si perdona ma non si dimentica
-Ciao, Rin
Non ricordavo la voce di Kohaku cosi.. roca e strana. Mi prendo qualche
secondo di tempo per osservarlo, sembra cambiato. E’ leggermente
pallido, trasandato,ha gli occhi spenti e una strana soggezione nei
miei confronti. Bè strana forse è il termine meno adatto
per definirla, infondo, è del tutto giustificata come reazione nei
miei confronti. Solo.. durante le telefonate sembrava cosi sicuro, cosi
bisognoso di “parlare”; ora invece sembra si stia
maledicendo per questa sua brillante idea.
Non saprei definire i miei sentimenti in questo momento. Da un lato
sono quasi felice di questa sua difficoltà, un po’ per puro
piacere personale, un po’ perché non sono l’unica ad
essere ad disagio per la situazione. Credevo che ritrovarmelo faccia a
faccia mi avrebbe mandata nel panico, o quantomeno avrebbe accresciuto
la mia ansia e invece quasi… quasi mi sento tranquilla.
Dopo quelli che sarebbero dovuti essere solo alcuni istanti, ma che si
sono tramutati in qualcosa di più, rispondo al suo saluto con un
atono “ciao” continuando a scrutarlo dall’uscio di
casa con ancora la mano destra appoggiata alla maniglia, quasi una
garanzia di poter interrompere l’incontro all’occorrenza.
Lo osservo mordersi il labbro inferiore e iniziare nuovamente a
torturarsi le mani prima di poggiarne una sulla porta per poi chiedermi
il permesso di entrare. Il volto basso la voce roca, il tono
anormalmente volitivo.
Mi scosto maggiormente di lato permettendogli di entrare, per poi
richiudere la porta alle mie spalle. Resto ferma nella mia posizione
mentre lui, avanza lentamente fino al centro della stanza guardandosi
discretamente intorno con un’espressione indecifrabile dipinta in
volto.
Ho come la sensazione che sia cercando tutti i cambiamenti avvenuti
dalla sua ultima visita, tutte le cose della nonna che ormai, a causa
della sua ira, non ci sono più. Si avvicina ad un mobile del
salotto, prendendo tra le mani un suppellettile per rigirarselo tra le
dita, osservandolo disinteressato, per poi dare fiato ai suoi pensieri.
-Mi sembri in forma…
Afferma atono e velatamente imbarazzato, riposando il soprammobile leggermente spostato dalla sua precedente dimora.
-Si, se sei venuto per accertarti di questo credo che il tuo scopo sia stato raggiunto, mi hai vista quindi...
Rispondo fredda, con un tono velatamente acido e risentito. So che anche
per lui è difficile questa situazione, ma le parole sono uscite
involontarie dalle labbra. Ora, sono io a volerlo ferire a fargli
provare una minima parte del dolore che ho subito io a causa sua.
-Rin, non farlo, ti prego non essere indisponente nei miei confronti.
Io.. cerca di capirmi, è difficile per me essere qui in questo
momento.
Quel suo tono implorante, quello sguardo smarrito e indifeso erano
entrambi avvolti da un velo di pretensione, come se la mia
accondiscendenza alle sue richieste fosse dovuta. Quelle parole
risuonano nella mia mente terribilmente fastidiose, talmente tanto
sbagliate, da farmi perdere quel briciolo di autocontrollo che mi ero
ripromessa di mantenere.
Pensavo che la sua presenza mi avrebbe fatto male, che mi avrebbe portato alla mente la
sofferenza provata, la paura. Temevo di non riuscire a parlare ma ora
che lo osservo, che ascolto le sue presuntuose richieste, non avverto
soggezione ma rabbia. Rabbia che si riversa in un fiume di parole
contro di lui, sommergendolo senza pietà.
- Non essere indisponente? Cercare di capirti? Per caso tu lo hai fatto
quando io ero distrutta dal dolore per la perdita di Kaede? O quando
hai iniziato a devastare questa casa? Lo hai fatto quando mi hai
immobilizzata a terra tentando di violentarmi? Lo hai fatto
quando ho implorato la tua pietà? Lo hai fatto quando ti ho
chiesto aiuto?? Lo hai fatto quando, come una tortura, mi chiamavi
incessantemente rinnovando il mio dolore? Dimmi Kohaku lo hai
fatto? No, te ne sei fregato. Hai violentato senza ritegno il mio
cuore già devastato e ora che sei tornato,
cercarchi comprensione e accondiscendenza? No Kohaku hai fatto male i
tuoi calcoli. Se ti aspettavi un'accogliena a braccia aperte sappi che le tue spettative veranno deluse.
