Due
mondi
Ok,
questa sarà una miniLong, non era programmata, ma mi sta balenando
in testa da un po', avrei potuto scriverla dopo l'altra Long SasoSaku
che sto scrivendo attualmente, ma proprio non ho resistito nel
scriverla. Sarà una SasuSaku/SasoSaku, un po' particolare.
Questa
storia parte dal momento che Sakura e Obito tentano di cercare Sasuke
nelle dimensioni spazio-temporali (capitolo 685), mentre Naruto
combatte e tiene occupata Kaguya.
Per
motivi che poi comprenderete ci saranno personaggi OOC (Out Of
Character) da una parte, mentre da un'altra IC (In Character).
Sottosopra
<<
È una dimensione incredibilmente lontana >> Obito concentrò
il potere dei suoi occhi, facendoli sanguinare.
Sakura
gli trasmetteva tutto il suo chakra, tenendogli appoggiate la mani
sulle spalle. Il Byakugo era attivo, il chakra che partiva dal
piccolo rombo sulla fronte si espandeva fasciandole il corpo e quello
dell'Uchiha.
Obito
con fatica aveva aperto un portale ovale davanti a lui, notando che
dall'altra parte c'era un mare di lava.
<<
È il luogo dove eravamo prima? >> domandò con il fiatone.
Aprire un varco esigeva una quantità elevata di chakra, lo aveva
sentito da come le venisse risucchiato il chakra da Obito.
<<
Lì... non percepisco la presenza di Sasuke >> parlò l'altro,
anch'esso con il fiatone. Poi all'improvviso una fitta agli occhi,
tanto forte da chiuderli e gemere di dolore.
Sakura
subito si preoccupò con occhi spalancati << Stai bene?! >>
Si
portò una mano davanti agli occhi, sentendo che il dolore diminuiva
un po' alla volta << Continuiamo >>
<<
Ok >>
Aprirono
un altro varco, quasi subito uscì dell'acido. Sakura fu svelta ad
afferrare Obito e spostarlo su un rialzo roccioso, ma nel salvarlo,
fu colpita alla schiena e al braccio da alcuni schizzi. Subito si
spogliò dello smanicato e si strappò subito dopo la manica destra
dell'uniforme, buttando tutto a terra. Trattenne un gemito di dolore
nel sentire la bruciatura sull'avambraccio.
<<
Stai bene? >>
<<
Tutto a posto, non è grave >> per quanto fosse doloroso, non
aveva tempo da perdere, aveva anche sentito di peggio.
<<
Sei un ninja medico. Posso aspettare finché non guarisci. Sasuke non
era nemmeno nel mondo di prima. Perchè non ti riposi? >> parlò
l'Uchiha.
In
altre circostanze l'avrebbe anche fatto, ma in quel caso il tempo era
prezioso << Lascia stare. Non voglio sprecare l'occasione che
Naruto ci ha offerto >> perchè poteva anche essere l'unica
possibilità che avevano.
<<
Almeno potresti curarti la ferita >>
Era
così strano che Obito si preoccupasse per lei in quel modo, quando
prima era suo nemico, mentre ora era dalla sua parte, dalla parte di
Naruto. E sinceramente poteva resistere a quel dolore
sull'avambraccio, e poi... << Il mio chakra non è infinito.
Proseguiamo con la ricerca >>
Obito
accennò un lieve sorriso << Già. Viene voglia di aiutarlo >>
Sul
primo momento non capì, ma era evidente che parlasse di Naruto,
anche Sasuke, ma era più che altro era sul compagno biondo che
facevano affidamento.
<<
D'accordo, continuiamo >> stirò maggiormente il sorriso.
<<
Sono pronta! >> riattivò il chakra del Byakugo appena toccò
le spalle dell'Uchiha.
Kamui.
Aprirono
a stento un altro portale, e appena guardarono al suo interno videro
una sagoma girata di spalle, un po' accovacciata, con lo stemma degli
Uchiha sulla schiena.
<<
Lo percepisco, è Sasuke >> parlò subito Obito con sforzo.
Nemmeno
il tempo di osservare meglio che una forza aspirante verso il varco
li destabilizzò. Obito riuscì sveltamente ad evocare un piccolo
muro roccioso davanti a lui, il giusto per potersi trattenere da
quella forza aspirante. A Sakura non andò così bene, perchè si era
ritrovata sbalzata in alto in un attimo. Maledizione. La
trazione la tirò verso il portale, ritrovandosi davanti a Obito a
mezz'aria, con i piedi rivolti vero il portale << Obito! >>
lo chiamò allarmata allungando la mano verso di lui.
Lui
riuscì ad afferrarla per la mano a fatica << Reggiti >>
poi guardò verso il portale << Sasuke! >> lo chiamò.
Notò la sagoma lontana girarsi e spalancare gli occhi. Sentì la
presa sulla mano della kunoichi scivolare << È troppo forte
>>
concentrò ogni forza sulla mano e sugli occhi per poter tenere
aperto il portale.
Un'istante
e Sakura sentì la mano scivolare da quella di Obito. Allarmata
guardò il suo volto << No >> e poi venne sbalzata
indietro, attraversando il portale, per vederselo chiudere davanti
agli occhi.
Nemmeno
il tempo di realizzare il fatto appena accaduto, che continuò a
sentirsi aspirare verso un enorme buco sul terreno sabbioso, ma
subito venne fermata da qualcosa, appena in tempo. Notò di essere
avvolta da una grossa mano viola, riconobbe il Susanoo, e seguì con
lo sguardo da dove arrivasse, e lo vide poco lontano, dietro a delle
rocce << Sasuke >> poi subito dopo sentì un forte rumore
da sotto di lei, notando il terreno muoversi, qualcuno lo stava
chiudendo con la tecnica della roccia.
<<
Appena in tempo >> parlò una voce femminile.
La
mano del Susanoo la spostò di un po' dall'enorme voragine ora
chiusa, la lasciò toccare terra, dissolvendosi subito dopo. Lei si
accasciò a terra esausta, aveva quasi esaurito il chakra usato un
momento prima, si sentì avvicinarsi da tre presenze, una delle quali
era Sasuke. Alzò lo sguardo verso L'Uchiha, il quale si era fermato
poco distante da lei, notando come fosse diverso, più alto e più
adulto << Cos- >>
Il
viso dell'Uchiha impallidì alla sua vista << Ma... Sakura sei
tu? >>
Era
confusa e la vista le si stava annebbiando poco alla volta <<
Sa...suke... >>
<<
Ma lei è... >> un'altra voce, maschile stavolta.
<<
Chi è? >> domandò la voce femminile.
Sakura
fece in tempo ad intravedere gli altri due, uno di loro era
famigliare, capelli lunghi e biondi, un ciuffo davanti la faccia,
assomigliava a... poi si sentì svenire, e tutto divenne nero.
Un
vociare di sottofondo la svegliò, e lentamente aprì gli occhi,
notando di essere in una stanza, bianca e pulita. Stava sognando?
Obito, Kaguya, Naruto, Sasuke e Kakashi... la guerra ninja... era
stato tutto un sogno? Si tirò su con il busto e notò di avere dei
vestiti puliti ospedalieri.
<<
Ti sei svegliata >> parlò una donna.
Alzò
lo sguardo notando che era Shizune, sembrava solo un po' più adulta
di quanto se la ricordasse << Shizune perchè mi trovo in
ospedale? >> domandò confusa.
Lei
scosse la testa stupita << Allora mi conosci... >>
<<
Che domande, certo che ti conosco. Ho per caso sbattuto la testa?
Pensavi che avessi perso la memoria? >>
<<
Chi sei? >> domandò un'altra voce femminile da dietro una
tenda davanti a lei.
