ì
MISS YOU
{When
the truth is, I miss you
Yeah
the truth is, that I miss you, so}
Il
sentiero di ciottoli si fece sempre più stretto e il cielo
sempre più scuro mentre I suoi passi avanzavano. Leggeri,
insicuri, tormentati.
I
suoi capelli erano più corti, molto più corti di
qualche anno prima;
le
occhiaie ben definite sopra gli zigomi, miseramente coperte da un
filo di trucco.
A
destra, poi a sinistra; la giovane donna cercò di non
guardarle, erano così tante ...
Continuò
a camminare, perdendo la battaglia contro la pioggia, che incessante
cadeva su di lei; ma cosa importa di uno stupido temporale, quando
nel suo cuore infervorava la tempesta del dolore? Di un dolore che
era sicura non avrebbe mai provato, che ancora, perfino in quel
momento non riusciva ad elaborare.
Sentì
che I ciottoli terminavano per lasciar spazio ad un breve tratto
d'erba che, bagnata, la faceva scivolare sulle sue infradito. Se
fosse caduta chissà quante risate si sarebbe fatto ..
Con
un respiro attraversò l'erba umida e aprì
timidamente
la porta.
La
stanza era molto piccola, di pietra grezza ma incastonata molto bene.
Sulle mure ai lati di quella specie di grotta, erano stati posti
centinaia di biglietti e candele. Michelle sorrise, il loro numero
era aumentato molto dalla sua ultima visita, nessuno si era
dimenticato di lui.
E'
così familiare quel posto, così pieno di lui ..
Avnazò
timidamente, ancor piu di qualche minuto prima e si avvicinò
alla foto che troneggiava al centro. I suoi occhi cioccolato
incontrarono I suoi e, per un attimo, tutto sembrò avere un
senso. La tempestà si fermò improvvisamente, come
un
auto che inchioda all'ultimo secondo; l'ultimo secondo prima della
fine.
Ne
sfiorò I bordi, per poi toccare il viso, Quel naso perfetto,
quegli occhi incantatori, quelle labbra morbide che tante volte
avevano sfiorato le sue.
Si
ricordò così il suo tocco, leggero e protettivo;
le
bastava sentire le mani intrecciate con le sue e sel il mondo fosse
finito in quell'istante, non le sarebbe importato.
Perchè
era sempre stato il suo punto di partenza, per creare una vita
perfetta; senza intralci, senza assurde motivazioni, solo
perchè
era così che doveva essere.
Il
pensierò volò alla sua bambina, a casa tra le
braccia
di sua madre e dei tantissimi zii che non le facevano mancare niente,
nascondevano l'assenza di quel papà che era per lei -l'uomo
buono-.
Improvvisamente
le mancò la terra sotto I piedi, ma si resse al muro ruvido
che le procurò qualche graffio qua e là. Lui non
ci
sarebbe stato più, se fosse uscita in quel momento avrebbe
sentito di nuovo freddo e per quanto ancora?
Cercò
di uscire, ancor più triste di quando era arrivata ma
all'improvviso si ricordò di una cosa, che voleva tanto che
lui avesse.
Estrasse
la foto dalla tasca del cappotto e la posò proprio accanto
alla sua.
La
gente da quel giorno in poi sarebbe entrata nella cripta dove
riposava Heath Andrew Ledger e vi avrebbe visto, appoggiata proprio
accanto alla sua foto, la piccola Matilda Ledger che sorrideva
divertita con in mano una statuetta d'oro.
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