Cap.20 La
preoccupazione di Iemitsu
Giaci
a terra in disperazione, non c'è nessun aiuto, la mia fiamma
sta bruciando fino alla fine.
Reborn
sentì il proprio cellulare vibrare.
<
Anche se non sono più un Arcobaleno, sono ancora capace di
allontanarmi non visto > pensò, aderendo alla parete
con il corpo magro.
“Eeeeh?!
Sono due?!” piagnucolò Sawada.
“Voooi!”
gridò Squalo. Indicò il ragazzino con
l’indice, guardandolo torvo. “Tsunayoshi Sawada,
non è questa la reazione che mi sarei aspettato”
lo rimproverò.
“S-sì,
ma… due!” gemette Tsuna.
“Kufufufu”
rideva Mukuro. Un ragazzo identico a lui gli faceva eco con la medesima
risata: “Kufufu”.
<
Non bastavano Belphegor e Rasiel, due gemelli inquietanti, con una
madre che sembra un terzo gemello!
Iiiih!
Dovevano esserci due Mukuro! Questo dev’essere
l’inferno > pensò Tsunayoshi.
Enma
lo abbracciò, tremando, e deglutì rumorosamente.
“Sembrano
spaventosi” gli sussurrò
all’orecchio.
<
Si conoscono poco e niente, ma hanno fatto amicizia così in
fretta. Che nervoso e che gelosia! Se non fosse un bambino spaventato,
mi verrebbe voglia di farlo saltare in aria > pensò
Gokudera guardando il Simon con astio.
“In
realtà sono Rokudo-sama e Mukuro-sama. Rokudo Mukuro
è l’illusione che creano insieme”
spiegò Chrome a bassa voce.
“Sì,
il loro vero cognome è Estraneo, discendenti dei
“Tu
lo sapevi e non me lo hai detto, Hayato-kun?!” gemette
Tsunayoshi.
“Beh,
Tsuna, non te l’ha detto perché sono i suoi
fratellastri, in realtà. Devi ammettere che è
triste litigare con i propri fratelli!” s’intromise
Takeshi.
Gokudera
e Tsunayoshi dissero in coro: “Tu come lo sai?”.
“Io
e ‘la piccola luna’ abbiamo la stessa
mamma…” disse Mukuro.
“…
però abbiamo litigato perché lui deve fare il
boss…”. Aggiunse Rokudo.
“…
e noi vogliamo annientare la Mafia!” dissero in coro.
“Tsuna,
dobbiamo essere contenti che sono veramente qui e non sono
un’illusione.
Voi!
Non è bello essere prigionieri dei Vindice!”
sbraitò Squalo con tono severo.
Reborn
uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle e
rispose alla telefonata.
“Giaceremo
tutti quanti in terra per la disperazione, arsi dalle nostre stesse
fiamme!” gridò Iemitsu in risposta
dall’altra parte dell’apparecchio.
“Iemitsu,
rilassati. L’oscurità è stata
sconfitta” disse Reborn pacato.
<
Ogni volta che fa un incubo mi telefona terrorizzato. So che
è un genio, ma il suo cervello fa troppi piani in una volta
e sfasa > pensò.
“No,
non è così. L’hanno semplicemente
rinchiusa, ma è una fiamma primordiale. Non può
essere sconfitta” rispose Iemitsu.
Reborn
ingoiò uno sbadiglio.
“Sì,
ma finché è sottochiave non può
prendere sembianze umane, cercare di ucciderci o… far
proseguire l’infezione. Tutti i malati di oscurità
stanno meglio, anzi stanno come non sono mai stati alcuni” lo
rassicurò.
“Colui
che la manovrava troverà altri modi”
ribatté Iemitsu, mentre Reborn si sedeteva sul davanzale di
una finestra.
“Non
credi di essere paranoico?” domandò, accavallando
le gambe.
“No,
non lo sono! Oggi Xanxus andrà alla ricerca dei Carcassa per
chiedere spiegazioni su suoi soldi mancanti. L’attacco di
Manuel era proprio un diversivo per fargli dimenticare questa sua
scoperta”. Proseguì Iemitsu.
“Se
pensano che il ‘principe’ dimentichi dei soldi,
sono degli sciocchi. Possono mandarne anche trenta di
giganti…”. Reborn scosse il capo, facendo
ondeggiare le basette arricciate.
“Ti
ricordo che quel gigante è suo padre. Potrebbe attaccare di
nuovo” lo interruppe Iemitsu con voce isterica.
“Per
il momento si è ritirato” sussurrò
Reborn.
<
Qui a casa Vongola ci sono spesso anche io. Skull non
permetterà a nessun attacco mortale di entrare, mi difende
lui > pensò.
“Per
il momento!” tuonò Iemitsu.
“Su,
insomma, rilassati” esalò Reborn.
“Lo
sai che è stato ucciso il presidente? Presto
l’America sarà nel caos. Daranno la colpa ai
Vongola e attaccheranno” ringhiò Iemitsu.
“Xanxus
è già in guerra col mondo” gli
ricordò Reborn.
<
Se si agita così, finiranno per scoprire che io e lui
facciamo il triplo gioco per aiutare il principe >
pensò.
“Fino
ad ora si è scherzato. L’America non
giocherà” sibilò Iemitsu.
“Bah,
ora mi spiego perché Lal e Colonnello si sono nascosti da
noi. Non vogliono essere richiamati in patria. Probabilmente presto ci
troveremo anche Gamma al telefono col ‘principe’ a
piagnucolare per la sua protezione” rifletté.
<
Quando fa così m’infastidisce quasi quanto
quell’inetto di Danilo. Piagnucola come Verde >
pensò.
“Tu
prendi un po’ troppo sottogamba quello che sta per
succedere… e anche mia sorella se pensa basti nascondersi
dai bambini” lo ragguardì Iemitsu.
Reborn
gli ricordò: “Abbiamo Tsuyoshi con noi”.
“L’America
ha qualcuno di altrettanto pericoloso, per quanto meno bello del mio
adorato. Dopo questo, lo sguinzaglieranno” ringhiò
Iemitsu.
<
Anche se penso che Skull ne approfitterà per
‘punire’ la presidentessa della colpa di aver fatto
uccidere suo marito al punitore. Si tratta pur sempre di un peccato dei
Vongola.
Il
vero problema sarà che cercheranno un nuovo presidente
> pensò Reborn.
“Nah,
come Tsuyoshi non c’è nessuno. Sarà
anche un fratellino carino, ma se la sa cavare. Per non parlare di
Takeshi, che è un super-hitman
pericoloso…” minimizzò.
“Non
parlare così di Takeshi!” lo rimproverò
Sawada.
“Se…
se…”. Reborn sbuffò.
“Piuttosto,
sappi che presto attaccherà anche la Russia. Tieni al sicuro
Tsuna ed Enma, te ne prego” lo supplicò Iemitsu.
“Lo
farò. Anzi, già che ci sono
controllerò anche BakaDino” promise Reborn.
|