Era da un bel po’ che mi frullava in mente una fic del genere.
Una crossover tra Gundam Wing e Evangelion.
Il tutto si svolge dopo la fine di the end of evangelion dove,
però; Asuka, Shinji, Misato e Kaji sono trasportati da Rei
(dopo il third impact) nell’universo dei Gundam per rifarsi
una vita.
SPERANZA
Una bella macchina coupé stava viaggiando lungo una strada
costiera dell’Italia meridionale.
All’interno c’erano due ragazzi, una ragazza e un
ragazzo, sui vent’anni.
Il ragazzo aveva i capelli castani un po’ lunghi che vedevano
poco il pettine, occhiali da sole a specchio a coprire due profondi
occhi di un blu di Prussia intenso e un corpo atletico.
La ragazza al suo fianco aveva dei capelli biondo miele ben curati,
anch’ella con gli occhi azzurri ma meno marcati rispetto al
ragazzo e con corpo ben proprzionato.
Al dito anulare di entrambi c’era una fede, testimone delle
loro nozze.
-È incredibile- fece la ragazza facendo un piccolo sorriso
nei confronti del marito.
-Cosa? – Chiese lui sorridendo a sua volta
-Che ti sia venuta l’idea di questa vacanza, di solito non
sei il tipo che fa di queste pazzie-
Risposa lei
Il marito alzò le spalle ma continuò a sorridere
-Avevamo bisogno di una vacanza e poi dovevamo festeggiare diverse
cose: l’accordo con quella colonia spaziale sulla fornitura
di metalli rari per Marte, il mio avanzamento di grado ma soprattutto
dovevamo fare una luna di miele-
Affermò tenendo dritto lo sguardo sulla strada mentre lei
ridacchiava.
-Per questo signor Heero Yui Peacecraft ha fatto in modo di posticipare
alcuni miei incontri e appuntamenti? –
-Sì, signora Relena Yui Peacecraft. Ho fatto in modo di
poter avere questa settimana libera così da poterci dedicare
solo a noi… Era la mia missione-
Relena ridacchio scuotendo la testa -Oh Heero-
Detto ciò il pilota svoltò per entrare in un
parcheggio.
I due, una volta che la macchina si fermò scesero e presero
dal portabagagli una borsa frigo ed un grosso borsone
Quindi si diressero vero la spiaggia dove Heero iniziò a
distendere due teloni e piantò l’ombrellone che
aveva riposto all’interno del borsone assieme ai teli e degli
asciugamani.
Relena invece decise, dopo essersi messa comoda nel suo costume da
bagno intero blu, di fare una corsa fino a degli scogli.
Quando ormai era a pochi metri da essi richiamò a gran voce
il marito che subito, temendo per la sua incolumità,
tirò fuori una pistola e corse verso di lei.
La trovò china su due ragazzi di non più di
quattordici anni mentre sentiva se fossero vivi.
-Chiama aiuto Heero, sono vivi ma sono svenuti-
Lui annui solamente, prese il cellulare e compose una chiamata veloce
A rispondere fu una voce maschile piena di vita -Ehi Heero, che diavolo
ti succede problemi in vacanza? –
-Duo- rispose duro lui -Manda subito due ambulanze e una squadra dove
mi trovo. Ci sono due ragazzi svenuti ma c’è
qualcosa che non mi torna-
Il suo interlocutore divenne subito serio -Subito Heero, Relena? Sta
bene? –
-Sì, Relena sta bene… Quanto tempo per la
squadra? –
L’altro digito qualcosa al computer per poi rispondere -Dieci
minuti, al massimo un quarto d’ora arriveranno alla vostra
posizione-
-Ok- chiuse la comunicazione
I due a quel punto si guardarono preoccupati, com’era
possibile che due ragazzini asiatici si fossero arenati su una spiaggia
italiana?
Com’era possibile che uno di essi, la ragazza, indossasse una
strana tuta aderente rossa e fosse per di più ferita in
più punti?
-Heero? Cosa facciamo? – Chiese Relena preoccupata
Il marito si guardò intorno -Sembra che non sia una trappola
e che nessuno stia al momento cercando i due… Vado a
prendere l’ombrellone per fargli ombra.
