Come scrivere una storia sulla seconda guerra mondiale(e vivere felici)

di NeveBianca
(/viewuser.php?uid=1160756)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.






Basandoci su ricerche e analisi dettagliate siamo stati in grado di scoprire quanto segue e dunque ecco a voi:


Come scrivere una storia sulla seconda guerra mondiale ed essere felici.




La prima cosa, la più importante è la caratterizzazione del soldato tedesco. Il soldato tedesco in questione dovrà essere delle SS, o al massimo della Wehrmacht. La Luftwaffe e la Kriegsmarine non esistono in queste storie.


Il soldato tedesco dovrà essere categoricamente biondo. Gli occhi possono essere azzurri o grigi ma sulla chioma non si scappa. Dovrà essere necessariamente dorata. Anzi, più è chiara meglio è. Il biondismo va di pari passo con la stronzaggine, come si vedrà più avanti. I castani e i rossi sono notoriamente buoni, quindi non vengono accettati nell’esercito tedesco.


Per quanto riguarda il carattere avete due scelte: o ritraete una persona con più problemi di controllo della rabbia dei peli di un’istrice che sbraita ordini a destra e a manca e urla come un ossesso tanto che ci si potrebbe chiedere come sia riuscito a sopravvivere fino a quel momento senza avere un infarto o un ictus(e mi raccomando, quando urla e sbraita che sia rigorosamente in tedesco, non nella lingua in cui la storia è scritta. Non vorremo dimenticarci che i cattivoni sono tedeschi, vero? Compratevi un dizionario, ordunque, che di questi tempi essere poliglotti va bene).


La seconda scelta è ovviamente il diabolicamente affascinante, l’astuto manipolatore. Prendete Helmut Berger, aggiungete un pizzico di Hans Landa ed ecco a voi la bellezza del male assoluto.




E passiamo alla controparte femminile:


Una ragazza ebrea, naturalmente. Dovrà portarsela a letto entro la fine, altrimenti non va bene.


Naturalmente prima che ciò avvenga dovrà sottoporla ad ogni genere di tortura possibile e immaginabile. Botte, scherzi tremendi, insulti razzisti(consigliamo di farle ammazzare il padre davanti agli occhi, ricordatevi, più dramma c’è, più la gente è felice).


Poi, però, lei capirà che in realtà lui è buono(inserire trauma del passato a scelta) e dunque, da brava crocerossina, si mette in testa di volerlo salvare. Una cosa molto romantica, come dimostra la cronaca di tutti i giorni.


E alla fine lui si redime per merito, ovviamente, alla ragazza, che grazie alla forza dell’amore imparata dalla sua famiglia(che è meravigliosa, a differenza di quella di lui dove sembra che abbiano tutti una scopa ficcata nel deretano). La redenzione significa quattro parole: la Germania fa schifo. Dunque scappa con lei o si sacrifica per lei. Oppure muoiono entrambi, stile Romeo e Giulietta. Awww….


Il commilitone e amico psicopatico di lui. Non dimenticate l’amico e commilitone psicopatico di lui!


Le vie di mezzo non ci sono. O si è dei malati mentali che odiano in modo psicotico chiunque non sia biondo oppure segretamente si disprezzano i proprio connazionali. Perchè l’unico tedesco buono è quello che detesta la Germania.


Un’ultima cosa. Potete scegliere se farla rimanere incinta o meno, ma è meglio di no. Il figlio sarebbe comunque mezzo tedesco.




Buona scrittura!

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3947178