Era
la voce di... << Maestra Tsunade >> la vide sbucare,
notando quanto fosse invecchiata, di solito usava il Byakugo per
tenersi giovane << Ma cosa le è successo? >>
<<
Le domande le faccio io. Chi sei tu? >>
Scosse
la testa confusa. Non capiva che stava succedendo << Sono io,
Sakura. Sakura Haruno >> parlò mettendosi una mano sul petto.
<<
Tu non sei Sakura >>
Cosa?
<<
Sakura è morta un anno fa. Tu sei anche troppo giovane per essere
lei >> aggiunse la donna.
Rimase
immobile, incredula dalla sue parole. Lei morta?
Poi
bussarono alla porta.
<<
Avanti >> disse sempre Tsunade.
<<
Ho i risultati delle analisi della ragazza >>
Spalancò
gli occhi nel vedere Kabuto vestito da medico. Che stava succedendo?
Kabuto era un nemico, era una spia, un subordinato di Orochimaru
<<
Che cosa ci fa lui qui? >>
Kabuto
la osservò << È uguale a lei >> parlò con Tsunade <<
Ho rifatto tre volte le analisi, sembra proprio che sia Haruno Sakura
>>
Ma
cosa diavolo stava succedendo? Poi una sensazione la fece girare lo
sguardo sul comodino affianco, notò i suoi indumenti sporchi, prese
la maglia e notò la manica mancante. No. No. No. Iniziò a
respirare velocemente, non era stato un sogno... << Sono stata
risucchiata dal portale >> disse ad alta voce tra se e se.
Ricordò tutto, Obito che aveva cercato di tenerla per la mano, ma
invano, fino a essere risucchiata nella dimensione.
<<
Portale? >> domandò Shizune.
<<
Sasuke ha accennato di aver visto un varco formarsi dietro di lui, ma
non aveva capito cosa fosse in realtà >> spiegò Tsunade.
Solo
a sentirlo nominare girò di scatto la testa verso la maestra <<
Sasuke... ho bisogno di vederlo >> voleva capire cosa era
successo, se era davvero lui, perchè iniziava a pensare di essere
finita in un mondo diverso dal suo. Tsunade era troppo vecchia,
Shizune più adulta, Kabuto medico dell'ospedale, non era normale.
<<
Non sono io a decidere. Prima devo sentire l'Hokage >>
<<
Ma maestra Tsunade, è lei il quinto Hokage >>
La
donna adulta corrugò la fronte in modo stupito << No, non lo
sono, non lo sono mai stata >> poi uscì dalla stanza
d'ospedale.
Era
per forza entrata in un mondo diverso dal suo, ne ebbe conferma con
quella frase. Maledizione. Doveva tornare nel suo mondo, e
aveva bisogno di capire se quel Sasuke era il Sasuke che stava
cercando << Vorrei parlare con l'Hokage >> chiunque fosse
non importava.
<<
Verrai convocata più tardi. Devi rimanere qua al momento >> le
disse Shizune.
Sakura
abbassò poi la testa, notando di avere dei sigilli sui polsi, erano
anti-chakra, non avrebbe nemmeno potuto usare la forza per scappare,
probabilmente se la sicurezza era come nel suo mondo, era anche
sorvegliata da qualche ninja fuori dalla finestra e dalla porta. Ma
lei non aveva tempo da perdere, Obito era rimasto in quella
dimensione da solo, e non aveva nemmeno molto tempo prima che
morisse, e Naruto stava solo aspettando Sasuke per poter sigillare
Kaguya. Doveva assolutamente tornare nel suo mondo, il prima
possibile. Così si alzò in piedi di scatto << Obito mi sta
aspettando, devo tornare da lui >>
Shizune
si girò con occhi spalancati << Hai detto Obito? >>
Nemmeno
dieci minuti dopo che Shizune era corsa fuori, forse per raggiungere
Tsunade o chissà chi altro, due donne ambu la erano venuta a
recuperare in stanza, porgendole dei vestiti civili.
<<
Vestiti, questi dovrebbero starti >> le parlò una delle due
ambu.
Mentre
si vestiva, non le era sfuggita quella chioma lunga e bionda, a coda
di cavallo, e poi la voce le era familiare << Tu sei Ino, vero?
>>
La
ragazza da dietro la maschera rimase a guardarla senza dire nulla.
<<
Immagino che anche te sarai confusa, lo sono anche io, ma nel mio
mondo tu sei la mia migliore amica >> finì di vestirsi. La
notò stringere i pugni sui fianchi.
<<
Tu non puoi essere lei >> parlò con un tono quasi nervoso
<<
Muoviti >> le disse duramente mentre apriva la porta della
stanza.
Sakura
rimase a guardarla di spalle. Era tutto così diverso, Ino era un
ambu.
<<
Non ho ancora capito da dove vieni ragazza, ma la vera Sakura era la
sua migliore amica >> le parlò l'altra ambu.
Si
girò ad osservare l'altra, non ne era sicura ma sembrava... <<
Hanabi? >>
<<
Sì, sono io. Quindi conosci anche me? >>
<<
Non così bene, ma sì >> se era davvero lei, era adulta,
quella nel suo mondo era una bambina di undici anni.
<<
Muovetevi >> Parlò duramente Ino affacciandosi in stanza.
Poco
dopo erano davanti alla porta dell'ufficio dell'Hokage, Sakura non
sapeva chi fosse l'Hokage di questo mondo, ma in ogni caso doveva
spiegare cosa le era successo, per poi cercare magari l'Obito di
questo mondo, sperando che non fosse un nemico.
La
Ino ambu bussò alla porta, per poi sentire subito dopo una voce
maschile dire “avanti”. Le aprirono la porta e le fecero gesto di
entrare.
Entrò,
notando la grande sedia girata di spalle, e un uomo che non conosceva
in piedi di fianco alla scrivania, dai lineamenti sembrava un'Uchiha.
Le due ambu rimasero fuori dall'ufficio, chiudendole la porta alle
spalle. Era così confusa.
<<
E così pensi di venire da un'altra dimensione? >> parlò
l'uomo sconosciuto in piedi.
<<
Non lo penso, è così e basta >> rispose lei.
La
sedia a quel punto si girò, facendo finalmente vedere l'Hokage in
faccia.
Sakura
spalancò gli occhi, stupita, quasi incredula nel vedere chi fosse
<<
Ma tu sei... Uchiha Itachi >> la persona che aveva fatto
soffrire Sasuke, era così assurdo che qui fosse l'Hokage.
Incominciava a domandarsi se Konoha fosse dalla parte giusta o meno.
Lui
incrociò le mani sotto il mento, osservando la ragazza in piedi
davanti a lui << Sei identica a lei >>
<<
È più giovane >> parlò l'altro.
<<
Quanti anni hai? >> le domandò Itachi.
Scosse
la testa, ancora frastornata da quella visione << Diciassette
>>
<<
Come è possibile? >> domandò l'uomo in piedi.
<<
Conosci l'Akatsuki? >> provò a dire lei.
Itachi
corrugò la fronte << Che cos'è? >>
<<
Mi stai dicendo che non facevi parte dell'organizzazione Akatsuki?
>>
<<
Sembri davvero venire da un altro mondo. Qui non esiste nessuna
organizzazione Akatsuki >>
Sembrava
che poteva fidarsi, e anche se si sbagliava, non aveva molte altre
opzioni al momento, doveva fare un tentativo << Va bene >>
si decise << Sono Haruno Sakura e- >>
Bussarono
di nuovo alla porta interrompendola.
<<
Avanti >> parlò l'Hokage.
Sakura
si mosse sul posto per poter vedere chi stava entrando, e si bloccò
ad occhi spalancati nel vedere entrare proprio Sasuke, stavolta poté
vederlo meglio, era più alto, più grande di qualche anno, più
bello, e senza Rinnegan << Sa... Sasuke... >>
Sasuke
puntò lo sguardo su Sakura, ancora incredulo di vederla, anche se
diversa da come se la ricordava.