Relena rimani qua in caso si svegliassero-
Lei annuì e aspetto che Heero tornasse con
l’ombrellone.
-Secondo te come hanno fatto ad arrivare qua? - chiese Relena appena il
marito tornò con l’ombrellone -Non sono bagnati,
né umidi e non vedo orme oltre alle nostre o segni di
trascinamento. –
Osservo ancora lei
Il marito annuì solamente guardando con serietà i
due -Non lo so Lena ma una quando si riprenderanno glielo chiederemo-
Poco dopo sentirono il suono delle ambulanze, così che i
paramedici presero in consegna i due ragazzi e nel mentre, la squadra
di preventer inviata assieme alle ambulanze, inizio ad esplorare e
setacciare la zona per vedere se trovavano qualcosa.
I due capirono però una cosa, la loro vacanza era finita.
Trowa Burton gli piaceva lavorare con i preventer ma, ancora di
più, gli piaceva lavorare nel circo di Catherine Bloom,
Perciò usava il suo lavoro al circo per raccogliere
informazioni e notizie su possibili minacce alla pace e alla persona
che più la difendeva, Relena Yui Peacecraft.
Oggi però stava preoccupando d’altro, infatti
qualche giorno prima il circo aveva subito un piccolo furto.
Qualcuno aveva portato via una parte dell’incasso, pochi
soldi in verità, e un del cibo.
Qualcosa gli diceva che ci avrebbe riprovato.
Tutte le sere, dal giorno del furto, aspettava nascosto
nell’ombra vicino al carro che ospitava i viveri e la
cassaforte.
Quando vide un’ombra entrare nel carro, aspettò
qualche minuto, quindi entrò anche lui.
Vide un uomo inginocchiato davanti alla cassaforte nel mentre cercava
di scassinarla.
Sentiva che stava imprecando in giapponese, lentamente si
avvicinò a lui ed arrivato a poca distanza dal ladro gli
puntò una pistola alla nuca coperta da un piccolo codino.
-La prego di fermarsi, signore- disse lui con calma inquietante
parlando in inglese.
L’uomo alzò lentamente le mani, si girò
verso di lui mostrandogli il volto leggermente abbronzato e con un filo
di barba.
-Non ti sembra di essere un po’ giovane per usare
un’arma? –
Rispose lui con fare divertito nella stessa lingua
-No, visto che è tutta la vita che le uso-
replicò Trowa che, ringrazio il cielo che parlasse inglese,
facendogli poi cenno di alzarsi
-Ora vorrei sapere perché è tornato qua a rubare?
E perché non dovrei denunciarla alle forze di polizia?
–
L’altro lo guardò nervoso -Senti ho bisogno di
soldi e di cibo, sono nei guai e anche una persona a cui tengo-
Il circense non si scompose, continuò a guardare fisso il
suo interlocutore ma al contempo decise di dargli una
possibilità.
-Bene, dimmi dov’è così che possiamo
dargli una mano-
-Se poi ci denunciaste? – Chiese l’uomo che stava,
senza farsi vedere, cercando una via d’uscita.
-Non sono un tipo che manda in galera una persona per pochi spiccioli e
per un po’ di pane… Guarda che l’unica
via d’uscita è dietro di me-
L’uomo ci penso un attimo poi abbassò il capo
sconfitto
-Ok, non so ma qualcosa mi dice che mi posso fidare di te-
Trowa lentamente abbassò l’arma
-posso sapere come ti chiami? -
-Ryoji Kaji- rispose l’uomo
A quel punto il giovane si spostò lasciando passare Kaji.
-Aspetta un momento- fece poi Trowa appena venne sorpassato
Aprì un piccolo armadio da dove trasse una valigetta del
pronto soccorso.
-Portami da lei- ordinò poi al “ladro”.
Trowa segui Kaji dentro il bosco fino ad una piccola radura dove
c’era una casupola diroccata.
Entrarono e il ragazzo vide che distesa a terra c’era una
donna sulla trentina che aveva una brutta ferita al ventre.
-Dovevi portarla in un ospedale- ringhiò
-Senti sono inseguito da dei tipi a cui ho pestato i piedi e anche lei-
rispose duro il più anziano dei due.
