NOTE
DELL’AUTRICE: Questa
fic l'ho scritta per un concorso non ancora concluso, in quanto siamo
senza giudice...ç.ç Siccome domani parto devo
lasciare il link nel
forum così che chi si farà avanti
potrà leggere la storia. In questo
concorso dovevo scegliere un numero e una lettera che, nel mio caso,
corrispondevano al team
hebi e alla meravigliosa citazione di
Faber "[...]
Morir contento e innamorato quando a lei niente era restato, non il suo
amore non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue
vene." e poi combinarli ormando la fic.Tenete
presente che il nome “Suigetsu” è
formato dai kanji “acqua” e
“Luna” mentre “Karin” ha dentro
di se quello di “incenso” (almeno, io
li ho riconosciuti come tali, spero di non aver sbagliato...^^'): sono
particolari di
cui mi sono servita soprattutto verso la fine. Ah, e il titolo
è
ovviamente
quello della canzone di De André dalla quale è
tratta la citazione.
Nient’altro
da aggiungere. Enjoy it!
[UPDATE GRANDE COME UNA CASA] in ritardo assurdo comunico che questa fic sì é aggiudicata il secondo posto al concorso sopraccitato.
La
Ballata dell’Amore Cieco
Osservi
Karin, come sempre
avvinghiata al braccio di Sasuke. I vestiti volutamente provocanti
mettono in
risalto il suo corpo snello, sfregiato sulle spalle dal taglio
irregolare dei
capelli rosso fuoco.
Tu
ti perdi in quella
visione, ormai è molto che ti succede.
E’
strana questa
sensazione, almeno per te. In linea di massima nella tua vita non ti
sei mai
interessato alle donne, troppo preso dal sogno di diventare degno di
ereditare
la spada di Zabuza.
Non
sai dire con esattezza
quando è cominciata questa…Come la potresti
definire?…Ossessione?
Fatto
sta che sei stato
lentamente trascinato da questa inebriante sensazione, come da una
musica
invitante e pericolosa.
Ma
Karin si è accorta del
tuo sguardo violetto fisso su di lei con insistenza.
“Che
cazzo c’è Suigetsu?!
Piantala di fissarmi!”
“Che
vuoi, quattrocchi?!
Adesso non mi posso nemmeno più guardare attorno?!”
“Tu
non ti guardavi
attorno, tu guardavi me!”
“Brutta-“
“Ora
basta, state facendo
troppa confusione…”
La
voce atona ma decisa di
Sasuke si intromette nella discussione, bloccandola prima che possa
degenerare
in un litigio vero e proprio. Jugo inspira profondamente, frustrato.
E’
evidente che gli riesce sempre più difficile controllarsi,
visto l’aumento
esponenziale che le vostre liti violente hanno avuto negli ultime
tempi.
E tu lo sai perché
succede, vero Suigetsu?
State
camminando, dopo una
giornata di ricerche, in una foresta al confine col paese del fuoco.
Il
cielo è plumbeo e
l’aria è tremendamente umida e pesante.
Tu
respiri a pieni
polmoni. Acqua disciolta nell’aria, un toccasana per te.
“Torniamo
al rifugio, per
oggi abbiamo fatto abbastanza…”
Sasuke
si alza,
scollandosi di dosso Karin, che corruccia le labbra in un broncio
infantile.
Camminate
lentamente nella
foresta, ormai buia.
Jugo
osserva pensieroso
uno stormo di pipistrelli in volo, mentre Sasuke cammina grave, senza
guardare
nulla al di fuori del sentiero di fronte a sé.
Karin,
al solito, tenta in
tutti i modi di stargli vicina.
Tu
avverti una fitta di
gelosia, che ti prende dritta allo stomaco, alla vista
dell’oggetto del tuo
desiderio così ipnotizzato dal moro.
Allora
ti avvicini, e la
allontani con una rude spallata, fingendola uno dei tuoi soliti
dispetti.
“Suigetsu!!Ma
che diavolo
fai??”
Karin
si massaggia la
spalla dolorante e ti guarda in cagnesco.
“Mi
eri di intralcio…”
Inventi
una stupida bugia,
poi la guardi con uno dei tuoi ghigni strafottenti.
