Salve a tutti!
E ancora una volta,
incredibilmente,
riesco a postare dopo solo una settimana!
W-O-W, sto riuscendo a mantenere fede al
mio impegno, non vi sembra strano?XD
Ma un motivo a tutta questa velocità
c’è
–a parte che non ho molto da fare, evidentemente
–EHM: e siete voi!
L’altra volta mi avete lasciato ben 7
recensioni!
Bhe, UAO *-*
Mi diverte moltissimo leggerle e poi
rispondervi, e mi danno una carica incredibile per scrivere!
Quindi, se dovete
rigraziare
qualcuno per questi aggiornamenti veloci, bhe, ringraziate proprio voi
stessi!
E vi ringrazio anch’io!
Siete la mia inesauribile –speroXD- fonte di ispirazione!
Spero continuerete a
seguirmi e farmi sapere numerosi che ne pensate!
Ne ho davvero bisogno!*____*
Passando a
me – sto notando che questi
spazi autore iniziali stanno diventando sempre di più quasi
un diario personale
xD Spero non vi dispiaccia se condivido le mie cose con voi, mi farebbe
piacere
che conosceste anche l’autrice –pazza e abbastanza
scema XD- dietro la storia!
(Sempre se qualcuno legge mai le mie presentazioni, cosa che a volte
dubito un
po’ O.O). Comunque, dicevo: in questa settimana, a dispetto
di quel che sembra,
sono stata abbastanza impegnata, soprattutto perché una
delle mie migliori
amiche parte e va un anno in America (ç_______ç
mi mancherà tantissimo…Ho
bisogno di tanto affetto in questo
momento ragazze mie *sob e sigh*).
Però, son riuscita a finire il capitolo
per tempo e inoltre, come promesso, è lungo come al solito! Ben 14 pagine word *si applaude da sola
soddisfatta*
Vi giuro, ho scritto ovunque: in
autobus, in macchina, mentre camminavo per
strada! (c’è il mio fidato quadernino che chiede
pietà ormaiXD)
E proprio l’ultima parte di questo
capitolo, è stata scritta a casa della mia best,
alle 4.30 del mattino, mentre ero sdraiata sul letto e lei e
un’altra mia amica deliravano XD
Quindi, se vi sembra strano, è colpa
dell’insonnia, la poca luce, la stanchezza e il delirioxD
Comunque, ovviamente, l’ho rivisto la
mattina dopo e spero di essere riuscita a renderlo presentabile! Fatemi
sapere
XD
Oddio, questa presentazione sta diventando
lunga e io ancora non ho finito di scrivere ciò che
voglio…Qualcuno avrà mai la
forza di arrivare a leggere fin qui?
Spero di sì, perché ora si passa al
capitoloxD
E’ finalmente quello del tanto atteso ballo
di Halloween, per cui: godetevelo!
E’ stato molto impegnativo e soprattutto
pieno di emozioni che spero di essere riuscita a trasmettere nelle
parole, e
spero che leggendolo proverete esattamente ciò che voglio.
Fatemi
sapere, son curiosa
di vedere se son migliorata o meno!
Ancora
un’ultima cosa, prima di lasciarvi:
Dedico questo
capitolo a mia
CuginaH (Minnieinlove qui
su EFP).
Perché mi sostiene sempre.
Perché da quando legge la mia fic vuole
sempre il seguito e mi assilla su msn dandomi la carica per scrivere.
Perché scrive delle storie stupende su Ron
ed Hermione, che mi fanno amare questa coppia nonostante non mi piaccia
normalmente.
E soprattutto, le
dedico
proprio questi due personaggi, che muovo e plasmo solo per lei!
Quindi, il Ron e l’Hermione
della mia fic appartengono a mia cuginaH e a mia cuginaH soltanto!
Spero che
la prima parte, dedicata solo a
loro, ti piaccia!
Ti
voglio bene Morena
<3
E ora, finalmente, buona lettura!
Lasciatemi
tanti
commenti, mi raccomando!^-^
Un bacione enorme a
tutti!
Ada
Wong.
-SPAZIO
PUBBLICITA’-
Non uccidetemi, vi
prego XD
Volevo solo dirvi due cosucce ancora e poi
giuro che sparisco e vi lascio al capitolo!
La prima è che il forum di cui vi parlavo
il capitolo scorso è stato aperto, per cui vi lascio il link
attraverso il quale potrete raggiungerlo!
Venite a farci un salto, mi farebbe
davvero piacere!
Inoltre, ribadisco ancora, che ho bisogno
di Staff o semplicemente di una mano, quindi tutti coloro che vorranno
saranno
i benvenuti e avranno i miei personali ringraziamenti!
www.crazylittleflowers.forumfree.net
La
seconda cosa, invece, riguarda la mia
prima traduzione!
E’ una Lucius/Narcissa, della bravissima
Random Ravenclaw91!
Il link lo trovate nella mia pagina!
Se amate questa coppia, fateci un
salto!^-^
~Un
Particolare In Più~
Hogwarts era sempre stata
famosa per le sue splendide e magnifiche feste, sfarzose, eleganti.
Perfette.
Ma quella sera molti
studenti, entrando in Sala Grande, avevano pensato che
quell’anno Albus Silente
e tutto il corpo insegnanti avevano dato davvero il meglio di loro.
La Sala era stata sgomberata
dai quattro tavoli che erano stati sostituiti con dei banchetti
addossati alle
pareti, sui quali troneggiavano ogni sorta di leccornia, dolciumi,
caramelle,
pasticcini, bevande, biscotti…
Gli stendardi delle case
erano scomparsi, lasciando la visuale al soffitto stregato, che
mostrava una
notte buia e nuvolosa, con una spettrale luna piena avvolta da una
fitta nebbia
rossiccia, che rendeva l’atmosfera tetra e inquietante.
Degna
di Halloween.
Ogni tanto qualche
fulmine
improvviso squarciava il cielo incantato, illuminando a giorno la Sala
che, in
penombra, era appena rischiarata dalle deboli fiammelle tremanti che si
affacciavano da occhi minacciosi e bocche mostruose intagliate su
quelle zucche
enormi che fluttuavano allegre.
C’erano davvero tutti alla
festa: gli studenti delle quattro case si mescolavano tra loro,
scambiandosi
occhiate, battute e risate, e altri ancora continuavano ad entrare
affollando
la Sala Grande, che sembrava sempre e comunque enorme.
Erano tutti mascherati,
persino Albus Silente e Minerva McGranitt indossavano delle graziose
maschere
che coprivano i loro visi, mentre osservavano soddisfatti il risultato
del loro
duro lavoro.
Erano anche riusciti ad
ingaggiare una band: purtroppo le Sorelle Stravagarie e Celestina
Warbeck erano
già impegnate, ma avevano trovato un simpatico gruppo di
scheletri ballerini,
che ora erano sul palco e stavano accordando i loro strumenti, vestiti
di
smoking eleganti e cilindri.
Per quanto riguardava gli
studenti, bhe, avevano dato fondo a tutta la loro fantasia:
c’erano
travestimenti di ogni tipo! Principi e principesse, lupi mannari e
fantasmi,
fate ed elfi, personaggi di fiabe e racconti –i
più frequenti erano i
personaggi di Beda il Bardo-, vampiri e troll e qualcuno si era persino
vestito
da Dissennatore.
Era
tutto veramente fantastico.
Mancavano solo i
fantasmi
veri a girare tra gli studenti e ad infestare la Sala.
Ma Harry, Ron ed Hermione –
che stavano varcando le soglie della Sala Grande proprio in quel
momento –
sapevano bene dove si trovavano tutti: alla festa di complemorte di
Nick-Quasi-Senza-Testa. Dove, in effetti, avrebbero dovuto trovarsi
anche loro.