Non
era il Sasuke del suo mondo, e a quel punto pensò che quando Obito
aveva percepito la presenza di Sasuke, aveva percepito il Sasuke
sbagliato, ovvero quello di un altro mondo. Ancora adesso non si
capacitava come fosse possibile aprire una dimensione del genere, da
quando avevano iniziato a combattere contro Kaguya si erano ritrovati
in mondi vuoti, con lava, neve e terreni deserti, ma non mondi
abitati. Come avevano fatto ad aprire questa dimensione?
<<
Ha convocato anche noi? >> parlò una voce maschile alle spalle
di Sasuke.
Sakura
rimase ancora più incredula nel vedere Deidara entrare assieme ad
una ragazza, avevano entrambi le uniformi del villaggio della roccia.
Allora era lui che le era sembrato di vedere prima di svenire. Non ci
stava più capendo nulla di questa dimensione. Deidara era un nemico,
un membro di Akatsuki, eppure qui sembrava un semplice Ninja della
roccia.
Deidara
la osservò << Ancora non ci credo che sia tu >>
<<
Non è la Sakura che conosciamo noi >> parlò Sasuke <<
Guardala, è una ragazzina, e l'ho vista uscire dal quello strano
portale. Non ho mai visto una cosa del genere fino ad ora >>
Itachi
chiuse un momento gli occhi pensieroso, poi li riaprì <<
Spiegatemi esattamente cosa è successo >>
<<
Abbiamo scoperto che il buco sabbioso era opera di Gaara,
ma lui non c'era. Aveva lasciato una voragine con un turbine
violentissimo che portava nelle profondità >> spiegò l'Uchiha
minore << Poco prima di chiuderlo, è comparsa Sakura alle mie
spalle, l'ho salvata appena in tempo prima che venisse risucchiata
nella voragine >>
<<
Hai detto Gaara? Che cosa è successo? >>
Itachi
spostò lo sguardo sulla ragazza << Non so se anche nel tuo
mondo esistano i Jinchùriki, ma loro sono il nostro nemico, li
monitoriamo solamente, finché ci lasciano in pace va anche bene.
Sono estremamente forti, e in tutto il mondo sono solo una decina i
Ninja che riescono a tenergli testa, per questo anche loro ci
attaccano di rado >>
<<
Un momento, Gaara è vostro nemico? >> questo mondo era tutto
sottosopra.
<<
Sì >> confermò.
Deglutì
alla domanda che stava per porgli << Anche... Naruto? >>
Rimasero
tutti in silenzio per un lungo istante.
Sakura
capì che era così. Non le piaceva per niente questo posto, voleva
tornare nel suo mondo, e per farlo aveva bisogno di Obito.
<<
Immagino che nel tuo mondo le cose sia molto diverse >> parlò
Itachi.
Lei
annuì con amarezza << Non avete idea di quanto >> poi
prese un bel respiro, non aveva tempo da perdere << Ho bisogno
del vostro Obito per tornare >>
<<
Obito? >> Sasuke spalancò gli occhi.
<<
Nel mio mondo sto combattendo una specie di aliena, Kaguya, e siamo
rimasti solo io, il mio Team e Obito. Tutti gli altri sono sotto
l'effetto di una potente tecnica oculare. Io e Obito stavamo cercando
tra le dimensioni il Sasuke del mio mondo, perchè è stato
imprigionato in una di esse per colpa di Kaguya, ma abbiamo aperto
questo varco e sono stata risucchiata. Obito è l'unico che può
aprire i varchi >>
<<
Lui non apriva varchi del genere >> la interruppe l'uomo
sconosciuto.
<<
Shisui non interromperla >>
<<
Cosa vuol dire? >>
Un
po' tutti sospirarono << Obito è morto un anno fa, quando è
morta anche la nostra Sakura >> la informò Itachi.
<<
Cosa? >> no,
era anche peggio.
<<
E anche volendo non poteva aprire quel tipo di varchi, lui riusciva
solamente ad andare in una sola dimensione, quella del Kamui >>
spiegò Sasuke.
In
effetti... << Obito mi aveva spiegato che aveva dovuto
sintonizzare il Kamui con la dimensione di Kaguya per poterlo fare
anche lui, e che siccome non era una sua dimensione esigeva una
quantità di chakra enorme, per questo ero con lui, per dargli il mio
chakra >> quindi, anche se avesse avuto modo di incontrare
l'Obito di questo mondo, non avrebbe nemmeno potuto aprire quei
varchi spazio-temporali, avrebbe avuto bisogno di sintonizzarsi con
la tecnica di Kaguya.
<<
La nostra Kaguya è una divinità >> la informò Deidara.
Divinità?
Non era nemmeno lontanamente fatta in carne e ossa.
<<
Nel vostro mondo le cose sono messe così male? >> domandò
anche l'altra del villaggio della roccia.
<<
Sì, e devo tornare il prima possibile. Ad Obito non rimane molto da
vivere, è stato vittima di Kaguya e sottoposto ad un forte stress
fisico, il suo corpo si sta consumando un po' alla volta >>
Itachi
si alzò dalla sedia << Sakura, voglio aiutarti, conoscevo
molto bene la Sakura di questo mondo ed era una delle Kunoichi più
forti e riconosciute del villaggio e non solo, e sembri proprio lei,
determinata e in gamba. Ma al momento non so come fare, indagherò
personalmente insieme ad alcuni del mio clan, le arti oculari sono il
nostro punto forte >>
<<
Grazie... >> Sakura però già sapeva che aveva già perso fin
troppo tempo, e ovviamente anche se Itachi e il suo clan avessero
trovato un modo, non sarebbe stato da lì a poco, magari ci sarebbero
voluti giorni, settimane o addirittura mesi. A quel punto, Obito
sarebbe morto da un pezzo, ma anche tutti gli altri, Sasuke
imprigionato da solo in qualche dimensione, Naruto e Kakashi uccisi
da Kaguya, non avendo la possibilità di sigillarla. Si sentiva così
avvilita tutto ad un tratto.
Sasuke
notando il cambio di espressione di Sakura, fece un passo in avanti
verso la scrivania << Fammi andare al tempio di Kaguya >>
Tempio
di Kaguya? Sakura rimase
a guardarlo, rimanendo in silenzio.
<<
Sasuke, lo sai che è troppo pericoloso >>
<<
Lo so, ma senza le informazioni su Kaguya, anche gli occhi più
potenti del nostro clan non potrebbero aprire un varco dimensionale
di quel livello. In ogni caso ci serve la pergamena di quel tempio
>>
<<
Non posso farti andare. Lo sai dov'è collocato quel tempio >>
Itachi lo guardò duramente.
<<
Dove? >> domandò Sakura.
<<
Al centro del territorio dei Jinchùriki, nel villaggio del suono
>>
le rispose Shisui.
<<
Loro sono nove, uno più forte dell'altro, e hanno come alleati
altrettanti Ninja molto forti. Sasuke, anche se sei uno dei Doragon,
da solo non hai speranze >> spiegò il fratello maggiore al
minore.
<<
Vado io con lui >> si propose Deidara.
Tutti
si girarono verso il biondo del villaggio della roccia.