Karin
assottiglia gli
occhi e alza minacciosa un pugno in aria. Fa per colpirti e tu ti rendi
liquido
all’istante, ma Jugo le blocca la mano a mezz’aria.
“Ora
smettetela!Che
diavolo vi prende ultimamente?!”
Il
fatto è che nemmeno tu
sai dire con certezza cosa stia succedendo.
Tu
non sopporti Karin, di
questo sei più che certo.
Eppure,
la vuoi. La vuoi
solo per te.
Disperatamente.
Karin
sbuffa, e si libera
con uno strattone nervoso dalla presa di Jugo e torna quasi
scodinzolando al
fianco di Sasuke.
Tu
tenti di disprezzarla
con tutto te stesso, di considerarla patetica.
Ma
non ci riesci.
Uhuh…E’
inutile, Suigetsu.
Piacere, io sono
l’Amore Cieco.
E tu stai già
ballando con me.
Ormai
siete in vista della
modesta baracca abbandonata che avete adottato come rifugio provvisorio.
Sasuke
apre la porta cigolante
e mille scricchiolii vi danno il benvenuto.
“Casa
dolce casa”
Commenti
ironico, levando
una ragnatela dallo stipite.
Sasuke
si lascia
stancamente scivolare sulla parete, fino a toccare il pavimento.
Socchiude
gli occhi
carichi di fatiche e sussurra qualcosa tra sé e
sé.
Tu
hai sentito quello che
ha detto… Anche se non sai a chi appartenga quel nome.
Karin
ti supera a grandi
falcate, e si pone davanti all’Uchiha con aria sfacciatamente
maliziosa.
Dev’essere convinta di aver capito a quale persona stesse
pensando così
malinconicamente.
“Sasuke-kun,
perché non
lasci perdere Itachi per una sera? Non ti va di divertirti un
po’?”
Sasuke
alza lo sguardo
irritato su Karin, che indietreggia,
spaventata per un momento da quei suoi occhi terrificanti,
per poi
allontanarsi, delusa e stizzita a un tempo.
Tu
ghigni tra te e te,
pienamente soddisfatto di ciò che hai visto.
Un
tuono fa tremare i
vetri rotti delle finestre, annunciando l’arrivo di un
temporale.
“Non
sopporto questo
tempo, io vado a dormire.”
Karin
apre una porta
scardinata, e sparisce nella minuscola stanza dove avete disteso i
futon.
“Io…Io
devo prendere una
cosa di là…”
Scusa decisamente patetica per
seguirla.
Ascolta attentamente.
Senti il ritmo che ti guida?
Entri
nella stanza e
prendi ad armeggiare accanto al tuo futon, tentando di trovare qualcosa
che
giustifichi il fatto di essere lì, in quel momento.
Karin
ti guarda,
visibilmente infastidita dalla tua presenza.
“Suigetsu,
datti una mossa
a prendere quello di cui hai bisogno e vattene!”
Tu
ti volti verso di lei,
ghignando divertito.
Perché
lasciarsi scappare
una così invitante occasione per litigare?
O
per farsi notare…
“Oh,
la piccola Karin ha
bisogno di silenzio per dormire? Vuoi anche l’orsacchiotto?
Mi dispiace, ma me
lo sono dimenticato da Orochimaru, quando sono andato
via…”
Il
tuo tono è sempre il
solito, leggermente strascicato e decisamente divertito.
Lei
serra i pugni e ti
lancia contro un oggetto che non riesci ad identificare, furente.
“Maledetto
idiota, mi devo
cambiare, e di certo non sei tu quello che voglio qui mentre lo
faccio!!”
…Ovvio,
tu non sei
Sasuke-bello-e-tenebroso…
Abbassi
lo sguardo,
colpito sul vivo: hai perso tutta la tua sfacciata allegria.
Vuoi
solo uscire da questa
situazione, vuoi dare voce al tuo desiderio opprimente.
Ma
sai bene che non puoi.
Lei
non ti vuole.
“Certo,
io non sono lui…”
commenti a mezza voce, seguendo il corso dei tuoi pensieri.
“Suigetsu,
ma di che
diamine…”
“Me
ne vado, tranquilla.
