Aang l'ha inchiodata alla parete coi suoi occhioni da cerbiatto. Appena lui apre bocca, sa di non avere scampo – e inevitabilmente sospira, rammaricata più con sé stessa con quel ragazzo buono come il pane.
«Hai ancora problemi con lui?»
Le pupille di entrambi guizzano verso l'angolo in cui è rannicchiato Zuko.
«Se ne sono accorti tutti.»
Katara si morde il labbro inferiore e scuote il capo. La diffidenza è ormai l'unico scudo cui si affida.
«Non ti biasimo. È difficile perdonare, ma… credimi. È più difficile portare rancore per l’eternità.»
La ragazza annuisce – e le palpebre si abbassano, per aiutarla a soppesare quel consiglio. Ci penserà su, ma non può promettere ad Aang che lo perdonerà.
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