<<
Sono anche io uno dei Doragon, in due possiamo gestirli meglio >>
Itachi
lo guardò con disappunto << Tu e Kurotsuchi dovreste tornare
al vostro villaggio a fare rapporto, e dovresti essere là in caso di
attacco dei Jinchùriki, non sappiamo dove sono, e se Gaara è
passato a mezza giornata da qui, vuol dire che si spostano ancora
>>
Deidara
fece un passo in avanti << Può mandare un messaggio allo
Tsuchikage, Kurotsuki può rimanere qui fino al mio ritorno. E poi
attualmente c'è Kakuzu a proteggere il mio villaggio, lui da solo
riuscirebbe a badare a due Jinchùriki minori >>
<<
È pericoloso anche in due >>
<<
Non ha appena detto che vuole aiutarla? Allora formiamo una squadra
con altri componenti >>
Non
sapeva cosa fossero i Doragon, ma era colpita da quanto Sasuke e
Deidara volessero aiutarla, ma non trovava giusto che rischiassero la
vita solo per lei, e per nulla per giunta << Non fa nulla
Deidara. Anche se formate la squadra più invincibile e trovassimo la
soluzione per il mio ritorno, sarebbe comunque troppo tardi per i
miei amici >>
<<
La Sakura che conoscevo io non parlava in questo modo, non avrebbe
rinunciato, ci avrebbe provato anche con la più piccola speranza, e
non conosciamo i portali spazio-temporali, magari c'è la possibilità
di trovare i tuoi amici nello stesso istante di come li hai lasciati
>> le disse Sasuke guardandola in viso con sicurezza.
Lei
rimase incantata dai suoi occhi, sempre così neri e profondi, e
nonostante fosse un altro Sasuke, i sentimenti per lui venivano fuori
senza volere, e quel modo di parlare le ricordava il suo
Sasuke di quando erano ancora il Team 7, prima che lui decidesse di
abbandonare il villaggio, prima di Orochimaru. Quasi sembrava anche
di sentire parlare Naruto con quel suo modo determinato e pieno di
ottimismo. In qualche modo le sue parole le avevano dato sostegno.
Dopo un breve attimo prese un respiro profondo e si rivolse
all'Hokage << Sono un Ninja medico e so badare a me stessa. E
la missione riguarda me, io vado, con o senza gli altri >>
Itachi
scosse un po' la testa stupito e disorientato << No, non posso
farti andare >>
<<
Io non sono nemmeno del vostro mondo, non hai diritto di dirmi cosa
fare o non fare. Sasuke ha ragione, ci devo provare >>
Sasuke
accennò un sorriso soddisfatto.
Itachi
dopo un lungo istante sospirò rassegnato << Va bene. Però
voglio che a voi si unisca almeno un altro dei Doragon >>
Sasuke
guardò Itachi e poi subito dopo Deidara, il quale gli fece
un'espressione incomprensibile, come se non sapesse cosa dire. Diede
un'occhiata veloce a Sakura e poi riguardò Itachi davanti a lui
<<
Prima lo abbiamo incrociato nel villaggio >> fece intendere a
chi si riferisse.
Itachi
spostò lo sguardo su Sakura, poi ritornò a guardare il fratello
<<
Non c'è bisogno che lo coinvolgiate. Hidan e Konan si trovano nel
villaggio della cascata, a Taki, loro sono di passaggio sul vostro
percorso. Arruolate uno dei due, non entrambi, lo sapete che almeno
uno deve rimanere nel villaggio >>
Sasuke
e Deidara annuirono.
<<
Shisui toglile i sigilli >>
Sakura
porse i polsi all'Uchiha consigliere e si fece togliere i sigilli
<<
Grazie >>
<<
Partite domani all'alba >>
Deidara,
Kurotsuchi e Sakura uscirono per primi chiudendosi la porta alle
spalle, Sasuke invece rimase un momento con il fratello e Shisui.
<<
Perchè vuoi affrontare un pericolo del genere per lei? >> gli
domandò Itachi.
<<
Perchè tenevo molto alla nostra Sakura, lei è più giovane, ma è
uguale, è sempre Sakura, che sia di questo o un altro mondo, è
sempre lei >>
Itachi
sospirò << Per un attimo ho pensato che vederla così giovane
ti avesse risvegliato i sentimenti che avevi per lei anni fa >>
<<
No. E poi lo sai che è stato davvero tanto tempo fa >>
<<
Nove anni fa... >> ripensò nostalgico << Ero certo che
un giorno vi sareste messi insieme, e invece... >>
Sasuke
sospirò << Eravamo giovani >>
<<
Hai solo venticinque anni Sasuke, sei giovane anche adesso >>
<<
Intendo adolescenti. E poi si può sapere perchè mi stai facendo
questo discorso? >>
<<
Ti chiedo scusa, è solo nostalgia dei vecchi tempi >>
<<
Ora vado, le devo trovare una sistemazione per la notte >> si
girò per andarsene.
<<
Sasuke... >> lo chiamò fermandolo << Parlavo sul serio
prima, lui non ha bisogno di sapere di Sakura. Risparmiagli il dolore
di perderla di nuovo >>
Sasuke
non rispose, poi proseguì uscendo dall'ufficio.
Quando
Sasuke uscì dall'edificio, notò Deidara, Kurotsuchi e Sakura
parlare in piena vista. Si avvicinò a loro velocemente afferrando
Sakura per l'avambraccio e guardò Deidara << È troppo
esposta. Cosa direbbe la gente del villaggio nel rivederla viva. Non
diamo speranze alle persone >>
Sakura
nel sentire la mano quasi sul polso, arrossì lievemente. Per lei era
insolito questo tipo di contatto da parte del suo innamorato. Va
bene, era un altro Sasuke, ma le faceva lo stesso identico effetto.
Il
biondo si grattò la testa un po' goffamente << Scusa, mi stava
dicendo che io nel suo mondo ero un nemico, facevo parte di
un'organizzazione chiamata Akatsuki. Ero, perchè sono morto. Mi
sembrava una storia interessante >>
<<
Avete tutto il tempo per raccontarvi storie durante il viaggio >>
parlò in modo quasi duro.
<<
Ma da quando sei così antipatico? >> si lamentò Kurotsuchi.
<<
Sono solo razionale >> precisò l'Uchiha << Ora andate.
Deidara riposati e preparati per domani. Ci incontriamo all'entrata
del villaggio >>
<<
Ok sarà fatto >> stava per avviarsi insieme alla compagna, ma
si fermò quasi subito guardando oltre le spalle di Sakura e Sasuke
<< Merda >>
Sasuke
capì solo guardando l'espressione di Deidara chi ci fosse alle loro
spalle, come pensava Itachi, gli avrebbe voluto risparmiare della
sofferenza inutile. Lasciò la presa su Sakura e si girò su se
stesso sospirando.
Sakura
fece lo stesso, dato che tutti e tre stavano guardando alle sue
spalle, non capendo perchè avessero quelle espressioni strane. E poi
lo riconobbe... << Sasori? >> incrociò il suo sguardo da
lontano, notandolo fermo immobile, sembrava quasi impallidito.
I
tre accanto a lei la guardarono non capendo e non conoscendo che tipo
di relazione avesse con lui nel suo mondo, se come nemico o altro.
Solo
a quel punto Sasori iniziò a muoversi e ad incamminarsi verso di
loro, deglutendo la saliva con una certa emozione.
Sasuke
capì di dover intervenire, più che altro informarlo che lei non era
la Sakura che conosceva << Aspetta- >>
Quando
fu abbastanza vicino, alzò una mano a mezz'aria e mosse con
raffinatezza le dita verso di lei.
Sakura
si sentì muovere da sola << Cosa- >> in un attimo si
ritrovò addosso a Sasori, sentendolo afferrarla anche con le mani,
una sulla schiena e l'altra dietro la testa, per poi sentire le loro
labbra prendere contatto. Spalancò gli occhi incredula e
imbarazzata, lo spintonò subito dal petto con una certa forza,
riuscendoci, e dargli uno schiaffo sulla guancia << Ma sei
impazzito? >> indietreggiò e si mise una mano sulle labbra con
imbarazzo e stupore. Oh
Kami, Sasori l'aveva
baciata e Sasuke li aveva visti. Che
vergogna.
Itachi
dalla finestra all'ultimo piano del palazzo dell'Hokage aveva
assistito a tutta la scena. Sospirò un po' contrariato e rassegnato.
