Breve
capitolo di supporto al quarto. Buona lettura!
5.
Due
settimane dopo, proprio quando i saiyan
iniziarono a divenire irrequieti e pericolosi gli uni per gli altri, il
pianeta
cessò di sputare fuori gas e si eclissò in uno
strano silenzio che rivelò agli
esploratori cui Vegeta era a capo una popolazione stanziata in
superficie tra
numerosi geyser. I guerrieri la ritrovarono stanziata in una vallata
particolarmente stretta e chi si accorse del loro arrivo non
sembrò badarci. Le
rocce plumbee svettavano dal terreno formando dei coni neri con le
punte
rivolte verso l'alto e il paesaggio era totalmente disadorno di
qualsiasi forma
di vita anche vegetale. Tanti piccoli esseri incappucciati che
oscillavano come
bonzi ubriachi ripetevano delle strane nenie compiendo un percorso
designato e
pieni di religioso fervore. Le nuvole gravide di pioggia acida e
l'assenza di
luce rendevano quel luogo ancora più cupo ma nonostante
l'ombra di cui era gravida
l'atmosfera gli occhi di Vegeta furono traditi da un ricordo, per un
solo
attimo, dal suo cuore che era stato relegato a mera comparsa dietro il
suo
orgoglio altisonante ma che comunque ancora batteva in un certo qual
modo, e
che gli fece passare davanti agli occhi una sola immagine, un lampo di
luce
accecante a cui non concesse tempo, ma in cui comunque
affiorò un traditore
sguardo, i colori luminosi dei capelli, il calore della vita che
esplodeva sul
pianeta blu. Bulma era luce. Lui solo ombra. E la frazione di secondo
che seguì
aveva già offuscato tutto e nei suoi occhi non
continuò a perdurare che ombra.
Una grotta cupa e umida li accolse abbassando le temperature corporee.
Vegeta
ordinò al gruppetto di saiyan che lo seguiva di arrestarsi e
proseguì da solo,
verso il centro della terra. Acuminati spuntoni simili a ghigliottine
affilate,
monito per chiunque si addentrasse in quei cunicoli tetri e
interdetti, scivolavano dal soffitto verso il basso pendendo
minacciosamente sulla testa. Vegeta li superò guardingo
finchè non raggiunse la
misteriosa presenza che sedeva di spalle su un trono di pietra umida.
Strani
bagliori che rimandava la roccia al luccichio di una fiamma si
rifrangevano
nella sala circolare, gettando un chiarore spettrale in quel luogo di
assoluto
silenzio.
Darbula,
fedele guardiano
del suo Re, accolse Vegeta con piacere:
"Principe
dei
saiyan, ti stavamo aspettando".
La
sfera magica aveva
predetto il suo messianico arrivo.
"Il
tuo arrivo tanto
atteso è quanto di più lieto per noi".
Vegeta
sembrò stranito da quella capacità
di preveggenza con cui qualcuno aveva osato spiarlo. "Chi diavolo ve
l'ha
riferito?"
"Non
dubitare dei tuoi uomini. Al
grande mago Babidy, nulla è segreto".
"Chi
è Babidy?"
"Gli
occhi dell'oscurità e la bocca
attraverso cui si esprime il male".
"Darbula..."
la voce sottile del
mago stridette
d'improvviso oltre la spalliera del
trono. "Lascia che il principe dei saiyan, il potente,
venga a me.
Voglio conoscerlo".
Alla
parola potente,
volutamente enfatizzata da un tono che celava machiavelliche
intenzioni, Vegeta
ebbe un sussulto di fierezza che Babidy si era aspettato. Il peccato
più grande
di Vegeta d'altronde, oltre ad essere l'orgoglioso che era, aveva il
suono di
una parola semplice. Vanità. Essere così forte, il
migliore o uno tra i
migliori, gli procurava un piacere senza eguali. Era la sete di gloria che lo stava per condannare
definitivamente,
mandando a monte anni di recupero che Bulma gli aveva dedicato, in
qualche modo
tentando di redimere quell'anima destinata all'inferno di cui si era
innamorata
follemente.
Vegeta
gli si portò di fronte, fiero e
indomito, e cupo come una figura dannata. Quando i loro occhi si
incrociarono,
Babidy vi lesse dentro il male che stava cercando.
"Principe,
che onore incontrarti di
persona. Non avrei mai preteso tanto".
"Chi
sei?"
"Il
mago Babidy, fedele servitore del
male, occhi e orecchie dell'inferno. Ti stavo aspettando principe
Vegeta."
