IL
RISVEGLIO DEL CIELO
Gokudera
non crede alla sua voce quando con tono in fastidito domanda dove sia
Tsuna.
"Dove
lo avete lasciato, vi sta aspettando" risponde Irie Shoichi e Gokudera
sa che non ne può proprio più di vedere la sua
faccia.
Nonostante
il corpo intorpidito da un mese intero di mancata mobilità
inizia a correre al piano di sopra, rampa dopo rampa, fino a uscire
sulla strada e raggiungere il bosco. Tutti gli altri al seguito.
Ora
che la sua versione quattordicenne ha acquisito tutte le informazioni
necessarie più che triste si sente molto arrabbiato,
incazzato è il termine giusto, il che è una vera
novità visti i sette mesi passati a piangere
ininterrottamente e a ponderare il suicidio.
Tsuna
è esattamente dove lo avevano lasciato, solo che non
più orizzontale, la sua bara è stata scoperchiata
e il giovane boss aspetta lì accanto con un sorriso sulle
labbra. È andato tutto bene.
Gokudera
sussulta, il cuore è come se gli si fosse fermato. Non aveva
in programma di reagire in quel modo, si presuppone che dovesse essere
arrabbiato e invece le lacrime, lacrime di felicità iniziano
a scorrere lungo le sue guance.
Tsunayoshi
indossa ancora gli stessi vestiti, quelli che ha scelto lui al momento
del funerale, ma Gokudera non ha bisogno di guardare sotto la camicia
per sapere che non c'è più il segno del
proiettile vicino al cuore.
È
un attimo, sono tutti intorno a lui, intorno al loro cielo che
è rinato, sì, ancora una volta riportando le loro
speranze, dando nuovamente un senso alle loro vite, riunendoli nella
famiglia che esiste solo grazie a lui che ha saputo accettarli tutti e
insegnare a ogni membro a fare la stessa cosa.
C'è
una gara a chi deve abbracciarlo per primo anche se la maggior parte
dei membri sa a chi toccherebbe la priorità, sanno chi ha
avuto più bisogno di aiuto durante la sua assenza, chi
è completamente crollato, chi più di chiunque
altro ora sta vivendo un sogno e può realizzare un progetto.
Gokudera
è pronto a prendere il posto che gli spetta, ma Lambo glielo
soffia, perché si sa, a Lambo non sono mai piaciute le
regole.
"Stupida
mucca io ti..." sbraita Gokudera, la voce esce particolarmente acuta
essendo sull'orlo dei singhiozzi più profondi.
"Tsunaaaa!"
urla Lambo, gettandogli le braccia al collo, stringendosi forte a lui,
affondando il viso contro una sua spalla e allora Gokudera si rende
conto per la prima volta che nel suo dolore non era riuscito davvero a
comprendere quello degli altri.
Sorride,
osservando la scena, si asciuga una lacrima perché ora non
servono più, non può permettersi di sembrare
triste davanti alla felicità.
"Lambo"
sentono tutti sussurrare a Tsuna mentre il giovane lo abbraccia e gli
accarezza delicatamente i ricci.
"Non
piangere, sono tornato e non me ne andrò più"
aggiunge il giovane boss.
A
guardarlo così sembra più il bambino di cinque
anni rompiscatole che tutti cercavano di educare a proprio modo che un
assassino professionista finito.
"Lambo,
lascia Sawada-san anche agli altri" protesta I-Pin.
Più
voci si confondono, ognuna esprime sollievo per il ritorno di Tsuna, ma
improvvisamente una le interrompe tutte.
"Come
te la passi, Tsuna?"
Tsuna
scioglie l'abbraccio con Lambo, non ha bisogno di risentirla per capire
a chi appartenga.
Abbassa
lo sguardo ed ecco quel fedora nero con una fascia arancione che gli
era mancato più della sua stessa vita.
"R-Reborn?"
mormora mentre gli occhi gli si riempiono di lacrime, ma al contempo
sulle labbra si dipinge un bellissimo sorriso.
Forse
è stata la sua immaginazione, già non lo vede
più.
Reborn
arriva all'improvviso, con un calcio potente in direzione della sua
faccia, usando Leon come una liana si lancia da un ramo alto.
