Luci variopinte.
Un fascio viola, uno azzurro, giallo
fluorescente, verde
psichedelico, rosso sangue, fucsia acceso.
E ancora.
Viola, azzurro, giallo, verde, rosso,
fucsia, in una
sequenza quasi nauseante.
Bianco abbagliante.
Il calore dei corpi vicini obbligati
ad un contatto
ravvicinato mentre si dimenano al ritmo di una musica quasi violenta,
che si
impossessa dei pensieri e dei brividi umani rendendo quella distesa di
corpi
fluidi come un mare di mille colori, tessuti, chiome variopinte che si
muovono
fluenti al suono della musica.
Alcune voci spiccano altre si
confondono, risate, urla, chi
cerca di intonare la canzone che in quel momento rimbomba per quelle
mura che
li circondano.
Fiumi di alcool che sgorgano da
bottiglie vivaci e
altrettanto colorate che riflettono le luci lampanti della discoteca.
Il buio
intervallato da sprazzi violenti che accecano e illuminano quelle
persone.
Il caldo asfissiante del contatto e
quegli abiti che
sembrano addirittura troppo aderenti ai corpi, come una seconda pelle
che rende
tutto ancora più caldo e soffocante e si prova il desiderio
di poterseli
togliere, c’è chi lo fa, chi si trattiene.
Uno scambio di sguardi celati,
vogliosi, qualche bacio
rubato, altri più intensi mentre le mani diventano strumenti
per esplorare il
corpo altrui e le labbra cercano quelle degli altri.
Una chioma bionda che viene colpita
da un raggio di luce che
la investe completamente rendendola per un attimo la regina della
pista, un
attimo l’unica luce in quel buio, bianca e pura, quasi
divina, ha scelto lei.
Un vestito straordinariamente verde
smeraldo si agita sul
suo corpo perfetto e formoso. Le sue gambe nude e snelle spiccano
dall’abito
succinto che indossa mentre i piedi avvolti in delle decoltè
da brivido di un
verde più scuro accompagnano lenti e eleganti i movimenti
del corpo. Sguardi
intrigati si perdono del pendio dorsale terminando sul dolce
fondoschiena,
altri seguono la scollatura vertiginosa sul petto. Sorrise mentre balla
,
sollevando i capelli, scuotendoli e muovendo la testa a ritmo di musica
mentre
le labbra carnose ma dolci si muovono canticchiando.
Sbatte le ciglia puntando la sua
preda che ricambia lo
sguardo rapito, capelli neri come la pece e occhi verdi.
Sharpay sorride a Evan e si stringe a
lui per ballare una
nuova canzone. Eppure sta solo giocando con la sua nuova vittima. Gioca
e
stuzzica con lo sguardo caramello quello scuro e penetrante di una
persona
dall’altra parte della sala da ballo.
Due occhi scuri non la abbandonano un
attimo, mentre la
gelosia tinge quasi di verde quel mare cioccolato alla vista dei
numerosi
ragazzi che si fanno vicini alla ragazza smeraldo. Una luce bianca
colpisce
anche lui nel suo buio e come una saetta spicca la sua pelle scura come
impregnata dell’oscurità nella quale si celava.
Una maglia bianca attillata, che
risalta i muscoli degli
addominali e i pettorali, una cinta nera di cuoio e dei jeans neri a
sigaretta
formano l’abbigliamento del ragazzo immobile nel suo angolo
con le braccia
incrociate al petto. I riccioli ribelli sparpagliati sul capo, alcuni
ricadono
davanti agli occhi o sulla fronte scompostamente, donando un aria
più
sbarazzina al giovane.
Gli sguardi si scontrano prepotenti e
in un attimo il
sorriso scompare sul volto della biondina mentre uno spacco si crea sul
volto
del ricciolino scaraventando via quello sguardo serio e incavolato che
fino a
pochi secondi prima aveva indurito i suoi tratti giovanili lasciando
posto ad
un ghigno un po’ perfido.
La mano del ragazzo scivola avida sul
corpo della fanciulla
che ingenua e intrigata l’ha avvicinato e ha iniziato a
ballare con Chad che
quasi per sfida ha accettato quella richiesta. Il ricciolino lanciato
un ultimo
sguardo a Sharpay abbandona l’incatenamento di sguardi
scivolando sul corpo
della ragazza con cui sta ballando.
La biondina si pietrifica sul posto
irritata, scansa
bruscamente da se Evan e iniziando a farsi largo con sguardi di
ghiaccio e
movimenti decisi si dirige a passo di leone verso quello che ella ama
definire
“il suo ragazzo”. Giunta presso i due senza remore
o parole penetra tra i corpi
dei due con una mano affusolata e scansa violentemente la ragazza dal
corpo del
riccio.
