Shinji era sopra Asuka con lo sguardo pieno di rancore nei
suoi confronti e le mani strette attorno al suo collo.
Sullo sfondo la testa gigantesca di Rei guardava malinconicamente i due
mentre
affondava nel mare rosso sangue, puntellato dai palazzi diroccati e con
il
cielo nero come la pece a rendere il tutto ancora più
spettarle e terribile la
scena.
Quando la ragazza, con le ultime forze, alzò la mano destra
ed accarezzò il viso del Third Children che, riavutosi,
lasciò la presa e cadde
al fianco della giovane mettendosi a piangere lacrime amare.
Ma dal mare apparvero tre lucine che lentamente si
avvicinarono ai due.
- Shinji! Asuka! – esclamarono le tre luci
Ma i due, troppo stanchi e scioccati dagli eventi che
avevano vissuto, non sentirono le voci.
Fu solo al terzo richiamo che i due, lentamente, rialzarono la testa e
videro
le luci.
Spaventati i due adolescenti cominciarono ad allontanarsi ma
esse cominciarono a prendere una forma umana fanciullesca.
-Non è possibile- mormorò Asuka appena riconobbe
una delle
tre forme
Infatti, una di esse aveva l’aspetto di una bambina di dieci
anni che somigliava a sua madre quando aveva
quell’età
-Ciao bambina mia- fece la bambina che sia avvicino e
abbracciò la ragazza inerme per lo spavento.
Shini cominciò a prendere profonde boccate d’aria
quando
anche lui riconobbe in una delle rimanenti infanti sua madre
-Sei cresciuto- fece lei accarezzandogli dolcemente la
testa.
-Ma voi- fecero i due staccandosi e allontanandosi
nuovamente -siete morte-
Le due bambine guardarono tristi i figli -Si è vero- fece la
terza bambina rimasta fino a quel punto distaccata
-Ma ora che siamo libere dai nuclei dello OO, dello O1 e
dello 02 possiamo parlare liberamente con voi-
- Chi siete? – chiese quasi urlando Asuka
-Io sono Naoko Akagi, sono la madre di Ritsuko e siamo qui
per permettervi di bloccare questa tragedia-
- Come? – balbetto Shinji
-Facendovi tornare indietro nel tempo o almeno la vostra
mente- disse con semplicità la bambina che somigliava alla
madre di Asuka.
I due ragazzi si guardarono sopresi e terrorizzati
-Figlio mio, potrai così evitare errori e situazioni
spiacevoli… Potrai avere il calore famiglia che io e tuo
padre non ti siamo
riusciti a dare. -
Shinji spalancò gli occhi -Mamma io… non so se ci
riuscirò-
-Per questo ragazzo mio- fece Naoko -Avrai bisogno di Asuka
ma anche di altri alleati- dettò ciò gli prese
per mano e gli portò verso un
posto protetto della spiaggia dove si erano arenati dei corpi.
Erano quelli di Misato, del signor Kaji, di Hikari, di Toji, di
Kensuke, di
Maya e di Ritsuko.
-Loro vi aiuteranno come vi aiuteranno Rei e Kowaru, dovrete
fermare Gendo e SEELE ma sono sicura che ci riuscirete-
-Noi saremo con voi dall’interno degli EVA, vi guideremo e
vi aiuteremo nelle vostre battaglie- fece la bambina che somigliava
alla mamma
di Asuka.
-Ora chiudete gli occhi- chiesero le tre
I due titubanti, si strinsero la mano chiudendo gli occhi e
quando gli aprirono si ritrovarono in due posti differenti.
Shinji stringeva nella mano un cellulare, ai piedi aveva una
valigia mentre tutto attorno c’era gente indaffarata nel
mentre cercava di
arrivare alla stazione del treno.
Alzògli occhi e le lesse la data sul display che riportava
gli
arrivi e le partenze dei treni e capi.
Lui invece aspettava qualcuno e… sorrise -Sono davvero
tornato indietro nel tempo -
Poi la suoneria che annunciava l’arrivo di una mail sul
cellulare lo riportò alla realtà:
Dove sei
StupiShinji?
Il messaggio arrivava da una mail sconosciuta ma il mittente
al ragazzo era chiaro nella sua mente che rispose prontamente:
Sono a Neo Tokyo
3
un giorno prima dell’attacco del primo angelo che ho
affrontato.