"Vedo
che ce l'hai fatta" commenta l'ex tutor.
Tsuna
incassa il colpo cadendo rovinosamente faccia a terra, anzi a terreno,
tra il panico di Gokudera, lo stupore degli altri e i commenti
discutibili di Bianchi.
"Il
mio amore è così audace" commenta sua sorella e
Gokudera sospira.
Sì,
ma lasciasse in pace il mio non può impedirsi di pensare.
Non
dovrebbe, Reborn è indiscutibilmente il miglior tutor al
mondo, ma odia i suoi modi così spartani.
"E
questo per cosa era? Ti ho salvato la vita, mi sembra..." piagnucola
Tsuna.
Reborn
in tutta risposta gli dà un nuovo calcio, stavolta in testa.
"Hai
tenuto ogni cosa nascosta ai tuoi subordinati, non è
così che si comporta un boss" dice Reborn con nonchalance
aggiungendo qualche ulteriore calcio alla faccia con un sorriso sadico
dipinto in volto.
Ora
non è solo Gokudera, ma anche Lambo a essere in panico,
entrambi cercano di mettere un freno a Reborn mentre Tsunayoshi geme di
dolore.
"Reborn
avanti, ha fatto quello che poteva" cerca di difenderlo Lambo.
"Li
hai fatti preoccupare tutti" ripete Reborn tirandogli i capelli e
portandogli un braccio dietro la schiena distorcendolo.
"Reborn-san,
ora basta. Mi sembra eccessivo questo comportamento!" interviene
Gokudera.
Reborn
lascia i capelli di Tsuna e scende alla sua schiena mettendosi al suo
fianco.
"Proprio
tu lo dici, Gokudera? Dovresti essere al mio posto o sbaglio?"
Gokudera
resta in silenzio, non importava quanta sofferenza ci fosse stata non
lo avrebbe comunque punito in questo modo, non si sarebbe sfogato su di
lui con della violenza fisica.
Bianchi
solleva Reborn da terra, lo stringe in petto.
"Perché
non andiamo nel quartiere generale? Ti preparo un bel caffè.
Un espresso amaro come piace a te."
Reborn
annuisce.
"È
esattamente quello di cui ho bisogno" commenta allontanandosi con la
giovane donna.
"E
che cazzo almeno un grazie dimmelo!" protesta Tsuna.
Reborn
sorride senza che nessuno possa vederlo.
"A
dopo, Tsuna" e già poter dire che c'è un futuro
breve in cui si rivedranno è tanto per due risorti
dall'inferno.
Tsunayoshi
sospira, si mette a sedere e si spolvera del terreno che imbratta il
suo completo, la sua faccia, i suoi capelli.
Gokudera
gli tende entrambe le mani mentre accenna un sorriso per aiutarlo ad
alzarsi. Tsuna si guarda intorno e vede tutte le persone che ama di
più intorno a sé.
Li
hai fatti preoccupare tutti sente la voce di Reborn risuonare nelle sue
orecchie e a giudicare dalle loro espressioni deve proprio avere
ragione.
"Ragazzi..."
dice a fatica.
"Mi
dispiace tanto... io... non c'era altro modo. Non volevo farvi
soffrire... davvero, ma... non potevo...evitarlo..." mormora nel
silenzio.
"Ci
hai fatto soffrire molto, Tsuna-nii" interviene Fuuta a mettervi fine.
"È
vero, tutti abbiamo sofferto, ma Gokudera-san è andato in
pezzi, c'è voluto l'aiuto di tutti per impedirgli di
seguirti, Sawada-san" dice I-Pin.
"Volevate
fare proprio come Giulietta e Romeo..." aggiunge.
Tsunayoshi
sposta nuovamente lo sguardo su tutti i membri della sua famiglia e per
ultimo posa gli occhi su Gokudera che ancora gli tende le mani, ora
senza sorridere più.
Come
può guardarlo ancora negli occhi dopo quello che gli ha
fatto?
"Tutti
voi... vi chiedo scusa..." mormora tenendo nuovamente lo sguardo basso.
Tsuna
si mette sulle ginocchia, le mani poco distanti dalle gambe.