Sasori
si portò una mano sulla guancia, neanche tanto per il dolore, ma per
il semplice fatto di sentire quanto fosse vera lei, il suo schiaffo,
le sue labbra, il suo profumo di ciliegia che aveva di nuovo sentito
dopo tanto, era lei, proprio Sakura. Era solo confuso del come
potesse essere viva, e anche perchè fosse così giovane <<
Come- >> si interruppe ancora incredulo << Sei... viva
>>
disse entusiasta e felice di vederla << Cosa ti è successo?
>>
le chiese poi con preoccupazione.
Sakura
stava per rispondere, quando notò Sasuke affiancarla.
<<
Non è la Sakura che conosci tu >> disse subito, ma anche
troppo tardi.
Sasori
era sempre più confuso << Cosa stai dicendo? >>
Sasuke
impiegò qualche minuto per raccontargli l'accaduto, e per quanto
assurdo fosse, era riuscito a farsi capire, a fargli capire che era
tutto vero.
Sasori
aveva ascoltato attentamente, non riuscendo a togliere gli occhi di
dosso da Sakura, non riusciva a farne a meno; era da così tanto
tempo che non vedeva quei colori, il verde dei suoi occhi e il rosa
dei suoi capelli, e quel viso bellissimo con quelle labbra rosee e
delicate. Vederla gli aveva risvegliato qualcosa che non sentiva da
tanto tempo << Capisco >> lo disse con un tono lievemente
amareggiato.
<<
Non dovevi vederla. Non aveva senso se poi lei alla fine se ne
sarebbe tornata nella sua dimensione >> spiegò l'Uchiha.
Sakura
aveva lasciato modo a Sasuke di spiegargli la situazione, mentre
osservava Sasori, era umano, fatto di carne e ossa, non come se lo
ricordava lei, come una marionetta fatta di legno e meccanismi. Anche
il suo sguardo era diverso, trasmetteva sentimenti ed emozioni. Il
Sasori con cui aveva combattuto aveva sempre avuto uno sguardo
maligno e sadico, privo di sentimenti. Gli faceva più strano lui di
tutti gli altri fin'ora, forse proprio perchè ci aveva combattuto a
lungo insieme a Chiyo, e aveva visto la crudeltà e la cattiveria che
era stato nel suo mondo, mentre qui era affettuoso, anche troppo
probabilmente, dato che l'aveva baciata in quel modo così intimo.
Solo a ripensarci si imbarazzava, e senza contare che aveva fatto la
respirazione bocca a bocca a Naruto per salvargli la vita, che tanto
bacio non era, quello di poco fa era stato il suo primo e vero bacio,
e l'aveva dato a Sasori... Aveva sempre pensato di darlo a Sasuke,
l'unico che desiderava nella sua vita, che amava.
<<
Scusami per prima >> le parlò l'Akasuna.
Scosse
la testa dai pensieri << Non fa nulla >> ma poi la
domanda le sorgeva spontanea << Ma perchè mi hai baciata?
>>
domandò lievemente in imbarazzo.
Rimasero
tutti in silenzio, fin quando Sasori sospirò con amarezza e parlò
<< Perchè credevo fossi la mia Sakura >>
Sbatté
un paio di volte le palpebre << Tua? >>
I
ricordi che aveva della vera Sakura iniziavano di nuovo a fare male,
tanto da scuotere la testa e non riuscire a rispondere, non con la
visione di una Sakura di un altro mondo, che era di qualcun altro,
che fosse lui dell'altro mondo o qualche altro Ninja, non era sua.
Non era facile guardarla e non provare quei sentimenti forti e
intensi che provava per lei << Cosa avete intenzione di fare
per riportarla nella sua dimensione? >> guardò Sasuke e
Deidara.
E
mentre i due gli spiegavano la missione, lei lo osservò, non le era
sfuggito come avesse cambiato discorso.
<<
Quella pergamena è la chiave per capire il meccanismo di quel varchi
spazio-temporali >> finì di spiegare l'Uchiha.
<<
E quando partite? >> domandò il rosso.
<<
Domani all'alba >>
Ci
fu un momento di silenzio.
<<
Ti unisci a noi? >> domandò Deidara << Tu sei un
Doragon, e dobbiamo formare una squadra da almeno quattro componenti
con tre di noi >>
Sasuke
lo riprese guardandolo storto << Sei ancora qui? >>
Deidara
mise le mani avanti << Ok ok, vado. Che maniere >>
Il
biondo e la compagna se ne andarono, lasciando i tre in silenzio.
<<
Non sei obbligato ad unirti. Facciamo una tappa a Taki, Hidan e Konan
sono là, uno dei due si unirà a noi >> parlò l'Uchiha.
<<
Bene >> Sasori guardò ancora una volta Sakura << Sei in
buone mani >> poi riguardò l'Uchiha << Buona fortuna
>>
non disse altro.
Sakura
lo vide dare le spalle e incamminarsi, andandosene da dove era
arrivato << Perchè ha cambiato umore? >>
<<
Vieni >> le fece segno di seguirlo << Andiamo sui tetti,
così la gente del villaggio non ti vede >>
Appena
salì sul primo tetto, notò le facce scolpite degli Hokage
sull'enorme parete rocciosa, c'era raffigurato Indra al posto del
primo Hokage, Asuma al posto del secondo, Madara come terzo, Obito
come quarto e Itachi come quinto. Era proprio un mondo completamente
diverso, proprio poco e niente era uguale.
Sasuke
a quel punto si girò verso di lei << Sasori e la Sakura del
nostro mondo stavano insieme da sei anni >> la informò <<
È per questo che ha reagito così appena ti ha visto, e perchè
l'hai visto demoralizzato subito dopo >>
Sakura
spalancò gli occhi stupita da questa rivelazione, era davvero tutto
sottosopra, cioè, magari per loro era tutto normale, e avrebbero
trovato assurde le cose nel suo mondo, ma diavolo, era tantissima
roba da assimilare.
<<
Si sarebbero dovuti sposare, ma poi lei... >> si bloccò.
<<
Ho capito >> fece una breve pausa << Ma se è morta
perchè tutti vi siete sorpresi di vedermi? Potevo benissimo essere
un impostore, un nemico camuffato >>
<<
Vero, ma non abbiamo mai trovato il suo corpo >>
Oh
<< E posso chiedere come è morta? >>
<<
Naruto si è trasformato in Bijù e l'ha trafitta con un artiglio,
l'abbiamo vista, era troppo grave per essere viva, subito dopo il
Bijù stava per lanciare una teriosfera che avrebbe ucciso l'intera
squadra, ma Obito si è sacrificato usando una tecnica che gli è
costata la vita. C'è stata un'enorme esplosione che ha fatto
sbalzare tutti, compresa Sakura. Dopo quell'evento abbiamo cercato il
suo corpo, ma invano. Pensiamo sia stata disintegrata dall'esplosione
o caduta nelle profondità del mare. In ogni caso era morta >>
spiegò.
Era
una storia terribile, le dispiaceva, anche perchè si trattava
dell'altra se stessa. Odiava questo mondo, era terrificante solo
pensare ad un Naruto nemico in grado di ucciderla << Mi
dispiace >>
Sasuke
sospirò con amarezza << Andiamo, è quasi sera >>
Seguì
Sasuke saltando sui tetti per quasi un paio di minuti, fino ad
arrivare nel quartiere Uchiha. Era così strano, niente sterminio,
niente tragedie e niente drammi politici, o almeno da quanto aveva
intuito. Qui, gli Uchiha sembravano bravissime persone, tanto che gli
Hokage erano quasi tutti del clan. Atterrarono poi sulla strada tra
alcune case.
<<
Ma sei davvero tu? >>
I
due si girarono verso la voce alle loro spalle. Sakura quasi ebbe un
sussulto nel vedere la sagoma poco distante << Tu... >>
<<
Madara >> lo salutò Sasuke.
