Still an innocent.

di Dregya
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─ Costa.

❝ There is no power on earth 
like your fathers' love 


Costa si siede al tavolo con i gomiti appoggiati al bordo; è stanco, ombre scure gli sfiorano le palpebre e le dita sono scosse da un piccolo, quanto impercettibile tremito quando ne porta due alla tempia dolorante.
 Il cellulare nella tasca destra dei pantaloni grava come un macigno, la vibrazione di un messaggio riesce a farlo scattare come se essa, in realtà, fosse una scossa elettrica. Russell è alle sue spalle, le mani di lui a massaggiargli l’articolazione, cercando di sciogliere quei grumi di tensione sulla nuca. 
 Lo ha aspettato in quelle due ore d’assenza, e sa che lui vorrebbe essere da altra parte, adesso: sul letto, a mangiare cheetos e scegliere vestiti per bambini insieme su Amazon. 
«Quasi mi pento di aver detto di non ubriacarti…» scherza Russell, la sua voce è giovane ed incerta e preoccupata, anche. Soprattutto. E’ un uomo buono, di quelli che nel buio cercano di trovare la luce e che si accontentano. «Saresti molto più rilassato…»
Costa vorrebbe dirgli di non preoccuparsi, che andrà bene, che sarà pronto per accogliere loro figlia - il futuro insieme - quando e arriverà dall’orfanotrofio con cui sono in trattative da almeno due anni. Ma non ci riesce, perché dovrebbe spiegargli che ha paura di morire, o di non farcela, o di avere già un rapporto filiale, nel cuore.
«Ci penserà Jessica, sa farlo bene per entrambi… E sto bene, tesoro» risponde, e Russell scuote il capo, lo vede farlo di sfuggita. 
«Dovrebbe darsi una regolata. O, prima o poi, non farà bene ad entrambi, essere amici…»
«Amici, eh?»
Amici. Costa non riesce a pensare a Jessica Jones come sua amica, o che lei possa considerarlo tale o volerne uno, di amico; è una notte confusa dallo smog, quella donna, che non sa più sopportare la distanza che la separa dalle stelle… e che lo rassomiglia nelle più intime delle paure. 




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