"Gokudera-kun,
perdonami!" urla comportandosi come un tempo faceva il suo braccio
destro chiedendo scusa in quel modo, rischiando di provocarsi un trauma
cranico a forza di sbattere concretamente la testa a terra.
"Tsu..."
sussurra Gokudera così che nessuno possa sentirlo.
"Juudaime,
Gokudera-kun fa così tanto dieci anni fa" commenta Gokudera
con quel poco di voce che riesce a far uscire.
Tsuna
si alza da solo da terra, affonda il viso nel petto di Gokudera e
stringe tra i pugni la sua giacca mentre le lacrime gli sferzano il
viso.
"Scusami,
scusami, scusami" ripete ininterrottamente singhiozzando.
"È
okay..." sussurra Gokudera, ora la cosa importante è che
può stringerlo di nuovo a sé.
"No,
non lo è" ribatte Tsuna, ha il viso in fiamme
perché è la prima volta che lui e Gokudera sono
così fisici davanti a tutti.
"Ti
ho fatto soffrire così tanto e mi dispiace...io, non merito
che tu mi perdoni."
Gokudera
sussulta, gli accarezza i capelli stringendolo più forte.
"Non
dire cazzate!" quasi urla cercando di farlo smettere.
"La
cosa che mi ha ferito di più è che lo hai detto a
Hibari e non a me... perché lo hai fatto?" gli chiede dando
voce alla sua rabbia solo per un istante.
"Perché
tu non me lo avresti mai permesso, non mi avresti lasciato attuare un
piano simile sapendo che le probabilità che andasse a buon
fine erano tanto basse..." spiega Tsuna stringendosi di più
a lui.
Ascolta
il suo battito, è un tamburo, del resto il giovane boss
è nella stessa situazione, sembra che il suo cuore stia per
esplodere.
"Io
lo capisco se vuoi rompere con me..." inizia a dire.
Gokudera
tronca la frase sul nascere.
"Oh
sì, muoio dalla voglia di perderti proprio ora che ti ho
appena ritrovato" dice ironico, ma al contempo con un tono tagliente.
"Oh..."
sussurra Sawada, un tenero sorriso si dipinge sul volto.
"Vogliamo
andare, Juudaime?" domanda Gokudera sospirando profondamente.
Sawada
ridacchia.
"Anche
Juudaime fa molto dieci anni fa, Hayato" mormora dandogli un bacio sul
petto.
"Allora
mi vuoi ancora?" domanda con un filo di voce.
"Dannazione,
Tsuna. Smettila di parlare come se ti stessi allontanando, mi sembra
che ti sto stringendo tra le mie braccia come se ne valesse della mia
stessa vita e in effetti è così.."
Nel
silenzio generale si leva la voce di Mukuro.
"Allora
sa chiamarlo per nome!"
Hibari
gli scocca un'occhiata in tralice, i due lo ignorano come la maggior
parte dei presenti.
"Hai
ragione, scusa" commenta Tsuna, ora si sente decisamente sollevato.
"Ti
amo tanto e ti prometto che non avrò più segreti
con te."
Gokudera
sorride, sa che le promesse di Tsuna sono indiscutibili.
Sta
per parlare quando si sente urlare contro.
"Hey
piccioncini, qua si sta facendo notte" commenta Yamamoto.
"Gokudera
non puoi avere Sawada tutto per te, lascialo un po' anche a noi" sbuffa
Haru.
Hibari
sospira.
"Datti
una mossa, seriamente, non abbiamo tutto il giorno."
Gokudera
gli rivolge un'occhiata in tralice.
Non
ce l'ho con me adesso dice col labiale.
"Di
cosa parlano tutti?" domanda Tsunayoshi confuso.
"Cercavi
questa?" gli domanda Hibari lanciandogli una scatolina bianca dai bordi
dorati che Gokudera prende prontamente al volo lasciando Tsuna solo per
un istante.
Ora
il suo viso è in fiamme.
"Dove
l'hai trovata?" gli domanda confuso.
"Secondo
te chi ha recuperato tutto ciò che la tua versione
quattordicenne ha lasciato nel bosco? Mi avete dato un compito tanto
ingrato. Tsunayoshi hai un debito infinito con me, mi hai fatto
recitare la parte di quello che non sapeva niente e me la pagherai per
questo" risponde Hibari che già non ne può di
quello stare tutti assieme.