Osservo i suoi occhi sgranarsi alla mia reazione, evidentemente non si
aspettava questo mio scatto d’ira, ma i suoi occhi ora sembrano
quasi più… sereni?
-Rin ascolta mi spiace, mi spiace per quello che ho fatto credimi, non
c’è stato attimo in cui io non mi sia pentito di quello
che ho fatto ma, Rin, guardati…sei, sei di nuovo tu, forse,
forse è stato il destino forse ..
Un violento schiaffo offende il suo viso, facendo arrossare vistosamente
la parte lesa ed interrompendo le sue parole. Ha gli occhi lucidi dal
dolore e lo osservo portarsi una mano sulla guancia stranito, ma
consapevole del perché del mio gesto.
Io sento la mano bruciare come avessi toccato fuoco e avverto gli occhi
pizzicare. L’ho picchiato, l’ho fatto davvero, così
spontaneamente da non essermene resa conto finchè i segni
vermigli non sono comparsi sul suo volto. Dovrei sentirmi meglio ora,
vorrei sentirmi meglio, ma ciò non avviene.
Non so perché ma il peso al cuore aumenta invece di diminuire.
Ho l’impulso di chiederli scusa, di giustificare il mio gesto, ma
riesco a frenare quell’istinto mordendomi il labbro inferiore
fino a sentire dolore. Stringo la mano pulsante e ardente con
l’altra e silenziosa affronto il suo sguardo. Non riesco a
leggervi dolore, odio, risentimento, pentimento... nulla.
Sono cosi confusa, da non saper più leggere nel suo animo e
nemmeno nel mio. Quel gesto, un semplice schiaffo è riuscito a
far crollare le mie fondamenta e ora mi sento come un acrobata al suo
primo salto. Il cuore che batte furioso, l’ansia e la voglia di
lanciarsi ma la paura di fallire che lo blocca. Ha l’imbracatura
a proteggerlo e sotto di lui c’è una rete pronta ad
accogliere una sua eventuale caduta, ma sa che se cadrà ,anche se
non subirà danni fisici, il suo istinto di conservazione
renderà estremamente difficile il suo prossimo tentativo;
perché il terrore di cadere lo lacererà fin nel profondo.
In questo momento, ho assurdamente paura di ciò che ho fatto,
benché il motivo mi sia ignoto. Lui meritava quello schiaffo,
non doveva dire quelle cose, non poteva giustificare le sue azioni
scaricando su di me le sue colpe. Allora perchè il suo sguardo mi
ferisce? Forse.. forse perché anche io, come lui mesi fa, ho perso il
controllo di me lasciando che la follia del momento si riversasse su di
lui? Ma questo è diverso io.. io gli ho solo dato uno schiaffo
io.. non sono come lui.
Trattengo a stento le lacrime mentre la vista diventa sempre
più sbiadita, ma prego i kami che non una lacrima solchi il mio
viso. Anche lui ha gli occhi lucidi, ora imploranti; e mesto, inizia a
lasciarsi andare al suolo fino ad inginocchiarsi davanti a me, chinandosi sul
pavimento con le mani giunte e il viso basso mormorando un flebile
“perdonami”.
Di nuovo, di nuovo quella parola, la stessa che mesi fa gli sentii
pronunciare dopo che aveva distrutto la mia vita, lo stesso tono
sincero e implorante, ma incapace di cancellare ciò che ha
fatto. Una parola non può estinguere gli errori compiuti, non
può far svanire il dolore.
-Alzati
Il mio tono èancora freddo freddo, distaccato, ma privo di
ostilità.
Non riesco più ad odiarlo ora che è cosi sottomesso a me.
Forse, non l’ho mai realmente odiato, odiavo me stessa, la mia
debolezza ma usavo lui come scusa per celare la mia fragilità.
La verità è che lui mi ha fatto soffrire, ha distrutto
una
parte della mia vita, ma io ho permesso tutto questo. Avevo già
mollato, dalla morte di Kaede la mia vita era diventata semplice
esistenza e lui se ne era accorto; ma a differenza di me ha fatto
qualcosa per farmi reagire, tuttavia, non potrò
dimenticare mai ciò che ha fatto, non ci riesco. Non lo odio ma
non riesco più a volergli bene…
Si alza, ancora più lentamente di quanto non abbia fatto prima
per prostrasi, poi, mi mostra il suo volto. I suoi sono occhi colmi di
lacrime e due scie salate gli solcano il viso. È la prima volta
che lo vedo piangere.
