Buongiorno
lettori!
Questa
one-shot è nata in un frangente di noia, dovuto
all'isolamento e
alla quarantena che sta interessando in questo periodo il nostro
Paese. Inutile dire che la trama in sé non ha nulla a che
fare con
questa situazione.
Rating
capitolo:
verde
Personaggi
capitolo:
Tutti
Coppie
capitolo:
Taiora, Mimato, Takari
VOLO
DIRETTO PER...
Quella
che vi voglio raccontare oggi è la storia di otto giovani
amici,
accomunati da un'avventura adolscenziale pazzesca, alla scoperta di
un mondo digitale che ha consentito a tutti loro di vivere
un'esperienza indimenticabile.
Io
sono Hikari Yagami, la più piccola del gruppo. Purtroppo ho
avuto
modo di unirmi ai digiprescelti tardivamente, ma il perchè e
il come
questo sia avvenuto è un'altra storia.
Oggi
sono qui perchè vorrei parlarvi di ciò che
è avvenuto dopo, di
quello che ancora non è stato rivelato e del
perchè noi siamo qui
ora. Già, noi. Parlo di noi digiprescelti, o per lo meno di
alcuni
di noi. Perchè attualmente ci ritroviamo tutti riuniti in
un'accogliente stanza color perla, dalle fattezze piuttosto curate e
ordinate. Una stanza grande a sufficienza da poter contenere noi sei
e molte altre persone a noi... piuttosto familiari.
Mi
pare tutto così surreale e più mi guardo intorno
più noto di non
essere la sola a trovare la situazione così improbabile.
Takeru
continua a lanciarmi sguardi incuriositi e preoccupati allo stesso
tempo. Taichi è sconvolto e forse per la prima volta noto un
velo di
smarrimento nei suoi occhi.
Ma
fermiamoci un istante per fare un passo indietro. Esattamente
mezz'ora fa ci trovavamo a casa nostra per organizzare una splendida
gita al mare. Mimi ci stava appunto mettendo a disposizione la sua
splendida villa sul mare per poter riunire il gruppo per un weekend
di follie. Purtroppo tutti noi stiamo passando un periodo abbastanza
difficile e questa gita al mare doveva essere il nostro trampolino di
lancio per poter riacquistare la giusta fiducia in noi stessi e nel
gruppo.
Giusto
per chiarire meglio la situazione, io e Takeru ci stiamo frequentando
dopo qualche mese di esitazione. Lui teme sempre che il regolarizzare
il nostro status sociale possa rovinare ciò che vorremmo
essere come
coppia. Io lo trovo stupido, perchè che ci venga affibiato
il
termine fidanzati, piuttosto che amici,
poco cambia.
Alla fine io e lui restiamo Hikari e Takeru, inseparabili, con
così
tanto in comune da non riuscire a trascorrere una singola giornata
senza dover uscire insieme. Ed è proprio da qui che sono
nati i
dissapori tra noi. Lui vorrebbe accaparrarsi l'esclusiva su di me,
mentre io non trovo così necessario dover urlare al mondo
intero che
io e lui stiamo ufficialmente insieme. Penso sia piuttosto ovvio,
tutti sanno che tra di noi c'è qualcosa di speciale,
indipendentemente dalle etichette che vogliamo assumere.
Le
cose tra Yamato e Mimi, purtoppo, non sembrano andare meglio. I loro
litigi rimbalzano duramente tra un continente e l'altro, sorvolando
distese di terra e acqua. Lei ha scelto di tornare in America pur
mantenendo la relazione fresca che si era instaurata con Yamato.
Ishida, d'altro canto, fatica a reggere la situazione
poiché, a
detta sua, non è in grado di gestire una storia a distanza.
Il
litigio ha preso un'ulteriore brutta piega nel momento in cui Mimi ha
trovato difficoltà a rispondere ad una domanda decisiva di
Yamato.
Quando lei ha ammesso di non voler rinunciare all'America per lui...
beh, potete benissimo immaginare la reazione che ha avuto il nostro
caro buon vecchio lupo solitario. Nessuno del gruppo ha osato
prendere posizione in questa disputa, nessuno vorrebbe tifare per uno
o per l'altro, anche se è indubbio quanto alcuni di noi
diano
ragione ad uno piuttosto che all'altro. Avere un'opinione è
più che
normale, doverla esternare, invece, è un altro.
E
ultimi, ma non meno importanti, mio fratello e Sora. Che dire, il
loro è sempre stato un rapporto esclusivo e fortemente
dipendente.
