Cesare, colui che cercò (invano) di conquistare qualcuno di eli0023 (/viewuser.php?uid=33883)
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Virtù otto
"Il bacio fraterno"
"... Olga chiuse gli occhi mentre Romualdo le prendeva le mani. Erano
passati ormai mesi da quando il bue, pagato dal Conte Porcino, si era
anteposto tra loro e la porta della chiesa .
- Olga finalmente, finalmente io e te ..-
Olga non lasciò finire di parlare Romualdo.
- noi finalmente ..- disse guardandolo con occhi languidi - finalmente
nessun bue sarà più tra noi.-"
SIGh SIGh SIGh
Savio si asciugò le lacrime staccando gli occhi dal libro
"Cuori di Manzo" di Messe Lorenzo De Medici. Come poteva un uomo
talmente importante, imprenditore del ramo della carne in scatola,
scrivere romanzi rosa talmente belli?
Sospirò, il braccio destro di Messer Rodrigo Borgia ,
guardandosi attorno mentre da un lato del cortile veniva proclamato il
vincitore della gara, i napoletani con la loro "pizza", e
dall'altro Miguel con Ramiro stavano sistemando il cortile.
- spiegami perchè ..- domandò Ramiro, con la
solita aria distaccata, mentre con uno strofinaccio stava togliendo un
macchia di sugo da una lastra di porfido - perchè io ti sto
dando una mano per un casino provocato da te? -
MIguel spostò lo sguardo da una colonna, dalla quale cercava
di mascherare un'incornata di Agilberto che aveva provocato un profondo
buco, a Ramiro corrucciando un po' la fronte.
- perchè ..- spiegò il moretto -
perchè sei in debito con me! Vuoi che ti ricordi di quando,
grazie a me, Messer Rodrigo non si è accorto che avevi
butatto via i Broccoli che c'erano per cena??? -
Ramiro De Lorca, ragazzino con una marea di capelli castani e dritti,
smilzo ma elegante, con un sguardo vacuo ma presente in quegli occhi
azzurro ghiaccio, della stessa età di MIguel e Cesare ma che
ne dimostrava meno, alzò appena la spalla non ribattendo
alle parole di MIguel.
- ma temo che anche in due - comunicò MIguel sedendosi
sconsolato sul pavimento - non finiremo prima di sera.-
- MIguel ..- lo chiamò Ramiro catturando la sua attenzione e
indicandogli un qualcosa dietro di lui. MIguel si girò con
una rapidità che il momento non richiedeva e fu quasi
sorpreso di trovarsi davanti non un nemico ma semplicemente un "Angelo".
- Messer MIguel - lo salutò ANgelo.
- Angelo! - ricambiò MIguel lascindosi andare in un sorriso
e alzandosi in piedi.
- come va qui? -
- abbastanza bene, Ramiro mi sta dando una mano.- MIguel
fermò le parole - Ma tu non conosci Ramiro! - disse
indicando il giovane castano - Quello è Ramiro un mio amico
di infanzia.-
Angelo incrociò lo sguardo indagatore dell'altro spagnolo
che poi tornò a pulire il porfido.
- e tu? - domandò MIguel - cosa fai qui? Voi del gruppo
fiorentino non siete già tornati ai vostri alloggi? -
Angelo arrossì di botto abbassando appena gli occhi.
- ecco .. ecco mi chiedevo se ..- Angelo respirò
profondamente - mi chiedevo se .. se potevo darvi una mano. -
MIguel dilatò appena le pupille tornando poi alla
normalità.
- non è necessario. -
- io vorrei .. vorrei proprio aiutarvi invece. - insistette Angelo
e MIguel pensò che tutto sommato poteva essergli
utile non solo per finire prima ma anche per vincere quella famosa
sfida con Cesare.
- va bene - consentì MIguel indicandogli poi un parte di
portico dove sia lui che Ramiro non avevano ancora pulito - inizia pure
da là -
La felicità che lesse sul volto di Angelo
consentì all'espressione del moretto di distendersi un po',
magari avrebbero finito prima di sera.
