Attendo.
Il
mio sguardo si libra sull’azzurra infinità del mare,
increspata da un lieve vento.
Cosa
ne è stato di te, Maxi?
Sono
riusciti a curarti?
La
spada maledetta ti ha privato della vita?
No,
non potrei accettarlo…
Ci
siamo ritrovati da pochissimo tempo.
Ad
un tratto, un rumore di passi attira la mia attenzione.
Mi
giro e sei qui, accanto a me.
Le
tue labbra si distendono in un sorriso e i tuoi occhi brillano d’una
luce divertita.
Non
sei una illusione, amico mio.
Allunghi
la mano e io, con decisione, la stringo.
Sì,
finalmente la nostra vita potrà riprendere.
Quell’incubo
si è dissolto e il mio cuore è felice.
–
Andiamo.
– mi ordini con tono gioioso.
Io,
di scatto, mi alzo e ti abbraccio.
Poi,
scherzosamente, immergo la mano nei tuoi capelli neri.
– Ehi!
Mi hai scompigliato i capelli! – urli con voce apparentemente
irritata.
Mi
fa piacere sentire la tua lamentela per i tuoi capelli, amico mio.
Potrò di nuovo scompigliarteli e prenderti in giro.
E tu potrai tentare di farmi a pezzi.
Sì, l'equilibrio si è ricomposto.
E,
insieme, ci allontaniamo dal porto.
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