Lui necessita della sua presenza, tanto quanto lei ha bisogno di lui
per poter respirare davvero. Sapete, loro hanno quel tipo di
relazione che tutti invidiano. A loro basta uno sguardo per capirsi,
a loro basta un cenno col capo per sapere cosa fare e cosa dire in
quel momento. E vogliamo parlare di come Taichi guarda Sora?
Qualsiasi donna sulla terra vorrebbe essere guardata in quel modo.
Eppure Taichi ha deciso di smontare il loro castello di perfezione
per andare ad intraprendere la carriera militare. È sempre
stato il
suo sogno, lo devo ammettere, ed è proprio per questo che le
cose si
sono incrinate. In realtà, se non ricordo male, è
stata Sora stessa
a incitare Taichi a rincorrere i propri sogni, eppure nel momento in
cui lei ha realizzato veramente a cosa stavano andando incontro, si
è
tirata indietro, causando un grosso divario tra di loro.
Per
farla breve, io e Takeru non riusciamo proprio a definirci come
coppia, Yamato e Mimi non riescono a trovare un punto di incontro e
Taichi e Sora hanno avuto il loro primo serio litigio dovuto a
questioni lavorative. Insomma, siamo proprio alla frutta!
E
torniamo ora al vero motivo per il quale siamo qui riuniti, tutti
sotto lo stesso tetto. Fino a pochi frangenti fa, eravamo a casa
nostra, casa dei miei genitori per intenderci, e c'eravamo quasi
tutti, io e Takeru, Mimi in ferie qui in Giappone insieme a Yamato e
Taichi con Sora rigorosamente a debita distanza. Purtroppo Koushiro e
Joe, per impegni scolastici, non sono riusciti a raggiungerci e,
forse per loro, è stato meglio così. Non so dirvi
cosa sia successo
realmente. Yamato stava alzando la voce per l'ennesima volta contro
mio fratello per una stupida incomprensione nata tra di loro. Non la
prima e probabilmente non l'ultima. Uno avrebbe voluto partire il
weekend stesso per il mare, mentre l'altro esitava a decidere la data
giusta. Poi un flash, un lampo di luce o forse qualcosa di divino. Ma
ecco che non ci troviamo più in casa Yagami ora, ma in un
appartamento che credo di non aver mai visitato.
Mi
guardo intorno e mi accorgo di non aver alcun punto di riferimento.
Ci sono dei quadri d'arte astratta, alcuni più moderni,
altre sono
copie di famosi artisti del passato. Nessuno osa proferire nulla.
Davanti a noi ci sono sette persone, che ci sorridono, che ci
osservano e studiano quasi divertiti. I loro sguardi non sono
interrogativi quanto i nostri, sembra quasi che ci stessero
aspettando. Eppure nessuno osa dire nulla.
La
casa pare essere curata nel minimo dettaglio. Il salone in cui ci
troviamo è piuttosto ampio, ha una piccola area ben lontana
dal
televisore, attrezzata con giochi per tutte le età: ci sono
libri,
un cavalcabile, delle costruzioni, un pallone in gomma piuma e albune
bambole. Posso certamente affermare, dal mobilio e per la scelta dei
particolari, che si tratta di una casa molto ben curata,
probabilmente arredata da una donna, più che da un uomo.
Sicuramente
si tratta dell'appartamento di una famiglia, data la mole di giochi
che sfila rigorosamente in ordine davanti a noi.
Dopo
una grande esitazione collettiva mio fratello, da buon leader che
è
sempre stato, prende parola -è evidente che voi...- era
quasi
titubante ad affermare quanto stava per dire, ma carico di coraggio
aggiunse -che voi siete in un qualche modo noi... nel futuro-.
Persino
lui stesso trovava poco credibili le proprie parole, eppure non era
riuscito a tenerle per sé. Alla fine sono piuttosto convinta
che lui
non fosse l'unico a pensarla così. In effetti io stessa ho
pensato
di ritrovarmi davanti ad uno specchio.
-Ma...-
fu nuovamente Taichi a prendere parola -se voi siete noi...- lo vedo
guardarsi intorno come alla ricerca di un qualcosa, o meglio ancora,
di qualcuno -io dove diavolo sono?-.
Il
Koushiro del futuro ride di gusto. Almeno lui se la ride,
perchè
noi, al contrario, siamo ancora più confusi di prima.