- Non saremmo dovuti venire
qui, Harry! Hai promesso a Nick che saremmo andati al suo cinquantesimo
complemorte! –
Stava appunto ricordando
Hermione, ma fu costretta a rimangiarsi le sue stesse parole, di fronte
alla
magnificienza e alla sfarzosità della festa, che la
lasciò letteralmente senza
fiato. Gli occhi dorati brillarono dietro la maschera rosa che
indossava,
mentre si fermava a contemplare il cielo stregato, le zucche fluttuanti
e la
miriade di colori che danzavano in pista.
Non aveva mai partecipato ad
una festa più bella.
Ron ed Harry si scambiarono
un’occhiata divertita.
-Dicevi Herm?-
La canzonò Ron, dandole una
leggera gomitata ad un braccio.
E, quando quegli occhi caldi
si voltarono ad osservarlo, ancora dolcemente meravigliati, il ragazzo
non potè
impedirsi di balbettare qualcosa di poco comprensibile, mentre
arrossiva evidentemente
in zona orecchie.
Hermione era bellissima,
quella sera. Era questo che pensava, mentre si perdeva in quelle pozze
dorate,
che ora lo stavano osservando un po’ confuse.
Era vestita da ballerina,
con un tutù rosa confetto che le fasciava perfettamente il
corpo, aprendosi in
una gonna pomposa e velata. I capelli erano stati raccolti in uno
chignon e
solo alcuni ricci le ricadevano davanti al viso, sfiorando la maschera
che
nascondeva parte del volto, ma non quegli occhi splendidi, in grado di
scaldargli
il petto.
E lui, travestito da grosso
e tonto Troll, sfigurava così tanto accanto a lei.
Non
sarebbe mai stato alla sua altezza.
- Ron? Ron, ti senti
bene?-
Gli domandò all’improvviso,
riscuotendolo dai suoi pensieri.
Lui la guardò vacuo, con
espressione persa.
- Non sarà mai mia…-
Bofonchiò trasognato,
mettendo il broncio e poi, ignorandola, si diresse verso il buffet, con
passo
strascicato e spalle basse.
Hermione lo guardò
sconcertata, il viso piegato su di un lato e lo sguardo che seguiva la
sua figura
che si allontanava.
- Ma che gli è preso così
all’improvviso?-
Corrugò le sopracciglia fine
dietro la maschera, e osservò Harry che, nel suo inquietante
travestimento da
zombie, stava facendo spallucce.
-Sarà stata solo la fame: su
raggiungiamolo!-
Esclamò, prendola sotto
braccio.
-Ok, ok! Ma stiamo giusto un
po’, eh! Dobbiamo andare alla festa di Nick! Hai promesso
Harry!-
Ricordò ancora, ripresasi
dallo stupore iniziale.
Harry la guardò e annuì con
un sorrisone, trascinandola al banchetto accanto a Ron che, ripresosi a
sua
volta, si stava già ingozzando di qualsiasi cosa trovasse
nei piatti davanti ai
suoi occhi.
Hermione lo guardò di
sottecchi e sospirò, senza toccare cibo.
Le si era chiuso lo stomaco.
“Non
mi vede neanche…”
E pensare che si era
fatta
bella solo per lui!
Stupido,
stupido Ron!
Neanche Harry toccava cibo:
in verità non aveva poi così molta fame. Il
trucco da zombie gli permetteva di
coprire le ferite dello scontro con Malfoy di quel pomeriggio, ma non
le
cancellava dalla sua mente.
Né lui, né le sue parole.
Né tanto meno cancellava
Alexandra Black.
Non era arrabbiato con lei.
O meglio, non lo era ancora.
Aveva solo bisogno di
capire.
Se lei era veramente chi
Draco Malfoy sosteneva che fosse, allora forse avrebbe potuto rivelarle
dove si
trovava sua sorella.
Aveva bisogno di quante più
informazioni possibili e avrebbe fatto qualsiasi cosa per
estorcergliele.
Qualsiasi cosa.
Prese un bicchiere di
succo
di zucca e setacciò la Sala con lo sguardo, alla ricerca di
una figura minuta e
dai capelli neri. Ma c’era davvero troppa gente, non sarebbe
mai riuscito a
trovarla così!
“Vampiri Mascherati”
aveva detto Malfoy quella mattina.
Ma certo! Alexandra sarebbe
stata sicuramente in sua compagnia. Se trovava quella serpe maledetta,
trovava
anche lei.
Lasciò il bicchiere sul
tavolo e, con una scusa veloce, si congedò da Ron ed
Hermione, immergendosi
nella folla e sparendo dalla loro vista.
-Ma dove va tanto di
fretta?-
Domandò esasperata la
ragazza, lasciandosi cadere su di una sedia. Ron alzò lo
sguardo dal piatto di
cibo che stava trangugitando e fece spallucce.
- Nompn lo sho…!-
Biascicò, come sempre con la
bocca piena. Lei gli lanciò un’occhiataccia da
sotto la maschera e lui ingoiò
il pasticcio di mele che stava mangiando, prima di sorriderle sornione.
Poi le
si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto alla sua.
-Sarà andato a divertirsi,
non essere in pensiero per lui, Herm!-
La rassicurò Ron,
lasciandole un buffetto sulla spalla.
-Sì, lo so! Ma ti ricordo
che dobbiamo andare alla festa di Nick! Harry ha promesso!
P-r-o-m-e-s-s-o!-
Ribadì per la centesima
volta e il rosso alzò lo sguardo al cielo, esasperato,
allargando le braccia in
un gesto casuale.
-Eddai Hermione! Lascialo
divertire per una sera! Dovresti provarci anche tu! Sciogliti un
po’!-
Le disse, facendo qualche
goffo passo di ballo da seduto, che la fece ridacchiare.
Alzò lo sguardo al cielo e
scosse la testa, divertita.
-E ok…Ma solo un po’!-
Ribadì severa, voltandosi a
guardarlo e lui le fece un sorrisone.
Si guardarono per qualche
istante, fissi in quegli occhi che entrambi ritenevano bellissimi e
così
profondi che avrebbero potuto perdercisi per ore intere.
Il
problema è che ancora non lo sapevano.
Improvvisamente qualcuno
alle loro spalle tossicchiò divertito, costringendoli a
voltare lo sguardo.
- Hai visto Fred?-
-Certo George! Non sono
carini insieme?-
-Decisamente sì!-
I gemelli Weasley si
avvicinarono sornioni a Ron ed Hermione, con due sorrisetti maliziosi,
mentre
quei due arrossivano in modo evidente.
-Andate al diavolo…-
Borbottò Ron, che era
diventato di un delizioso cremisi in zona orecchie.
-Buonasera Fred, George!-
Li salutò più educata
Hermione, ma l’occhiataccia imbarazzata che lanciò
al loro indirizzo fu molto
più che eloquente.
I gemelli, vestiti da due
famosi personaggi delle fiabe di Beda Il Bardo, che Hermione non
conosceva,
ridacchiarono divertiti, poi si accostarono al fratello minore e gli
diedero
una pacca sulla spalla.
-E bravo Ronald!-
-Finalmente ti sei
dichiarato ad Hermione!-
-Lo sapevamo!-
-Lo abbiamo detto fin
dall’inizio!-
-A quando le nozze?-
Se avesse potuto, Ron li
avrebbe schiantati subito. Ma perché si divertivano sempre a
metterlo in
imbarazzo e a prenderlo in giro?
-Io non mi sono dichiarato
proprio a nessuno! A me Hermione non piace! Lei è solo
un’amica! Un’amica,
chiaro?-
Sbottò, rosso di rabbia e di
vergogna e lanciò un’occhiata di supplica ad
Hermione, il cui sguardo, dietro
la maschera, era diventato improvvisamente cupo, quasi triste.
-Sì, come no!-
Lo rimbeccò George.
-Staremo a vedere!-
Ridacchiò Fred, e poi si
allontanarono insieme, esclamando qualcosa su una scommessa da fare.