"Freezer
reclama questo pianeta e
sono venuto ad assediarlo".
"So
perfettamente cosa reclama
Freezer, ma io reclamo molto di più... Forse lui crede che
tu lo serva, ma tu
non gli sei fedele fino in fondo e io voglio di più. Io
voglio te, come parte
dei miei fedeli, perchè so che posso darti quello che
Freezer non vuole
cederti".
"Cosa?"
"Più
potere".
Gli
occhi di Vegeta furono attraversati da
un bagliore sfavillante che li rese quasi invasati. La parola magica
era stata
pronunciata accarezzando le velleità di un uomo debole e
affamato di rivalsa e potere.
Vegeta voleva liberarsi dall'oppressore e prenderne il posto e Babidy
lo
sapeva: glielo leggeva dentro, perchè aveva il potere di
vedere a nudo gli
animi malvagi. Sapeva che il suo immenso orgoglio era un ostacolo
difficile da
eludere per impossessarsi di lui, ma era certo di poter riuscire nel
proprio
intento dacchè era il punto debole di Vegeta, la sua voglia
malsana di essere
il più potente a renderlo facile alla tentazione. Neppure
una donna poteva
piegarlo quanto quel desiderio malato.
"Voglio
essere più forte di Freezer e
di qualunque altro guerriero vivente."
"Posso
aiutarti".
"Non
ho bisogno dell'aiuto di
nessuno."
"La
fama del tuo orgoglio ti precede.
Io ti permetterò di annientare ogni remora trovando la
spietatezza che ti
serve".
"Mi
parli di un lato oscuro?"
"Esattamente.
Puoi prendere quello
che sto per darti... E anche Freezer ti temerà". Quelle
parole furono una
scintilla su combustibile. Quando le disse, Vegeta sorrise malignamente
e
Babidy iniziò a penetrarlo con lo sguardo, viaggiando dentro
il suo animo fino
a trovare quello che cercava. E quando gli si annidò dentro,
Vegeta non era più
la stessa persona che aveva varcato la grotta: era un cane da guerra,
privo di
qualsiasi limite preimposto dalla coscienza e uno strano simbolo si
impresse
sulla sua fronte. Ora non faceva più parte dell'esercito di
Freezer, ma il
prezzo per avere quella potenza fu barattato con qualcosa di valore
più grande:
aver venduto l'anima a Babidy significava avere un posto all'inferno
riservato
a lui stesso, tra la schiera degli oppressori, e non potersi
più redimere.
Bulma e Trunks divennero solo un bagliore inghiottito da quell'ombra e
sparirono dai suoi cupi orizzonti.
I
suoi uomini lo videro uscire dalla
grotta così com'era entrato, con la gravida ombra del male
che colmava i suoi
occhi mentre un ghigno gli piegava le labbra.
Jinka,
che non sapeva chi avesse incontrato li sotto, intuì subito
un suo cambiamento
leggendoglielo in faccia. Gli andò in contro a
passo svelto, superando gli
uomini, e lo osservò da capo a piedi percependo la sua aura
vibrargli contro la
pelle. Positiva e fiera di quell'uomo che vedeva, gli sorrise: "Leggo
finalmente nei tuoi occhi quello che attendevo con ansia".
Lui,
che uscendo dalla grotta non sembrò
considerare nessuno tra i presenti fuorchè il nuovo se
stesso, ruotò le iridi e
le poggiò su di lei come se solo in quel momento la
scorgesse. La guardò dritta
negli occhi, e fu come se fosse tornato indietro nel tempo: la
ricordò essere
la migliore candidata per generare il figlio che il casato aspettava,
perchè
una Bulma, di cui ora pareva neppure ricordarsi, non avrebbe potuto
dargli un
figlio malato.
Lei
era luce. Lui solo ombra. Babidy
era riuscito a oscurare il suo volto e quello di Trunks, a
farli inghiottire nelle tenebre, e quando Vegeta ordinò ai
soldati di
rientrare, e si riallacciò la maschera antigas sul volto, la
famiglia che si
era costruito era già parte del passato. I due terrestri non avevano più valore per
lui.
..
Freezer
venne a sapere del tradimento di
Vegeta alcuni giorni dopo, tramite un informatore inviatogli proprio da
Gus.
Furioso e fuori di sè, fece fuori tutta la squadra a cui era
a capo il soldato
che di rientro glielo riferì. Per due giorni nella base si
respirò tensione e
pericolo, fin quando Zarbon, rientrato tempestivamente per pure
casualità,
ammorbidì il suo padrone e amante con discorsi carezzevoli,
ben felice di poter
vedere morto il saiyan di cui era stato sempre geloso.