Nessuno sembra
intenzionato a darci una spiegazione logica. Trascorriamo quindi
ancora qualche minuto in completo silenzio, fino a quando la me
stessa del futuro ci lascia a bocca aperta -sapete, anche noi, come
voi, abbiamo vissuto questa esperienza-.
Forse
per la prima volta in vita mia, vedo Yamato scomporsi e prendere
parola -non capisco, vuol dire che voi avete già vissuto
quello che
stiamo vivendo noi ora?- la sua domanda risuona tanto improbabile
quanto reale.
I
ragazzi davanti a noi sorridono e annuiscono all'unisono. Yamato deve
aver fatto centro.
-Il
che significa che già ci stavate aspettando- questa volta
è Takeru
a parlare.
Mi
volto verso di lui sorridendo. Non so neanche io il motivo per il
quale mi viene da sorridere in una situazione surreale come questa,
eppure sorrido.
-Lasciate
che vi spieghi meglio cosa sta succedendo- a parlare ora è
un gentil
uomo dai rossi capelli, presumibilmente si tratta di Koushiro da
grande -noi siamo esattamente voi tra circa una decina di anni-.
Chissà
perchè la notizia non mi sconvolge più di tanto.
Sarà che con
tutto quello che ho vissuto a Digiworld insieme ai miei amici ormai
ci ho fatto il callo a vivere situazioni così surreali. Ma
vi posso
giurare che mai mi sarei aspettata di poter viaggiare nel tempo.
Mio
fratello sgrana gli occhi, ma trova ugualmente fiato per parlare
-quindi 28 anni, giù di lì?-.
Yamato
del futuro ridacchia -giù di lì!- risponde
divertito facendogli la
voce.
-Pazzesco...-
afferma Taichi mettendosi una mano tra i capelli. Si vede che
è
piuttosto nervoso. Quel gesto, ormai automatico, lo fa solo quando si
trova a disagio.
-Se
non vi dispiace...- dice ad un tratto la mia amica Sora in versione
futuro alzandosi dal proprio posto -vorrei spiegarvi un po' come
vanno le cose-.
Mimi
del futuro la guarda e asseconda il suo pensiero annuendo con il
capo.
La
rossa procede dicendo -siete qui per un motivo particolare, ovvero
dare una sbriciata a quello che sarà il vostro futuro
perchè il
vostro attuale presente non va come dovrebbe andare-.
Noi
tutti ci guardiamo titubanti. Tante sono le domande che sorgono nelle
nostre menti, ma zero le risposte che al momento abbiamo ricevuto.
-Beh,
avrete già capito che io sono... te- dice la ramata puntando
il dito
verso la nostra Sora -mentre lei- allunga lo sguardo verso un'altra
ragazza -è Mimi con affianco Yamato e Koushiro-.
Procede
con la sua spiegazione indicando altri due ragazzi -loro sono Hikari
e Takeru, mentre laggiù c'è Joe-.
Mio
fratello ci riprova nuovamente -ed io dove diavolo sono?-.
-Il
padrone di casa ha ben pensato di andare a farsi un pisolino, mio
caro- lo stuzzica Yamato del futuro facendo sorridere la sua versione
presente, un sorriso amaro però. Sembra quasi che Taichi ci
sia
rimasto male.
-Ma
perchè proprio ora?- domanda la Mimi del nostro presente.
-State
per andare in vacanza al mare no?- domanda la sua controparte futura.
-Sì,
è esatto- le risponde la sua piccola miniatura.
-Quella
vacanza per noi è stata... piuttosto raccambolesca- cerca di
spiegare Sora del futuro -esattamente ciò che vorremmo
evitare a
voi-.
-Che
cosa intendi dire con raccambolesca- domanda la nostra Mimi
preoccupata.
-Diciamo
che, nonostante tutto sia finito per il meglio, quell'estate molti di
noi se la sono vista brutta- le risponde Sora del futuro sorridendo
-l'amore è amore e non cambierà mai nel corso del
tempo, qualsiasi
strada o scelta prendiate, ritornerete sempre qui, al punto in cui
siamo noi ora-.
La
guardo confusa e domando -non capisco, se il vostro presente
è
destinato ad essere il nostro futuro, allora perchè
mostrarcelo con
la pretesa di volerlo cambiare se ciò nonostante
sarà sempre lo
stesso?-.
Il
mio alterego futuro sorride e mi si avvicina dolcemente -vedi Hikari,
se decidi di intraprendere un lungo viaggio, preferisci prendere un
volo diretto o ritrovarti a fare svariati scali?-.