-Chi? – chiese Trowa
-La NERV, i servizi segreti e tanti altri- rispose
Trowa, che intanto stava curando le ferite della donna,
l’osservò senza nessun tipo di emozione
-Mai sentito parlare di questa NERV e, di sicuro, i servizi segreti non
ti stanno cercando signor Kaji… Sempre se non hai mentito
sul tuo nome-
L’altro rimase stupito dalla risposta del ragazzo, sia
perché non conosceva la NERV sia perché faceva
intendere che lui facesse in qualche modo parte dei servizi segreti.
-Scusa ma dove vivi? - Chiese di rimando Kaji -Mai sentito parlare
della NERV, degli angeli o del Second Impact? In che anno vivi?
–
Trowa lo guardò stranito
-No, mai sentita nominare, l’unico angelo che conosco si
chiama Relena ed è una mia cara amica ed è la
moglie di un mio caro amico ed infine cos’è questo
second impact? E viviamo nell’anno 199 AC-
-199 AC? – Chiese Kaji sbigottito
-Sì, siamo al 199 AC cioè After Colony-
Il più anziano a quel punto si lasciò cadere a
terra -Dove mi trovo? – Chiese lui ancora
-Sulla terra dove pensavi di essere? Su una colonia spaziale?
– Chiese Trowa che non sia accorse che il suo interlocutore
era seduto a terra, leggermente bianco in volto.
-Colonie spaziali… Cosa cavolo è successo?
Io…- A quel punto Kaji si porto una mano al voltò
-Mi ricordò solo di essermi svegliato qui con Misato al mio
fianco ferita…- Poi di nuovo l’oblio.
Trowa si avvicinò a lui, senti il polso e capì
che era svenuto.
Chiamò quindi i soccorsi.
Socchiuse gli occhi per poi mormorare -Cosa sta succedendo? -
Una persona riapri gli occhi e gli strinse -Un altro soffitto
sconosciuto- mormorò per poi saltare seduto sul letto.
Il grido riecheggio in tutta la stanza per poi chiedersi
dov’era finito.
Poi sentì la porta aprirsi e vide una donna entrare.
Era alta, dai capelli castani raccolti in una treccia e con indosso un
camice da medico.
-Finalmente ti sei ripreso ragazzo- disse lei
-Dove sono? Chi è lei? Dov’è Asuka?
Dove sono gli altri? Che fine ha fatto mio padre?
Dov’è Ayanami? Misato? Dov’è
la signorina Misato? –
In quel momento si accorse che anche che stava parlando un fluente
inglese ed arrossi
-Calma Calma ragazzo- fece la donna -Mi chiamo Sally Po e sei in un
ospedale dei Preventer. Ora che ho risposto alle tue prime due domande
dimmi come ti chiami-
Il ragazzo annui -Mi chiamo Shinji Ikari ora mi può dire
dov’è Asuka…-
Sally annui -La ragazza che era vicino a te? Tranquillo, la stanno
operando adesso per rimettergli in sesto il braccio e
l’occhio. –
Shinji sospiro -Per fortuna-
-Ora per rispondere alle altre domande ti dirò che tu e la
tua amica eravate gli unici su quella spiaggia e vorremo capire come ci
siete arrivati lì-
Shinji la guardò stupito -Non siamo a Neo Tokyo 3?
–
-Neo Tokyo 3- Chiese la donna? -No, qui sei a Napoli-
-Napoli? La città italiana? – chiese di rimando lui
-Sì- rispose Sally scrutandolo come se fosse un marziano
-Come ho fatto a fare migliaia di km senza accorgermene? -
-Non ti ricordi niente? – Chiese docilmente lei
-Mi ricordo solo che stavo combattendo con gli eva, poi mi risvegliavo
sulla spiaggia e poi il nulla. -
-Gli Eva? – Chiese lei incuriosita
-Si sono dei Robot giganti che servono a combattere dei mostri chiamati
angeli come fa a non saperlo – spiegò
-Ragazzo- fece lei dura a quel punto -Qui gli unici robot che sono mai
stati usati sono i mobil suite e non abbiamo mai sentito parlare di
angeli o mostri similari… Ti faremo dei controlli
psicologici per essere sicuri che tu stia bene. –
Detto ciò Sally uscì lasciando solo Shinji che
subito si portò una mano al volto mormorando -Mi sono
sognato tutto? –
All’esterno della stanza Relena e Heero attendevano la donna
preoccupati.
