sogno è ancora vivo… Non puoi impedire che si realizzi…
– sibilo.
Già,
il mio sogno, nonostante la mia prossima fine, non è morto.
Io
sto morendo, ma, ne sono sicura, ho acceso una fiamma nei cuori di
molti shinobi.
Grazie
al mio esempio, hanno capito che esiste un’alternativa ad un
destino di servitù.
La
libertà, ragazzino, non è un sogno per noi.
Possiamo
conquistare il diritto all’autodeterminazione.
E
Seiryu, che tu giudichi un traditore, in realtà è un
eroe, anche se diviso tra un cuore pietoso e un animo ardente di
fede.
Ma
la pietà è per i deboli, non è una virtù
rivoluzionaria, e lui lo ha ben compreso.
E’
rimasto al mio fianco, intrepido, ed è caduto in questa lotta.
Ma
non importa.
La
fiamma che abbiamo acceso non si è spenta.
La
storia farà giustizia e ci darà ragione.
Warsaw
city at war
Voices from underground, whispers of
freedom
1944 help that never came
Calling Warsaw city at
war
Voices from underground, whispers of freedom
Rise up
and hear the call
History calling to you, 'Warszawo, walcz!'
– Solo
uno stupido… segue le regole senza porsi alcuna domanda…
E nessuno stupido potrà mai fermarci… – continuo,
con tono ironico.
Il
tuo cuore è superbo, ragazzino.
Ti
credi nel giusto e non sei capace di vedere oltre lo stupido codice
dei ninja
Cosa
credi? Che quelle stupide regola siano eterne?
No,
come ti sbagli.
La
giustizia non è un concetto eterno.
Quelle
norme, che tu segui con tanta, stupida ostinazione, nascondono il
desiderio di dominio delle famiglie nobili.
Anche
il clan Gohda, che tu servi con lealtà, è marcio per la
corruzione e l’ambizione e si dissangua in una lunga, inutile
guerra con le altre famiglie, come i Tohda.
E
il nostro ruolo è sempre stato quello di servitori e sicari,
pronti all’occorrenza a sacrificarsi per compiacere le loro
stupide brame.
Io
non sopporto queste catene e ho deciso di liberarmi
Ho
fallito, ma non rimpiango la mia decisione.
So
che, presto, l’incendio della libertà divamperà
ancora.
E
nemmeno tu potrai fermarlo.
Spirit
soul and heart
In accordance with the old traditions
1944
still the allies turn away
Fighting street to street
In a
time of hope and desperation
Did it on their own and they never
lost their faith
– Perché
siamo disposti a tutto per ottenere la libertà… –
concludo, prima di accasciarmi, ormai agonizzante.
Questo
ci differenzia da voi, cani privi di spirito.
Noi
non siamo bestie senza dignità.
Siamo
uomini e donne, animati da un sogno di riscatto da uno stato di
servitù.
E
non ci piegheremo davanti a niente.
Women,
men and children fight
They were dying side by side
And the
blood they shed upon the streets
Was a sacrifice willingly paid
Sento
i tuoi passi allontanarsi dalla nave.
Stai
tornando dal tuo padrone, ragazzino?
Nascondi
la realtà del potere dietro belle parole.
– Se
essere stupidi significa salvare anche una sola vita dal tuo sogno
sanguinario, sono ben lieto di esserlo Addio, Kagami! –
Sono
state queste le tue parole di congedo, fredde e sprezzanti.
Non
hai aperto gli occhi sulla realtà della vita, Rikimaru.
Pensi
che la mia morte fermerà la nostra sete di libertà?
Quanto
sei stupido, come tutti gli schiavi felici della loro sorte.
Inseguite
delle ombre e definite crudele chi segue l’unica, autentica
luce di un uomo.
La
libertà.
Warsaw
city at war
Voices from underground, whispers of
freedom
1944 help that never came
Calling Warsaw city at
war
Voices from underground, whispers of freedom
Rise up
and hear the call
History calling to you, 'Warszawo, walcz!'
Sono
sempre più stanca.
Il
calore delle fiamme lambisce il mio corpo debole e il fumo mi opprime
i polmoni.
