Squarcio è quello da cui intravedi e umili il mio diafano e acerbo seno. È quello che ti mostra le coste aspre della mia coscienza.Che, con forza inattesa, in una umida e stanca notte, mi hai imposto con la tracotanza e la potenza del tuo amore impossibile e imperituro. Per tutta la nostra vita lo hai nascosto agli occhi del mondo e al mio con certosina e paziente maestria ma stanotte è imploso in te, in me con la luce folgorante di una stella che muore. E muoio anche io sotto la stretta della tua potenza d'uomo, tu, all'improvviso così diverso da te, dall'idea di te, di noi al contempo vittime e carnefici. Cenere lasci dietro di noi dopo questo silenzio di lacrime e peccato. Torturi tutto quello che ho creduto di essere, proprio tu sei angelo e demone, usurpatore e salvatore. E non so davvero se fa più male quel che sei stato o quello che sarai da stanotte..... |