Sorrido.
Ho capito dove vuole.. voglio andare a parare.
-Vogliamo
solo farvi vedere il punto di arrivo, così da farvi capire
quale
volo prendere- mi risponde alla fine appoggiandomi una mano sulla
spalla.
Yamato
del futuro si alza dal divano e si posiziona davanti a noi -opterei
per iniziare a presentarci uno ad uno- direi che tutti i presenti
sono d'accordo ed io anche, forse è giusto capire chi
diventeremo,
prima di capire il vero motivo che ci ha spinti a prendere il diretto
per il futuro.
-Io
sono Yamato, attualmente ho 29 anni, sono amministratore delegato di
una linea di franchising abbastanza nota nel settore della
comunicazione- dice guardandosi intorno insicuro su cosa dire -abito
a pochi isolati da qui insieme a mia moglie e attualmente non abbiamo
figli-.
Il
nostro Ishida lo guarda con speranza, come a voler saperne di
più ma
subito il suo entusiasmo si spegne nel momento in cui il suo riflesso
futuro aggiunge -non starò qui a darti l'indirizzo esatto di
dove
abiti, il nome dell'azienda per cui lavori o dettagli affini, ti
basta sapere che sono un uomo di sani principi, ho una famiglia che
amo, un lavoro che mi consente di togliermi tanti sfizi, tra cui
viaggiare molto-.
Il
nostro Yamato si limita ad annuire. Si vede che in cuor suo vorrebbe
sapere altro, noi tutti in realtà lo vorremmo.
-Non
possiamo andare ad interferire con il vostro futuro in maniera
eccessiva, non possiamo raccontarvi cosa succederà nel mondo
o
quanto la politica giapponese varierà nel corso della
storia- spiega
infine il biondo -il nostro intendo è quello di concentrarci
solo su
noi stessi, il resto non deve andare ad intaccare la nostra
crescita-.
-Va
bene- dice l'altro biondino del gruppo alzandosi e accostandosi al
fratello -Io sono Takeru, ho 26 anni, sono fotografo professionista
per lo più di servizi naturalistici, perciò
documentari e affini-
si presenta lui con il suo solito garbo -mi capita di viaggiare molto
per via del mio lavoro.. beh, in effetti questo è uno degli
aspetti
per il quale ho scelto di fare il fotografo! E tra un paio di mesi
sposerò la mia dolce metà-.
Pazzesco,
fotografo professionista. Takeru ha sempre desiderato trasformare la
sua passione per la fotografia in lavoro, me lo ha confidato una
volta in segreto. Ma soprattutto... ti prego fa che la sua dolce
metà
sia sempre io!
-Io
sono la sua dolce metà- annuncia ad un tratto la mia persona
futura
facendomi sobbalzare dalla gioia -sono Hikari ed il mese prossimo
farò 26 anni proprio come Takeru. Sono laureata in lettere
moderne e
attualmente ho intrapreso la carriera come scrittrice di storie
d'avventura per ragazzi-.
Che
emozione scoprire che i miei sogni hanno preso esattamente la piega
che ho sempre desiderato.
-Essendo
il mio lavoro molto flessibile ho la possibilità di seguire
Takeru
in giro per il mondo. Attualmente sono circa due mesi che abitiamo in
Sud Africa per un servizio naturalistico sulla fauna della zona e...-
la vedo allungare le mani fino ad accarezzarsi il ventre
completamente piatto -abbiamo appena scoperto di essere in dolce
attesa-.
A
quella rivelazione vedo Takeru del futuro avvicinarsi alla me stessa
futura e abbracciarla teneramente sfiorandole con i polpastrelli la
pancia.
-Oh
cielo che emozione!- urla estasiata Mimi alle mie spalle -la nostra
piccola Hikari incinta, non ci posso credere-.
Il
suo entusiasmo contagiata tutti i presenti i quali uno ad uno si
congratulano con lei. Ovviamente i ragazzi futuri ne erano
già a
conoscenza, ma ogni occasione era un buon momento per festeggiare il
lieto evento.
-Stai
forse scherzando?- dichiara mio fratello con un tono sconvolto e
infuriato allo stesso tempo -chi ti ha dato il permesso di mettere le
mani su mia sorella!-.
Takeru
ride divertito, esattamente con lo stesso sorriso di cui mi sono
innamorata e risponde -Taichi, vorrei farti presente che questo
discorso me lo ha già fatto il tuo sosia futuro, non vorrei
tornare
nuovamente sull'argomento-.