"Ora
vedi di darti una mossa!"
Tsunayoshi
osserva il suo ragazzo, inginocchiarsi ai suoi piedi e si sente mancare.
"Oh
cazzo, sì Hayato!" gli risponde immediatamente.
"Non
ti ho ancora chiesto niente" commenta Gokudera imbarazzato, ma felice.
"Non
importa, ti ho detto di sì" ribatte Tsunayoshi emozionato.
"Tsuna,
ti prego fallo parlare. È un anno che rompe con questa
storia, se non lo fai parlare potrebbe esplodere" commenta Mukuro.
Gokudera
lo ignora è troppo felice.
"Sawada
Tsunayoshi, mi vuoi sposare?"
Tsuna
sorride, forse era giusto così, che glielo lasciasse dire
perché l'effetto che gli provoca è indescrivibile.
"Come
ti ho già detto poco fa la mia risposta è
sì, ti voglio sposare."
Gokudera
si alza da terra, lo solleva e lo bacia nell'applauso dei presenti.
"E
niente ragazzi... ora non ce lo ridà più"
commenta Basil.
"Vuole
il boss tutto per sé" aggiunge Chrome.
"Avanti,
cercate di capirli, sono sette mesi che non possono nemmeno parlarsi"
cerca di spiegare Kyoko.
"E
allora sapete che vi dico? Estremo abbraccio di gruppo! Tutti addosso!"
urla Ryohei.
Ed
è davvero così, in un attimo la giovane coppia di
futuri sposi si trova sommersa da tutti i presenti al punto da cadere a
terra tanta la potenza dell'abbraccio.
"Chi
vi ha autorizzati a trascinarmi in un abbraccio di gruppo?!" protesta
Hibari.
"Io!"
esulta Ryohei fiero.
"Eddai
Kyoya, non rompere" commenta Mukuro.
Tsuna
ride di gusto, si stringe alla giacca di Gokudera mentre giace
letteralmente addosso a lui, il suo futuro marito giace invece
nell'erba e non sembra molto contento della situazione.
Addosso
a Tsuna ci sono nell'ordine Haru e I-Pin, Yamamoto e Ryohei, Hibari e
Mukuro, Lambo è a un fianco, Kyoko non ha perso l'equilibrio
ed è rimasta vicina alla testa del giovane boss, Basil
è all'altro fianco e Fuuta ai piedi... e Hayato sorregge
tutto quel peso.
"Tutto
a posto, amore?" domanda Tsuna cercando di liberare un braccio per
accarezzargli il viso.
"No..."
esala Hayato facendo fatica a respirare.
"Okay
ragazzi, giù dal mio futuro marito e anche da me..."
commenta Tsunayoshi sciogliendo quella posizione, rotola su un fianco
per togliersi a propria volta e continua a ridere di gusto.
"Mi
sento così leggero e felice, adesso. Siete così
importanti per me" dice mettendosi a sedere.
Gokudera
fa la stessa cosa, ora che può nuovamente respirare si sente
così bene.
Yamamoto
li abbraccia entrambi, sincerandosi di togliere dei fili d'erba dai
loro capelli nel mentre.
"I
miei migliori amici si sposano" commenta stringendoli più
forte.
Gokudera
sorride, lentamente si sottrae dall'abbraccio e lascia che tutti i
presenti possano abbracciare Tsuna e parlare con lui quanto
più pare e piace a loro.
"Forse
non era il momento giusto per chiederglielo" commenta a sé
stesso, aveva immaginato uno scenario molto più romantico.
"No,
invece era il momento perfetto, peccato solo che non ci fossero tua
sorella e Reborn" lo rassicura Yamamoto.
"Dici?
Sì, meglio non farlo davanti a Reborn" commenta
inconsciamente Gokudera.
"Oh
cazzo...Reborn! Come pensi che la prenderà?" gli domanda
allarmato dopo la realizzazione.
Yamamoto
ridacchia.
"Nel
dubbio preparati a ricevere un calcio in faccia."
Il
cielo è tornato.
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