Ron si lasciò cadere di
nuovo sulla sedia, con uno sbuffo sonoro e infastidito.
Poi guardò Hermione, che ora
stringeva le mani in due pugni sulle ginocchia e aveva lo sguardo basso.
Probabilmente l’avevano
messa in imbarazzo, quei due idioti dei suoi fratelli!
Ma certo! Come si poteva
pretendere che a lei sarebbe mai potuto piacere un tipo come lui?
La guardò di sottecchi, un
po’ imbronciato.
-Scusali Herm: lo sai come sono
fatti, parlano a vanvera!-
Borbottò nervoso,
lanciandole qualche occhiata.
Lei sospirò e sorrise mesta,
scuotendo la testa.
-Non preoccuparti: è tutto
okay.-
Poi abbassò di nuovo il
capo, gli angoli delle labbra inspiegabilmente rivolti verso il basso.
Sentiva lo sguardo
gonfiarlesi di lacrime, ma si sforzava di tenerlo basso, per non
scoppiare a
piangere come una bambina. Eppure sentiva il cuore stringersi in una
morsa
dolorosa, scaldandole con violenza il petto.
Lei sapeva benissimo che per
Ron non era altro anche un’amica, eppure non riusciva ad
ingoiare quel brutto
nodo che le chiudeva la gola da quando lo aveva sentito dire quelle
parole.
Rimasero entrambi in
silenzio per qualche minuto, mentre il chiasso della festa li
avvolgeva. Ma
nessuno dei due lo sentiva veramente, troppo assorti nei propri
pensieri. Ron,
ancora a disagio, si guardava intorno con aria non curante, lanciandole
qualche
occhiata di sottecchi di tanto in tanto.
Era diventata
improvvisamente triste e silenziosa, come se qualcuno le avesse detto
di nuovo
qualcosa di spiacevole, come quando quell’idiota montato di
Malfoy aveva osato
chiamarla ‘Sporca Mezzosangue’.
Solo che questa volta non
riusciva a capire da dove venisse il suo improvviso malumore, e quindi
non
sapeva proprio che fare.
Tentò due approcci molto
goffi, ma incespicò nella sua stessa lingua, non riuscendo
neanche a catturare
la sua attenzione.
Alla fine, dopo l’ennesimo
sospiro da parte della ragazza, prese coraggio.
Non
ce la faceva a vederla così!
Respirò a
fondo, si gonfiò
il petto e…
-H-HERMIONETIVADIBALLARECONME?-
Le urlò quasi, con foga,
buttando insieme tutta l’aria e sputando anche un
po’. Ma, contemporaneamente
il rimbombo di un tuono incantato coprì la sua voce, ed
Hermione si voltò a
guardarlo, rimasta alla prima parte della frase.
Corrugò la fronte, piegando
il viso su di un lato.
-Cosa? Come dici, Ron? Non
ho sentito.-
Gli rispose, indicando con
un cenno del capo il soffitto. Un fulmino li illuminò a
giorno, e lui potè
notare che i suoi occhi dorati rilucevano, quasi di una strana speranza.
Si passò una mano tra i
capelli, scompigliandoli, e arrossì di nuovo in zona guance.
-Ehm…mi
chiedevo…se…vol…evi..b…lla…e…co…n…me…-
Farfugliò confusamente,
senza guardarla in viso.
Hermione si avvicinò di più
con l’orecchio, per poterlo sentire.
-Come dici, Ron? Non ti
sento!-
Ripetè e il ragazzo sbuffò,
in evidente difficoltà.
-OH MISERIACCIA! TI HO
CHIESTO SE VUOI BALLARE CON ME, E CHE CAVOLO!-
Urlò, ma in quel momento la
band aveva appena finito di suonare il suo primo pezzo, e il silenzio
regnava
sovrano.
Ovviamente, tutti avevano
sentito.
Si voltarono a guardare la
coppietta, Ron in piedi, che ansimava affaticato ed Hermione che lo
guardava
dal basso, sorpresa, con gli occhi spalancati e le guance
deliziosamente
arrossate.
Ron si girò e, quando vide
tutti gli occhi puntati su di loro, arrossì violentemente,
tanto che tra i
capelli e il viso non si notava più la differenza.
Qualcuno tra la folla
fischiò. Ron avrebbe giurato che si trattava di Fred e
George.
-Viva la delicatezza
Ronald!-
Urlarono infatti i gemelli,
ma poi cominciarono a far circolare gli studenti che, divertiti,
tornavano a
ballare sulle note della musica che la band aveva ripreso a suonare.
Ron si passò una mano sul
viso, rosso di vergogna, e si lasciò cadere pesantemente
sulla sedia.
-Oh miseriaccia…-
Borbottò, senza avere il
coraggio di guardare Hermione in viso. Era sicuro che era in imbarazzo
come non
mai: ma quanto poteva essere stupido???
Si maledisse mille e mille
altre volte ancora, finchè una risata non lo interruppe.
Era bella, candida e
divertita, un po’ imbarazzata, ma comunque dolcissima.
Era la risata di Hermione,
l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Alzò lo sguardo, impacciato,
e la vide sorridere, ancora rossa per via dell’imbarazzo.
Ma i suoi occhi erano
raggianti, e risplendevano di nuovo.
-Sei unico Ron…!-
Esclamò, scuotendo la testa
e poi si alzò, porgendogli un braccio.
Lui la guardò dal basso,
confuso e ancora imbarazzato.
-Che c’è? Non vuoi più
ballare?-
Lo sguardo dorato si spense
di nuovo, perdendo un po’ della brillantezza acquistata, e il
braccio si
abbassò, lento.
Ron la osservò e poi si alzò
velocemente, inciampando nelle sue stesse scarpe e rischiando di
finirle
addosso.
Poi senza aggiungere altro –
limitandosi a borbottare qualcosa di poco compresibile – la
prese per mano e la
trascinò sulla pista da ballo, dove, imbarazzatissimi e
goffissimi,
cominciarono a ballare.
Harry,
che aveva assistito a
tutta la scena, ridacchiava divertito, mentre li osservava ballare, Ron
che
ogni tanto pestava involontariamente i piedi di Hermione; ed Hermione
che
sorrideva rassicurante alle scuse sommesse del rosso.
Li lasciò alla loro privacy,
mentre si immergeva di nuovo nella folla, alla ricerca del biondo
bastardo e
della Black.
Ogni tanto qualcuno lo fermava
e gli parlava un po’. Dopo neanche un minuto, Harry inventava
una scusa e si
congedava.
Sua
sorella prima di tutto.
Si muoveva abile tra le
persone, aprendosi varchi impossibili e superando ostacoli
apparentemente
invalicabili e inseminabili come le gemelle Patil, che puntualmente
rispuntavano fuori cinque minuti dopo che le aveva congedate,
facendogli
saltare quasi i nervi.
Dopo una buona mezz’ora che
girava tra quei vortici di danza e vestiti – cavolo, non
ricordava che la Sala
Grande fosse tanto…Grande!-
riuscì
finalmente a scorgere una testa platinata accompagnata da una figura
più minuta
e mora.
Con ultimo sforzo e
un’ultima sudata, riuscì a raggiungere Malfoy e la
sua banda.
Erano appartati in un angolo
della Sala, come se mischiarsi con tutti gli altri fosse una cosa
troppo poco
nobile per dei purosangue come loro Serpeverde.
C’erano Theodore Nott che
stava appartato con una biondina e se la stava letteralmente mangiando
con un
bacio – Dio, che andassero a fare le loro sporche cosine da
qualche altra
parte! Si ritrovò a pensare Harry, disgustato. Ad
un’occhiata più attenta, potè
notare che la ragazza in compagnia di Nott era Diamond, la migliore
amica di
Alexandra.
Però, si dava da fare la
piccoletta.
