Amami o straziami

di Eliessa
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PROLOGO
Montepulciano, 2017
 
Ed eccomi qui, davanti lo specchio della mia camera mentre mi preparo per iniziare questa nuova giornata.
I mie genitori producono vino da generazioni, il “Nocentino” (che grande inventiva deve aver avuto mio nonno chiamandolo con il suo cognome) e da quando ho preso la maturità gestisco da sola il consorzio di vino della famiglia mentre i miei essendo agenti di commercio sono sempre in giro per l’Italia.
Questo vuol dire essere spesso sola, e non mi dispiace.
E poi c’è la tranquillità che mi piace per studiare, per preparare l’ultimo esame e dedicarmi poi alla stesura della tesi. Non mi sembra vero che a breve sarà laureata; sembra ieri che ero solo una matricola alla facoltà di giurisprudenza alla Sapienza di Roma
Do un'occhiata all'orologio sulla parete che segna le 8.15 e questo mi riporta alla realtà.
Finisco di prepararmi dando ai miei lunghi capelli neri una veloce passata di piastra, un po’ di trucco, le mie amate scarpe con i tacchi a spillo ed eccomi e sono pronta. Sono io, Elena. Elena Nocentino.
Prendo la giacca e mi dirigo verso la macchina. Casa lavoro sono 5 minuti.
Arrivo al negozio, deposito il contante in cassa e ne approfitto per studiare prrima che arrivi l’afflusso di clienti che di solito inizia verso le 10.
Torno a casa per il pranzo dopo aver chiuso alle 12.30.

Due spaghetti con il pomodoro e un bel bicchiere di vino rosso e dopo un po’ di relax sul divano con un bel libro di Charlotte Bronte “Jane Eyre”.
Pomeriggio di nuovo lavoro e rientro alle 19.30.
Potrebbe sembrare tutto così monotono, ma non lo è. Soprattutto se arriva quel tornado di Ginevra “Gin”, la mia migliore amica. Lei è completamente l’opposto di me.
Io sono per la calma e la tranquillità, lei invece è un uragano.
Queste sono le mie giornate. Tranquille, forse troppo, forse no.
Ma l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo e non avrei mai pensato che il destino mi stesse riservando una dura prova da affrontare.
Non avevo idea di come il mio futuro stesse per cambiare così da un momento all’altro.
Non avevo idea di quando si potesse soffrire e stare male.
Non avevo idea che l’amore che ci fa sentire vivi, può anche ucciderci dentro.




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