Il primo regalo

di NargilliRosa
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Il primo regalo

 

Molly scuote la testa e sospira. Fissa intenta Arthur Weasley da dieci minuti, ma niente, lui tiene gli occhi ben puntati sul libro. Non sembra nemmeno che lo stia leggendo.

“Allora, vuoi degnarmi di uno sguardo o no?” sbotta alla fine, perché Molly è così: schietta e diretta. Prendere o lasciare.

E Arthur prende, alza finalmente lo sguardo e la fissa a sua volta.

“Dicevi, cara?”

“Dicevo” riprende a dire per la seconda volta. “Mi hai fatto un regalo? Perché vedi, io a te l'ho fatto”.

Arthur avvampa. “Sì, certo” riesce a dire, senza fissarla negli occhi. “Ma…” si ferma, sembra che esiti.

Molly rotea gli occhi: una parte di lei trova dolce quel lato di Arthur, ma spera comunque che tiri fuori il tanto chiacchierato coraggio Grifondoro. Sta per esortarlo ancora, quando riprende da solo.

“Mi chiedevo, ecco… che programmi hai per domani?”

“Quali programmi ho? Sei proprio uno zuccone allora, Arthur! Voglio passare il mio Natale con te!”

Ha risposto di getto, ma poi nota il rossore sul suo viso ed esita – e forse arrossisce un pochino anche lei. “Beh, qualcuno doveva pur dirlo. Perché sappilo, io ti ho fatto il regalo, ho parlato di te ai miei fratelli... e sono io che ti ho baciato, ecco! Quindi ho bisogno di conferme, io ho bisogno che...”

“Lollymolly” la ferma Arthur, trovando finalmente il coraggio. “Mi piaci tantissimo, io… speravo che volessi passare il Natale con me! Potremmo andare da Madama Piediburro”.

“Potremmo, sì” annuisce Molly, contenta che il ragazzo abbia preso l’iniziativa.

“Ma prima...” Arthur si blocca un attimo, ma poi riprende con nuovo slancio. Ora che ha iniziato a svelare i suoi sentimenti è come se non potesse più fermarsi. “Ti voglio far vedere il mio regalo”.

Molly sorride radiosa, ma poi subito aggrotta le sopracciglia con aria di rimprovero. “Ma non è ancora Natale!”

“Sì, lo so, ma magari potresti indossarlo per Natale...” risponde lui non troppo enigmaticamente e, infatti, tira fuori qualcosa che aveva abilmente nascosto dietro la schiena. “Ecco... Per te” dice con una nuova timidezza.

E quel qualcosa è una massa di lana color arancione non meglio definita.

“È... forse un maglione, Arthur? Lo hai fatto tu?”

“Sì” conferma Arthur, tingendosi d’un rosso che rende difficile distinguere pelle e capelli. “Cioè, ho fatto un po’ di pratica con l’incantesimo dei ferri da lana, ma sì… ti piace?” domanda, terminando la confusa spiegazione.

Molly esamina la massa arancione un po’ informe e sorride immaginando il ragazzo esercitarsi per settimane nell’incantesimo domestico. “È bellissimo” commenta. Ha come un’impressione, però… come se mancasse qualcosa, qualcosa al centro dell’abito. Tipo una lettera. “Si potrebbe migliorare un pochino” sussurra, sovrappensiero.

 

 

“Mamma, ma come mai sei tanto fissata col regalare maglioni a Natale?”

Sono passati anni, Natali, maglioni e figli quando finalmente qualcuno osa fare la domanda che tutti avrebbero sempre voluto porre.

“Oh, non è venuta a me l'idea, Fred, proprio no”.

I presenti la guardano confusi, ma Molly sorride enigmatica. Arthur, la faccia sepolta nella Gazzetta, avvampa.





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