14 libri con resto

di breosaighead
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    Ad Akaashi Keiji piace leggere, ma non è per questo che ha cercato lavoro in libreria. Lo ha fatto, primo, perché aveva bisogno di soldi; secondo, perché gli avevano detto che era un ambiente tranquillo, ma allora perché sono giorni che il cuore gli martella forte nel petto, le mani gli sudano e la voce fa fatica ad uscire? Di positivo c’è che non gli capita con tutti i clienti, ma solo con uno che da due settimane ha iniziato a frequentare assiduamente il negozio. Passa tutti i giorni e in orari differenti che tentare di farsi cambiare il turno per evitarlo diventerebbe troppo complicato.
“S-sono 1500¥” si sente dire con voce flebile. Sono solo loro due. Oggi è arrivato verso l’orario di chiusura mentre l’ultimo cliente stava uscendo, quando ormai, pensando che non sarebbe più passato, il suo cuore aveva ripreso a battere normalmente. Invece eccolo qui, che dopo aver pagato e afferrato il libro, si sistema la borsa di pallavolo sulla spalla e non accenna ad andarsene. Se solo le parole gli uscissero, Akaashi gli chiederebbe se c’è qualcosa che non va, però gli rimangono in gola, quindi si limita a domandarglielo con gli occhi, sperando che in un qualche modo lo capisca.
“Sì, in realtà c’è qualcosa” comincia questi a rispondere “A furia di comprare libri ho finito i soldi: quelli di oggi erano gli ultimi che avevo. Non potrò più venire, se non tra un paio di settimane, ma sono troppe, quindi che ne dici di offrirmi un caffè e vederci domani?”.
Akaashi ancora una volta rimane letteralmente senza parole, ma questa, a differenza delle altre, è perché non sa che cosa dire. Fortunatamente però i suoi occhi verdi parlano meglio della sua bocca e Bokuto sembra riuscire a leggerli.
“Alle 8:30?”
“14”
L’espressione di Bokuto da speranzosa cambia in dispiaciuta: “Ho gli allenamenti a quell’ora”. Sta proporre un nuovo orario, ma Akaashi lo interrompe: “I-intendevo che probabilmente ti devo 14 caffè”. Al suono di quelle parole, gli occhi dorati di Bokuto Koutarou cominciano ad ardere. “Allora sono 15” esclama. Akaashi gli domanda silenziosamente il perché.
“Vedi, un giorno mi hai dato il resto sbagliato”. Akaashi arrossisce e Bokuto pensa che ne è valsa la pena non reclamare l’errore.










Breve flashfic per partecipare anche io (anche se in ritardo di un giorno) alla BokuAka week.
Spero vi abbia fatto sorridere. 


Breo





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