-Va
bene, ragazzi. È giunto il mio turno!- esclama ora una
bellissima
donna dai capelli castani lunghi fin oltre le natiche -Io sono Mimi,
ho 28 anni, lavoro come wedding planner per un'azienda straniera e
ovviamente sarò io ad occuparmi del matrimonio dei nostri
Hikari e
Takeru, fino all'ultimo singolo dettaglio che sarà
assolutamente
perfetto!-.
Sorrido
e ancora mi ritrovo a sorridere.
-Dopo
alcuni anni trascorsi in America ho deciso di tornare in Giappone
per... beh, diciamo semplicemente per motivi molto personali-
aggiunge allungano un occhiolino a Yamato il quale sorride sotto i
baffi -e questo è tutto!-.
Un
uomo piuttosto alto e magrolino fa capolino da dietro il divano e si
presenta anche lui -io sono Joe, non aggiungo l'età
perchè mi fa
sentire troppo vecchio l'aver sforato già la trentina- un
coro di
risate ora riecheggia nell'aria -come previsto da sempre sono un
medico, ma al contrario di quanto sperato dai miei genitori non sono
un chirurgo di fama nazionale, bensì un'umilissimo
pneumologo-.
-Umilissimo
un corno- aggiunge Mimi del futuro -il nostro caro Joe è uno
dei
migliori medici del Paese, è comparso sulla copertina di
molte
riviste scientifiche e ha scritto delle relazioni che hanno spopolato
anche in America-.
Noto
subito l'imbarazzo crescente sul volto del... Dottor Kido!
-Beh,
ecco, veramente...- si gratta nervosamente il capo -sono sposato
già
da cinque anni con Yoshiko, mia moglie, migliore amica, compagna di
vita, nonché collega di lavoro e abbiamo già due
splendidi bambini
di 2 e 4 anni-.
Rimango
sbalordita e nel guardarmi attorno noto con piacere che tutta la mia
sorpresa è palesata anche sul volto dei miei amici.
-E
chi l'avrebbe mai detto, Joe!- dice mio fratello facendo sghignazzare
un po' tutti.
-Io
invece sono Koushiro, stessa età di Mimi, inutile dirlo-
dice il
nostro sosia futuro del rosso impacciatamente -sono felicemente
sposato con il mio lavoro che occupa la stragrande maggioranza del
mio tempo. Lavoro come ingegnere informatico per la N.A.S.A con sede
a Tokyo e... non credo di aver altro da aggiungere-.
La
sorpresa di Joe, devo ammetterlo, non è nulla in confronto a
quella
del nostro caro buon Koushiro.
-Sicuro,
ho sempre pensato che avresti fatto grandi cose nella vita...- dice
il mio Taichi con occhi sgranati -ma addirittura la N.A.S.A- si passa
una mano tra i capelli, è palese che sia fortemente
orgoglioso di
lui -cavolo Koushiro, sapevo avresti fatto grandi cose nella vita!-.
Il
suo viso si imporpora dello stesso colore dei suoi capelli e si
limita a lasciar sfuggire un timido sorriso ed un mesto -grazie-.
Sorrido,
che folle incontro stiamo vivendo e che folli e stupende sorprese
stiamo avendo.
-Beh,
resto solo io allora- dice ad un tratto la Sora del futuro
scambiandosi occhiate complici con i presenti -sono Sora, ho 29 anni,
vorrei raccontarvi grandi cose sulla mia vita, ma la verità
è che
non ho mai terminato gli studi e non ho mai avuto modo di
intraprendere una singola carriera lavorativa perchè
attualmente
posso definirmi una casalinga, ma la verità è che
sono anche una
cuoca, gestisco una grande impresa di pulizie e le finanze familiari,
lavoro costantemente come maestra 24 ore al giorno e sono educatrice
professionale.... insomma sono mamma a tempo pieno di tre splendide
creature che mi risucchiano puntualmente le energie in tutti i modi
possibili ed inimmaginabili-.
Ok,
ora sì che sono veramente sconvolta. Vedo la Sora del mio
presente
sbiancare e spalancare la bocca senza però riuscire a dire
alcuna
parola.
-Ti
sei data da fare, eh Sora?- domanda mio fratello ridacchiando
divertito.
Il
suo entusiasmo muore sul nascere però, perchè
dall'altra parte
dell'abitazione si sente un grosso tonfo ed un rumore di vetri andare
a terra e rompersi probabilmente sul pavimento.