- finito!!!! - esclamò MIguel all'inbrunire contemplando il
luccichio del cortile pulito inondargli gli occhi.
- è meglio di prima. - aggiunse Angelo togliendosi il sudore
dalla fronte mentre Ramiro non accennò a nessun
commento.
- avete fatto un buon lavoro ragazzi - intervenne Savio che aveva
appena finito di premiare i napoletani. - posso offrirvi la cena? -
- anche a me Messer? -
Savio osservò il giovane biondino divertito.
- certo che sì. MIguel, Ramiro venite voi vero? -
Savio registrò il sì di MIguel e il colpo di
spalla di Ramiro che, come al solito, equivaleva ad un sì e
ben presto si trovò, con i ragazzi al fianco, a percorrere
le strette vie di PIsa.
- così sei il figlio del famoso piastrellista di Firenze
incollato ad una piastrella? -
- già Messere - confermò Angelo.
- ma dai! - esclamò Savio - credevo fosse una leggenda! -
- sono gli inconvegnenti del mestiere -
- non me ne parlare ..- continuò Savio - Messer Borgia ha
avuto un mare di problemi ultimamenti, tra il dipendente che per poco
non si ingozza con un broccolo e il dipendente che è
scivolato su un broccolo scongelato e si è rotto una
gambe, per gli inconvegnenti del mestiere. -
- il broccolo può essere un arma letale - aggiunse MIguel
salutando una ragazza che camminava per strada e che, incantata,
sbattè contro un muro.
- già - confermò Savio - in molti lo
sottovalutano.-
- entriamo qui? - chiese Ramiro indicando una locanda su quella strada.
- va bene - annuì MIguel entrando con gli altri nella
locanda e ordinando ben presto cibo e vino.
- ho sete - ammise lapidario Ramiro tornando poi a scrutare il
biondino. Era indubbiamente un ragazzo interessante.
- e il tuo lavoro come va Savio? - domandò MIguel.
- abbastanza bene anche se sono un po' a corto di personale -
- sul serio? -
- già. Le richieste del servizio sono aumentate e poi adesso
tutti vogliono la voce giovane innocente e ..-
- Angelo! - esclamò MIguel indicando il biondino. - sarebbe
perfetto. -
- io cosa??? -
- potrebbe essere ..- disse Savio trovando l'idea di MIguel
realizzabile - non è che hai bisogno di qualche soldo extra
è Angelo? -
- be sì ma ..-
- Savio gestisce una linea telefonica Erotica.- comunicò
schietto Ramiro sottolinenando quel "EROTICA" e godendo del profondo
rossore di cui si colorò la faccia di Angelo.
- una li .. linea Erot... tica? -
- è meno pesante di quello che ha detto Ramiro ..-
intervenne Savio.
- io penso saresti perfetto. - confermò MIguel.
- ma .. ma io ..- balbettò Angelo.
- guarda dovresti solo dire parole come "sì" .. "piace anche
a me" .. " te lo farei anch'io" e cose del genere ..-
Angelo guardò Savio parallizzato.
- e poi la paga è buona.Ti dò un fiorino al
giorno e le ore di lavoro sono dalle 13.00 alle 15.00 e dalle 19.00
alle 21.00.-
"un fiorino?" si disse Angelo, erano una marea di soldi.
- è veramente facile sai? Io ho sostituito un giorno Savio
ed è stato divertente - rese noto MIguel.
- facciamo una prova .. MIguel fingi una telefonata ad
Angelo. -
- be vediamo ..- disse MIguel - potrebbero chiamarti e dirti ..
- Cosa indossi? -
Angelo deglutì imbarazzatissimo.
- io .. io sono .. sono vestito. -
- spogliati. -
Angelo chiuse gli occhi.
- per .. perchè? - domandò il biondino.
- perchè ti voglio nudo. - disse schietto MIguel fissandolo.