Rimango interdetta ad osservarlo, sempre più confusa circa
i miei sentimenti, quando d’un tratto sento le sue braccia sulle
mie, il suo petto che premere contro me, mi sta…
abbracciando.. no, mi sta bloccando in una stretta morsa che non
mi lascia via di fuga.
Questo suo gesto si sovrappone ai miei ricordi terrorizzandomi,
ricordandomi il panico di quel giorno, il senso di impotenza,
l'incapacità di reagire, la consapevolezza di essere ormai priva
di vie di fuga. Ho paura, di nuovo il panico si impossessa di me,
proprio come
mesi prima, e la lacrime iniziano involontarie e bagnarmi il volto.
Cerco di opporre resistenza ma la sua presa diventa più salda e
sento il suo viso affondare nei miei capelli e poggiarsi
sull’incavo del mio collo bagnandolo. Sta ancora piangendo, ora
più rumorosamente, ma ciò non muta il mio stato
d’animo.
Prepotente permangono nella mia amente le immagini di lui che mi immobilizza a terra, riprovo la
sensazione delle sue mani sul mio corpo,il suono della sua voce che mi intimava di
stare ferma, quel senso di impotenza e smarrimento che mi
invadeva…lui non acecca a compiere nessuno di quei gesti, tuttavia, non mi slega da quel prepotente abbraccio.
Sgrano dolorosamente gli occhi e inizio a piangere e divincolarmi
terrorizzata, questa volta, non subirò passivamente, questa
volta, lotterò fino all’ultimo, questa volta non mi sento sola. Inizio ad intimargli di
lasciarmi andare, di non torturami più, di andarsene e nel
frattempo, tento in tutti i modi di ferirlo e divincolarmi da lui; ma
tutto ciò che ricevo in risposta è un
“abbraccio” ancora più saldo e un pianto più
forte. Poi, d’un tratto, mi trovo libera e ansimante davanti a
lui. Non ho idea di come mi sia liberata o se sia stato lui a lasciarmi
andare, ma ora, finalmente sono libera.
Sento il mio cuore battere all’impazzata, frenetico, doloroso
cosi come il mio respiro. Ho l’impulso di scappare, di
allontanarmi il più possibile da lui; ma le mie gambe non
rispondono ai miei comandi. Sono dannatamente pesanti ,come fossero
state immerse nel cemento o incatenate ad una incudine. Cosi resto
semplicemente lì, a pochi passi da lui, ad osservarlo incapace di
qualunque reazione.
Kohaku si accartoccia al suolo come avesse perso ogni forza, come
se avesse usato tutte le sue energie stringendomi, sembra cosi...
vulnerabile in questo momento.
-Perdonami, perdonami, perdonami Rin. Ti prego, perdonami non odiarmi.
Io.. io non vivo più da quel giorno, la consapevolezza di averti
fatto del male mi dilania senza sosta da allora. Io, non volevo
farti del male. Io ti amavo Rin ,ti amavo e ti amo ancora. Non so
cosa mi sia preso quel giorno, so solo che tu eri sempre più
distaccata, non mangiavi, non dormivi.. ti eri chiusa in te stessa, in
un mondo di nichilismo e dolore e io non riuscivo a sollevarti da quel
baratro oscuro in cui stavi inesorabilmente precipitando.
Ho tentato, ho provato con tutte le mie forze a starti accanto, ma
quando mi sono reso conto di non esserne capace, quando ho capito che
non ero abbastanza importante e forte per salvarti io.. io sono
impazzito.
È nata dentro di me la necessita di sfogarmi, di rompere tutto
di esplodere! Era una necessità quasi animalesca che mi
divorava. La voglia di distruggere era tanto insensata quanto intensa e
io, non ho resistito a quel richiamo ancestrale. Non riuscivo più
a controllarmi e ho iniziato a rompere tutto, a buttare tutte le cose
di tua nonna... e più mi sfogavo più aumentava in me il
desiderio di distruggere.
Non ero in me Rin e quando tu ti sei intromessa.. io.. io non
rispondevo più delle mie azioni, non ero cosciente di ciò
che facevo.