-Che ti prende Evans?-
Ghigna lui incrociando le braccia al
petto mentre la ragazza
spaventata dagli occhi caramellati della biondina si ritira rapidamente
il più
lontana possibile dai due-.
Sharpay si concentra sul ricciolino e
lo guarda con occhi
infiammati dalla gelosia e dalla rabbia.
-Tu sei mio. Chiaro?-
La ragazza marca il suo territorio
puntando un dito sul
petto di lui che inarca un sopracciglio e con aria infastidita mormora
quasi
irritato.
-Non sei tu quella che
“dobbiamo prenderci una pausa”?-
Indaga lui con fare deciso e tono
ironico che fa sobbalzare
la ragazza, fortunatamente le luci sono variopinte e nascondo il
rossore che è
sorto sulle sue gote per rabbia e imbarazzo.
-Già, ma vedo che per te
non è un problema dato che la sera
stessa di quando ti ho chiesto del tempo sei già in
discoteca a spalmarti su
una troietta qualsiasi!-
Chad inarca un sopracciglio e dice
con voce tagliente e
sguardo penetrante.
-Mi pare ci sia anche tu
qui…adesso, con me.-
Sharpay sbatte un piede a terra
irritata e mormora con un
ringhio cercando di portare la ragione nuovamente dalla sua parte non
riuscendo
a rendersi conto che la situazione le sta sfuggendo dalle dita.
-Io avevo bisogno di svagarmi e di
non pensare a te per una
sera!-
Chad indurisce lo sguardo e con voce
irritata dice indicando
con un gesto della testa Evan poco distante da loro che cerca Sharpay
nella
folla.
-E dimmi, sei riuscita a non pensarmi
avvinghiata a quel
bamboccio?-
Sharpay stupita la fissa
improvvisamente disarmata dalla
rabbia e lo sconcerto. Si volta rapida non trovando più
risposte, si sente
strana da tempo non riesce a capire quello che le succede ogni volta
che è con
Chad. Confusa, disorientata, sconcertata, non capisce se vuole qualcosa
di più
o se preferisce rimanere allo stato nel quale sono. La paura regna
sovrana nel
suo cuore segretamente innamorato, mentre si sottopone a mille quesiti,
dubbi,
domande alle quali solo un ragazzo conosce la risposta. Teme di andare
troppo a
fondo, di scoprire che quello che prova per Chad non sia solo
attrazione fisica
come è stata fino a quel momento. Si appartenevano si, ma
solo dal punto di
vista fisico, legato al sesso che però per lei non era
più solo quello.
Corre rapida verso l’uscita
passando a spintoni e sente gli
occhi bruciarle, mille volti si frappongono tra lei e la via di fuga,
mille
corpi le impediscono una rapida fuga, più di mille pensieri
le confondono la
mente e mille lacrime le annebbiano la vista.
Corre verso l’esterno
spaventata: cosa le sta succedendo?
La porta blindata rossa si spalanca
su una strada buia
illuminata solo da un lampione lontano e immediatamente il gelo
invernale la
avvolge distogliendola dal caldo asfissiante all’interno
della discoteca. Si
maledice mentre le lacrime sugli occhi sono indecise se scendere libere
o
rimanere a contatto con quel mare caramellato per prudenza.
-Il giubbotto cazzo…-
Mormora stringendosi le spalle e
sospirando di freddo mentre
dall’entrata della discoteca parallela all’uscita,
solamente distante di
qualche metro, una fila di persone fanno la coda per entrare e alcuni
buttafuori sorvegliano la porta. Per la distanza le giunge solo un
mormorio
soffocato.
Rantola ripensando a quello che le
è accaduto quando ad un
tratto la porta alle sue spalle si apre e sulla soglia appare Chad con
il
giubbotto della ragazza tra le mani e il suo poggiato su una spalla.
L’aria
sospesa tra il preoccupato e l’indifferente.
-Credo sia tuo.-
Dice posandoglielo sulle spalle
mentre Sharpay indignata si
volta di scatto dalla parte opposta stringendosi nel proprio giubbotto
senza
trovare la forza di guardarlo, troppa la rabbia e la paura nei suoi
confronti.
-Io e il tuo giubbotto a quanto pare
abbiamo qualcosa in
comune…-
Accenna con un mezzo sorriso
sarcastico estraendo dalla
tasca una sigaretta e accendendola con l’accendino per poi
regalare all’aria
uno sbuffo di fumo che lentamente scomparve verso il cielo notturno.
Sharpay si perde nel guardare il suo
profilo. È così bello,
tutto quello che aveva sempre sognato, persino il principe azzurro che
sognava
da bambina assunse le sembianze di Chad. Un po’
più galante e gentiluomo, con
un sorriso dolce e generoso e non quell’espressione assorta e
assente che assumeva
spesso da qualche mese a quella parte. Ormai ne era sicura, non voleva
più che
il loro rapporto fosse solo di sesso, avrebbe preteso di
più, avrebbe imposto
un limite dove finiva il sesso e dove iniziava l’amore. Lo
aveva già
oltrepassato da tempo quel limite e si era gettata a ruota libera verso
il
completo coinvolgimento con quel ricciolino che le recava emozioni
impossibili
e non classificabili.
