Supplica

di JeanGenie
(/viewuser.php?uid=1188)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Succede mentre si addestra, in preda alla frustrazione quando la Forza non si piega al suo volere. Succede mentre ripara un motore o migliora l’iperguida di un caccia. Ma, più spesso, succede nei suoi sogni, quando il suo sonno si fa agitato, le punture degli insetti la tormentano e l’umidità nell’aria torrida la fa boccheggiare.

Maledetto, si ripete, maledetto. Ti detesto.

E si augura che la sua mente sia chiusa. Che lui non sia in ascolto. Che non scopra mai quanto le stia avvelenando l’esistenza.

Rivede la sala scarlatta e le fiamme. Ricorda l’adrenalina che le riempiva muscoli e mente. Prova di nuovo il furore della battaglia. Di quella battaglia.

Ma immagina sempre una conclusione diversa. Lei prende la sua mano. Lei si stringe al suo petto Lei gli toglie i vestiti, senza traccia di esitazione. Lei lascia che Ben la trascini su quel pavimento, fra cadaveri e fuoco. Ma ogni volta apre gli occhi, delusa, frustrata e colpevole. Sola.

In quella notte rovente, mentre il nuovo anno incombe su di loro, minaccioso come quello appena trascorso,  Rey esprime un desiderio alla Forza.

“Liberami, ti prego. Liberami dai sogni e da lui.”





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3928655