Eth
Petty thief with a golden heart
23 giugno 1978
“Che figata!” esclama Ives non appena mi vede uscire di casa.
Mi lascio sfuggire un sorrisetto soddisfatto e spalanco le
braccia in modo che possa osservare per bene la mia nuova maglietta dei Led
Zeppelin; è da adulto, mi sta un po’ larga, ma a me va bene così. “Me l’ha
regalata Davi. Oggi è il mio compleanno.”
Il mio migliore amico si morde il labbro. “È vero! Il 23
giugno! Ma io non ho…” Poi prende a guardarsi attorno, come se stesse cercando
qualcosa o qualcuno per la strada polverosa e piena di sole.
Aggrotto le sopracciglia e lo osservo dubbioso.
D’un tratto lui schiocca le dita. “Aspettami qui!” esclama,
prima di correre via e scomparire dietro l’angolo, veloce come un fulmine.
Mi stringo nelle spalle: chissà cosa gli è preso ora. Ives è
imprevedibile.
“Ehi Ethan, vieni a vedere!” mi richiama la voce gracchiante
del mio amico Mitchell; poco dopo mi si piazza davanti col suo solito sorriso
storto e sdentato. “Oggi quel rimbambito del signor McEwan ha piazzato il
banchetto dei gelati all’angolo della strada! Facciamo la gara a chi gli ruba
più coni da sotto il naso?”
Piego appena la testa di lato e batto un paio di colpi
all’altezza della tasca dei jeans, facendo tintinnare le monetine che mi ha
dato mio fratello prima che uscissi. “Oppure possiamo comprare del gelato e
fare una battaglia, con la mira che ho vi stenderei tutti!”
“Grande!”
“Quale ti piace di più tra queste due?” Ives ha il fiatone, il volto
arrossato dal caldo e i capelli appiccicati alla fronte per via della corsa che
ha appena fatto, ma mi sorride raggiante mentre mi mostra due cassette, una dei
Pink Floyd e una dei Black Sabbath.
Aggrotto le sopracciglia. “Ma se te le ho regalate io,
queste! Che stronzo, me le vuoi rendere?”
“Ma non ho nient’altro da regalarti!”
Decido di prenderlo un po’ per il culo. “Perché non mi dai
il tuo vinile di Made In Japan?” gli domando con un sorrisetto, sapendo
che quello è uno dei suoi album preferiti.
Ives si imbroncia. “No, quello è mio!”
Rido e gli mollo una pacca sulla spalla. “Ah, quindi quelle
me le volevi regalare solo perché non ti piacciono?” indago, accennando alle
cassette che stringe in mano.
“E dai, che stronzo! Volevo almeno offrirti il gelato, ma ho
speso tutti gli spiccioli per cambiare le corde del basso” borbotta deluso,
accennando al banchetto del signor McEwan preso d’assalto da un gruppo di
ragazzine.
“Ma chi se ne fotte, andiamo a cercare Sammy” cerco di
rincuorarlo, ma proprio in quel momento lo sguardo di Ives si illumina: gli è
venuta qualche idea.
“Un attimo, sto tornando” mormora in tono complice, poi
corre via e si apposta di lato al chioschetto dei gelati, appiattendosi alla
parete in legno.
Sposto lo sguardo da lui al signor McEwan, impegnato a servire
alcune persone – e osservando le tette delle ragazzine, razza di pervertito. È
per quello che ci divertiamo a fottergli le cose dal banchetto: lui è troppo
impegnato a guardare i culi delle ragazze per accorgersene.
Osservo con divertimento il mio migliore amico che, grazie
alla sua bassa statura e la sua corporatura minuta, si avvicina di soppiatto al
piccolo bancone in legno e afferra furtivamente un cono dalla pila poggiata lì
sopra. Poi scappa via veloce come il vento, mentre le ragazzine ancora in fila
ridacchiano ma non fanno notare la cosa a McEwan.
“Ecco! Non sarà un gelato, e nemmeno una torta… ma possiamo
farcelo bastare per una festicciola!” esclama Ives soddisfatto, piazzandomisi
di fronte e sventolandomi la cialda davanti al naso.
Scoppio a ridere: questo marmocchio è tutto un programma.
“E il primo punto va a…” strilla Mitchell, raggiungendoci di
corsa insieme a Sammy e qualche altro ragazzino del quartiere – sicuramente
hanno assistito alla scena. “Ives!”
Detto questo, Mitchell gli strappa il cono dalle mani e
glielo posiziona in testa a mo’ di cappellino, poi si volta verso di me e mi
strizza l’occhio. “Ora tocca al festeggiato!”
“Quanto siete coglioni” li sbeffeggio, sollevando
teatralmente gli occhi al cielo.
Ma dopotutto sono i migliori amici che potessi chiedere.
♥ ♥
♥
Prompt 28: "Quale ti piace di più tra questi due?"
AUGURI ETHAAAAAAAN *______________*
Ma ci pensate????? Quest’anno compie cinquantatré anni!!!!
Spero stia festeggiando, ovunque lui sia – perché sì, io sono FERMAMENTE
CONVINTA che lui esista, come tutti i personaggi della serie! :3
Potevo non pubblicare qualcosa per il compleanno del mio
bambino? *__________*
Lo so, è una cosa idiotissima e forse non ha nemmeno tanto
senso, ma volevo scrivere una scenetta che raccontasse le scorribande di Ives,
Ethan e i loro amici criminali come loro XD
E poi… io ho un debole per questi personaggi quando erano
dei marmocchi, per questo ho scelto l’undicesimo compleanno di Ethan ^^
Non penso ci sia bisogno di grandi spiegazioni, specialmente
per chi ha letto le altre storie della serie! Comunque, a titolo informativo:
-
Ives all’epoca si stava approcciando al basso e
per questo parla di cambiare le corde. Non avendo i soldi per comprarsene uno,
ha preso in prestito quello di Sammy, batterista della sua band (messa in piedi
qualche mese prima, con Ethan alla chitarra); lo strumento era inutilizzato da
tempo e andava restaurato, ovviamente.
-
Davi è il fratello maggiore di Ethan, colui che
gli fa un sacco di regali e gli dà i soldi per vivere – continuerà a mantenerlo
anche negli anni a venire.
-
Per chi non lo sapesse, Made In Japan è
un famosissimo album live dei Deep Purple ^^
Grazie a chiunque sia giunto fin qui, spero che questo
spaccato di vita quotidiana vi sia piaciuto! Ho cercato di riportare sia
l’atmosfera estiva e spensierata che si respira tra i ragazzini di quell’età,
sia l’alone di disagio del quartiere malfamato, che come saprete è
ambientazione di tutta la serie ^^
E ancora tantissimi auguri al mio amato Ethan, la mia roccia, l’angelo custode
che ognuno dovrebbe avere nella sua vita, il mio tesoro all’apparenza così duro
ma dal cuore tenero! GRAZIE DI ESISTERE (almeno nella mia testa… no dai, esiste
davvero, non sono pazza, lo giuro XD) ♥
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