-Chad siamo patetici. I nostri amici
sono tutti innamorati,
pienamente consapevoli dei loro sentimenti mentre io e te non sappiamo
nemmeno
cosa ci spinge quasi tutte le sere a ritrovarci nello stesso letto.-
Chad si volta verso di lei e i suoi
occhi hanno un fremito
di quella che Sharpay riconosce come rabbia pura, folle, forte e
prepotente nei
suoi confronti. Avverte un dolore all’altezza del cuore e la
paura nuovamente
attanagliarle le membra senza però trovare il coraggio per
esporgli i suoi
dubbi e i suoi sentimenti rimanendo gelida e impalata a fissarlo
intensamente.
Il riccio butta a terra la sigaretta
e la pesta con
prepotenza scendendo poi un gradino arrivando all’altezza
della ragazza che
appena lui la afferra per le spalle si lascia sfuggire un rantolo
sorpreso e di
paura.
-Tu credi davvero che io non sappia
cosa mi spinge a
rimanere con te nonostante la tua completa indifferenza? Credi che io
non
conosca il motivo che mi fa rimanere abbracciato a te la notte? Che mi
porta a
pensarti ogni momento della mia giornata? Che mi fa impazzire se ti
penso con
un altro? Pensi sul serio che io sia all’oscuro della causa
che mi spinge a
volerti più di ogni altra cosa, più della mia
stessa vita?-
Chiede lui con voce sempre
più tesa e con lo sguardo sempre
più perso e iroso. Sharpay sente il cuore mancarle un
battito al suono di
quelle parole quando ad un tratto Chad molla stancamente la presa sulle
sue
spalle e si volta fissando nuovamente il cielo nero e privo di stelle
che si
staglia su di loro.
-Io lo so Sharpay, io sono
consapevole che ti amo.-
La ragazza avverte il cuore
esploderle nel petto mentre il
ragazzo fissa come stremato da quella confessione il cielo,
chissà da quanto lo
stava lacerando, forse dallo stesso tempo che stava uccidendo anche
lei. Come
erano stati ciechi, sciocchi a non vedere la delicatezza dei baci, la
passione
interminabile, irrefrenabile della quale non vedevano mai la fine. Il
desiderio
crescente e mai spento.
-Quando mi hai chiesto del tempo mi
hai ucciso. Mi sono
perso: del tempo per cosa? Ti eri stufata di giocare con me? Non volevi
più che
continuassi a starti vicino? Ti eri accorta che ti amavo e volevi
allontanarmi?
Stasera poi…ti sei messa a ballare con
quel…quel…cazzone e dal modo con cui mi
guardavi sembrava che stessi cercando di stuzzicare il fatto che ti
amavo,
ferendomi o forse prendendoti gioco di me che ero stato così
sciocco da
innamorami di te.-
Spiega il ragazzo abbassando lo
sguardo verso gli occhi
della ragazza che avevano liberato alcune lacrime, ora le rigavano le
guance.
Sorride appena e Sharpay si sente
morire dalla gioia, quel
sorriso era dolce e affettuoso più di quanto avesse mai
immaginato. Il riccio
scende le scale con dolcezza. Annullò la distanza dai loro
corpi e con dolcezza
la cinse la vita avvicinando i loro volti. La fissò
intensamente negli occhi e
socchiudendo i propri mormorò con la voce ridotta ad un filo.
-Siamo patetici solo
perché ci siamo accorti troppo tardi di
amarci…-
Sharpay sorride tra le lacrime e Chad
dolcemente riduce al
minimo la distanza dei loro visi lasciando che le loro labbra entrino
in
contatto. In un attimo però approfondisce il bacio non
riuscendo a reprimere
tutto quell’amore che nei mesi passati era stato nascosto. Le
loro lingue si
carezzano regalandosi dolcezza e amore mentre le mani di lei si posano
sulle
spalle del ricciolino stringendolo quasi avidamente e le mani si lui si
posarono sul volto di lei attirandola più vicina a se per
poter gustare quelle
labbra fragola. Ma si sa, prima o dopo tutti hanno bisogno di
respirare…in un
attimo le labbra si separano in cerca d’aria e Chad
carezzandole il viso con
una mano le stampa un bacio sulle labbra. Sharpay ancora stretta a lui
sussurra
con una voce docile e innamorata.
-Ti amo.-
Chad sorride e dopo averle spostato
una ciocca bionda dietro
all’orecchio riprende a baciarla con tutto il suo amore.
Fine
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