Sora
del futuro allunga un orecchio cercando di intuire cos'è
successo e
cosa sarebbe successo da lì a breve. Poi un pianto,
isterico,
infantile seguito da dei passi pesanti che riecheggiano nel corridoio
fino ad arrivare in salotto.
Davanti
a noi ora vi è una figura adulta, un uomo molto alto,
dall'atletico
aspetto, muscoli piuttosto sviluppati e... una chioma inconfondibile.
Tra le braccia un neonato di pochi mesi che strofina animatamente la
propria testa contro il suo petto.
-Hai
lasciato tu la tazza sul comodino?- domanda assonnato nella nostra
direzione.
-Ti
avevo preparato del thè, ma non ho fatto in tempo a
portartelo in
camera che già dormivi e mi scocciava svegliarti- rispose
Sora del
futuro alzandosi in piedi ed avvicinandosi a lui.
Il
mio fratellone del futuro sbadiglia rumorosamente e si appoggia
dolcemente alla sua amata, facendo combaciare la sua fronte su quella
di lei. Rimane così per un istante, inebriandosi della sua
presenza
e senza badare agli occhi curiosi che si sono posati su di loro.
Tiene gli occhi chiusi per alcuni secondi lasciando combaciare le
loro fronti e sospirando prima di dover lasciare quel contatto. Le da
un bacio sulla fronte e poi le allunga il bambino sbadigliando
nuovamente. Sora abbraccia dolcemente il piccolo fagottino e lo
stringe forte a sé, mentre Taichi si avvicina a noi e guarda
Yamato
del futuro dicendo -perchè non mi hai svegliato?-.
Il
biondo sorride -tua moglie me lo ha vietato-.
Taichi
rivolge uno sguardo curioso verso lei, la quale si limita ad alzare
le spalle e avvicinarsi alla mia copia futura porgendole il bambino.
-Ciao
amore della zia, quel goffo di papà ti ha svegliato?-
risponde il
mio alterego futuro -brutto papà!-.
Che
impressione vedermi con in braccio un bambino.
Taichi
del futuro sbuffa e borbotta qualcosa fino ad allontanarsi da noi e
ritornare sui suoi passi lungo il corridoio. Sora allunga lo sguardo
curiosa nella sua direzione vendendolo tornare poco dopo, mentre si
stiracchia stancamente le braccia -grazie al cielo dormono-.
Il
suo sguardo è stanco, appesantito forse dal lavoro. Si
avvicina a
Sora e le circonda le spalle con il suo braccio fino a stringerla
forte a sé -allora, come siamo messi qui?- domanda a tutti.
-Manchi
solo tu mio caro damerino- afferma Yamato del futuro alzando un
sopracciglio.
-Uh..
ehm okay, va bene- dice tra uno sbadiglio e l'altro -vabbè
credo sia
abbastanza ovvio, io sono Taichi ho 29 anni, ho sposato Sora ormai
qualche secolo fa e...- bang, sento subito un sonoro ceffone
arrivargli sul retro del capo e noto Sora che sbuffa e ridacchia allo
stesso tempo -abbiamo tre figli, Hikaru...- allunga lo sguardo verso
il confetto presente tra le mie future braccia -di 6 mesi, poi
c'è
Chojiro di 5 anni e Hanae di 9 anni, l'idea sarebbe quella di creare
una squadra di calcio-.
Bang,
un altro schiaffo in arrivo -va bene, mi accontento della squadra di
calcetto allora!- risponde lui sarcastico.
-E
come pensi di mantenere un'intera squadra di calcio?- gli domanda
Yamato del presente saccente.
Taichi
del futuro lo osserva divertito -sono generale di divisione aerea-
rispose piuttosto orgoglioso.
Mio
fratello lo osserva ammirato -ma è il grado più
alto che si può
avere in areonautica dopo Generale supremo-.
-Ma
quindi...- mi trovo a supporre troppo ad alta voce -significa che sei
un pilota di aerei militari-.
L'espressione
futura di mio fratello annuisce seriamente -è una decisione
che..
fammici pensare- guarda la sua figura del presente pensieroso
-tecnicamente avresti già preso, dico bene?-.
Mio
fratello si limita ad annuire mentre Sora del presente si ritrova a
porre una domanda piuttosto interessante -c'è una cosa che
non
quadra...-.
