I
titoli delle maggiori riviste di basket e giornali sportivi riportano
la foto di me e Jun che ci baciamo al Piper, fa ridere in foto sembro
piccolo, quasi un fuscello, ed è solo un’illusione
ottica, visto
che il mio accompagnatore supera i due metri ed è molto
più
piazzato di me. Titoli sprecati, cose da tabloid scandalistici, ma io
sono abbastanza limpido nelle mie uscite pubbliche, e ho sempre avuto
una reputazione di bravo ragazzo a cui piace ballare, e si sono
gettati su di me come un pasto leggero. Le ragazze sono a colazione a
casa mia, la prima mattina con Jun e la sua cagnolina, e dovevo
aspettarmelo che fosse un cane di taglia grande, la sua cagnolina
è
una dolcissima alano di settanta chili dal pelo color caffè,
così
oltre al pelo che somiglia a capelli bianchi di Hoshi avremo per casa
anche il sottopelo marrone di Aoi. Mi
viene da ridere la mia cagnolina? Ha il senso delle proporzioni un
po’ sfasate. “Oh Shin diva, sembri un cucciolo di Chihuahua
tra
le sue braccia” ridiamo
tutti e quattro, ci sono due tipi di colazione sul tavolo
“Uff, e
ora che hai fatto scandalo qualsiasi cosa faccia è da
dilettanti”
continua a lamentarsi e Jun si siede a tavola portando delle uova
strapazzate su cui Serena si fionda zittendosi. “Io sono
euforico,
anche se hanno scritto cose su di me assurde, e poi sarà
anche un
po’ di pubblicità per il mio locale.” Charly
annuisce “lui ci vede lontano, mi piace, e poi queste uova
sono
splendide.” Mangiamo
rilassati “Allora Jun, raccontaci di te, Shin è
nostro amico, e
vorremo sapere chi ha rapito il suo cuore.” Il cuoco del
mio cuore
abbassa lo sguardo e mangia un po’ di riso con le bacchette.
“Allora sono Jun sono alto due metri e otto, sono un cuoco, e
ho
imparato nel ristorante di sushi dei miei genitori fin da quando ero
piccolo. Ho frequentato il club di basket fino al torneo estivo del
terzo anno, e sistematicamente mi scontravo con la sua squadra che
però era la più blasonata della prefettura, e il
giallo e viola
mettono in risalto la sua carnagione abbronzata. Dopo la prima
partita da avversari in prima media ho sempre voluto far sparire il
suo ghigno di vittoria. Quando siamo andati alle superiori la nostra
rivalità era alle stelle, e lo sognavo di notte. Un
deficiente di
una squadra assurda” ridiamo entrambi e le ragazze si
guardano
“Chiamava me il re delle scimmie e lui vecchietto”
Serena “Ah
il famoso rossoscimmia” annuiamo “non so a chi
è andata peggio.
Ma ora è a piede libero per gli stati uniti, insieme al suo
nemico
amico” e Charly scuote la testa “Dai vogliamo
sapere di più di
te Jun” sospira “Mi piace andare al mare e nuotare,
mi annoio a
pescare, mi piace guardare le onde, amo i cani e gli animali in
genere. Quando sono diventato capitano del Ryonan mi sono reso conto
di amarlo” Arrossisco
“Io non mi sono accorto di niente, volevo solo vincere contro
di
te, vincere sempre e comunque, primeggiare.” il mio Koi
sospira e
ridacchia “lo so, e tu sei andato
all’università e io mi son
messo a cucinare seriamente, e ho cercato di dimenticarti, per
fortuna i miei hanno tentato solo una volta di organizzarmi
un’uscita
per fidanzamento, la poveretta non ha retto al mio brutto
muso”
sospiro “Con la barba così stai proprio
bene” gli dico
toccandogli la guancia “Non sei per tutti, ma sei per
me” Serena
finge di vomitare arcobaleni, ha anche codificato la cosa Jun la
guarda stranito mentre da un po’ di carne ai due canidi che
lo
sommergono di coccole. “Smettila che anche voi siete da
diabete
quando vi ci mettete” mi lecco le labbra “Stavo
pensando, al
telefono quando gli ho detto di trasferirsi da me ha detto se
c’era
spazio per la sua cagnolina, Aoi è tutto tranne
piccola.” Ridiamo
tutti insieme, e sentiamo bussare alla porta vado ad aprire mentre le
ragazze stanno prendendo in giro il mio ragazzo, è
l’addetto
stampa della squadra che sembra avere un diavolo per capello
“Su
James entra ne parliamo” non lo lascio partire con la sua