So cosa devo fare
Asuka-Chan
Inviata la mail il cellulare
squillo per l’arrivo di una chiamata
-Sei Ikari-kun? – fece la voce di
una donna allegra che il ragazzo riconobbe subito e sorrise
-Sì, parlo con Katsuraghi-san? –
-Certo, scusa sono un po’ in
ritatrdo… Il Traffico… ti è piaciuta
la foto che ti ho inviato? -
Shinji sospirò -Diciamo che non è
proprio il genere di foto che un ragazzo della mia età
dovrebbe ricevere-
La donna ridacchiò alla risposta di lui -Mi hanno detto che
sei un tipo abbastanza serioso ed introverso-
“Questa volta no” pensò Shinji -ho avute
pessime esperienze
comunque mio padre mi vuole vedere? –
-Sì, appena arrivati ti vuole parlare- Misato rispose in
maniera seria -Ti vuole subito mettere sotto-
-Come c’era da aspettarselo- mormorò lui
Proprio in quel momento un’auto si fermò davanti a
lui ed il
finestrino del passeggero si abbassò -Se tu Shinji Ikari? -
Chiese una donna dai lunghi capelli neri appena mossi.
-Sì, sono io mentre lei deve essere Misato Katsuraghi?
–
-Affermativo- rispose la donna -Dai metti la valigia nel
bagagliaio e andiamo. –
Shinji fece come richiesto e poi si andò a sedere a fianco
alla donna che riparti verso la loro meta.
-Sai perché tuo padre ti ha convocato? –
-No- fece laconico lui -Sono dieci anni che non ci vediamo e
ho molta voglia di dirgliene quattro-
Misato fece una smorfia di comprensione -Posso dirti che sei
stato convocato qui perché sei l’unico in grado di
aiutarci in una guerra che
si sta per scatenare-
Shinji guardò malamente la donna -Sono solo un ragazzino lo
sa? -
-Sì, questo è vero- fece mesta lei -ma non
abbiamo altra
scelta-
-Ci sarò solo io oppure avrò qualcuno che mi
darà una mano?
- chiese ancora lui guardando il paesaggio all’esterno, che
vedeva decine di
carri armati schierati pronti alla battaglia.
Misato sbatte le palpebre per la sorpresa -Avrai una mano,
questo sì ma attualmente una persona è ferita
mentre l’altra sta attendendo
istruzioni-
Shinji capì che parlava di Rei ed Asuka
-Ho capito- rispose solamente lui
-Hai un posto dove andare a vivere? – Chiese poi Misato
cercando di cambiare argomento.
-No, anche perché non ho nessuna intenzione di chiedere
ospitalità a mio padre-
La donna sospirò -Vedrò cosa posso fare ma un
ragazzino come
te non può stare da solo-
-Lo so- Replico lui -Ma mi inventerò qualcosa-
-Se vuoi- fece lei titubante -Posso ospitarti a casa mia,
posso chiedere la tua tutela se vuoi-
Shinji si voltò verso di lei facendole un breve sorriso
-Può
essere un’idea signorina Misato-
-Chiamami solo Misato Shinji- replico lei sorridendo
In quel momento il cellulare della donna squillò e lei mise
il vivavoce
-Ciao Rit-chan- rispose
-Dove diavolo sei!?- dall’altro capo la voce di una donna si
fece sentire fredda ed imperiosa.
-Sto arrivando all’andata ho trovato traffico-
ridacchiò in
risposta l’autista
-Piantala di dire fesserie- replico l’altra donna -ti
ricordo che posso monitorarti l’auto e sei partita in
ritardo… Per fortuna che
non abbiamo subito attacchi -
-Dai Rit-chan sono davanti all’entrata- mormoro con tono di
scusa la prima che si era fermata di fronte ad un enorme portone che si
aprì
lasciando entrare la macchina che venne poi trasportata verso il basso
da
quello che sembrava un enorme scala mobile per autoveicoli.
-Ok, ci vediamo al ponte mobile- detto ciò chi aveva
chiamato chiuse la comunicazione
-Era un po’ arrabbiata- sospiro lei
-Posso farle una domanda Misato- chiese Shinji che non
sembrava per nulla impressionato dalla struttura.
Lei si voltò verso il ragazzo aspettandosi una domanda su
cosa facessero lì sotto ma invece
-Lei cosa ne pensa dei viaggi nel tempo? -
La donna guardò stranita l’interlocutore
-Se si potessero fare io cercherei di evitare il second
impact oppure di salvare mio padre o ancora… No lasciamo
stare perché tanto
sono impossibili- rispose lei
-Se le dicessi che domani ci sarà qualcosa di strano mi
crederebbe? – chiese ancora lui in maniera seria
Misato osservò attentamente Shinji cercando di capire dove
volesse andare con il suo discorso
-In che senso scusa? – chiese lei
Shinji scrollò le spalle -Mi promette che questa cosa
rimarrà fra noi? Prima non sono stato totalmente sincero con
lei–
Lei annuì soltanto ma dentro di sé pensava che
era strano
-Domani un Angelo attaccherà-
-Cosa?!- gridò lei sorpresa
-Non si agiti- rispose freddamente il ragazzino -Per ora
posso dirle che io so molte cose e che tutto andrà bene-
Poi tirò fuori il cellulare ed inviò un messaggio
ad una
mail
-Cosa stai facendo? – chiese lei scioccata
-Metto in salvo una persona-
-Come? – chiese di nuovo lei
-Domani durante l’attacco una bambina rischierà di
rimanere
gravemente ferita… Sto solo avvertendo il fratello di
tenerla al sicuro-
Misato boccheggiò mentre ripartiva con la macchina e si
andava a parcheggiare in uno dei molti posti liberi.