- ma io .. io ..-
- non dirmi che sei già eccitato? -
- no .. no io ..- balbettò Angelo sentendosi qualcosa
opprimergli i polmoni.
- è perfetto!! - si intromise Savio - il ragazzino dolce ed
innocente che cercavo!! -
- ma ..-
- domani ti faccio abilitare il numero di cellulare al servizio. Ti
assumo con il contratto di Stage così poi quando vuoi puoi
decidere di licenziarti. Perfetto! Perfetto! Per i primi giorni
sarà MIguel ad aiutarti.-
-certo - confermò il moretto.
- ed in più ti faccio avere la maglietta con scritto "Hot
Savio" e il cappellino. -
- la maglietta è stupenda. -
- meglio il cappellino. - contradisse MIguel Ramiro.
- vado .. vado un attimo fuori a prendere una boccata d'aria! -
esclamò Angelo di botto alzandosi ed uscendo velocemente
dalla stanza. Era l'unica soluzione, quella di prendere una boccata
d'aria, per far passare l'improvvisa caldana che gli aveva invaso il
corpo. Infatti, appena uscito, respirò a fondo, sentendo il
cuore iniziare a regolare il battito.
- tutto bene? - gli chiese MIguel che, vedendo il biondino scappare
così velocemente, si era anche un po' preoccupato.
- sì sì - confermò Angelo.
- se non vuoi lavorare per Savio non ci sono problemi - lo
tranquillizzò appoggiandosi al muro di una casa che
costeggiava la via ormai buia.
- no, non è per quello .. è solo che ..-
Angelo bloccò le parole impedendo alle sue "emozioni" di
prendere ancora una volta il sopravvento. Non era stato il fatto del
lavoro di per sè a farlo arrossire, o almeno lo era stato ma
in minima parte, ma .. ma era stato, ed era abbastanza
difficile da ammettere, il tono di Miguel mentre fingeva quella
telefonata a farlo trasalire.
- magari pensi che stessi scherzando ..- sussurrò MIguel
avvicinandosi a lui così tanto che Angelo riuscì
a percepire il suo fiato sulla pelle.
- finzione .. era solo finzione e ..-
MIguel, che fino a quel momento aveva dettato ordini ben precisi al suo
cervello, dimenticò di colpo la sfida di Cesare lasciandosi
rubare gli occhi dai capelli biondi del ragazzo e dai suoi lineamenti
talmente fini da sembrare scolpiti su un marmo bianco e puro.
Cos'era che l'aveva spinto ad avvicinarsi così tanto al viso
di Angelo?
Magari era solo quell'innocenza, quell'innocenza che mancava a lui
ormai da un bel pezzo.
Magari era solo l'indubbia bellezza quasi irreale di quel ragazzo.
Magari era .. era solo ..
MIguel si svegliò di colpo nel momento in cui le sue labbra
toccarono appena quelle di Angelo, nel momento in cui la figura di
Cesare si intromise prepotentemente nella sua mente.
E d'improvviso, quasi percorso da una scossa, si ritrasse lasciando che
Angelo riscontrasse un attimo di incertezza della guardia del corpo
personale di Cesare Borgia.
- Angelo - irruppe calmo Ramiro, trovandoli già lontani uno
dall'altro, verso il biondino - Savio vorrebbe parlarti un attimo -
- Arrivo! - rispose Angelo rientrando nel ristorante senza
però cercare prima uno sguardo di MIguel, uno sguardo che
non trovò.
Si ritrovarono così, MIguel e Ramiro, da soli. Uno,
rivendicando un sangue freddo che in quel momento non aveva, e l'altro,
mascherando una scena che avrebbe finto di non aver visto.
- cos'è? - chiese secco il castano - un nuovo gioco tra te e
Cesare? Non che me ne importi di quel ragazzo ma
..-
- e se anche fosse? - lo interruppe altrettando duro Miguel passandosi
una nocca sul labbro inferiore umido.