Sakura
non sapeva cosa dire, lui era quello che nel suo mondo aveva
scatenato la guerra, aveva coinvolto Obito, e di conseguenza
l'Akatsuki, c'erano stati tanti morti per colpa sua. Fisicamente
sembrava un uomo maturo di mezz'età, e non sembrava minaccioso, ma
non era facile guardarlo come uno dei buoni, come un Hokage del
villaggio di questo mondo.
<<
Non è proprio lei >> disse subito Sasuke, ormai scocciato di
informare la gente inutilmente.
<<
Ora capisco perchè Itachi mi abbia convocato con urgenza, si tratta
di lei? >>
<<
Allora ti spiegherà tutto lui. È tardi, e dobbiamo riposare,
abbiamo una missione domani >> cercò di liquidarlo lui.
<<
Sì, immagino di sì >> detto ciò, saltò su uno dei tetti,
andandosene.
Sasuke
notò l'espressione quasi infastidita della ragazza << Immagino
che lui nel tuo mondo non fosse una persona buona >>
<<
No infatti >>
Camminarono
per altri due minuti, fino ad arrivare davanti ad una bella villetta.
<<
Hai bisogno di un posto per dormire, è tardi per trovarti una
sistemazione, ti crea problemi rimanere da me? >> le domandò
con naturalezza.
Sakura
arrossì, lei e Sasuke sotto lo stesso tetto? Non avrebbe mai
immaginato una proposta del genere, probabilmente sarebbe anche stata
l'unica occasione, dato il carattere distaccato del vero Sasuke
<<
N-no. Va... va bene >> sorrise con imbarazzo ed emozione.
Questo Sasuke era così maturo, giovane ma più maturo, e lo trovava
così affascinante, non solo fisicamente, ma anche come modo di porsi
e parlare alle persone. Non faceva che aumentare l'ammirazione e
l'affetto che aveva per lui, ne era innamorata in una maniera così
profonda, che ogni tentativo di estrapolarle quei sentimenti sarebbe
stato inutile, perchè l'amore che provava per lui era la cosa più
forte che aveva. Aver saputo che l'altra se stessa invece fosse
innamorata di Sasori le sembrava assurdo, ma forse sarebbe sembrato
assurdo per loro rivelargli che invece lei lo era nei confronti di
Sasuke. Dirlo a questo Sasuke le sembrava poco sensato, ma avrebbe
voluto capire e vedere cosa ne pensava.
Entrarono
in casa, e ogni sentimento positivo vacillò non appena furono
accolti da una ragazza con lo stemma degli Uchiha ricamato sugli
indumenti. Nonostante non la conoscesse davvero, se la ricordava, era
la ragazza del Team Taka, quella che aveva dato soccorso su quel
dannato ponte, proprio quella volta che lei stessa aveva tentato di
uccidere Sasuke, capendo che non ne era davvero in grado, cosa che
invece lui dimostrò di esserne capace. Se non ricordava male si
chiamava...
<<
Lei è Karin >> la presentò lui << Mia moglie >>
Quella
frase detta specialmente da lui le fece male, come se le avesse
conficcato un kunai dritto nel cuore.
Karin
si avvicinò confusa << Ma lei... >>
Per
l'ennesima volta, sperando fosse l'ultima, l'Uchiha spiegò e
raccontò l'accaduto della giornata, intorno alla tavola con la cena
pronta.
Sakura
non era riuscita a non osservare Karin, era bella, ed era stata
gentile e comprensiva nei suoi confronti, l'aveva accolta volentieri
in casa e offerto la cena, sembrava davvero una brava ragazza. Non le
erano nemmeno sfuggiti i loro sguardi, sopratutto quelli innamorati
della Uzumaki, che le ricordava tanto lei stessa. Per carità era
contenta per loro, ma vedere Sasuke con i suoi occhi insieme ad
un'altra ragazza che non era lei... faceva male, e tanto anche.
<<
Il tuo mondo è molto diverso dal nostro? >> le domandò Karin
con gentilezza.
<<
Sì, è completamente diverso. Per ora, poco e niente è uguale >>
<<
Oh. E conosci anche me? >>
<<
Non ci siamo proprio conosciute, ma so chi sei >>
<<
Spero di non essere una nemica >> sorrise.
Esitò
un brevissimo momento nel risponderle << All'inizio sì, ma con
la quarta guerra Ninja ci siamo tutti alleati contro un unico nemico
>>
<<
Capisco >>
<<
Karin, non è importante sapere da che parte sei nel suo mondo, la
tua vita è qui >> le parlò Sasuke mentre le passava un
terrina di insalata.
<<
Lo so, ma è curiosa questa storia del mondo parallelo al nostro
>>
sorrise la moglie, afferrando l'oggetto.
Sakura
li osservava, andavano d'accordo e si vedeva come fossero uniti, da
una parte era felice per loro, perchè vedere Sasuke avere una
famiglia la riempiva di gioia, ma essendo innamorata di lui, si
sentiva terribilmente a disagio, per questo aveva mangiato poco,
nonostante avesse bisogno di mettere sostanze nel corpo. Sentiva
sentimenti contrastanti << Tu, Sasuke e altri due che non ho
ancora incontrato nel vostro mondo siete un Team >> sorrise
forzatamente.
<<
Davvero? E come si chiamano? Magari li conosciamo >> si
entusiasmò la rossa.
<<
Suigetsu e Juugo se non sbaglio >>
<<
Non conosco nessuno dei due >>
<<
Io ho solo sentito parlare di Suigetsu, è uno spadaccino molto
potente, si dice che non sia offensivo, e che non è facile trovarlo
>> parlò l'Uchiha.
<<
Però aspetta... se hai detto che io nel tuo mondo sono una nemica e
Sasuke è nello stesso Team, vuol dire che alche lui è un nemico,
giusto? >> chiese sempre Karin.
Sakura
subito si sentì gli occhi di Sasuke puntati addosso, la mettevano un
po' in soggezione, era una storia molto complicata e anche lunga, non
sapeva cosa dire << È complicato >> si sentiva troppo a
disagio, così si alzò << Scusate, sono stanca, vado in
camera. Grazie ancora per l'ospitalità >> fece un leggero
inchino per la cortesia nei suoi confronti.
<<
Certo, domani avete una missione difficile >> sorrise l'altra.
Evitò
di guardare Sasuke in viso, non voleva che con quei potenti occhi
vedesse il turbamento dei suoi sentimenti. Se prima aveva la
curiosità di sapere e vedere la sua reazione nel rivelargli della
loro relazione nel suo mondo, ora non ne aveva la minima voglia. Lui
era felice con Karin, erano pure sposati, e lei era pure gentile, che
senso aveva dirgli una cosa del genere? Non cambiava assolutamente
nulla. Alla fine lui non aveva niente a che fare con il Sasuke che
conosceva lei, era di lui che si era innamorata, non di questo che
era di qualcun'altra.
Si
era già sdraiata da un paio d'ore, e fuori era notte, saranno state
ormai le 23:00, e proprio non riusciva a prendere sonno. Aveva la
preoccupazione degli eventi del suo mondo, erano passate parecchie
ore da quando era stata catapultata in questa dimensione, e non
sapeva cosa fosse successo dall'altra parte. Come le aveva detto
questo Sasuke, non doveva avvilirsi, se anche c'era una minima
speranza di trovarli così come li aveva lasciati, doveva tentare,
non sapeva come funzionassero i portali, ed era suo dovere fare il
possibile per tornare nel suo mondo. Oltre a questo pensava al fatto
dei Jinchùriki nemici che avrebbero potuto trovare sul loro cammino,
e se avesse trovato proprio Naruto? Lui che aveva sempre sostenuto,
lui che sosteneva tutti gli altri, lui che teneva in piedi tutto. Se
davvero era un nemico qui, sarebbe riuscita ad affrontarlo? Ma non
solo lui, anche Gaara. Vedere i nemici dalla parte del bene era
strano, ma quando si trattava dei suoi amici ad essere il nemico
probabilmente era più sconvolgente. Sperava vivamente di non
incontrarli per evitarsi questo shock, sperava che la missione
andasse meglio di quello che si aspettavano Sasuke e Deidara.