Su un divano accanto al loro
c’era un’altra coppia: una ragazza con una lunga e
fiammeggiante massa di
boccoli era seduta sulle ginocchia di un altro compagno, che Harry
riconobbe
con Montague, cacciatore della squadra di Quidditch di Serpeverde.
Su di un divano molto più
ampio invece, c’era Blaise Zabini, circondato da una serie di
ragazzine che
sospiravano adoranti ad ogni suo piccolo movimento e che pendevano
letteralmente dalle sue labbra per ogni minima parola pronunciata.
Sembrava un
po’ ansioso però, e continuava a lanciare occhiate
insistente all’ingresso
della Sala Grande, quasi aspettasse qualcuno.
E poi, in piedi, con l’aria
un po’ scocciata – e le labbra gonfie,
notò soddisfatto il Grifondoro- c’era
Draco Malfoy, che probabilmente era stato costretto dalla piccola Black
a fare
un giro di danza.
No, aspettate: ma quella al
fianco di Malfoy non era Alexandra!
Era quella vipera di Pansy
Parkinson, che si avvinghiava al braccio del compagno con
avidità e fierezza,
quasi volesse mostrare che il ragazzo era suo e di
nessun’altra.
E
Alexandra dov’era?
Un fulmine squarciò
il cielo
stregato e illuminò a giorno la sala, dirigendosi
esattamente all’entrata ed
illuminando una figura che, dopo essersi affacciata timidamente da uno
stipite
della grande porta, stava per entrare, proprio nel momento in cui la
musica
cessava.
Era
incredibile il tempismo che avevano quegli
scheletri nel terminare una canzone!
Tutti si voltarono a
guardare la misteriosa figura appena entrata.
E tutti, dal primo
all’ultimo, non poterono fare a meno di ammirarla ed essere
colpiti da una tale
visione.
Era una figura minuta ed
elegantissima, fasciata da un vestito argenteo, intarsiato da roselline
dello
stesso colore, così luminoso che sembrava risplendere di
luce propria.
Il corsetto aderiva
perfettamente a quel busto dalle forme gentili, un po’
rotonde e ancora
infantili, e le maniche le ricadevano perfettamente sulle spalle,
appena
arricciate, quasi a voler creare un qualche richiamo a delle splendide
rose. La
gonna lunga scendeva morbida lungo le gambe, che snelle e graziose,
erano
lasciate in vista dai due profondi spacchi laterali, che le scoprivano
fino a
metà della coscia. Ai piedi indossava due eleganti
decoultè con il cinturino,
di un bianco candido e con qualche centimetro di tacco a spillo. E poi,
come
ultima cosa, ma di certo non meno importante né meno
incantevole, aveva due
splendide ali argentate, che le spuntavano fuori dalla schiena e
scendevano
morbide a sfiorarle le braccia e le gambe, con eleganza, seguendola in
ogni suo
movimento.
Un
piccolo e grazioso angelo sceso in terra.
Era questo che pensava
la
maggior parte delle persone, che continuavano a fissarla, increduli e
meravigliati, mentre lei, con passo lento e timido, avanzava con il
capo chino,
troppo imbarazzata per preoccuparsi di tenere un portamento elegante e
dignitoso.
Ma
non ne aveva bisogno: il suo splendido vestito
parlava per lei.
Nessuno riusciva
tuttavia a
riconoscerla, perché il viso – lasciato scoperto
dai capelli, acconciati
elegantemente, che si raccoglievano in un fermaglio argenteo sulla nuca
– era
coperto fin sopra il nasino da una splendida maschera, dietro la quale
facevano
capolineo due sorprendenti occhi smeraldini, più luccicanti
della pietruzza
vera che la maschera aveva incastonata sulla fronte.
Ed eccoli di nuovo: tutti i
bisbigli concitati intorno a lei; chi la guardava affascinato; chi la
guardava
invidiosa; chi le rivolgeva sorrisi seducenti; e chi la guardava con
disprezzo.
La band degli scheletri,
rimasta meravigliata anch’essa, riprese a suonare,
riattirando l’attenzione
degli studenti che, di malavoglia trascinati dalle proprie compagne,
ripresero
a ballare, lasciando perdere il piccolo
angelo che era appena entrato e che, ora, si guardava intorno
un po’
sperduta e infinitamente imbarazzata.
Solo due persone nella Sala
erano riusciti a riconoscerla subito: Harry Potter, che aveva notato
immediatamente quello sguardo così simile al suo, che aveva
cercato di
intercettare per tutta la serata; e Blaise Zabini, che si era appena
alzato,
lasciando le sue molteplici accompagnatrici da sole – e
meritandosi per questo
un coretto di delusione – e che ora si stava dirigendo con
passo sicuro verso
la nuova arrivata.
Una mano ferma e gelida gli
si posò però sulla spalla, fermandolo.
-Chi è?-
Mormorò Draco, lanciandole
un’occhiata penetrante.
Blaise si voltò a guardarlo,
con un sopracciglio alzato e un sorrisino compiaciuto sulle labbra.
Alzò
entrambe le sopracciglia, in un’espressione tetralmente
sorpresa.
-Ma come Draco, tu mi chiedi
chi…?-
Gli si fece vicino, fino a
che non potè sussurrargli nell’orecchio.
-Non riconosci neanche più
ciò che sostieni ti appartenga?-
Sibilò cattivo, con tono
così basso che solo lui avrebbe potuto sentirlo, e poi, dopo
avergli scoccato
una gelida occhiata più che eloquente, scivolò
via, diretto verso la ragazza angelo.
La presa attorno al calice
in vetro si fece così violenta, che si frantumò
in mille pezzi e piccole
schegge di vetro trafissero quella mano già duramente
maltrattata.
-Draco! Guarda cos’hai
combinato! Accidenti!-
Lo rimproverò Pansy,
prendendo un tovaglioso e cominciando a medicargli le nuove ferite.
Ma lui non la stava neanche
a sentire, lo sguardo argenteo, gelido e ribollente d’ira,
era fisso
sull’angelo, che ora sapeva essere la sua
piccola Alexandra Black.
Harry
aveva cercato di
raggiungerla, ma Blaise aveva fatto prima e, presala a braccetto,
l’aveva
trascinata via, lontano dallo sguardo del mago, che ora si ritrovava a
maledire
tutti i maghi e le streghe esistiti perché l’aveva
persa di nuovo.
Alexis si lasciò
docilmente
condurre fino al centro della pista da ballo, cercando di ignorare
tutte le
occhiate che ancora le lanciavano i presenti. Poi Blaise si
fermò e si voltò a
guardarla con un sorriso rassicurante. Le lasciò andare il
braccio e la prese
per mano, facendola esibire in una lenta piroetta. Poi si
chinò, e le sfiorò
appena il dorso della mano, con le labbra.
- Permettete questo ballo,
Milady?-
La ragazza sorrise, ancora
deliziosamente rossa in viso, e poi si esibì un elegante
inchino, prendendo un
lembo della sua gonna.
- Ma certo, Monsieur!-
Blaise si aprì in un sorriso
luminoso e la guidò in un’altra piroetta, per poi
avvicinarsela e farle mettere
le mani sulle proprie spalle, mentre lui le cingeva dolcemente la vita.
Alexis
si morse il labbro inferiore, un po’ imbarazzata, e poi
incrociò le mani dietro
il collo del bel moro.
E
cominciarono a danzare lentamente.
- Sei bellissima.-
Le sussurrò e lei gli regalò
un altro sorriso luminoso.
Sì, esatto, così: Blaise
Zabini voleva vederla sorridere e basta! Era stufo di vederla sempre
imbonciata
con le lacrime agli occhi per colpa di quell’idiota di Draco!
- Grazie…E’ tutto merito
tuo.-
Gli rispose, facendo un
cenno al vestito e scuotendo le ali dietro la schiena.
-Sì, hai ragione: è tutto
merito mio!-
Appurò, atteggiandosi a
superiore, e poi ridacchiò, facendole fare
un’altra piroetta, prima di
riprenderla per la vita.
