Fandom:
Good Omens (TV)
Personaggi:
Aziraphale, Crowley
Pairing:
Aziraphale/Crowley
Words:
504
Genere:
introspettivo
Rating:
verde
Contesto: post-serie
Beta: Nais
Disclaimer: i
personaggi non mi appartengono.
Note: Scritta
per il drabble event del 12/06 - 19/06 2019 con il prompt: "Good Omens,
Aziraphale/Crowley, Crowley era sinceramente convinto che Aziraphale
sapesse che lui (Crowley)
fosse innamorato dell'angelo" (Il prompt originale potrebbe essere
leggermente diverso, ma purtroppo ho perso il post dove mi era stato
dato).
Note2:
Vorrei chiedere scusa in anticipo perchè credo che i
personaggi mi siano usciti leggermente OOC (spero non troppo).
From
the beginning
of
times
A
volte gli capita di scorgere sul volto di Aziraphale una di quelle
espressioni un po' strane, di quelle che gli umani sono soliti
assumere quando la loro mente inizia a scalpitare irrequieta e i
bisbigli cominciano a diventare sempre più forti, sempre
più
chiari, fino al punto che sono tutto ciò che si è
in grado di
sentire.
Crowley
segue lo sguardo dell'angelo, fisso in contemplazione su una giovane
coppia sull'altra sponda del lago, seduti come loro su una panchina
in pietra, così intenti a guardarsi negli occhi da essersi
dimenticati ormai di tutto il resto del mondo.
«Crowley?»
I
suoi occhi, come saette, scattano immediatamente sul suo volto. Non
è
poi così strano sentirlo parlare con tanta esitazione, ma
c'è
qualcosa, nell'intonazione della sua voce, che è diversa.
Sembra
quasi spaventata.
«Pensi
mai a...», gli occhi di Aziraphale incrociano i suoi per un
secondo,
prima che il suo sguardo scappi ancora una volta verso la coppia
dall'altra parte del lago; apre le labbra, le richiude con uno scatto
secco, poi le riapre di nuovo, come se all'improvviso avesse trovato
il coraggio di parlare «... voglio dire, credi sia possibile
per noi
provare... be', insomma...» indica la coppietta con un cenno
del
capo e il resto della frase gli muore sulle labbra, gli occhi che
adesso si abbassano sulle sue mani, intrecciate sul grembo.
Crowley
aggrotta le sopracciglia, non sicuro di capire. Getta un'altra
occhiata veloce oltre il lago: la ragazza sta ridendo a qualcosa che
il suo compagno le ha appena sussurrato nell'orecchio.
«Cosa?
Amore?»
Aziraphale
squittisce e si agita al suo fianco.
Un
sorriso sbilenco compare sulle labbra di Crowley quando si volta di
nuovo a guardarlo.
«E
tu cosa pensi abbia fatto fino ad ora?»
La
reazione dell'angelo è istantanea. Volta la testa di scatto
verso di
lui, così veloce che se fosse stato umano gli si sarebbe
staccata
dal collo. Ha gli occhi spalancati e le labbra socchiuse nella
sorpresa più totale. Sembra sul punto di dire qualcosa, ma
senza
davvero riuscire a trovare il fiato per farlo.
Ad
essere sincero con se stesso, Crowley è sempre stato
convinto che di
quel qualcosa tra loro Aziraphale ne fosse da tempo a conoscenza e
che avesse semplicemente scelto di ignorarne l'esistenza. Quindi non
gliene aveva mai parlato, perché fin quando Aziraphale era
disposto
a stargli vicino sarebbe stato sempre abbastanza. Non voleva
rischiare di rovinare tutto cercando di definire qualcosa che in
fondo non era davvero amore, affetto o desiderio sessuale –
non
come lo definiscono gli umani almeno – ma qualcosa di molto
più
grande, qualcosa che non si può davvero descrivere a parole.
Eppure
la sorpresa dell'angelo è così genuina che per un
attimo è
preoccupato che ciò che prova non sia, dopotutto, ricambiato.
Aziraphale,
però, sorride. È un sorriso accennato, insicuro,
ma sincero e forse
Crowley non ha davvero nulla di cui preoccuparsi. Tutto ciò
che gli
resta da fare, a quanto pare, è aiutare l'angelo a capire
quello che
lui ha compreso fin dall'inizio dei tempi.
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