I
miei pensieri vagano, in questa solitudine di legno e fuoco.
Sto
morendo e non mi pento di quello che ho fatto.
Ma
non desidero morire da sola.
Prima
della sua partenza, ho confessato a Seiryu di amarlo.
E
voglio morire accanto a lui.
All
the streetlights in the city
Broken many years ago
Break
the curfew, hide in sewers
Warsaw, it's time to rise now
Striscio
come un serpente e raggiungo il suo corpo.
Ogni
movimento, per quanto lento, mi sembra un’agonia, la testa mi
gira e il mio respiro è affannoso.
Ma
devo andare da lui.
Per
me, ha rinunciato alla possibilità di essere perdonato dai
suoi compagni e da Lord Gohda.
Non
posso negargli questo.
Giungo
davanti al suo corpo, immerso nel sonno eterno.
Il
suo volto, malgrado la morte, non ha perduto la sua nobiltà.
Nessuna
smorfia deturpa i suoi lineamenti, che sembrano immersi in un quieto
sonno.
Le
mie mani sfiorano il suo viso.
– Tatsumaru…
Mi piace il suono del tuo nome… – mormoro e un senso di
rimpianto mi stringe l’anima.
Lontana
da tutto, sola con il tuo cadavere muto, posso liberare la dolcezza
che ho celato nel mio cuore.
– Amore
mio… La prossima volta darò ascolto al mio cuore…
– mormoro, disperata. Non mi è stato concesso di avere
un po’ di tempo con te.
Perché
la lotta per la libertà è così dura?
All
the streetlights in the city
Broken many years ago
Break
the curfew, hide in sewers
Warsaw, it's time to rise now
Mi
scuoto da questo attimo di debolezza.
No,
questi rimpianti non hanno senso.
Li
devo scacciare dal mio cuore.
La
libertà è stato il mio faro e, anche se ho fallito, ho
acceso un fuoco che non si spegnerà.
Se
fossi rimasta fedele a Tohda, quale sarebbe stata la mia vita?
Sarei
stata un’ombra e solo questo destino avrebbe unito me e
Tatsumaru.
Questo
non è un destino tanto crudele, perché abbiamo scelto
noi la nostra strada.
Io
non posso avere simili debolezze, nemmeno in punto di morte.
E’
meglio morire in piedi, a testa alta, che vivere in ginocchio.
Warsaw
city at war
Voices from underground, whispers of
freedom
1944 help that never came
Calling Warsaw city at
war
Voices from underground, whispers of freedom
Rise up
and hear the call
History calling to you, 'Warszawo, walcz!'
Ormai
priva di energie, crollo sul tuo petto.
Ma
sono felice di questa sorte.
Finalmente,
nessuna catena opprimerà le nostre esistenze.
Andremo
dove non ci sono costrizioni.*
Anche
se nella morte, la libertà è nostra.
Spazio
Intissar:
in
questa song fic ho voluto analizzare i pensieri di Lady Kagami, la
antagonista di Tenchu II e tutto il suo afflato rivoluzionario, che,
in tutta onestà, non trovo neanche così insensato.
Quando dice “solo uno stupido segue le regole senza porsi
alcuna domanda” si può darle torto? Rikimaru e Ayame,
con tutto il bene che si può volere loro, sono un po’
acritici (se Lord Gohda fosse stato un depravato, lo avrebbe
seguito)?
La
canzone che ho scelto è “Uprising” dei Sabaton,
che parla della rivolta di Varsavia del 1944 da parte dei polacchi
contro i nazisti e mi sembra ci sia molto in comune tra questo evento
storico, tanto eroico quanto sfortunato, e la trama del gioco, che
vede l’Aurora di Fuoco lottare per la libertà.
Entrambe
le lotte, tanto quella storica quanto quella immaginaria, hanno esito
tragico e, secondo me, anche questo le accomuna.
La
frase che ho segnato con l’asterisco è un adattamento di
una bellissima citazione di Geronimo, grande capo apache, e si può
dire che anche lui ha lottato, fallendo, per la libertà del
suo popolo.
Internet
a volte serve!
Ciao
a tutti.
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