Come un maggiordomo inglese

di elaya
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Tornai a casa sbattendo la porta infuriato.

"Te lo giuro - dissi entrando in salotto e rivolgendomi alla persona seduta sulla poltrona di pelle intenta a leggere il suo immancabile giornale della sera - prima o poi lo ammazzo! Mi fa diventare matto"

Mycroft alzò appena gli occhi dal quotidiano.

"Che cosa ha fatto stavolta il mio adorabile fratellino?" disse con tono ironico.

"Adorabile un corno! E' uno stronzo! Vuoi sapere che ha fatto, nulla si è comportato esattamente come sempre! Ed è questa la cosa peggiore, lui è così! E' arrivato sulla scena dell'omicidio Longbotton - ma sicuro sai già tutti i dettagli - e neanche era arrivato al cadavere e già aveva fatto incazzare metà degli agenti sul posto deducendo tutti i cavoli loro, poi ovviamente se l'è presa con Anderson e Donovan che ammettiamolo sono due idioti visto che lo stuzzicano sempre e poi in mezzo secondo con uno sguardo al corpo e qualche parola con John mi ha detto vita, morte e miracoli di quel poveraccio concludendo ovviamente con l'assassino, la fidanzata. Poi ha preso e se ne è andato seguito a ruota dal marito borbottando di una cena fuori. E io sono rimasto lì con un cretino a dover rimettere a posto tutti i cocci che si è lasciato dietro. Ah si e ovviamente oggi mi ha chiamato James... perchè tanto sia mai che si ricorda come mi chiamo. James capito? Come un cavolo di maggiordomo di campagna di un signorotto locale... James. Devi parlarci Mycroft, devi parlarci altrimenti lo strozzo"... mi sfogai letteralmente girando come un matto attorno alla poltrona mentre Mycroft mi ascoltava con un leggero sorriso sulle labbra

"Credi davvero - disse quando smisi di blaterale sedendomi sul bracciolo della poltrona - che se ci parlo io cambi qualcosa? Forse è meglio se ti rivolgi a John visto che, lo sai, è l'unico che ascolta di tanto in tanto... "
Mi prese per un braccio e mi trascinò seduto sulle sue gambe.

"Ma piuttosto come ti ha chiamato mio fratello? Come un maggiordomo? Potrebbe essere interessante, dovresti assicurarti che io sia sempre soddisfatto allora... " nelle sue parole e nel suo sguardo acceso lessi l'idea di uno stuzzicante gioco di ruolo. Potevo mai rifiutare una proposta simile?

"Ai suoi ordini..." dissi baciandolo mentre le sue mani si infilavano dietro la giacca sfilando la camicia dai pantaloni e arrivando a sfiorare la pelle della schiena già percorsa da brividi di eccitazione....

E Sherlock Holmes e la sua follia svanirono nel nulla.




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