Anime gemelle

di _Glaucopis_
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Chi l’aveva detto che le anime gemelle erano solo romantiche? Chi l’aveva detto che solo l’assenza di un partner romantico poteva costituire un vuoto immenso, pesante, impossibile da riempire?

Chiunque fosse stato, doveva essere un idiota.

Quanto era passato dall’ultima volta che aveva visto George?

Quarantasei giorni. Quarantasei dannatissimi giorni.

Quarantasette giorni prima la sua vita era cambiata per sempre.

Si portò una mano ai due puntini rossi sul collo.

Quasi riusciva ancora a sentire i canini del vampiro mangiamorte che affondavano nella sua carne.

George aveva immediatamente lanciato un expelliarmus urlando disperatamente l’incantesimo, ma ormai era troppo tardi.

Il giorno dopo, senza pensarci due volte, se ne era andato. Non l’aveva detto a nessuno. Un ultimo sguardo a suo fratello addormentato accanto al suo letto al San Mungo, e quel mondo non era più suo.

Non aveva più riso da allora.

Sì che voleva tornare. Era tutto ciò che desiderava, ma no, non poteva.
Troppe persone. Troppi rischi per sé e per loro.

Il bisogno di rivedere il suo gemello almeno per una volta si faceva più grande ad ogni secondo che passava.

La consapevolezza di essere condannato ad una vita di sangue e solitudine era direttamente proporzionale.





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