filippica
“Non pensavo di trovarti così rilassato, hai
sempre tenuto alla
tua privacy” mi dice e si ritrova ad essere annusato da due
cagnoni
Hoshi da buon Golden gli ha già mostrato la pancia mentre
Aoi gli
lecca una mano. “Aiuto mi hanno attaccato” ride
“Aoi, Hoshi”
la voce imperiosa di Uozumi richiama i canidi che gli si avvicinano
“Piacere sono James l’addetto stampa della squadra,
oh
ragazze” saluta le due “anche delle loro squadre,
ma adesso siete
voi due che mi fate penare.” Jun arrossisce mentre Aoi poggia
il
suo musone sulle sue gambe e Hoshi si è acciambellato ai suoi
piedi “Può
anche dire che lo renderò un uomo onesto” spalanco
la mia bocca e
le mie amiche applaudono. “Sono innamorato di lui dalle
superiori,
non saranno questi titoli assurdi a farmi desistere da amarlo. Voglio
sposarlo in futuro, per adesso abitiamo insieme abbiamo due cani. Io
ho il mio ristorante il primo all’estero della mia catena di
ristoranti di ramen.” James è ancora in piedi e
Uozumi, che mi
rendo conto sia abbastanza inquietante per chi non conosce la sua
dolcezza. “Si sieda James, ci dica come muoverci, ci siamo
lasciati
travolgere dalla serata, mi
scusi” il suo inglese è impressionante
“E menomale sei venuto
per imparare l’inglese” scrolla le spalle mentre
James “Allora
ragazzi, dovrete rilasciare un’intervista con i soliti noti,
mi
raccomando, siate vestiti bellini, anzi tu con la tua divisa da chef
e siate innamorati.” Serena ride in modo sguaiato
“Sono da
vomitare zollette di zucchero non preoccuparti Jimmy” scuote
la
testa “Convinci la tua ragazza a non fare cazzate, o se
proprio le
vuole fare di contattarmi prima, mi verranno i capelli bianchi dietro
a voi ragazzini” dice e tutti ridiamo di gusto
“James sei pelato”
infierisce Charly e lui si congeda da noi “Hai la giornata
libera,
stasera alle 18 al Dome” annuisco “ci saremo
entrambi” gli
assicura il mio ragazzo. Che prende un telefono “Si, no,
certo, ok,
per pranzo, cena ritardo, si si, ora calmati, calma, no non
diventerai zia, lo vedo improbabile” lo sentiamo parlare e
solo io
capisco cosa sta dicendo, è impressionante come passi
fluidamente da
una lingua all’altra. Lo raggiungo e gli rubo un bacio.
Le
ragazze vanno agli allenamenti e Jun va a lavoro e mi trascina con
lui. “Lei è Kana mia sorella, lui
è...” lei sorride e fa un
profondo inchino “Finalmente ti conosco di persona, eri solo
una
foto in camera sua” arrossiamo entrambi e lei sta parlando in
inglese. “Vieni
fratellone” dice in giapponese “Siediti pure qua
mentre Junchan
cucina.” Sono imbarazzato e lei mi sorride “Ha un
cuore grande,
vedi di non spezzarglielo” Sento il gelo lungo la spina
dorsale,
sembra una bambina carina, in realtà è un oni nel
corpo di una
ragazzina. “Allora
Maki, raccontami di te” sto ancora sudando freddo, come solo
le
parenti del tuo ragazzo possono farti fare. “Allora sono
Shinichi
compio gli anni il quindici agosto, mi piace il basket così
tanto da
essere riuscito a farne il mio lavoro. Amo il surf, il mare, i cani e
Jun” e lei ride sembra rilassarsi e lo faccio
anch’io “me ne
sono accorto solo ora, ma era qualcosa come una musica di sottofondo,
qualcosa
che non riuscivo a capire, ho avuto qualche flirt ma sono sempre
scappato quando le cose si son fatte serie perché sentivo
che fosse
una cosa sbagliata. Tutto mi è stato chiaro ieri mattina.
Ora sono
innamorato sia di lui che di Aoi, e Hoshi il mio golden mi schifa
perché ha deciso che lui è più
bello” la mia futura cognata ride
“Bene siete stati approvati dai cani dell’altro
bene loro sono
più intelligenti di noi” tiro un sospiro di
sollievo mentre i
primi clienti cominciano ad arrivare al locale e io mi ritrovo dietro
la cassa a fare i conti per gli avventori e non so nemmeno come sia
successo. Alle tre del pomeriggio Jun finisce di lavorare e ci
fiondiamo al suo appartamento dove recupera un po’ delle sue
cose e
ci dirigiamo a casa mia.