-No, non è vero…Non è
l’abito che ti rende così speciale, Alex. Sei tu e
nient’altro!-
Le rivelò con affetto e lei
ridacchiò, poggiandosi sulla sua spalla, socchiudendo gli
occhi e lasciandosi
guidare in quel lento pieno di tenerezza, di dolcezza.
Di semplice
affetto.
Poi, però, fu
costretta a
riapirli, quando un varco nella folla gli fece notare Lui.
Draco Malfoy era in piedi,
vicino ad un gruppetto di ragazzi seduti su dei divani, intenti a
baciarsi e
fare chissà quale altra cosa. Alexis riconobbe anche
Diamond, sdraiata sul
divano che si lasciava spolpare da Nott. Bhe, per lo meno stavolta
sembrava
durare.
Tornò a concentrarsi sulla
figura del biondino, senza riuscire ad evitarlo in alcun modo, come se
lui
fosse la calamita che attraeva il suo sguardo, incontrollabile.
Era
bellissimo ed estremamente elegante.
Più del
solito, si intende.
I capelli erano tirati
indietro da una mano di gel, e solo alcuni ciuffi ribelli gli
sfuggivano,
lambendone il viso più pallido del solito, dai lineamenti
affilati e taglienti.
Gli occhi avevano una strana
sfumatura – un po’ annoiata forse, si
ritrovò a pensare la Potter, con un moto
di affetto – ma risplendevano comunque gelidi e argentei,
come stelle brillanti
in una notte scura, caratterizzati dalla loro consistenza di specchi.
Le labbra gonfie e
arrossate, sul quale figurava un bel taglio verticale e profondo
– un bel
ricordo lasciatogli dal fratello – non ne sfiguravano la
bellezza, ma riuscivano
a renderlo così maledettamente affascinante.
E
sexy.
E la camicia bianca che
aderiva perfettamente al suo corpo, mettendone in risalto i fasci di
muscoli
scattanti da giocare di Quidditch, e i pantaloni neri e lucidi, che ne
fasciavano le lunghe gambe, lo rendevano la visione più
bella che avesse mai
potuto ammirare.
Rimase a guardarlo, con il
batticuore, fino a che Lui non
alzò
lo sguardo sul suo, e la osservò per qualche secondo, prima
di incenerirla con
odio.
Il
cuore di Alexis mancò un colpo.
Gli occhi argentei
scesero
ad osservare qualcosa al suo fianco, e la moretta, scioccamente, lo
seguì.
E
quel che vide le fermò di nuovo il cuore.
Attaccata al suo
braccio,
come un piovra appiccicosa, c’era lei.
Pansy Parkinson.
Tutta sorrisi maliziosi
e
fossette sulle guance, ‘coperta’ da un vestitino
rosso, striminzito, che le
aderiva così tanto a quel corpo mozzafiato, da sembrare
quasi una seconda
pelle. Le copriva a malapena il fondoschiena e lasciava scoperto gran
parte del
florido decoultè, che premeva spudoratamente contro il
braccio del biondino. A
completare la sua figura, degli stivalazzi in pelle, con un tacco
vertiginoso,
rossi, che le coprivano fin sopra il ginocchio, e un paio di piccole
corna che
spuntavano dal caschetto corvino.
La vide ridacchiare frivola,
prima di passargli un dito sul petto, lasciato scoperto dai primi
bottoni della
camicia sbottonati, e poi scendendo languidamente fino agli addominali.
E ancora risolini idioti.
Alexis deglutì a fatica,
senza riuscire a staccare lo sguardo.
Poi Draco si piegò e le
sussurrò qualcosa nell’orecchio. Allora lei si
voltò e intercettò lo sguardo
verde di Alexandra, che li scrutava da dietro la maschera.
E le sorrise.
Non un sorriso normale.
Non era bello.
Non era dolce.
Non era fine.
Era quanto di più cattivo
avesse mai potuto vedere sul viso di una ragazza.
Cattivo, subdolo e meschino.
Le si allargava da
un’orecchio all’altro, mentre gli occhi le
scivolavano addosso, neri come dorsi
di piccoli scarafaggi, soddisfatti.
Si appiccicò su Draco, quasi
a volerle far capire che era come le aveva detto in quella fredda
mattinata di
inizio ottobre: Draco era suo, e di nessun’altra.
E anche se giocava un po’
con qualche nuova ragazzina, alla fine tornava da lei.
Sempre.
Alexis sentì
un nodo
attorcigliarle la gola, e il suo cuore diede uno spasmo decisamente
più forte
quando Lui le cinse la vita, e
l’attirò a se, con prepotenza e possessione, prima
di trascinarla sulla pista,
dove cominciarono a ballare, in modo spudoratamente osceno.
Specialmente lei,
che approfittava di ogni buona occasione per strusciarglisi addosso.
Le mani della piccola Black
si strinsero sulla camiciola di Blaise, stroppicciandola, mentre si
tratteneva
dal piangere ancora.
-…ndra…Alexandra…?-
Riuscì a distogliere lo
sguardo solo quando sentì la voce di Zabini chiamarla e
riuscire a catturare la
sua attenzione dopo svariati tentativi.
Lo sguardo smeraldino,
lucido e angosciato, si specchiò in quello di zaffiro, che
la osservava
preoccupato.
Rimasero ad guardarsi per
qualche minuto.
-Andrà tutto bene,
Alex…Vedrai…-
Le sussurrò rassicurante, e
lei annuì, per poi nascondere il suo viso sulla spalla di
Blaise e continuare a
lasciarsi condurre da quella danza.
Non avrebbe saputo definire
per quanto tempo rimasero così, semplicemente a ballare, ma
era sicura che fu
per più di una canzone. Poi, Blaise si fermò e
lei fu costretta a riaprire gli
occhi. Un ragazzo aveva appena poggiato una mano sulla spalla del moro
e gli
aveva sorriso amichevolmente.
-Mi concedi la tua dama per
un ballo?-
Gli domandò, ammicando in
direzione di Alexis, che arrossì.
Blaise lo squadrò da capo a
piedi, studiandolo con un sopracciglio alzato, poi si voltò
ad osservare la
moretta, in una muta domanda e in cerca di un’approvazione
nel suo sguardo. Lei
sorrise e annuì, e Blaise le posò
un’ultimo bacio a fior di labbra sul dorso
della mano, prima di lasciarla al giovane e scomparire nella folla,
soddisfatto.
Il ragazzo che aveva preso
la sua mano era carino, ma niente di eccezionale, e aveva un sorriso
accattivante e bianchissimo. Era vestito da pirata, con un trucco
pesante
intorno agli occhi, capelli lunghi che gli ricadevano sulle spalle, di
un
castano scuro, e un grosso cappello. Le fece un’inchino e
poi, dopo averla
guidata in un’elegante piroetta, se la portò
addosso, stringendola e
cominciando a danzare.
-Piacere di conoscerti, sono
Terry Steeval, Corvonero.-
Le sussurrò all’orecchio.
Lei sorrise imbarazzata, senza saper bene cosa dire. Stava per
rispondere,
quando qualcun altro interruppe la loro danza, chiedendo un ballo con
il
piccolo angelo argentato. Steeval l’abbandonò di
malavoglia, e lei si lasciò
condurre in un’altra piroetta, e giù a danzare di
nuovo.
Continuò così per ben cinque
canzoni, alternandosi da un ragazzo all’altro. Da un ballo
all’altro. Dopo
Terry Steeval c’erano stati Zacharias Smith, Ernie MacMillan,
Roger Davies,
Cormac McLaggen e persino i gemelli Weasley, che l’avevano
trattenuta in un
ballo a tre, in cui si era divertita davvero.
Poi, l’ultima ‘conquista’
era stato un certo Oliver Baston – portiere del Grifondoro,
non ricordava male
– quando fu interrotta per l’ennesima volta.