Così ne approfittò
per avvelenare il monarca con parole mirate ad acuire la sua rabbia.
"Ho
sempre considerato quella scimmia un pericolo. Il suo tradimento l'ho
atteso e
aspettato, Vegeta non merita più nulla, così come
il suo stupido popolo".
Il
tiranno bianco osservò lo spazio fuori
la calotta, pensoso e insondabile.
"Vuoi
che lo uccida per te?"
incalzò ancora Zarbon.
"Voglio
la sua testa" ammise
Freezer con tono gelido e calma. "L'ho cresciuto quì, nel
ventre di questa
base, dandogli la gloria che voleva, e ora lui... Decide di mettermisi
contro.
Bene. Che sia così allora".
"Puoi
distruggerlo facilmente".
"Non
ancora. Voglio la mia vendetta,
e voglio che sia lenta. Farò fuori ogni saiyan
esistente".
Una
guardia oltrepassò la porta automatica
e venne portando notizie di un'imminente visita. Freezer dava la
schiena
all'ingresso e aveva le mani ferme sopra la coda. "Una navicella saiyan
sta arrivando. La abbattiamo?"
"E'
quel furbo del vecchio"
replicò Freezer. "Fatelo passare. Stavo aspettando Gus da
molte ore".
"Ma
ci sarà da fidarsi?"
"Ovvio
che no, ma sono curioso di
sapere che notizie mi porta... Il suo odio per i Vegeta sarà
la soluzione ai
nostri problemi".
"Cosa
intendete fare, dunque, potente
Freezer?"
"Voglio
notizie della moglie di quel
bastardo. Voglio sapere chi è veramente e da dove viene di
preciso."
"Vi
interessa così tanto quella donna
per qualche motivo?"
"Se
Vegeta ha sancito quest'unione
umana con quella nullità, un motivo ci sarà, o
pensi che non conosca il piccolo
bastardo che ho cresciuto anche io? Vegeta non è solo figlio
di suo padre, ma
anche il mio."
Zarbon
tenne per sè il proprio odio che
tracimava dagli occhi. Odiava Vegeta come non aveva mai odiato altri.
"Ti
chiedo solo un favore, Freezer,
mio signore".
L'altro
voltò la testa glabra verso il
guerriero dalla chioma verde. "Che chiedi Zarbon?"
"Quando
sarà il momento, lascia a me
Vegeta".
"Oh,
ti prego, vuoi togliermi questo
piacere?"
"Voglio
condividerlo con voi".
"Vedremo
Zarbon, vedremo..."
affermò mellifluo, tornando a fissare sempre nella stessa
posizione lo spazio
che si dispiegava immenso fuori l'enorme oblò. "Va' pure a
prendere il
vecchio consigliere, e fa arrivare anche del cibo. Un traditore va
ricevuto con
tutti gli onori che merita, no?"
Zarbon
si inchinò leggermente e uscì
velocemente. Il mantello che fluttuò alle sue spalle si
gonfiò lasciando dietro
di sè una pesante scia di profumo di cui il guerriero era
solito abbellirsi.
Questa sua risaputa vanità gli era spesso valsa anche le
irrisioni di Vegeta,
che non aveva mancato di dargli della femminuccia in tempi non
sospetti, e
l'aveva più volte infastidito con i suoi commenti pungenti
che ferivano più di
quanto potessero le sue mani.
Freezer
raggiunse la spia quando si fu
rifocillata. Conosceva i punti deboli della loro razza e voleva
bendisporlo a
parlare allietando prima la sua pancia. Il saiyan si inchinò
devotamente quando
egli entrò, preceduto da due guardie e seguito da Zarbon che
lo superava in
altezza. Freezer congedò tutti tranne il suo
amante e si sedette di
fronte al saiyan.
"Prima
di brindare, voglio che tu mi
dia buone notizie. Ho ricevuto il tuo messaggio. A quanto pare il
principe non
ha voluto consegnare alle mie guardie Iuris 5."
"Ho
saputo che non l'ha più assediato
e ne ignoro il motivo".
"Vuole
fare di testa propria a quanto
pare".
"Esattamente.
Quella testa calda è
una bomba che vaga e rischia di colpire tutto ciò che
incontra" ammise Gus
gravemente.
Freezer
ridacchiò. "Vegeta... E'
stato il mio miglior guerriero..." Quelle parole evocative irritarono
ulteriormente Zarbon che però tacque senza far trapelare
alcuna emozione.