Alle
tre e mezzo siamo da me, e lui entra in doccia e non riesco a
trattenermi, ho fatto il casto e puro per quasi due giorni, ma mi
sento come a quindici anni con gli ormoni a palla e una voglia matta
di mettere le mani su quel corpo enorme. Mentre lui fa scorrere
l’acqua mi spoglio velocemente e entro nel box
“Jun” cerco di
essere più sensuale possibile, e vengo arpionato in un
abbraccio
virile, forte e mi sento sciogliere “ma quanto sei
figo” sembro
proprio un ragazzino alla prima cotta, e forse lui lo è
stato, non
ricordo perfettamente, perché ero convinto di dovermi
innamorare di
una ragazza. Ma
ora tutti i pensieri sono catalizzati dall’acqua che scorre
sui
muscoli di quest’uomo con cui divido l’appartamento
da meno di
quarantotto ore, e
ho finito tutto il mio contegno nipponico, comincio a mordicchiare
uno dei suoi pettorali e lui fa scivolare le mani tra i miei capelli
e mi sento incoraggiato a continuare mentre la sua mano ruvida
scivola sulla mia schiena io lascio una scia di morsi sulla sua pelle
chiara e mentre arrivo al suo ombelico lui mi ferma e riesco solo a
emettere un gemito di disappunto, fino a quando non mi fa alzare bene
in piedi e mi bacia lentamente e in modo lascivo mentre
l’acqua
calda ci colpisce piano. Ora è lui a leccarmi e baciarmi, mi
morde
il lobo dell’orecchio e un gemito mi sfugge e lui ridacchia
“Come
siamo sensibili Shin” mi tocca lentamente e prende un mio
capezzolo
tra le labbra carnose e io gli carezzo i capelli mentre lui si occupa
del mio capezzolo con leccatine concentriche, la sua bocca scende
decisa lasciando una scia umida che viene lavata via
dall’acqua,
non si ferma all’ombelico e senza preavviso prende in bocca
la mia
erezione ed è l’immagine più erotica
che abbia mai visto, succhia
piano come se fosse una cosa importante, e mi fa sentire amato e
desiderato, la sua mano si intrufola tra le mie
natiche e mi irrigidisco fino a quando non comincia a succhiare
più
velocemente e in modo più lascivo, mi sta facendo impazzire
e
comincio a spingere la sua testa contro la mia erezione e lui non si
scompone
aumenta la velocità e fa scivolare un dito dentro di me come
se
fosse una cosa naturale cerca quel punto magico della prostata e lo
trova dopo poco e mi sembra di impazzire, con un po’ di
fatica
riesce a prepararmi con tre dita e quando esce dal mio corpo
“Jun
continua” lui in risposta smette di succhiarmi e si alza
nella sua
stazza imponente e mi prende in braccio come se fossi una ragazzina
di quaranta chili e mi fa impalare sulla sua erezione, con
difficoltà
ma ci riusciamo accarezzati dall’acqua che continua a cadere
dal
soffione della mia doccia. Comincia a spingere dentro di me e
comincio ad ansimare, non mi sono mai sentito così completo,
così,
“Ti amo Shinichi” mi sussurra in un orecchio
l’uomo che mi sta
prendendo cominciando a spingere con foga e lascio la testa ricadere
all’indietro scoprendo il collo dopo un po’ lo
sento venire
dentro di me e io vengo senza toccarmi tra di noi. Mi libera
delicatamente della sua notevole presenza e lo guardo negli occhi e
lo bacio ancora “Ti amo Jun, probabilmente ti ho sempre
amato”
lui mi abbraccia dolcemente e poi guarda l’orologio.
“Ora
dobbiamo fare di corsa piccolo diavolo tentatore, tra poco
più di
un’ora dobbiamo essere al Dome” e le sue parole mi
riportano alla
realtà, ma lui non si scompone, con una dolcezza inaspettata
mi
insapona e mi lava, e io ricambio, ma non riesco ad essere dolce come
lui, sono solo più eccitato. “Non possiamo, non
provocarmi” mi
minaccia, dopo un po’ di baci e coccole poco caste riusciamo
ad
uscire dalla doccia puliti. Con mio grande dispiacere vedo il corpo
del mio fidanzato sparire nei vestiti, ha deciso di indossare la
giacca nera da cuoco che lo fa sembrare ancora più bello e
devo
farmi una gran violenza per non saltargli nuovamente addosso, ma poi
mi ricordo dell’incontro con la stampa e vado nel panico
“Non ho
un cazzo da mettere” comincio a girare a vuoto per la stanza
mentre
con gesti lenti Uozumi prende dei vestiti dal mio armadio e li poggia
sul mio letto all’occidentale, “Koi, respira,
bravo” seguo la
sua voce e cerco di calmarmi “Mettiti quei jeans e quella
camicia,
sneakers e sei pronto, dai possiamo farcela. Ho
aperto un ristorante a 10000 chilometri da casa, possiamo
sopravvivere a dei giornalisti, e ti ricordo che non ho ucciso Sendoh
per due anni di fila, e tu non hai ucciso Kyota, siamo
pressoché
immortali.” Rido
e mi rilasso, riesco a finire di vestirmi, e corriamo al Dome, e
riusciamo ad arrivare leggermente in anticipo.