Buona notte e, dimenticavo, i tuoni non ti devono spaventare,
c’é Sasuke-kun a
proteggerti!”
Te
ne esci con questa
frase giusto per salvare la faccia.
Ma
lei si è accorta della
tua esitazione.
Nonostante
ciò, ricambia
il tuo saluto ironico.
“Và
all’inferno,
sirenetta!”
“Ci
sono già…” sussurri
chiudendo la porta.
No,
così non va…
Questa…
Cosa… Questa
sensazione, sta diventando troppo forte, troppo violenta da reprimere.
Qualcosa
nella tua mente
guida gesti e parole oltre il tuo volere.
Ti
sembra di essere
trascinato in una grottesca danza che ti sta portando via, lontano
dalla tua
coscienza.
Tu
non vuoi tutto questo.
Ma il mio richiamo
è troppo forte, vero?
Questa è la ballata
dell’amore cieco, Suigetsu.
Non puoi opporti ai tuoi
stessi sentimenti.
Jugo
ti fissa dall’altra
parte della stanza.
Ha
un cipiglio severo, e
l’aria di chi ha qualcosa di importante da dire.
Hai
paura di sapere già di
che si tratta…
“Suigetsu,
qual è il tuo
problema con Karin?”
Non
rispondi, e fingi
indifferenza bevendo un sorso d’acqua da una delle tue
borracce.
“Suigetsu?”
“Non
capisco cosa intendi,
Jugo.”
Lui
sbuffa irritato.
“Senti,
io non sono
abituato a parlare, e quindi mi limiterò a metterti al
corrente di una cosa:
sta diventando impossibile per me continuare ad assistere ai vostri
litigi
e…Controllarmi.”
“Allora
non guardarci.”
Lui
si avvicina e punta
implorante i suoi occhi nei tuoi.
“Suigetsu…
Io non voglio
uccidervi.”
Il
suo sguardo esprime
tutto il suo dolore e la sua rassegnata impotenza.
Sorridi
appena, mostrando
i denti aguzzi.
“Okay,
farò del mio
meglio, ma non prometto niente… E’ impossibile che
ci vada d’accordo!”
Sul
viso di Jugo si
dipinge un sorriso sbilenco.
“Sai,
non ho la
presunzione di pensare di conoscerti bene, ma nell’ultimo
periodo non sembri
più tu…”
Ha
ragione, ma lui non può
sapere.
Non
lo vedi, ma senti
sulla schiena lo sguardo penetrante di Sasuke.
Hai
la brutta sensazione
che lui abbia capito molto più di Jugo la situazione.
Che
lo Sharingan arrivi a
scrutare anche la mente?
In
questo momento non ti
importa davvero…
“…Io
vado a dormire…”
No,
non hai sonno. Speri
solo che la notte abbia pietà di te e ti conceda una tregua
da questa pazzia…
Illuso.
Le tenebre non arresteranno la
Ballata.
Ti
rigiri nel tuo futon.
Immagini
confuse hanno
preso possesso della tua mente.
Lampi
rossi sopra il tuo
viso… Un sorriso e una spada, la tua, che cala inesorabile
sopra il tuo corpo
inerme.
Ti
svegli sudato e respiri
a fatica.
Prendi
la testa tra le
mani e fissi il buio con gli occhi spalancati.
Nemmeno
nel sonno trovi
più pace.
Decidi
di uscire, per lo
meno per toglierti di dosso quell’orrenda sensazione di
pericolo che l’incubo
ti ha lasciato.
Per
precauzione prendi
anche la tua spada, sebbene in questo momento ti ispiri tutto
fuorché
sicurezza.
Fuori
la notte è
splendida. O, almeno, lo è per il tuo canone di bellezza.
Le
nuvole cariche di
pioggia coprono la Luna sono per metà, e lasciano che il
resto illumini le cime
degli alberi, scossi dal lieve vento che porta con sé
sottoli gocce di pioggia,
che ti scivolano addosso discrete lasciandosi dietro una piacevole
sensazione
di rigenerazione.
Sì,
è questo che vuoi ora:
tornare in te. Dov’è il Suigetsu scherzoso e
sicuro di sé che sei sempre stato?