"L'ho cresciuto quando suo padre me l'ha dato per renderlo
più forte, ho
reso ricca la sua famiglia, gli ho fatto acquisire più
gloria e un nome più
grande, ed ora...così mi ricambia, me, Freezer signore
potente della galassia.
Stupido ingrato! Incede verso la morte e ne va anche fiero".
"Vegeta
è un pazzo come suo
padre" disse Gus. "Non sente ragioni quando vuole una cosa e non si
lascia guidare".
"Il
Re dov'è adesso?"
"Il
Re è in viaggio tra le province
per accertarsi che tutto sia al proprio posto. Non gli
è ancora giunta
notizia delle ultime decisioni di suo figlio".
"Come
pensi che reagirà?"
"Al
Re importa solo di tenere il suo
bel culo al proprio posto".
"Voglio
altri dettagli però. Se sei
venuto solo per dirmi che Vegeta ha tradito, non mi basta. Voglio
dettagli
sulle attività delle varie province, tutte le truppe di
istanza, i loro
movimenti..."
"Questi
al momento non li so, ma
posso cercare di rimediare".
"Ma
come, un consigliere che non è al
corrente delle scelte militari, che consigliere è?"
Affermò la lucertola
sospettando che lui non volesse rivelargli la verità.
"Potrei farti
saltare la testa adesso..."
Gus
abbassò il capo umilmente. "Il Re
ha taciuto gli ultimi spostamenti a tutti i consiglieri. Suo figlio gli
ha
vietato di proferire parola."
"Mh..."
Freezer emise quel
singulto. "C'è lo zampino di quel furbo di suo figlio
allora".
"Non
solo... Vegeta è suggerito da
qualcuno di più pericoloso".
"Chi?"
Si insospettì
l'altro.
"Sua
moglie."
"Quella
donna...? Ma se Vegeta non si
fa consigliare mai da nessuno!" Esclamò Freezer quasi
divertito.
"Invece
lei riesce anche in quello.
Voci di corridoio riferiscono che ella può condurlo a delle
sfere magiche che
esaudiscono i desideri".
L'espressione
di Freezer si riempì di
sorpresa. "E da chi hai appreso simile stupidaggine?"
"Una
donna che li ha spiati l'ha
riferito ad un suo compagno di letto, e lui l'ha detto a me. Non posso
essere
certo che sia vero, vista la quantità di vino che
è stata versata il giorno
prima, ma posso affermare che non credo sia del tutto falso. La
terrestre ha
uno strano tatuaggio sulla schiena, pare sia un drago. Il principe
Vegeta ha
affermato che i terrestri credono in tali figure mitologiche".
"Mh,
non so neppure cosa significa ma
sono altresì curioso di approfondire questa vicenda".
"Farò
tutto ciò che è in mio potere
per approfondire, se lo desiderate".
Il
silenzio che seguì ampliò quel clima
teso e gravido di congetture. Freezer
tornò a parlare a Gus
dopo aver sorseggiato il suo vino che si fece versare dal servile
Zarbon.
"E tu cosa vuoi in cambio..." insinuò fissando d'improvviso
il
vecchio saiyan dritto negli occhi. "Un traditore della patria lo fa
sempre
per avere qualcosa in ritorno. Voi saiyan non fate nulla per nulla.
Siete
mercenari, e io lo so bene".
"Ovviamente
Freezer. Io voglio che
mio cugino Paragas torni dal suo esilio e prenda il suo posto,
perchè suo
figlio Broly è migliore di Vegeta."
"Addirittura?
Non lo sapevo."
"Lo
è, e posso provarlo. Ma questo
riguarda noi saiyan e io vi chiedo aiuto politico. In cambio avrete il
nostro
appoggio incondizionato e le vostre province. Noi saremo solo il vostro
esercito."
"Vuoi
fotterti il posto di Vegeta e
darlo a un altro?"
"Lo
voglio per me, e per poter essere
affiancato dalla mia famiglia che vuole vendetta".
"Brindiamo
a questo accordo allora. Giuri fedeltà a
me?"
"La
giuro, potente Freezer." La
voce di Gus vibrò profondamente, ricolma e tracimante di
odio come il suo
calice. "Io voglio vedere i Vegeta cadere. Li voglio vedere
bruciare".
Freezer
alzò il calice verso il saiyan e
annuì mentre un bagliore di perfidia attraversò i
suoi occhi color sangue.
"E li vedrai cadere Gus. Nel baratro."
Continua...
|