Ormai abituata a passare da
un paio di braccia ad altre, sospirò e si isibì
in un inchino, per congedare il
suo ultimo accompagnatore.
Era stanca, veramente, e
aveva una mezza idea di rifiutare il nuovo invito per andarsi a sedere
e a bere
qualcosa.
Ma quella voce, così calda,
così profonda, così famigliare, glielo
impedì.
-Scusami Baston, mi
concederesti un ballo con l’Angelo?-
Il ragazzo si voltò e
sorrise smagliante.
-Ma certo Harry! Ecco, è
tutta tua!-
Fece un’occhiolino ad Alexis
e le lasciò la mano in quella del Grifondoro, che gli fece
un cenno di
ringraziamento, prima di dedicarsi alla piccola Serpeverde.
Alexis lo guardò dal basso,
sorpresa, le labbra di albicocca leggermente schiuse.
-Harry…-
Il ragazzo la osservò in
silenzio, poi si chinò a sfiorarle la mano con un bacio
veloce, e senza dire
nulla, la guidò in una nuova pirotta, e poi se la
trascinò addosso,
stringendole la vita con delicatezza. La moretta gli posò le
mani sul petto e
cominciarono silenziosamente a danzare.
Dopo qualche minuto, la
ragazza prese coraggio e con un sospiro, alzò il viso per
poter vedere il
fratello in faccia.
-Harry…Sei arrabbiato con
me?-
Gli domandò, leggendo nella
sfumatura dura dei suoi occhi smeraldini.
Lui non rispose, si limitò
ad allontanarla di nuovo e a guidarla ancora in una piroetta. Poi se la
portò
di nuovo addosso, e si abbassò vicino al suo orecchio.
-No…Ho solo bisogno di
capire.-
Le sussurrò lentamente,
prendendola per una mano e allontanandola di nuovo, prima di farla
ricadere tra
le sue braccia.
-Capire?-
Mormorò lei, cercando ancora
di scrutarlo in viso. Ma lui non glielo permise e la guidò
in un casquè, prima
di tirarla su con eleganza e farle poggiare il viso su di una spalla,
premendole leggermente una mano sulla nuca.
Però,
non sapeva che Harry fosse così bravo a
ballare.
Il ragazzo si
abbassò, fino
a che le sue labbra non incontrarono di nuovo l’orecchio
della Black.
-Sì…Alexandra, se sei
davvero la sorella di Sirius Black, tu saprai sicuramente dove si
trova! Devi
dirmelo.-
Alexis rabbirividì per la
serietà e la durezza che aveva usate nel tono di quelle
parole.
Riuscì a distanziarsi e
finalmente potè vederlo in viso. Ma era sicura che era stato
lui a
lasciarglielo fare, perché ora si muovevano meccanicamente
in quel lento, senza
seguire il ritmo, troppo occupati a scrutarsi negli occhi, alla ricerca
di una
verità che era impossibile svelare.
-Co..cosa?-
Mormorò sconcertata la
moretta e l’occhiata di Harry si fece, se possibile, ancora
più penetrante.
-Devi dirmelo, Alexandra.
Devi dirmi dove si trova Sirius Black! Lui ha mia sorella, capisci?
Nessuno sa
dove si trovi, tu sei l’unica che potrebbe saperlo! Devi
dirmelo, sei la mia
unica speranza…-
Ora, la sua voce, si era incrinata,
diventando quasi supplichevole, così come il suo sguardo,
disperato.
Alexis balbettò qualcosa di
poco comprensibile, nel panico più totale.
Aveva preso a tremare, lo
sguardo aveva assunto una chiara nota angosciata e un groppo le si era
formato
nella gola, mentre nello stomaco sentiva le budella contorcersi.
E
ancora, una gran voglia di vomitare la colse
all’improvviso.
-Ha…Harry..I..Io…Io….Io…non…Io
non…-
Balbettò, in preda agli
spasmi.
Il petto si alzava e si
abbassava ad un ritmo insostenibile, quasi non riuscisse a respirare
bene.
Sembrava colta da un’attacco d’asma.
Ma Harry cercò di ignorarlo,
autoinfliggendosi un dolore assurdo, che gli squarciò il
cuore in due.
Sua
sorella prima di tutto.
Sua sorella prima di tutto.
Avrebbe fatto qualsiasi
cosa
per avere un’informazione.
Qualsiasi cosa.
La prese per le spalle e
la
scosse leggermente, poi le circondò la vita e le
portò addosso, stringendole il
capo sul suo petto, quasi cercasse di farla smettere di tremare
così tanto.
-Alexandra, so che lo sai…Devi
dirmelo! Ti prego…Ti prego…Sei l’unica
persona che potrebbe aiutarmi a
riabbracciare mia sorella…l’unica
persona…Ti prego…-
Le bisbigliò nell’orecchio,
con tono angosciato, distrutto.
Ma lei non riusciva neanche
quasi più a parlare.
Qualcosa, dentro di lei, si
stava squarciando.
Era una sensazione
terribile.
Come se qualcuno
dall’interno le stesse lacerando ogni organo con un coltello
rovente,
squarciandola senza pietà.
Sangue. Spargeva sangue
dappertutto, quella creatura malvagia dentro di lei.
Le aveva bucato i polmoni,
che ora si riempivano di sangue.
Il
sangue che piangeva il suo cuore, dilaniato.
“Basta! Fatalo
smettere!
Fate smettere questo mostro!”
Pensava Alexis, mentre
cercava di ingoiare quel groppo che le impediva di respirare.
Aria. Aveva bisogno di aria,
subito.
-Io…Io non lo so…Non lo…-
Mormorò in preda al panico,
e Harry la afferrò forte per le spalle, e se
l’allontanò quel tanto che bastava
per poterla guardare in viso.
-Alexandra, dimmi la verità,
ti prego! Dimmi che non lo sai guardandomi negli occhi!-
Le urlò quasi, disperato,
mentre lei respirava a tratti.
Basta!
Fatelo smettere!
Il mostro continuava a
colpire duramente il suo cuore, trafiggendolo con un cacciavite e poi
tirando
via violentemente, strappandola, dilaniandola, ferendola.
Fermate
quel mostro!
Si
rispecchiò negli occhi del fratello, che la guardavano
angosciati, stanchi,
distrutti.
Un
fulmine squarciò il cielo, illuminando la stanza a giorno e
lei, in quegli
occhi, vide il mostro che la stava distruggendo.
Che
li stava distruggendo.
Quel mostro era lei: Alexis Lily
Potter.
Distolse
lo sguardo di scatto, per non essere più costretta a
specchiarsi in quegli
occhi e a rivedere il mostro che continuava squartarla dalla testa ai
piedi.
E
quello che vide, illuminato a giorno da un altro fulmine, le diede il
colpo
definitivo.
Draco
Malfoy l’aveva osservata con odio
puro per un lungo
istante.
Poi
aveva trascinato a se Pansy Parkinson con violenza.
E
l’aveva baciata.
Il
mondo le era crollato addosso in quel preciso istante. E tutto aveva
preso a
vorticarle intorno.
Harry
che la scuoteva, continuando a chiedere una verità che non
poteva dargli.
Draco
che baciava con passione Pansy Parkinson.
La
musica scatenata del gruppo che aveva preso a suonare pezzi rock per
far
divertire tutti gli studenti.
I
fulmini che avevano cominciato a cadere a ritmo di musica, illuminando
tutto a
tratti.
Non
respirava, voleva uscire da lì. Voleva andare via.
Via.
Lontano.
Si
voltò a guardare Harry, con occhi vacui e poi, con una
spinta, si distanziò da
lui, urtando una coppia che stava ballando lì dietro.
-Ehi!-
Protestò
quella, ma lei non la sentì neanche e guardò
Harry, dispersa.
Distrutta.