Nel
girarsi sul fianco, nel silenzio della casa, sentì un leggero
vociare provenire dalla stanza vicino, erano Sasuke e Karin parlare
sottovoce, per poi sentire di nuovo silenzio. Provò a chiudere per
l'ennesima volta gli occhi, ma sentì di nuovo il vociare, no, anzi,
erano leggeri gemiti sospirati. Si rabbuiò, sentendo un dolore
fortissimo al cuore, sentendo lo stimolo delle lacrime uscire dagli
occhi. Era già abbastanza doloroso sapere che erano sposati e
felici, ma sentirli farsi effusioni intime era devastante. Provò a
concentrarsi a pensare ad altro, ma i gemiti di Karin, per quanto
tentasse di soffocarli, li sentiva chiaramente nelle orecchie,
qualsiasi cosa provasse a pensare era completamente inutile. Le
lacrime erano lì lì per uscire, e continuando a sentirli avrebbe
peggiorato solamente la situazione. Era troppo sentire un'altra donna
gemere dall'altra parte della stanza, sopratutto se quello che le
procurava tanto piacere era proprio Sasuke. Faceva male, tanto,
troppo. Così decise di alzarsi e uscire il più silenziosamente
possibile in corridoio e uscire direttamente dalla villa. Saltò sul
tetto, e respirò l'aria fresca della notte stellata. Ma non era
abbastanza, saperli sotto quel tetto a fare l'amore, era comunque
sempre troppo per lei. Così decise di saltare sui tetti, anche se in
giro per le strade non c'era quasi nessuno, per sicurezza fece lo
stesso la via più nascosta per non essere vista. Non aveva mai
pensato a Sasuke con un'altra, non le era mai passato nemmeno per
l'anticamera del cervello dato che il suo Sasuke era accecato
dall'odio, non gli interessava l'amore, quindi tanto meno per le
ragazze. E ora che aveva conosciuto questo Sasuke così colloquiale,
gentile e premuroso nei suoi confronti, tutto cambiava. Era più
adulto, giustamente si era fatto una famiglia, giustamente pensava ad
amare la moglie, ma dannazione, facevano male i suoi sentimenti.
Soffriva già abbastanza nel suo mondo, perchè doveva soffrire anche
in questo? Si dovette fermare su uno dei tetti, perchè le prime
lacrime avevano iniziato ad uscire. Dannazione. Si lamentò
tra se e se. Perchè doveva sempre piangere per lui?
Si
riprese dopo qualche minuto di sfogo, asciugandosi il viso con la
mano, poi alzò lo sguardo notando di essere nei pressi di casa sua,
almeno sembrava che questa Konoha fosse predisposta uguale alla sua.
Che stupida, non aveva nemmeno chiesto dei suoi genitori, magari si
trovavano proprio a casa, non voleva però farsi vedere da loro, non
gli avrebbe dato la speranza di avere di nuovo la figlia viva. Voleva
solo guardare da lontano. Saltò ancora sui tetti, e si fermò
silenziosamente su quello della casa di fronte alla sua. La casa era
lì, ma quello che la colpì maggiormente era che proprio sopra a
essa c'era Sasori, sdraiato con le braccia sotto la testa a guardare
il cielo. Nel momento che pensò di non essere stata vista, lo vide
spostare la testa, incrociando il suo sguardo sorpreso. Merda.
Non avrebbe voluto farsi vedere, sopratutto da lui, data la storia
che le aveva raccontato Sasuke. Decise di andarsene, lasciando
perdere di guadare all'interno della propria casa. Proprio quando gli
diede le spalle, si sentì tenere stretta da una forza invisibile sul
polso, indubbiamente aveva usato uno dei suoi fili di chakra per
trattenerla. Non appena si rigirò, lo vide atterrare davanti a lei.
Sul momento non disse nulla.
Sasori
la guardò ancora incredulo nel vederla << Sapevi dove
trovarmi? >>
<<
No, io... volevo solo vedere i miei genitori >>
Sasori
indicò con un gesto della testa la casa alle sue spalle <<
Quella è la casa dei tuoi genitori? >>
<<
Sì >>
Ci
fu un breve attimo di silenzio << Qui non li hai. Sono stati
uccisi da Han, il portatore del Bijù a cinque code, Sakura aveva
cinque anni >> le spiegò << Tsunade l'ha cresciuta come
una figlia, fino a farla diventare sua allieva >>
Ah.
Ricordava una storia simile, proprio quella di Sasori nel suo mondo,
lui che era rimasto orfano a cinque anni, e poi cresciuta dalla
nonna, insegnandogli la tecnica delle marionette. Solo che poi lui
aveva scelto di essere un traditore. Non osava chiedere della casa,
perchè qualcosa le diceva che era dell'altra se stessa << Ok.
Allora posso andarmene >> fece per girarsi.
<<
Aspetta >> la fermò << Non mi chiedi perchè stavo
proprio sopra quella casa? >>
Esitò
un momento guardandolo negli occhi, notando come tendessero a
brillare sotto la luce lunare, era evidente che lei gli procurava
forti emozioni << Sasuke mi ha raccontato di te e l'altra me
>>
lo informò.
Spalancò
appena gli occhi, per poi subito dopo chiuderli con un sospiro
amareggiato.
<<
Immagino che quella sia la casa di Sakura >>
Lui
alzò lo sguardo lentamente << La nostra >> la corresse.
Nonostante
avesse saputo che lui e l'altra Sakura stavano insieme da sei anni,
cosa che ancora adesso la stupiva, sapere anche che abitavano insieme
era ancora più strano e incredibile. Proprio faticava a comprendere
come in questo mondo fossero così differenti i sentimenti delle
persone << Non voglio crearti altri problemi >> provò a
dire. Anche se reputava Sasori una brava persona in questo mondo,
proprio non riusciva a dimenticare il Sasori con cui aveva dovuto
affrontare, crudele, velenoso e senza pietà. Anche se però... c'era
stato un momento, alla fine, che Chiyo le aveva detto che si era
fatto colpire. Aveva sempre pensato che forse, solo alla fine, si era
reso conto di provare qualcosa.
<<
Non me li crei, anzi, vederti mi fa sentire meglio >>
<<
Quando però hai saputo che non ero la tua Sakura, mi è sembrato il
contrario >>
<<
Vero. Ma poi standomene da solo tutta sera, sapendoti da qualche
parte nel villaggio non faceva che logorarmi lo stomaco. E quando
prima ti ho vista, mi sono sentito decisamente meglio, come se mi
avessi curato dal veleno che mi stava bruciando le vene >>
Ora
comprendeva le parole di Sasuke, quando davanti al palazzo
dell'Hokage, voleva risparmiargli la sofferenza di vederla <<
Io non sono lei >> gli ricordò << Una volta che la
missione sarà conclusa, me ne andrò da qui >> ancora non
sapeva se sarebbe andato tutto importo, ma Sasori doveva sentirselo
dire chiaramente.
Socchiuse
appena le palpebre amareggiato << Lo so >>
Calò
ancora il silenzio per qualche momento.
Poi
l'Akasuna fece un respiro profondo ma lento << Comunque, sei
uscita a quest'ora di notte solo per venire a vedere i tuoi genitori?
>>
Fu
presa quasi contropiede, ripensando al vero motivo del perchè era
uscita, senza rendersene conto abbassò un po' la testa, cercando di
non mostrare la sofferenza che aveva.
<<
Immagino di no >> dedusse lui.