Sora
del futuro sorride e si avvicina a lei fino ad appoggiarle una mano
sulla spalla -è così, esattamente-.
Vedo
il suo volto avvampare fino a far cozzare il suo sguardo con quello
interrogativo di mio fratello. Lui scuote il capo, si vede che non ha
capito. In realtà anche io non ho ben capito.
-Hanea,
vostra figlia...- domanda la mia amica titubante -hai detto avere 9
anni, giusto?-.
Taichi
del futuro scoppia in una fragorosa risata, tanto da far sobbalzare
il piccolo Hikaru che riprende imperterrito a giocare con la collana
di sua zia.
-Sì,
tesoro, è esattamente ciò stai pensando- le
risponde lui
ridacchiando ancora.
-Ma
non può essere....- sospira sconsolata la mia amica
guardando in
basso e cercando supporto in mio fratello -sono in ritardo solo di
pochi giorni-.
-Oh
santo cielo...- mormora Mimi all'unisono insieme a me e Yamato.
Taichi
del futuro si alza dalla sua postazione fino a raggiungere la giovane
Sora del presente e prendere le sue mani nelle proprie -sai amore
mio, quando abbiamo avuto quel litigio circa la mia passione per gli
aerei... non sapevamo ancora che tu fossi incinta, ma quando lo
abbiamo scoperto, beh, è stato ovvio che quella era la
giusta cosa
fare-.
Il
suo volto assume subito un'espressione illeggibile. Chissà
cosa le
sta passando per la mente, chissà a quali pensieri si
starà
aggrappando.
-Io...-
cerca di dire ma senza trovare la forza necessaria ad esprimere il
suo pensiero.
-Andrà
tutto bene, te lo prometto- dice Taichi del futuro accarezzandole una
guancia -non ti ho mai fatto mancare nulla, ho sempre usufruito di
tutti i congedi, tutti i permessi, ho sempre volato per chilometri e
chilometri anche solo per stare un paio di ore con te-.
Sora
del futuro si avvicina al suo giovane riflesso e asseconda il
discorso del marito aggiungendo -pur di trascorrere anche solo un
paio di ore a casa, viaggiava anche per mezza giornata intera senza
neanche prendersi mezz'ora di pausa. Non ha mai mancato un compleanno
dei nostri figli, mai mancato il matrimonio di nessuno dei nostri
amici, mai mancato a trascorrere il giorno di Natale o le altre
festività in famiglia-.
-Il
nostro bel Yagami è un padre di famiglia più che
esemplare-
aggiunge Yamato senza scomporsi più di tanto.
-Ed
un marito eccezionale- conclude Sora del futuro.
-Il
motivo per cui voi oggi siete qui- dice ad un certo punto Mimi
distogliendo il nostro sguardo da una Sora estraniata e timorosa
-è
proprio questo-.
-Questo..?-
domando confusa io guardando prima la nostra Sora e poi Mimi del
futuro.
-Le
vacanze estive che andrete a fare ora saranno il trampolino di lancio
per voi tutti. Taichi partirà per l'esercito subito dopo-
noto con
dissapore le espressioni sui volti dei miei amici, quella frase fa
male, fa male a noi tutti, in particolar modo a Sora vista la
sorpresa appena avuta -e noi dovremo prendere scelte altrettanto
ardue, quali restare accanto ad un'amica in difficoltà- il
suo
sguardo si posa sulla giovane ramata ancora scossa dalle notizie
ricevute -oppure decidere dove voler restare a vivere per il resto
della propria vita- inutile dire che l'accenno era rivolto a
sé e al
proprio fidanzato-.
-L'invito
che vi facciamo, quindi- aggiunge Takeru del futuro -è
quello di
rispettare il tempo che vi è stato concesso qui con noi e di
riflettere su quello che sarà il vostro futuro prossimo, su
ciò che
volete, ma soprattutto su CHI volete al vostro fianco-.
-Perchè
ragazzi, ovunque voi vi troviate- aggiunge Mimi radiosa.
-Qualsiasi
cosa farete- prosegue Taichi con forza.
-Ovunque
andrete- dice ancora Hikari.
-Dovete
ricordarvi che la vostra amicizia è eterna e va al di
là di
qualsiasi cosa- afferma Yamato.
-Non
scordate mai la vostra avventura a Digiworld- espone ancora Joe.
-Perchè
niente al mondo potrà mai dividerci, neanche la distanza- si
associa
anche Koushiro al discorso.