-Allora? - chiese senza preamboli il giovane
-Fisicamente sta bene me è il lato psicologico che mi
preoccupa… Anche se credo che quella storia
dell’eva sia quantomeno verosimile-
Spiegò
-In che modo? C’è qualche pericolo per la pace?
– Chiese la ragazza più giovane con fare
preoccupato.
Sally sospirò ed osservò i due -Abbiamo
analizzato la tuta che indossava la ragazza e i vestiti del ragazzo,
erano impregnati di una sostanza simile al liquido amniotico in cui
è immerso un feto.
Inoltre abbiamo analizzato, anche se per ora solo in maniera molto
superficiale, le due mollette che aveva la ragazza tra i capelli ed
erano una specie di congegno elettronico.
Per ora non sappiamo il loro funzionamento ma appena la ragazza si
riprenderà la interrogheremo in merito.
Per quanto riguarda pericoli per la pace, Relena, è presto
per dirlo ma restiamo vigili.-
Heero teneva lo sguardò basso nel mentre riceveva le
informazioni e le elaborava.
Poi alzò lo sguardo ed osservo Relena che, come lui, stava
attentamente ascoltando le parole della loro amica.
-Une sarà avvertita e vedremo di scoprire qualcosa di
più-
In quel momento un’infermiera si avvicinò a loro.
-Dottoressa- fece lei richiamando l’attenzione della donna
-L’operazione è finita ed è stata un
successo, la ragazza dovrebbe risvegliarsi fra qualche ora-
Sally annui -Va bene Maria, torna pure da lei- poi guardo i due
guardandoli con un’espressione dispiaciuta -Mi spiace che la
vostra vacanza sia stata rovinata. Posso consigliarvi di visitare la
città? È bellissima sapete-
I due giovani si guardarono e poi annuirono
-Ok, anche se non avrei voluto nascondere la mia identità-
esalo con tristezza Relena.
-Ci vediamo Sally- Salutò a quel punto Heero e i tre si
divisero.
-Forse- fece a quel punto il giovane uomo -avrei un’altra
idea su come trascorrere il tempo qui in attesa che la ragazza si
risvegli-
-Come? – Chiese Relena
-Noi due, nudi e una stanza d’albergo- Rispose sorridendo
malizioso lui
-Aggiungici un buon pasto prima e siamo d’accordo, ho una
fame da lupo-
Ridacchio lei aggrappandosi al suo braccio e poggiando la testa sulla
sua spalla.
Qualche ora dopo, in una stanza dell’ospedale, una ragazza
dalla chioma rossa cominciò a riprendersi.
Si portò una mano sull’occhio e senti che era
ancora coperta da una benda, poi si guardo intorno convinta di essere
su una spiaggia e di vedere accanto a lei Shinji a cui avrebbe voluto
dare un pugno ma si accorse di essere in un ospedale… Che si
fosse sognata tutto.
Provo ad aprire la bocca per dire qualcosa ma ne uscì solo
un rantolo soffocato, poi tasto il letto e sentì il pulsante
per chiamare qualcuno.
Lo premette e pochi attimi dopo un infermiere arrivò.
-Ben svegliata- disse l’uomo in inglese
Asuka provo a dire qualcosa ma ancora la gola sembrava non rispondere.
L’uomo all’allora prese un bicchiere, ci verso
dentro un po’ d’acqua e, dopo aver aiutato la rossa
a mettersi a sedere, la fece bere.
-Dove mi trovo? – Chiese lei
-Sei in ospedale, ti hanno trovato su una spiaggia assieme ad un
ragazzo, ci chiediamo cosa vi sia successo sai? –
Asuka osservò meglio l’uomo e notò che
aveva dei tratti occidentali e che il suo inglese aveva un forte
accento.