-Io…io…non…io…io
non…-
Balbettò
ancora, mentre, senza che nemmeno se ne fosse resa conto, le lacrime
avevano
cominciato a bagnarle il viso, scendendo veloci e infinite.
Lo
osservò per un lungo istante, poi si voltò e,
velocemente, cominciò a farsi
largo tra la folla, correndo via.
-NO!
ALEXANDRA FERMA! DOVE VAI?-
Le
urlò dietro Harry, e si lanciò alla rincorsa,
scontrandosi con tutti gli
studenti affollati, senza neanche neanche fermarsi a chiedere scusa.
Mentre
correva via, Alexis aveva un solo pensiero in testa: voleva respirare!
Andare
via! Voleva correre lontana da tutto e da tutti!
Non
ce la faceva più!
Con
lo sguardo sfocato e lucido di lacrime, puntato unicamente sul
pavimento, il
piccolo angelo non notava quello che gli stava attorno, e quando
uscì frenetica
dalla Sala Grande non si fermò neanche a guardarsi indietro.
Così,
non notò Draco Malfoy staccarsi duramente dalla Parkinson e
allontanarla con un
gesto brusco, quasi disgustato.
Da
se stesso.
Fece
per avviarsi dietro Alexis, quando Blaise Zabini gli si parò
davanti, con aria
dura e minacciosa, battendogli una mano sul petto, per farlo
indietreggiare.
-Basta
così Draco! Per oggi direi che hai fatto anche abbastanza
danni.-
Sibilò
minaccioso, e poi si voltò, correndo via anche lui alla
ricerca della giovane
Serpeverde.
-ALEX…ALEXANDRA,
FERMATI!-
Urlava
Harry Potter nei corridoi, seguendo quella piccola figura argentata che
correva
via, lasciandosi dietro solo una scia di lacrime amare.
-FERMATI!
ALEXANDRA! TI PREGO, FERMATI!-
Ma
lei continuava a correre, con il fiato corto, il cuore – morto - che doleva in modo atroce, i
polmoni che chiedevano
urgentemente ossigeno, il petto che bruciava in maniera insostenibile,
le gambe
stanche e gli occhi appannati, lei continuava incessantemente a correre.
Ma
Harry era più veloce e, con uno scatto finale,
riuscì a raggiungerla e ad
agguantarla per un braccio, fermando la sua corsa.
Alexis
si dimenò, cercando di liberarsi, ma lui, con uno strattone,
riuscì a voltarla.
Il
fermaglio argenteo, che le teneva i capelli, cadde in terra, slegando i
boccoli
corvini, che ondeggiarono intorno al viso bagnato da calde lacrime,
sgorganti
da quelle pozze liquide di smeraldi disperati.
Per
un lungo minuto, l’unico rumore che riempì il
silenzio del corridoio fu quello
de tintinnare del fermaglio sul pavimento.
Harry
sentì una fitta perforargli il cuore, nel vederla
così: i capelli riversati sul
viso, gli occhi tristi, le lacrime che bagnavano le guance rosse e il
fiato
corto.
-Alexandra…che..?-
Ma
lo sguardo della ragazza si indurì all’improvviso
dietro la maschera. Con uno
strattone si liberò della presa di Harry e si tolse la
maschera, che lanciò con
rabbia per terra, riducendola in mille pezzi. Le ali andarono in
frantumi
insieme ad essa.
-LASCIAMI
IN PACE HARRY! IO NON SO NULLA DI TUA SORELLA!-
Gli
urlò, stringendo i pugni vicino ai fianchi.
Ora,
senza più maschera o ali, dell’angelo magnifico
entrato in sala non era rimasto
che un vago ricordo.
Il
vestito aveva smesso di scintillare, e ora sembrava un sacco vuoto e
lacerato
in più punti per via della corsa disperata.
I
capelli le ricadevano confusi davanti al viso.
E
lo sguardo era duro, gelido.
Quasi
cattivo.
Il
mostro era apparso di nuovo.
Eppure
Harry non riusciva ad odiarla, o a considerarla tale.
E
quelle lacrime amare che continuavano a sfiorarle il viso ne erano la
conferma.
Il
suo sguardo si addolcì, assumendo una nota frustrata, mentre
alzava lentamente
una mano e le sfiorava una guancia, cercando di asciugarle le lacrime.
-Scusami
Alex…io…-
Mormorò,
ma lei si ritrasse, quasi scottata.
Lo
guardò per un lungo istante, cercando di imprimere odio nel
suo sguardo, e poi
si voltò, per correre di nuovo via, lontana da lui.
Non
voleva continuare a ferirlo.
Non più.
Eppure,
Harry aveva chiaramente visto la sfumatura triste, distrutta, devastata
di
quello sguardo verde, un secondo prima che scappasse via.
No,
Alexandra non lo odiava.
C’era qualcosa di molto più…pronfondo e
nascosto sotto.
E lui avrebbe scoperto cosa, in un modo
o nell’altro.
Quando
finalmente riuscì a trovarla, era seduta sui freddi scalini
in pietra,
all’ingresso di Hogwarts. Non indossava più le
scarpe, che erano state lanciate
qualche scalino più giù e la lunga gonna aveva
uno strascico strappato, che
doveva aver rovinato durante la sua corsa folle. Le gambe erano
raccolte al
petto e circondate dalle braccia. Il viso, coperto in parte dai capelli
ormai
sciolti e totalmente caotici, era affondato nelle ginocchia. Le spalle
tremavano leggermente e la schiena e le braccia, lasciate scoperte dal
vestito,
erano ricoperte da un sottile strato di brividi.
Blaise
la osservò in silenzio per qualche minuto, con il cuore che
si stringeva e il
petto che doleva nel vederla ridotta così.
Si
tolse la giacca e, delicatamente, gliela pose sulle spalle nude,
coprendola e
facendola sussultare.
Alexis
si voltò ad osservarlo, il viso sfiorato dai pallidi raggi
di luna che
risplendeva a causa delle lacrime che continuavano a scendere copiose.
-Ah…Sei
tu.-
Mormorò,
stringendosi nella giacca alla ricerca di calore, accorgendosi solo in
quel
momento di quando avesse freddo.
Poi
si voltò ad osservare una stella lontana, con un interesse
che, ovviamente, non
aveva.
Blaise
le si sedette accanto e fissò a sua volta un punto, senza
vederlo veramente.
Dopo
un po’ si schiarì la voce, con velato nervosismo,
e si voltò finalmente a
guardarla.
-Come
stai?-
Le
domandò piano, con tutto il tatto di cui era capace. Lei si
voltò ad osservarlo
di nuovo, lo sguardo vuoto, l’espressione assente. Si
sforzò persino di
sorridere, ma il risultato fu una smorfia molto scadente e malinconica.
-Domanda
di riserva?-
Blaise
si strinse nelle spalle e poi le accarezzò il viso con la
punta delle dita,
tirandole indietro quelle ciocche di capelli che le ricadevano sullo
sguardo
triste. Poi cercò di sorriderle rassicurante, e le
circondò le spalle con un
braccio, stringendola forte a se. Alexis rimase a fissare un punto
indefinito,
mentre posava il capo sul suo petto e si abbandonava in quella
protezione così
dolce e gentile. Lui posò il mento sulla sua testa e prese
ad accarezzarle un
braccio con gesti lenti e carichi d’affetto.
-Vedrai
Alex…Tutto si
sistemerà…Passerà…Ci vuole
solo tempo…-
Alexis
sospirò e sorrise mesta.
-Sì…Solo
tempo.-
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Alcune note
post-capitolo (ora mi uccidono
XD)
1. So che Harry, Ron
ed Hermione sarebbero dovuti essere alla
festa di Nick dalle sette di sera, ma Harry mi serviva necessariamente
al
balloXD Diciamo che alla festa ci è andato dopo aver
lasciato Alexis nel
corridoio.