-Ma
soprattutto...- l'ultima a parlare è Sora -l'amore non
ammette
barriere. Voi siete destinati ad essere ciò che siete.
È scritto
nel filo della vostra vita. Potrete lasciarvi e allontanarvi quanto
volete, ma la verità è che tornerete sempre
insieme, qualsiasi cosa
accada-.
Lo
vedo, quello sguardo di cui vi parlavo prima, Taichi fiero e
orgoglioso delle parole dette da Sora. Uno sguardo colmo di
gratitudine e amore. Mio fratello del futuro si alza in piedi e ci
guarda dall'alto con grande entusiasmo -supererete tutto, ci vuole
solo tanta pazienza e costanza. I sacrifici potranno sembrare tanti,
spesso insormontabili, ma vi assicuro che una soluzione c'è
sempre e
ne varrà la pena- e i suoi occhi si posarono sul piccolo
Hikaru,
ormai tra le braccia di morfeo coccolato dalla sua amata zia.
-Yamato-
Taichi del futuro chiama ora in causa il suo migliore amico versione
presente -avrai un ruolo fondamentale nella mia vita e ti posso
assicurare che non sarò mai in grado di ringraziarti per
ciò che
hai fatto e fai tutt'ora per me e per la mia famiglia-.
Sicuramente
quel discorso deve aver turbato, seppur positivamente, il nostro
solitario Ishida, perchè lo vedo, lo posso constatare con
piacere
nel suo sguardo, quanto lui sia orgoglioso delle parole che gli sono
appena state rivolte.
-Scegliere
te come testimone di nozze non è stato doveroso, ma un vero
e
proprio onore per me- continua mio fratello del futuro -tu neanche
immagini quanto la tua amicizia conti per me, quanto tu sia stato il
collante del gruppo in questi anni-.
Taichi
si avvicina al suo migliore amico più giovane di qualche
anno per
poi appoggiargli una mano sulla spalla e guardarlo dritto nell'anima
-il vero leader del gruppo in questi anni sei stato tu- gli sorride
amichevolmente -forse lo sei sempre stato-.
Il
nostro giovane Ishida sorride complice di quanto detto e allunga a
sua volta una mano sulla spalla opposta di mio fratello dicendo -noto
con piacere che ti ci sono voluto ben dieci anni per maturare un
po'!-.
Noi
tutti ridiamo divertiti da quel teatrino. In fin dei conti,
nonostante il tempo trascorso, nonostante le esperienze differenti
vissute, noto con grande piacere che siamo sempre rimasti gli stessi.
Siamo sì cresciuti, maturati di molto, ma sempre noi, uniti
dalla
stessa avventura surreale vissuta a Digiworld e da un'amicizia
invidiabile.
-Il
tempo a vostra disposizione è ormai concluso- ci dice ad un
certo
punto Koushiro aprendo il suo computer e guardandoci uno ad uno
-è
ora di tornare a dieci anni fa, facendo tesoro di ciò che
avete
scoperto qui con noi oggi-.
Sorridiamo.
Ora lo posso sentire, posso capire il perchè di quel
sorriso. È
come se nel mio profondo già sapessi che quest'esperienza
era fine
solo ad arricchire i nostri animi, ancora una volta.
Come
siamo arrivati, siamo anche tornati.
Mi
guardo intorno e riconosco quelle quattro mura così
familiari di
casa. Guardo i miei amici sorridendo e conscia di non aver solo
vissuto un bel sogno, ma di averlo fatto nella più piacevole
delle
compagnie.
Mimi
bacia vigorosamente Yamato promettendogli di non partire più
per
l'America se non per viaggi di piacere. Lui, d'altra parte, le
confida di aver sperato fino alla fine in quella scelta. Takeru mi
prende le mani e mi guarda dritto negli occhi promettendomi che mai e
poi mai avrebbe affrettato le cose tra di noi, che noi siamo gli
unici artefici del nostro presente e futuro e che non era importante
il parere degli altri. Da lontano noto con piacere che anche il mio
caro fratellone ha fatto pace con Sora. L'abbraccia teneramente,
sfiorando con la mano il suo ventre snello.
Tutto
è bene quel che finisce bene, almeno così si
tende a dire.
È
proprio vero quanto detto dal mio amato Takeru: noi siamo gli unici
artefici del nostro presente e futuro. Non c'è null'altro da
aggiungere se non... che il viaggio abbia inizio. Questa volta,
però,
assicuriamoci di prendere un solo volo diretto per il futuro, niente
più scali, vi prego!
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