Ciao ciao a tutti! Questa è una storia che avevo scritto un
paio di anni fa spero vi piaccia! Buona lettura!! ^_^ cucciolotta92
“...” discorsi
parlati -...- discorsi
sussurrati
*...* discorsi pensati
Capitolo1 Una comitiva di disperate
“Ragaaaazzeee!!”
L’urlo della professoressa Conte si propagò per
tutto l’ostello di Londra svegliando non solo le sue alunne,
ma anche tutte quelle povere anime che avevano avuto la sfortuna di
incrociare la comitiva italiana. Non c’è bisogno
di specificare il clima in cui le povere allieve di
quell’insegnante balena-in-via-di-decomposizione-Conte
(indovinate il perché del soprannome! Eheheh. NdA) si
svegliarono e scesero nella mensa; né, tanto meno, il modo
in cui il cuoco dell’ostello servì loro la
colazione composta da uova e bacon poiché svegliato alle
5.00 di mattina come tutti.
“Allora giovani donne, che si fa oggi?” chiese
l’ amatisssssima insegnante con il suo solito tono di voce
squillante.
“....” le alunne, delle povere e delicate fanciulle
di 16 anni appena compiuti, la guardarono un attimo in cagnesco per
tornare poi a rivolgere la loro attenzione ai piatti che erano
costrette ad ingollare dopo sole quattro ore dall’essersi
sbafate del pasticcio di verdure fatto come si deve.
( Tanto per sottolineare le grandissime abilità culinarie
britanniche.)
“Ok, tanto ho già scelto io!” disse
tutta allegra dopo aver ingerito metà uovo in una volta sola.
“....”
“Non vi va di sapere dove vi porterò? Quali
meravigliose scoperte vi farò fare?” chiese tutta
ansiosa, aspettandosi una chissà quale reazione mentre le
squadrava con gli occhi marroni scintillanti di auto-ammirazione per
tutte le idee che le frullano per la testa.
“....” le ragazze continuavano a guardare
ottusamente i rispettivi piatti
“Ah,beh. Chi tace acconsente. Allora oggi andremo..”
e tirò fuori una cartina formato gigante
dell’intera città. “Qui, nel
più bel parco di questa meravigliosa cittadina! E non solo,
poi..”
-Ma non si è accorta che sta parlando da sola?-
sussurrò Alessandra una delle cinque ragazze. Castana,
magra, con pelle leggermente abbronzata, alta 1.55 m, nonostante non
fosse esattamente carina, con il suo portamento attirava abbastanza
ragazzi da rendere la cosa assurda.
-Lo sai che le piacciono un mondo i monologhi.- affermò
Melania, l’unica rossa e strafiga del gruppo, mentre si
pettinava. Due occhi da gatta che facevano venire voglia di coccolarla
e un fondoschiena sodo che faceva venire invidia alle ventenni di tutto
il mondo che la incrociavano, facevano di lei la preda più
ambita del gruppo.
-Già e poi basta che fai segno di seguirla con la testa,
però non bisogna mai farlo troppo spesso altrimenti salta da
un argomento all’altro raccontandoti così tutta la
sua vita!”continuò Giulia, la più
scarsa e trasgressiva, inforcando con rabbia il suo bacon riuscendo
così a spaccarlo a metà. I suoi veri capelli non
si sa di che colore sono dato che è perennemente tinta di
nero; bassetta, magra, con pelle bianca come un fior di loto
(all’incirca eh!NdA), era abbastanza seguita, ma non appena
la sentivano parlare perdevano ogni interesse da quanto era maleducata
e “boara” come dicono quelli della nostra scuola.
-Ah, già, dimenticavo. Com’è andato il
corso di recupero?- chiese Elisa con un ghigno perfido stampato in
volto. Strano come le disgrazie altrui la sveglino
d’improvviso. Alta 1.60 m circa, un po’
grassottella (A chi grassottella?!NdE) (Beh, è vero!NdAl)
(Alessandra!Non iniziare anche tu ora!NdE) .. grassottella, con i
capelli scuri e i modi un po’ rudi, è notata solo
per la sua capacità di intavolare conversazioni e sentirsi a
suo agio attorniata da maschi, oltre per il laargo balcone.
-Ti sconsiglio vivamente di chiederlo un’altra volta
altrimenti potrei commettere un omicidio.-
Ribatté Giulia minacciandola con la forchetta e guardando
storto la professoressa che si era lanciata in un racconto della sua
prima gita a Londra e ai suoi parchi, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Potete stare zitte? Sto cercando di fare finta di essere ancora a
letto.- disse scocciata Carola, la più sfigata del gruppo
famosa per le sue disgrazie in famiglia (di giorno non fa altro che
parlare!), e per le prese in giro dei loro compagni. Alta 1.63 m,
capelli neri con perenni meches alle punte (o viola o blu) anche lei
con un balcone non inosservabile, perennemente allegra, non aveva molto
successo come ragazza, ma come amica, dolce e disponibile.
“Ragazze, mi state ascoltando, vero?” chiese
preoccupata l’insegnante. Squadrandole con le braccia ancora
in aria segno che stava descrivendo un qualche bel fusto che,
ipoteticamente, le faceva la corte da giovane.
“Uh? Ah, si certo! Interessante il suo annedoto. Faremo le
stesse tappe?” chiese prontamente Alessandra che ha
l’innata capacità di registrare i discorsi
nell’anticamera del cervello dove, secondo lei, un omino del
cervello sceglie di tenere o buttare le informazioni.
Suddetto ‘ omino ’ non l’ha ancora
tradita, in inglese, anche se un paio di volte le ha fatto lo scherzo
di tirare fuori ‘ i fascicoli dall’archivio mentale
’ troppo lentamente. Invece, se si tratta di chimica, non
esiste nessun aiutante di registrazione. Come succede sempre, infatti,
prende prontamente un 3.
“Sapevo che avrebbe risvegliato il tuo interesse. Da
animalista come sei, non potevi dire di no!”
“Allora noi siamo esonerate? Possiamo tornare a letto?
Evvaiii!!” disse balzando in piedi Carola.
“No cara, ci muoveremo tutte insieme, come una grande
famiglia.”
Le ragazze erano più scocciate che mai.
-Da quando siamo una grande famiglia?- borbottò Carola
risedendosi e tornando ad assumere la sua solita aria da cane bastonato
di prima mattina.
“Ma se siamo una grande famiglia come dice lei.. se anche un
solo membro non è d’accordo bisogna cercare un
obbiettivo comune e, quindi, cambiare meta.”
Affermò trionfante Giulia colta da un’improvvisa
ispirazione.
Le altre la guardarono come dire ‘ ti sei scavata la fossa da
sola e ci trascini giù con te, grazie tante!’ E la
ragazza ebbe come l’impressione di aver combinato un
pasticcio.
“Bene, allora andremo al museo storico, la professoressa di
lettere mi ha confermato che siete tutte molto curiose per quanto
riguarda la storia inglese. Ringraziate Giulia ragazze; ora abbiamo una
meta!” aggiunse felice come una pasqua mentre metteva via la
sua mega-maxi cartina e trangugiava il resto della colazione,
benedicendo i piatti inglesi.
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