Ti volevo.. quel giorno io avrei voluto farti mia come ho sempre
sperato, come ho sempre atteso che avvenisse. Eri lì, davanti a
me, priva di difese, impaurita… quando ti ho baciata io.. io
creduto di impazzire. Inizialmente volevo solo calmarti, volevo
dimostrarti che ero li per te e non per farti del male ma poi.. il
desiderio di possederti era sempre più forte. Mi convinsi
che se ti avessi resa parte di me allora mi avresti accettato, avresti
capito il mio amore, avresti trovato in me un appoggio… So che
sono delle scuse assurde e credimi, non pretendo che le cose
cambino da un momento all’altro ma... Rin ti amo, e giuro che non
farò mai più una cosa del genere. Io, ho solo bisogno
che tu mi comprenda, che perdoni i miei sbagli e che mi permetti di
proteggerti. Rin, tu ora hai ricominciato a vivere, fai in modo di
riportare in vita anche me ti prego.-
Mi ritrovo anche io china davanti a lui, incapace di sostenere oltre il
mio corpo. Sembro anche io svuotata, dal dolore, dal rancore da tutto.
Non avrei mai immaginato queste parole, questo tono... e soprattutto non
avrei mai pensato di provare ancora qualcosa per lui. Affetto, misto
però a pietà. Lui non mi ama, forse mi ha amato ma ora..
ora ciò che prova non è amore.
In quel giorno due vite sono cambiate, la mia e la sua. La mia è
stata l’inizio di una lenta rinascita, la sua invece è
stato l’inizio del declino. Il suo mondo è crollato, cosi
come il mio, le sue convinzioni sono andate in frantumi proprio come
è successo a me ed ora, ciò di cui ha bisogno, è
un appiglio, un aiuto per ritrovare la pace.
Lui non cerca amore, lui cerca il perdono, desidera che la sua anima torni pura,
il suo cuore leggero. Che i suoi sensi di colpa si dissolvano, lui vuole tornare
a vivere.
Vedo le sue mani cercare le mie, ma io istintivamente le ritraggo. Non
so neanche io il motivo, sembra quasi più fragile di me,
incapace di incutere timore o pericolo, eppure, lo faccio ferendolo e
rendendo vane le sue intenzioni. Quasi mi pento della mia reazione non
appena scorgo la sua delusione ma è stata una cosa istintiva,
non volevo ferirlo, non questa volta.
-Non fuggirmi Rin, ti prego. Perdonami torniamo ad essere come una
volta, non ti chiedo di amarmi a me va bene anche se restiamo amici,
anche solo tornare a parlarci io.. tutto ciò che voglio è che tu smetta di odiarmi,
torna con me torna a Tokyo, al tuo vecchio lavoro, alla tua vecchia
vita qui.. non hai nulla… io…
-No Kohaku, io.. ti perdono, se è di questo che hai bisogno per
ricominciare io ti perdono; ma non chiedermi di tornare ad essere
quelli di un tempo, questo non posso farlo. Si perdona Kohaku, ma non
si può dimenticare.
Eccomiiiiiiiiiiii spero con un capitolo non troppo disastroso!
Come promesso oggi primo giorno di agosto finalmente ho aggiornato
regalandovi il tanto atteso incontro tra Rin e Kohaku! Che ve ne
è sembrato????
Che dire…. Alla fine kohaku ha
ricevuto solo uno schiaffo.. ma lo avevo detto fin dall’inizio
che lui non aveva una natura cattiva.. quindi.. spero che le sue
spiegazioni siano state esaurienti e che la scelta e le azioni di Rin
siano state adeguate al suo personaggio, al carattere che le ho dato ma
soprattutto che siano state di vosrto gradimento :P
Per tutti quelli che mi hanno aspettato, che mi hanno incoraggiato per
gli esami, posso dire che i loro auguri hanno avuto effetti positivi!!!
gli esami sono andati benissimo ed almeno per ora sto in vacanza =)
Ragarre questo aggiornamento e tutto per voi, con la speranza che vi sia gradito.
A tal proposito, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno attesa, in particolare:
LilyProngs
sesshy94
lua82,
piccola tammy
achaori
Che mi hanno manifestato il loro affetto tranquillizzandomi e garantendo la loro “fiducia” in me : )
E ovviamente grazie anche a
monyprincesslovett grazie per il commenti e per i complimenti, sono
felicissima che la ff ti sia piaciuta! Spero che anche questo cap ti
sia gradito e mi auguro di poter leggere le tue impressioni un
bacioneeee
Come al solito non posso che esprimere la mia gratitudine anche alle 36 persone che hanno messo la ff tra
le preferite e alle 27 che l’hanno aggiunta alle seguite!
Naturalmente, ringrazio anche tutti coloro che mi seguono in silenzio e
come mio solito li invito se possono e vogliono a lasciare un segno del
loro passaggio : )
Ed ora spoiler!!!!!
