Elastic heart

di Stardust Revolution
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 Well, I've got thick skin and an elastic heart. (Sia) 


Jun Misugi era un campione. Tutti lo acclamavano, tutti lo applaudivano.
Jun Misugi era un talento naturale, acclamato da tutti, aveva le fan ai suoi piedi già da quando era appena un ragazzino e tutti gli volevano bene.
Gentile, elegante, sul campo da calcio volava come se danzasse, la palla tra i piedi sembrava seguirlo, anche lei ammaliata dalla bravura del ragazzo.
Un futuro promettente, una carriera, il nome inciso nella storia.
Il suo talento si mescolava con il suo grande amore per il gioco del calcio, dando forma alla sua bravura e alla sua tenacia.
Jun Misugi. Il genio del calcio. Il principe che metteva tutto il suo cuore sul pallone.
Jun Misugi.Il principe di vetro.
Perché il cuore di Jun era malato. Dentro quel corpo batteva incessantemente, ma fragile come uno specchio di cristallo. E ad ogni colpo lo specchio si crepava, una piccola crepa dopo l’altra, una dopo l’altra. Fino a rompersi del tutto.
Ma Jun si fermò un attimo prima e guardò il suo cuore ancora battere, lì sul campo, con la mano stretta sul petto, sotto la pioggia, sporco di terra e di erba, grondante di sudore e con quella bruciante sensazione. Le sue mani tremavano, il suo corpo tremava, la sua testa girava. Eppure quel cuore così tanto malandato ancora batteva. Ancora e ancora. Un suono dopo l’altro, continuava in qualche modo a pompare e a correre con il suo proprietario che non voleva arrendersi. Verso la palla. Verso la porta. Verso la vittoria.
Il cuore di Jun incontrò e incrociò quello di Tsubasa Ozora. Fu allora che batté più forte. La sfida e il grande amore per il calcio che gli trasmise quel ragazzino furono così grandi che quasi il suo cuore non resse le emozioni. E allora capì, finalmente.
Jun Misugi.
Il principe, l’asso di vetro.
Decise di dare tutto se stesso e di rimettere a nuovo quel suo cuore zoppicante. Così avrebbe potuto un giorno, forse, tornare sul campo da calcio. Meglio di prima, più forte di prima.
Ci sarebbe voluto tempo, anni.
Ma egli aveva tenacia, pazienza e forza di volontà da vendere. Per la sua grande passione avrebbe fatto di tutto.
Il suo cuore continuava a battere ancora. E continuò anche dopo molto molto tempo. Fino a che non tornò a battere al suono del pallone, sul campo.




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