La
risposta ti giunge alla
mente, sottile come le gocce di pioggia…
Cammini
attraverso gli
alberi, quando senti un fruscio dietro di te.
Ti
volti di scatto,
brandendo la spada.
“Karin…”
Lei
è lì, di fronte a te,
e il tuo cuore perde un battito.
Maledizione,
no! Non va
bene!
…Ma
è così bella,
carezzata dalla pioggia e illuminata appena dalla luce lunare che
filtra tra le
fronde! Una bellezza inquietante e irresistibile ai tuoi occhi.
“Suigetsu…”
Pronuncia
il tuo nome come
una sfida.
“…Sì?”
Lei
si avvicina,
sorridendo maliziosa.
Appoggia
la mano sul tuo
petto, leggera, e sporge il viso appena oltre la tua spalla.
“Tu…”
Soffia
questa semplice
sillaba nel tuo orecchio, facendoti rabbrividire.
“…Mi
vuoi, non è così?”
Ti
si mozza il fiato in
gola.
Per
quanto speravi ancora di fingere?
I tuoi occhi non mentono.
Ora non puoi più
nasconderti…
Non
avevi mai visto Karin
così…Non con te, almeno.
Questo
non è il classico
atteggiamento che ha con Sasuke?
Ti
allontani da lei quel
tanto che basta per mettere tra voi una distanza di sicurezza che calmi
i tuoi
sensi impazziti.
“Co…Cosa?”
“Avanti,
Suigetsu, non
sono stupida.”
Distogli
lo sguardo dal
suo, incapace di parlare, incapace di sostenere quei suoi occhi
magnetici.
“Io
lo so che è così… Non
dire di no…”
Si
avvicina
pericolosamente. Tu non muovi un muscolo, perché il modo in
cui si muove… Dio,
ti pietrifica!
Sensuale,
lenta ed
inesorabile.
“Tu
non mi piaci. Per
niente.”
Quelle
parole sono un
pugno nello stomaco.
Perché
sentirlo dire da
lei, è diverso dall’averne solo la personale
certezza.
“Lo
so…”
Lei
accorcia di nuovo le
distanze tra voi. Senti il suo profumo su di te. Incenso…
“…Ma…”
Alzi
gli occhi giusto in
tempo per sentire le sue labbra appena posate sulle tue.
Spalanchi
gli occhi, colto
alla sprovvista da quel bacio.
Lei
si stacca da te, che
ancora tremi per quell’emozione improvvisa.
“…Se
lo vuoi, un modo per
avermi c’é…”
Nella
tua mente… C’è solo
confusione.
“Non…Non
ti voglio…”
“Bugiardo…”
Ti
bacia ancora.
Tu
sei ubriaco del suo
sapore, e rispondi al bacio. Vuoi di più, vuoi molto di
più.
Ma
lei, crudele, si stacca
da te.
“Allora…?”
Il
suo tono è quello di
chi sa di avere già la vittoria in pugno.
La
guardi in viso,
imbarazzato, e borbotti:
“Ti
ascolto.”
Un
ghigno soddisfatto
appare sulle sue labbra.
“Una
notte con me…”
La
guardi trepidante,
attendendo una risposta.
“…In
cambio della tua
vita.”
La
guardi un momento, come
per accertarti che non ti stia prendendo in giro.
Il
suo sguardo freddo ti
trafigge.
Dopotutto
dovevi
aspettartelo…Con te fuori dai piedi, Sasuke-kun sarebbe
molto più libero e
vicino a lei.
Che
poi tocchi anche a
Jugo? Sarebbe quasi ironico…
Infatti
ridacchi tra te e
te, divertito dalla tua stessa stupidità, che ti ha portato
ad innamorarti di
Karin.
Questo
amore malato ti ha
consumato completamente.
Ma
ora è arrivato il
momento di finirla.
Dalle
tue labbra, esce una
risposta, lieve come il vento che soffia tra di voi…
Questa…E’
una melodia di morte…
Balla, balla la ballata
dell’amore cieco.
La ballata di chi non
tornerà più indietro!
Ossessionato,
ferito,
umiliato.
Non
è così che si comporta
un vero ninja.
