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Andrea "Cla, cos'è
quello?" indicò un oggetto strano a cinque punte.
Claudia "Un souvenir che portai da Parigi. Quanti
ricordi!"
Era arrivato da qualche ora Andrea, con la nave
che attraccò nel porto di una delle più note città della Sicilia. Aveva
conosciuto Claudia probabilmente tramite qualche chat o quant'altro
ed erano diventati buoni amici. Ormai si conoscevano da più di un anno e il
loro rapporto andava avanti come un qualsiasi rapporto d'amicizia.
Da quando era arrivato non fece altro che
guardarsi intorno per esplorare un po' la zona e fare domande ogni due o tre
secondi per aggiornarsi su determinate cose. Probabilmente la povera ragazza si
sarebbe scocciata di lui, pensava, ma sapeva che non era cosi.
Andrea "E ti manca?"
Claudia "Non so cosa darei per tornarci ancora
una volta."
Andrea "Quando si dice che la fortuna ti è
amica..."
Claudia "Che vuoi dire?"
Andrea "Che se ci tieni cosi tanto potresti
tornarci."
Cercò di girarci intorno per paura della sua
risposta.
Claudia "Se potessi! Però continuo a non
capirti." disse perplessa.
Andrea "Ho vinto una vacanza studio, guarda caso
proprio a Parigi. Mi serve una persona e già da molto volevo chiedere a
te."
Lei rimase sbalordita per qualche secondo e lui
per l'imbarazzo tolse i suoi occhi dalla figura di lei e guardò
altrove.
Claudia "Stai scherzando?"
Andrea "E perchè dovrei?! Sono più serio del
solito."
Claudia " Non so che dire..."
Andrea "Accetta!" disse guardandola negli
occhi.
Rimase in silenzio per qualche istante e
l'imbarazzo del ragazzo crebbe a dismisura. Chissà cosa le frullava per la
testa. Andrea non riusciva più ad aprir bocca e lei continuava a non parlare.
Lui stava per sentirsi male, tutta quell'ansia lo stava uccidendo.
Claudia "Mi hai messo in difficoltà." disse con
flebile voce.
Andrea "Forse ho sbagliato a
chiedertelo."
Claudia "No! Non fraintendere, è solo
che..."
Lui si girò verso lei e guardandola negli occhi
la bloccò dicendole "Se non vuoi basta dirlo. Non mi offendo."
Rimasero per due secondi senza parlare...gli
occhi lo facevano per loro. Due lunghissimi secondi in cui si videro
passare tutta la loro vita davanti, con il cuore che andava a mille e
le gambe che tremavano. Andrea non aveva più fiato e quello sguardo di
Claudia aveva fatto scattare qualcosa dentro lui che non conosceva. Distolse
prontamente lo sguardo e lo posò sulle gambe di lei, ma accorgendosi di quello
che stava facendo, lo distolse di nuovo puntandolo verso il pavimento.
Evidentemente qualcosa era accaduto anche alla ragazza. Riprese a parlare
balbettando.
Claudia "Io...io credo che..."
La guardò negli occhi e smise di
parlare.
Andrea "Cosa?" le chiese nel più dolce dei
modi.
Non sapeva cosa rispondergli, era nel pallone e
lui non l'aiutava a mettersi a suo agio e non fece altro che inferire
guardandole le labbra. Era più forte di lui, non riusciva a fare altro. La
sentiva ancora balbettare, ma quella volta non riuscì a capire quello che
volesse dire. Sdrammatizzò.
Andrea "C'è tua sorella che fa la danza
di Snoopy alla porta."
Il suo sguardo raggiunse quel punto, ma senza dir
nulla fece mezzo sorriso, poi tornò seria fissando il pavimento. Giocava
ansiosamente con uno spago.
Andrea "Hey!"
Lo guardò
Andrea "Che hai?"
Non seppe rispondergli. Dopo qualche secondo
entrò sua madre in camera chiedendole se poteva scendere per qualche
minuto.
Claudia "Torno subito." disse guardando avanti a
se.
Lui restò lì seduto sul suo letto a fissare la
camera e a chiedersi cosa gli fosse accaduto. Tutto era cambiato, anche le sue
emozioni e sensazioni. Tornò e lui era in piedi difronte alla finestra che
guardava fuori. Sentì il rumore della porta che si chiuse e poco dopo
percepì la presenza di qualcuno che gli fosse dietro. Non si
sbagliava.
Claudia "La sera è magnifico. Tutte quelle
stelle..." Si spostò accanto ad Andrea.
La guardò,sorrise e tornò a guardare fuori.
Sentiva il suo calore e il suo profumo inebriargli il cervello. Era così
dolce il suo modo di parlare, così unico, così
eccitante. Spesso si chiedeva come una creatura del genere
potesse essere senza un ragazzo, ma come la maggior parte delle domande che si
poneva su di lei non riusciva a darsi una risposta.
Tornò a sedersi sul letto e lei fece lo
stesso.
Claudia "Si!" gli disse dal nulla.
Andrea "Cosa?"
Claudia "Si...vengo con te!"
Esplose qualcosa dentro di lui fatta di felicità
ed entusiasmo e voglia di condividere un'esperienza del genere con una persona
come lei. Questa volta era Andrea a non riuscir a parlare, ma guardandola negli
occhi le sorrise facendole capire che la stava ringraziando. Tornò a
guardare il pavimento e muoveva una gamba dal nervoso.
Claudia "Ci divertiremo!"
Andrea "Lo spero bene! Come minimo dovremmo
arrampicarci sulla torre Eiffel." disse scherzando.
Claudia rise e lui le andò dietro seguendola a
ruota, fino a quando, chissà per quale stupido motivo, la fissò negli occhi
in modo strano e lei tornò a pietrificarsi. Si chiese del perchè la stesse
guardando, poi non pensò più a nulla e sentì le farfalle apparirgli nello
stomaco. Era difronte a lui che lo fissava con quelle sue due perle, poi
avvicinandosi un po' fece scivolare dalle mani quello spago con cui
giocherellava da minuti. I respiri si affannarono. Vide la testa di Claudia
avvicinarsi lentamente verso la sua, poi si bloccò e lui fece altrettanto.
Sapevano che di lì a poco sarebbe successo qualcosa. Avanzò ancora un po' sempre
lentamente e non potè fare a meno di notare le lacrime che le prendevano
possesso degli occhi. Avrebbe voluto chiedere il perchè, ma il desiderio era un
altro e troppo forte da fargli pensare solo a quello che stava accadendo. Fu un
lungo momento di agonia. Entrambi non erano sicuri che anche l'altro avesse
voluto tutto quello, ma la ragione lasciò libera la mente di Andrea e posò le
labbra sue su quelle di Claudia.
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