-Ospedale? Io mi ricordo…- Fece uno sforzo per ricordarsi ma
aveva solo un flash di Shinji che provava a strozzarla.
Si ricordava di tante persone altre persone, dei suoi studi, della
scuola ma per il resto buio.
-Non mi ricordo… Non mi ricordo praticamente di niente!
– A quel punto si porto le mani alla testa disperata.
-Cosa mi è successo! – Gridò lei
disperata
L’infermiere si chinò su di lei e cercò
di confortarla -Non si preoccupi signorina, ricorderà tutto
a tempo debito-
La ragazza annuì
-Ora la lascio ancora riposare- dettò ciò
l’infermiere uscì non prima di aver controllato i
parametri vitali e le bende
Sally Po era appena fuori la porta in attesa
-Come sta? – chiese
-Sembra che abbia una forte amnesia per il resto dottoressa sembra che
stia bene-
-D’accordo- fece lei -teniamola d’occhio, io
intanto vado a controllare il suo amico. –
Quindi i due si divisero e Sally andò verso la stanza di
Shinji.
Entrò e vide che il ragazzo stava mangiando una minestra
-Allora va meglio? – Chiese la dottoressa al suo paziente
-Sì, grazie- rispose lui dopo essersi pulito la bocca
-C’è una cosa che mi chiedo però-
-Vede io ho solo studi scolastici di inglese eppure lo sto parlando in
maniera fluente-
Sally guardò Shinji dubbiosa -Sei sicuro? –
Il ragazzo annui
-Sono giapponese dottoressa Po adesso però mi dica, come sta
Asuka? –
Sally sorrise -Sì, è appena svegliata ma
dovrà stare ancora qualche giorno qua per alcuni controlli e
per vedere se l’operazione all’occhio sia andata
per il meglio. -
Shinji annui
-Per quanto riguarda il fatto che tu stia parlando un perfetto inglese
non so che dirti ma indagheremo. Adesso mangia però
–
Detto ciò usci dalla stanza lasciando Shinji nuovamente solo.
Sally appena fuori prese il cellulare e fece partire una chiamata veloce
Un cellulare squillo interrompendo il riposo di qualcuno…
Relena era distesa sopra Heero che si godeva quel momento di relax.
Ma il cellulare gli ridesto ed entrambi grugnirono per il fastidio
prodotto dalla suoneria del cellulare di Relena.
La ragazza si allungò e prese il pezzo di elettronica che
aveva interrotto il loro riposo
-Pronto- fece lei cercando di non apparire irritata.
-Scusa il disturbo Relena ma volevo solo avvertirvi che la ragazza si
è svegliata ma direi di aspettare ancora a fargli delle
domande. Penso che domani potrete parlarci-
Heero guardò la moglie al telefono e sorrise nel vederla con
i capelli sciolti che gli toccavano il petto nudo.
Allungo la mano e gli mise a posto una ciocca dietro
l’orecchio.
Lei sorrise a quel gesto ed intanto rispose a Sally
-D’accordo Sally, fai rapporto anche a Lady Une che
vorrà saperne di più anche lei. –
-D’accordo Relena... Come va con il vostro progetto?
–
Lei abbasso il capo arrossendo -Diciamo che ci stiamo lavorando, ci
vediamo domani Sally e salutaci Wu Fei-
-D’accordo ci vediamo- rispose l’altra e,
ridacchiando, chiuse la telefonata.
Heero a quel punto la guardò serio -Mi da un po’
fastidio che lei sappia dei nostri progetti-
-È il mio medico personale e il tuo, inoltre è
una cara amica- replico lei stendendosi di nuovo sopra di lui.
-Lo so ma…- replico mentre gli accarezzava delicatamente i
capelli -troppe informazioni in giro mi danno fastidio-
Lei rise -lo so, anche a me dà fastidio ma sarà
lei a seguire i risultati del progetto quando sarà un
cantiere non solo noi due-
Il giovane sospirò per poi darle un bacio sulla testa
-Secondo te quei ragazzi erano coinvolti in qualcosa di losco?
– Chiese strusciandosi contro il petto di lui.
-Non lo so Lena ma lo scopriremo e se lo sono ti difenderò
come sempre-
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