Le
tentazioni non devono
intaccare l’animo del guerriero.
Però…
Sei
drogato da queste
sensazioni che annebbiano la realtà.
Copri
di baci il suo collo
e lentamente scendi verso il petto.
Vuoi
imprimerti ogni
singolo dettaglio di lei nella mente.
Carezzi
il seno e fai
correre la mano verso l’ombelico.
Il
ritmo del tuo cuore ora
è più veloce e decidi di assecondare questa folle
musica.
La
attiri più vicina a te
e lei intreccia le gambe oltre i tuoi fianchi.
Tu
la guardi negli occhi,
sperando di trovarvi qualcosa di diverso dall’odio.
Ma
è inutile.
Dicono
che l’unico modo
per liberarsi di un’ossessione sia cedervi completamente.
Ormai
non hai più nulla da
perdere.
La
stendi sotto di te,
sull’erba soffice.
Lei
distoglie lo sguardo.
Ha le guance rosse. Forse, dopotutto, non le dispiace così
tanto.
Ma
lo sai che non
l’ammetterà mai.
Ti
avvicini e la baci con
tutta la passione che puoi avere, ed entri in lei.
La
percezione di quello
che succede ti sfugge, c’è solo piacere.
Avverti
vagamente Karin
respirare a fatica, mentre tenta di trattenere orgogliosamente
qualsiasi
accenno di soddisfazione.
Inconsciamente
l’abbracci,
e affondi la testa nei suoi capelli rosso sangue, inspirando avidamente
il suo
profumo. L’incenso…Non è forse una
delle offerte che si fanno ai morti?
Come
nel finale di una
sonata, raggiungete l’apice, e tu crolli su di lei.
Senti
che il suo respiro
si fa pian piano regolare, mentre tu ancora l’abbracci.
Poco
per volta, i tasselli
della realtà tornano spietati al loro posto.
E
tu sai cosa devi fare.
Ti
alzi da Karin, che si è
addormentata sorridendo.
La
guardi, sorridendo a
tua volta.
Ti
hanno sempre detto che è meglio salutarsi felici.
E’ ora di congedarsi
dal mondo.
La
tua mannaia è
appoggiata al tronco di una quercia, i cui rami più bassi ti
solleticano il
viso, come una carezza.
L’ultimo gesto
d’affetto.
Lentamente,
scivoli lungo
il tronco dell’albero e brandisci la lama pesante.
Ogni ballata deve avere un
gran finale.
Ridacchi
tra te e te: è
proprio come nel sogno.
Karin dorme, potresti semplicemente scappare, ma hai
ancora un po’ di quel tuo sfacciato orgoglio.
Un ninja mantiene la parola.
Lentamente.
La vista si
annebbia. Anche i suoni giungono ovattati. Hai solo la vaga coscienza
di
qualcuno che urla e poi corre via. Karin.
Già, è
per lei il tuo ultimo pensiero.
La
realtà sparisce attorno a te, ma la cosa non ti preoccupa.
Vita e morte sono concetti secondari.
Quello che volevi, tu ora ce
l'hai.
***
Tre
figure osservano il
corpo appoggiato inerte al tronco. Una di loro, è in
ginocchio, con la testa
tra le mani.
“E’…”
“Sì.”
La
pioggia ora cade più
forte, mischiando il sangue all’acqua.
Sasuke,
guarda triste la
testa reclinata di Suigetsu e si lascia sfuggire un sospiro.
“Così…Un’
altra persona è
morta a causa di un sentimento. I legami… Portano solo alla
disperazione!”
Karin
è zitta, guarda con
pupille spente i polsi segnati da un taglio netto, e il sangue, che
ormai si
sta
rapprendendo sui vestiti di Suigetsu.
Pensava
di volere questo…
Ma si sbagliava.
“Cos’ho
fatto…”
Sasuke
e Jugo si voltano
verso di lei.
“COS’HO
FATTO!!!”
L’urlo
disperato di Karin
si leva tra le fronde, su, su, verso il cielo.
La
Luna è celata dalle
nubi, ora.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era
restato,
non il suo amore, non il suo
bene,
ma solo il sangue secco delle
sue vene!
FINE
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