<<
Lo so che magari sono l'ultima persona con cui parleresti... non so
nemmeno chi sono nel tuo mondo, ma se ti va di parlare di qualcosa io
sono qui >>
Oh
sì, senz'altro era una delle ultime persone con cui avrebbe parlato,
ma dopo quell'assurda giornata si sentiva scoppiare la testa, era
stato troppo in un solo giorno, lei bloccata qui quando i suoi amici
erano in pieno combattimento, tutto questo mondo alla rovescio,
Sasuke che si era fatto una vita con Karin, averli sentiti amarsi era
stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso << Che io
sia nel mio mondo o in questo, soffro per lui, sempre. Dovrei essere
felice per lui, è felice e ama sua moglie, ha tutto il suo clan, suo
fratello... ma io soffro lo stesso >> parlò con voce tremante,
tenendo a stento altre lacrime.
Sasori
non sopportava vederla così, non l'aveva mai sopportato, così fece
l'unica cosa che poteva fare, abbracciarla. Non ci voleva un genio
per capire di chi parlasse.
Sakura
si abbandonò quasi immediatamente a quell'abbracciò, come per
cercarne conforto, probabilmente avrebbe acconsentito a chiunque di
abbracciarla dopo una giornata stressante come quella. Prima
indaffarata a combattere contro Obito, Madara, il Juubi, e poi
Kaguya, aveva perso degli amici, come Neji, gli altri erano sotto
effetto dello Tsukuyomi Infinito, e poi un momento dopo si ritrovava
intrappolata in una dimensione assurda.
Un
po' dopo, Sasori si staccò a malincuore da lei, avrebbe voluto
sentirsi addosso il suo corpo tutta la notte, ma sapeva che non era
la Sakura che amava davvero. Per quanto difficile fosse non provare
nulla per questa davanti a lui, doveva mettersi un limite << Il
Sasuke del tuo mondo... è di lui che sei innamorata? >>
Non
rispose, alla fine era semplice capirlo.
Era
così ironico, una Sakura diciassettenne innamorata di Sasuke, se
ripensava a quando avevano loro diciassettenne anni, gli tornava in
mente quando Sasuke era innamorato di lei, la quale però non
ricambiava, perchè innamorata di lui.
<<
Scusa, ma non ho molta voglia di parlarne >>
Annuì,
infondo era comprensibile. Immaginava che anche nel suo mondo aveva
problemi sentimentali con Sasuke, e vederlo qui sposato con un'altra
non era stato facile. La capiva meglio di chiunque, dato che anche
lui soffriva nel vedere lei, di un altro mondo e innamorata di un
altro per giunta. Era meglio cambiare discorso << Sei pronta
per domani? >>
<<
Sì, anche se preferirei non indossare una delle uniformi di Karin
>>
sospirò quasi infastidita.
Sasori
le guardò il fisico << Allora indossa una delle tue >>
<<
Ma la mia è tutta rotta >>
<<
In casa ce ne sono diverse, anche di quando aveva la tua età >>
indicò verso la casa alle sue spalle.
Oh.
Quando
entrarono in casa, Sakura notò come fosse tutto abbandonato a se
stesso, polvere ovunque << Non hai detto che abiti qui? >>
<<
Abitavo >> la corresse << Quando c'era lei >>
aggiunse.
Non
rispose, non sapendo cosa dire.
<<
Sono mesi che non entro in questa casa... >>
Immaginava
che non fosse semplice, chissà quanti ricordi aveva qui dentro <<
Sei tornato a Suna da tua nonna? >> domandò.
<<
Quindi mi conosci anche nel tuo mondo? >> accennò un sorriso
compiaciuto.
<<
Diciamo di sì >> si diressero verso una stanza.
<<
Qui dentro >> le indicò un baule.
Sakura
si inchinò davanti a esso. Lo aprì alzando un po' di polvere.
Dentro vide alcuni indumenti, tra cui alcune uniformi, proprio uguali
a quelle che indossava nel suo mondo, maglietta smanicata rossa,
pantaloncini neri con sopra una gonna viola pastello spaccata su
quattro lati, stivali lunghi e neri fino a sotto il ginocchio e
guanti dello stesso colore, e per finire il copri-fronte rosso con il
simbolo del villaggio di Konoha, tutti impacchettati in buste di
plastica trasparenti << Ma sei sicuro che posso...? >>
<<
Sì. Sono lì... e sono tuoi. Sei Sakura Haruno >>
Lei
sorrise e si rialzò in piedi << Grazie >>
Una
volta all'esterno, si spostarono sopra al tetto della loro casa, sua
nel proprio mondo, e di Sasori e l'altra Sakura in questo. Teneva
appesa in mano una grossa busta sul fianco, con gli indumenti
all'interno, guardando Sasori davanti a se << Grazie ancora
>>
<<
Figurati. Per te questo e altro >>
Lo
vedeva come la guardava, era totalmente incantato nel guardarla, e lo
capiva davvero, sembrava lei stessa quando guardava il Sasuke di
questo mondo, per questo sentiva una certa connessione con lui, oltre
al fatto di essere fisicamente Sakura << Ora è meglio che
vada. Ho bisogno di dormire almeno qualche ora prima dell'alba >>
<<
Certo >> annuì lui.
Non
seppe salutarlo a parole, non riusciva ancora ad abituarsi del tutto
a lui umano, dalla parte dei buoni, era visivamente ancora strano per
lei. Si limitò a salutarlo con un cenno della mano e un sorriso a
malapena accennato. Fece per girarsi, ma la sua voce la fermò
ancora.
<<
Domani mi racconterai del Sasori del tuo mondo? >>
Spalancò
gli occhi sorpresa, che cosa voleva dire? << Domani? Io parto
con- >>
<<
Verrò anche io >> la informò.
Era
sorpresa << Perchè? >>
<<
Sasuke e Deidara sono estremamente forti, e sono sicuro che loro
sappiano difenderti e aiutarti, non che tu non sappia badare a te
stessa, ma non posso restarmene qui a fare nulla. Voglio stare al tuo
fianco, voglio che tu rimanga viva >>
Era
grata dell'aiuto che le stava dando, ma... << Lo fai solo
perchè sono io >>
<<
Sì, proprio perchè sei tu >> ammise.
Dopo
un lungo momento di silenzio, a Sakura le fu spontaneo un sorriso
sincero << Allora domani ti racconterò di te >>
~♥~♥~♥~
Oook,
come ho scritto sopra, prima del capitolo, non ho resistito nel
scrivere questa storia. Preciso che è sia SasuSaku che SasoSaku, ma
entrambe le coppie non sono accentuate troppo nella storia, è più
una questione sentimentale di amori non corrisposti in entrambe le
coppie. Spero che l'idea iniziale vi abbia incuriosito almeno un
pochino, non sarà una storia molto lunga.
Non
abbiatene a male se alcuni personaggi originalmente cattivi sono
buoni come il pane (es. Madara, Deidara, Sasori), e quelli buoni sono
estremamente cattivi (es. Gaara, Naruto), vi avviso che ne inserirò
anche altri. È un mondo alternativo parallelo a quello originale,
quasi tutto è sottosopra, comprese le età dei personaggi. Anche la
forza di certi personaggi è diversa, i Jinchùriki
sono forti quanto nel manga originale, mentre alcuni membri di
Akatsuki sono un po' più forti rispetto agli originali. Tutto è
possibile nel mondo parallelo.
Altro
appunto, come ho scritto prima sopra al capitolo, i personaggi sono
quasi tutti OOC nel mondo parallelo, e IC nell'originale. L'unica che
dovrebbe essere IC per tutto il tempo è Sakura, spero di riuscire
nell'intento, non mi è mai stato facile fare i personaggi IC,
abbiate pietà di me.
Note:
Doragon:
è una parola giapponese, significa Draghi. Non volevo chiamarli
Akatsuki, così ho inventato io un altro nome.
|