- è un gioco stupido - disse avvicinandosi all'amico - e non
è bene che tu tenti di vincerlo. -
- perchè? - tuonò MIguel alzando la voce e forse
tentando di buttare fuori l'agitazione per ciò che era
successo - perchè lui è il mio Signore? -
- esatto - confermò Ramiro - Cesare è Cesare. Noi
siamo solo suoi servitori. -
MIguel respirò a fondo.
- non c'è uguaglianza a questo mondo. Dovresti saperlo no? -
MIguel buttò lo sguardo a terra sentendo quella parolo.
Uguaglianza! Se solo lui .. se solo lui avesse potuto ..
- e non c'è rapporto tra un servo e il suo signore. -
Ramiro lo guardò e sbuffò appena.
- ma intanto è inutile che te lo dica .. farai di testa tua
come sempre è? -
Fu quando gli occhi di MIguel si rituffarono in quelli, per la prima
volta, addolciti di Ramiro che il morettino buttò via i
brutti pensieri. Ramiro sapeva essere duro, secco e menefregista ma con
lui , con Miguel Corella, riusciva ad essere anche qualcos'altro.
- rincorri il sogno di libertà - sussurrò Ramiro
baciandolo sulla guancia come avrebbe fatto una fratello con il proprio
sangue - anche per me. Anche se ..-
Il castano si allontanò calmo per poi dare uno sguardo al
cielo ormai stellato.
- anche se ..- proseguì Ramiro - se il tuo sogno si chiama
Cesare Borgia colui che ti ..- Ramiro spospirò correggendosi
appena - .. e ci condurrà alla rovina con lui.-
EXTRA
io e Vannozza
DRIN DRIN DRIN
- Pronto? -
-TESORO!!!!!!!! - urlò una Vannozza con tono commosso e
singhiozzante.
- amore! sei tu? è successo qualcosa? -
Rodrigo Borgia sentì la moglie scoppiare a piangere
dall'altro lato della cornetta.
- no .. no .. tu .. tu piuttosto - babettò - dove
sei? -
- io sono al Colosseo per quell'iniziativa "Con un broccolo accanto il
mondo è migliore". Sai .. quell'iniziativa sociale che mi ha
dato da scontare il giudice civile per la storia del broccolo avariato.
Sono ore che vestito da broccolo faccio foto con dei turisti tedeschi
che mi scambiano per un reperto romano!!! - si lamentò
Rodrigo.
- non hai incontrato un bue vero? - chiese Vannozza titubante.
- un bue? perchè dovrei aver incontrato un bue? -
- non un bue qualsiasi!! - lo corresse Vannozza - ma il bue che ha
impedito ad Olga e Romualdo di sposarsi!! -
Rodrigo aspettò a ribattere.
- ma Olga e Romualdo chi sono? I nostri vicini? - damandò
confuso - e cosa c'entra il bue? -
Vannozza si trattenne appena e poi scoppiò a piangere.
- ecco!!! con te non si può parlare !!! io sono preoccupata
per te e tu .. tu ..-
- tesoro io ..-
- tu non mi ascolti!!! -
Rodrigo allontanò per un secondo il telefono temendo che una
pioggia di lacrime lo investissero.
- ma tesoro ..-
- mentre tu sei lì a divertirti io penso a noi .. e tu .. tu
..-
- hai ragione Tesoro - tagliò corto Rodrigo - hai totalmente
ragione sono un insensibile! Farò fucilare quel bue e
farò in modo che Olga e Romualdo ci invitino al loro
banchetto di nozze. -
- sul serio? - domandò una rinvigorita Vannozza.
- sì Tesoro. Solo per te.-
- ti amo Rodrigo! - affermò solare e sicura Vannozza.
- anch'io Tesoro! - ribattè lui prima di chiudere la
chiamata.
- cosa voleva tua moglie? - gli chiese Giuliano della Rovere con il
quale Rodrigo stava giocando a carte nella sede dell'Assoindustria
Romana.
- se devo essere sincero ..- affermò Rodrigo scegliendo
la carta da giocare - non l'ho capito. -
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