“-Abbiamo avuto entrambi
ciò di cui avevamo bisogno. Tornatene a casa, dimenticala e
rifatti una vita. Lei starà bene.
-A-aspetta, che farai ora? Tornerai da lei o l’abbandonerai?Lei ti ama!
Annaspa rumorosamente per lo sforzo compiuto nel parlare, ma gli dedico
sono alcuni istanti della mia attenzione riprendendo il mio cammino
senza rispondere alla sua domanda. Non devo rendere conto a lui delle
mie scelte, non l’ho mai fatto con nessuno, tuttavia, mosso da
chissà quale forza alla fine decido di concedergli
quest’ultimo desiderio. Tre semplici parole che forse lui non
potrà capire, che non saprà interpretare ma è
questo tutto ciò che posso concedergli, niente di più
niente di meno.
-Non dire sciocchezze”
Forse non si capisce molto da questo spoiler ma…diciamo che nel
prox capitolo vedremo tra Rin e kohaku e naturalmente
l’incontro del ragazzo… con Sesshomaru.
Ed ora i ringraziamenti di Sucking blood
LilyProngs ciao cara!! Sono
felicissima che la coppia koga ayame ti sia piaciuta pur non essendo
personaggi che di solito segui. Che dire sono sempre piu felice e
onorata di saperti una mia assidua lettrice e spero di non
deluderti mai : ) Per quanto riguarda la mia cura.. bè ecco il
nuovo cap che te ne è sembrato??? baciiii
Aryuna, ciau!!! Grazie per aver
apprezzato questo piccolo sclero e soprattutto grazie di averla
aggiunta tra le preferite! Me estremamente onorata!!!per quanto
riguarda Miroku… anche io lo adoro qui anche se lui poverino non
se la passa sempre molto bene la disavventura per la nonnetta ninfomane
però non poteva essere che sua quindi… :P kiss
Dance of death ciaooooooooooo
che dire del finale.. io sono un’amante degli happy-ending
tuttavia il questa ff qualcosa di troppo dolce avrebbe stonato, sia per
la piega della storia sia perché infondo è un primo
incontro! Quindi ci possono essere le premesse ma niente di troppo
impegnativo! Che dire mi fa piacere che la storia abbia allietato i
tuoi pomeriggi e spero anche io di scrivere altri scleri piacevoli un
bacioneeee
lua82 ma sai che la relazione
analisi-cornetto per me è sacra? Mi sorprende invece il fatto
che anche tu hai sentito parlare della storia dell’ago che si
spezza e va in giro, quella è stata una fantasia di mia sorella
che all’epoca aveva si e no 5 anni e dubito l’abbia sentita
da qualche parte.. diciamo che uno dei suoi hobby da piccola era
spaventarmi, inutile dire che il 90% delle mie fobie infantili le ha
provocate lei :P cooomunque sono strafelice di averti avuta come
commentatrinìce anche in questo lavoro non potrò mai
ringraziarti abbastanza! un bacione immensooo
Isy_264 e già io
ogni volta che vado a fare esami spero sempre in un medico giovane ma
niente.. e vabbè la speranza è l’ultima a morire
prima o poi dovrò pur beccarlo uno ma con la fortuna che ho io
sarà tappo occhialuto e scorbutico :P ad ogni modo sono felice
che il finale ti sia piaciuto anche io lo trovo adeguato dolce,
romantico ma non troppo impegnativo.. un bacione grande grande e grazie
per avermi seguita anche in questa storia
achaori un’altra vittima
del personaggio koga :P a quanto pare ho aumentato la sua
popolarità:P che dire è un personaggio un po’
ambiguo.. non è uno dei principali ma neanche propriamente di
sfondo nel manga tuttavia lo adoro con ayame! E mi spiace che nel manga
lei non sia presente! Che dire.. forse proprio perché questa
coppia è poco sfruttata è una di quelle che utilizzo
maggiormente anche se la coppia che preferisco in assoluto è
senza dubbio la Sesshomaru/Rin per quanto riguarda “la mia
cura” ecco il capitolo che attendevi.. ti è piaciuto??? Un
bacioneeeee a presto
grazie anche a
achaori
Aryuna
Dance of death
La sognatrice
Lady_2008
che l’hanno aggiuntatra le preferite e a
Dance of death
LilyProngs
Che l’hanno aggiunta alle ff seguite
un bacione a tuttiiiiiiiii
Mikamey
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