James
ci accoglie con un sorriso tirato “Siete perfetti, bravi
ragazzi”.
La sala stampa si riempe dei soliti giornalisti. “Bene siamo
qua
per chiarire la questione rispetto a quello che qualche penna
creativa ha pubblicato. Una mano svetta, una giornalista navigata e
molto perfida comincia con la prima domanda “Chi sei
tu” chiede
al mio fidanzato che non perde la sua calma, e sorrido, forse essere
capitani di quei due ci ha proprio temprato per queste situazioni.
“Sono Jun Uozumi, sono uno chef, ho una catena di ristoranti
di
Sushi in Giappone con la mia famiglia e ho la mia catena di
ristoranti di Ramen sia in Giappone, ma ho anche una sede aperta da
poco qua a Toronto.” Le prime domande sono abbastanza normali
fino
a quando quella vecchia comare di Lolitah, una giornalista di una
rivista queer, un donnone di un metro e novanta e un evidente pomo
d’adamo “Ma al Piper tesori eravate proprio
erotici, da quando
state insieme” ridacchiamo, abbiamo optato per la
verità e
risponde Jun “Allora io sono innamorato di lui dalla prima
superiore, e ho aperto qua a Toronto come primo ristorante
all’estero
proprio per provare a conquistarlo. Per caso quella sera lui
è
venuto a mangiare nel mio locale, e ha chiesto alla cameriera di
potermi fare i complimenti per il ramen, e l’ho riconosciuto
subito, e avrei voluto baciarlo, ma ho accettato i complimenti e un
invito, siamo andati a bere del saké e poi a ballare, il dj
ha messo
su un lento e mi sono ritrovato con l’uomo che amo da sempre
tra le
braccia e non sono riuscito a trattenermi l’ho baciato. Il
giorno
dopo gli ho mandato un bento con
una dedica, in cui gli confessavo il mio amore, e lui mi ha invitato
a vivere da lui, e ho accettato, adesso viviamo insieme con i nostri
cani, il suo golden retriver e la mia alano.” tutti si sono
zittiti, la sua voce profonda li ha incantati, ma quelle serpi si
riprendono. “E tu Maki?” mi lecco le labbra
“Io non mi ero reso
conto di essere sempre stato innamorato di lui, prima perché
mi
avevano educato pensando che avrei dovuto sposare una donna, e poi il
basket, ero concentrato solo sulla mia carriera e non
sull’amore, e
poi è arrivato lui a ricordarmi come ci si sente quando si
ama
qualcuno, come ci si sente ad essere amati.” Il mio Koibito
prende
la mia mano che nella sua sparisce, e io mi appoggio alla sua spalla
in modo molto naturale. Dopo qualche altra domanda James congeda i
giornalisti e poi ci abbraccia “Ragazzi siete da diabete, dei
mi
avete commosso, non
potevate fare di meglio, mi inviterete al matrimonio?” chiede
e il
mio amore ridacchia “Certo che ti inviteremo” e lui
comincia a
borbottare qualcosa “So che Serena mi manderà al
manicomio” e io
annuisco “Sicuramente e ti porteremo qualcosa da
mangiare” lui se
ne va prevedendo catastrofi di varia natura e rimaniamo da soli in
una grossa palestra io e Jun.
Dopo
un bacio tutt’altro che casto “one to
one?” gli chiedo dopo
aver recuperato un pallone “Ovviamente.” Giochiamo
come due
ragazzini su un campo di NBA. Con ancora tutta la vita davanti e un
grande amore crescente.
Note
Sparse
Un
uomo posato come un Maki del futuro può essere solo travolto
da
Uozumi…
Rileggendo
questo il mio cervello ha eruttato un’altra
genialità degna del
Tensai dei poveri che sono “è per forza
posato… Uozumi cucina”
Manca
solo l’Epilogo che avrà una one shot a se, e che
verrà scritto
quando anche le altre fic della serie prenderanno una forma
più o
meno definitiva.
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