2.Lo so, lo
so: Harry non è un ballerino provetto nella
realtà XD Ma in un universo alternativo dove ha una sorella
potrebbe, no?XD
3. Lo so, cosa
starete pensando: io odio Alexis XD Ma non è
così, giuroç___ç Non la faccio
soffrire apposta…Però vi prometto che dal
prossimo capitolo avrà un po’ di
tranquillità! E di momenti dolciosi *___*
4. Per quanto
riguarda il prossimo capitolo, non assicuro di
riuscire a postare in tempo. Mi aspetta una settimana di latino e di
preparativi, perché poi il 22 parto e vado una settimana in
Germania con la mia
MogliaH *0* Ma vi prometto che scriverò anche sulle montagne
russe –Europa Park
sto arrivando*O*- se sarà necessario XD
Per cui, non abbandonatemi eh
è.é
Anzi, lasciatemi
tante recensioni per
farmi sentire che mi siete vicini e che mi sostenete!
Vi preeeeego*_____*
E ora,
finalmente, passiamo alle recensioni!
x Minnieinlove: CuginaaaH! Bhe,
che dire, il capitolo ti
ha fatto dannare un po’, ma finalmente eccolo! Ed eccoti
anche una scena
dolciotta tra Ron ed Herm! Spero ti sia piaciuta, sia quella che la
dedica!
Fammi sapere come al solito^.^
Un bacione
enorme!
x
VoldiSplatter: Mia Carissima
Voldi, io ti A-D-O-R-O!
Cioè, UAO! La tua recensione mi ha fatta emozionare, con
tutti quei
particolari, tutte quelle cose scritte! E’
davvero…davvero..UAO, non ho altre
paroleXD Per cui grazie! Grazie mille! E così eccoti il
nuovo capitolo! Non mi
uccidere ti prego, non la faccio soffrire apposta la piccola
Alexç___ç Ma vedrai,
dal prossimo capitolo ci sarà un po’ di
felicità e di serenità anche per lei,
promesso! Comunque spero ti sia piaciuto e che ti abbia fatto provare
le
emozioni che volevo! E anche qui c’è molto Blaise,
ed è davvero un caro caro
ragazzo XD Infatti è ormai il migliore amico della Alex!^0^
Inoltre c’è stata
la descrizione completa del vestito, spero ti sia piaciuto! E comunque
sì,
Blaise le ha modificato il vestito e quindi anche il travestimento. Non
poteva
più indossare l’abito da vampira,
perché non andava con Draco al ballo. E
quindi Blaise le ha regalato un vestito da Angelo, perché
Alexis gli ricorda
molto un piccolo e fragile angioletto! E, per quanto riguarda Draco, ha
fatto
decisamente lo stronzo. Ma alla fine, l’ha capito anche lui
di aver esagerato:
però la gelosia gli da alla testa XD Nel prossimo capitolo
si rifarà, vedrai
^.-
Cioè, quando ho
letto che avevi stampato l’immagine della mia fic, per
attaccarla sul diario e
scriverci tante cosine vicino, mi sono davvero emozionata!
Cioè: GRAZIE! Non mi
sarei mai aspettata una cosa del genere! Sono davvero onorata che la
mia fic ti
piaccia così tanto! *si inchina profondamente* Poi voglio
sapere che ci hai
scritto vicino eh è___é….me curiosaaaa
*_______*
Per quanto
riguarda l’attrice che fa Diamond, è Elisha
Cuthbert! Quando l’ho vista la
prima volta, l’ho trovata fantastica per la mia Diamond!
E’ decisamente lei!XD
L’unica differenza è che l’attrice ha
gli occhi azzurri, mentre Diamond li ha
scuri, ma vabbhè, photoshop aggiusta tutto XD
Bhe, non ho altro
da dire (e ci mancherebbe, ho scritto un poema XD) se non che spero
vivamente
che il mio capitolo ti sia piaciuto e aspetto un’altra super
recensione da te!
TI ADORO!
Un bacione
enorme, Ada <3
x
LaJoChAn: Innanzitutto,
benvenutissima tra le mie recensitrici
(termine inventato dalla sottoscrittaXD) sono davvero felice che la
storia ti
sia piaciuta e che tu abbia deciso di lasciarmi una recensione!
Addirittura
definirti mia fan, ne sono onorata davvero! Grazie! Sì,
Draco, Harry e company
sono tutti al secondo anno, però, come ho detto nella
presentazione all’inizio
della storia, l’età di frequentazione di Hogwarts
nella mia fic, non è
pertinente all’originale. Il primo anno, infatti, si
frequenta a 15 anni (che è
l’età di Alexis), quindi Draco e gli altri hanno
16 anni, non 12^^
Bhe, spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere mi raccomando ^.-
Un bacio, Ada =*
x
alexandra611: Ehilà
Alex (hai il nick come il nome
della mia protagonista XD), la tua recensione mi ha resa davvero
felicissima!
Sono contentissima del fatto che la mia fic ti sia piaciuta
così tanto da
fartela leggere tutta insieme! E così, eccoti il nuovo
capitolo! Spero ti sia
piaciuto almeno quanto gli altri! Sì, anch’io
adoro Draco e infatti ho scelto
proprio lui per la mia Alexis^.^ E’ decisamente stato uno
stronzo in questo
capitolo, ma dopo si rifarà, promesso!^.- Spero quindi che
continuerai a
seguirmi e che mi farai di nuovo sapere che ne pensi, per me
è importante!!
Un bacione, Ada
=*
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elita: Ciao mia carissima
elita, come al solito la tua recensione
del buon umore è andata a segno! Mi ha fatta sorridere e
continuare a scrivere!
Ok, non mi odiare per questo capitolo…E non mi mandare
Freddy Krueger (ma si
scrive così ‘Freddi Crugher’XD?) a casa
di notte per farmi
squartare..ç___ç…non
lo faccio apposta a far soffrire la Alex…mi serve ai fini
della storia,
giuro…*si nasconde dalle ire di elita*…Vedrai: al
prossimo capitolo ci sarà un
po’ di felicità e serenità anche per
lei, lo prometto!
Eh sì, Draco è
stato un vero stronzo in questo capitolo (Draco:”Ehi! Sei tu
che crei i
copioni, io mi limito a recitare, quindi non dare sempre la colpa a
me!”
Ada:”Zitto, torna a cuccia!*da botta in testa e nasconde il
corpo*)…Ehm,
dicevamo?XD Ah sì, Draco è stato un vero stronzo,
ma vedrai che dal prossimo
capitolo si riprenderà di nuovo ^.^ Infondo, alla fine se ne
è reso conto anche
lui di aver esagerato! Comunque dice che accetta volentieri il tuo
invito agli
alcolisti anonimi, ultimamente si sta sbronzando troppo XD E anche
Harry
vorrebbe aggiungersi, poverini li sto trattando proprio male xD
Bhe, spero che
questo capitolo ti sia piaciuto e che, come al solito, tu abbia voglia
di
lasciarmi una delle tue stupende recensioni!
Un bacione, Ada
=*
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yuukimy: Ehilà
Elena, intanto ti do il mio
benvenuto tra le mie recensitrici! *abbraccia affettuosamente* e
poi…bhe UAO
sono io a dirlo, per la recensione che mi hai
lasciato…Cioè, mi hai fatto
venire i brividi e mi hai fatta emozionare con tutte quelle belle
parole! Sono
felicissima e onoratissima di riuscire a farti sognare con la mia
piccola fan
fiction! E spero di riuscirci sempre e di non deluderti mai!
Allora, questo
capitolo ti è piaciuto? Fammi sapere, mi raccomando, per me
è importante
l’opinione di una lettrice così cara!*_____*
Un bacione e
spero vivamente di risentirti, Ada =*
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miyuko:
Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeemi!! Eccotelo il
nuovo capitoloooo!! Spero ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi
*abbraccia*…e buon viaggio! Mi mancherai *sob*
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