Intanto Shinji riprese a parlare:
-So cosa sono gli EVA: sono dei robot umanoidi che hanno
come base un essere chiamato lillith e che uno dei piloti è
rimasto ferito
durante l’attivazione di uno di questi robot. Per questo sono
stato convocato
ma per fortuna qualcuno ha fatto in modo che io arrivassi un giorno
prima ma
non mi chieda di più e non sono un angelo-
-ma come fai a sapere queste cose? – chiese lei
-Misato stasera le racconterò tutto ma per ora solo lei ed
Asuka sanno ciò che le ho riferito-
-Asuka come fai a conoscere…- Misato aprì la bocca
-Anche lei viene dal futuro…. Siamo qui per aggiustarlo-
fece lui guardando tristemente la donna
-Non è andata bene la nostra lotta? – chiese lei
-Non voglio parlarne… Ora dobbiamo incontrare mio padre e la
dottoressa Akagi… Misato? -
Al richiamo la donna si voltò verso di lui -Mi fido di
te…
Al termine di questa faccenda vorrei stare con lei se è
possibile-
Misato annui sconvolta e condusse Shinji verso il ponte di
comando rimanendo entrambi in silenzio fino all’arrivo
-Ben arrivati- fu il freddo saluto di una donna bionda che
aveva un neo su una guancia.
-Rit-chan- fece Misato in una maniera monocorde
-tutto bene Misa? - chiese l’altra
-più o meno- rispose lei -Avrò bevuto troppo ieri
sera-
-Come al solito- replico la bionda per poi rivolgersi a chi
stava accompagnando -Tu devi essere Shinji non è
così? Io sono la dottoressa
Ritsuki Akagi e sono a capo della divisone scientifica della
NERV–
-Sì signora- rispose lui -e questi affari? –
chiese poi
cogliendo di sorpresa la donna per il fatto che Shinji non sembrasse
sconvolto
dall’enorme robot che aveva di fianco.
-Essi sono gli evangelion, l’ultima arma contro i mostri
chiamati Angeli e tu Shinji sei stato designato come Third Children ed
assegnato a pilotare l’unità 01-
-Buono a sapersi- rispose lui -Ma vorrei sapere
dov’è mio
padre-
-Il comandante- fece Ritsuko a disagio
-Sono qui- una voce fredda ed autoritaria si palesò alle sue
spalle -Non pensavo che venissi-
-Sono qui solo perché mi è stato ordinato di
farlo- ribatté
il ragazzo che si girò e guardò malamente il
padre che teneva le mani dietro la
schiena.
Era un uomo alto che calzava degli occhiali che sembravano leggermente
oscurati,
con una barba lunga ed i capelli corti che peggioravano così
la sua aria di
serietà e freddezza.
-Ma se pensi che io salga su quest’affare senza che io o
altre persone siano in qualche modo ricompensate ti sbagli di grosso-
finì lui
-Cosa vuoi? –
-Non so ho come l’impressione che questa struttura sia in
qualche modo militare quindi, visto che devo sottostare agli ordini di
qualcuno, voglio essere inquadrato dentro questa struttura e remunerato
come un
qualsiasi militare-
L’uomo rimase impressionato ma non si scompose
-D’accordo- fece lui -Da adesso fai parte della NERV ed
avrai il grado di tenente e sarai posto agli ordini del maggiore
Katsuraghi che
hai già avuto modo di conoscere-
-Bene- fece Shinji -Un’altra cosa- riprese lui -Ti avverto
papà se tu mi darai degli ordini che metteranno in pericolo
civili, altri
piloti o peggio. Io non lo eseguirò e stai sicuro che
farò in modo che quello
sarà il tuo ultimo ordine-
-Fa come credi Shinji- detto ciò l’uomo si
allontanò non
prima di avere dato un ultimo ordine -Preparate lo 01 per un test di
sincronizzazione dobbiamo tenerci pronti Tenente Ikari-
-Ai suoi ordini… Comandante- rispose lui freddamente
Poi voltò lo sguardo verso la testa dello O1 e
mormorò
-Eccomi mamma-
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