Hantazu Netto 13
Che
voi ci crediate o no, anche io ho
un cuore fufufu~
La mia storia inizia a farsi interessante,
non credete?
Il suono della mia nuova sveglia rimbombava insistente nelle mie
orecchie, divenuto così insopportabile da farmi mettere la
testa sotto il cuscino. Le diedi un pugno così forte, che
temetti quasi di averla rotta.
Mi misi seduto sul letto e mi stiracchiai, cacciando un gemito e
stropicciandomi poi un occhio ambra. Mi guardai intorno, ancora
leggermente intontito, e il mio sguardo cadde sul calendario di
famiglia appeso sul muro della mia stanza, perché di
famiglia? Era pieno di nostre foto, di mie foto imbarazzanti, un
obbrobrio « Dodici... » i miei occhi si
spalancarono, il cuore iniziò a battermi furioso nel petto e
con uno slancio mi tolsi le coperte di dosso, "Che ore sono!?" mi
chiesi e con sguardo ancora perso, guardai l'orologio al mio fianco: le
6:00, fiù! Questa volta puntuale, feci un altro sbadiglio e,
gettando uno sguardo allo specchio e notando quanto fossi pessimo quel
mattino, uscì dalla camera.
Nel corridoio, Il mio occhio cadde sulla porta semiaperta del bagno, mi
fermai, rapito dalla scena che mi si mostrava davanti: Zio Nagumo era
intento a sistemarsi quel orribile ciuffo che aveva in testa, cosa
c’era di più brutto? "Che vanesio" pensai, anche
se non c’era bisogno che glielo dicessi io, c’erano
già Hiroto e Zio Suzuno a pensarci. Però la
tensione che emanavano il suo sguardo e i suoi gesti tremanti si
percepiva fortemente, far parte della giuria doveva essere qualcosa di
davvero importante, soprattutto se si parlava di un grande giocatore
come lui e di una scuola protagonista di molte riviste e servizi
televisivi; in tutta sincerità, lo costrinsi io ad
entrare nella giuria: gli pregai di convincere Ichirouta a farlo
partecipare come "Special guest", palesando il fatto che era stato un
grande giocatore e che ciò avrebbe spinto i futuri
calciatori ad impegnarsi di più durante le selezioni, e che
per me, sarebbe stato più facile giocare con un appoggio
famigliare, promettendo di non alterare il proprio voto in base alla
parentela e per ultimo, ma non per importanza, di credergli in quanto
amici di anni... Che c'è!? Mi avevano visto con lui! La mia
vera identità era segreta, ricordate!? Un sorrisetto maligno
comparve sul mio viso e una risatina alquanto perfida coronava quel
momento di irrequietezza dello Zio nel modo perfetto, adoravo vederlo
in difficoltà quel buffone, ma nonostante la mia indole
dispettosa, gli devo un mare di favori, mi aveva salvato da anni di
sopravvivenza scolastica, piena ripugnante falsità, di
sguardi pieni di odio premeditato e di bullismo, ancora non ho modo di
ringraziarlo; in quel momento, per i miei compagni di scuola ero solo
Masaki Kariya-Kiyama, uno studente normale con la passione per il
calcio e non: "Masaki il raccomandato" selezionato solo
perché fa parte della famiglia Kiyama-Midorikawa della
Inazuma Japan. Quanto avevo odiato quel soprannome? Tanto, tanto e
tanto! Quell'anno tutto sarebbe cambiato, ma forse... non come avevo
progettato. « Stai proprio bene, Zio! »
dissì, facendogli un occhiolino e andandomene via, potei
giurare di averlo visto avvampare!
Presi un bel respiro profondo, cercando di contenere le ansie e paure
che mi stavano divorando, e scendendo le scale, il buon profumo del
salmone grigliato, che aveva ormai invaso anche il salotto, fece
brontolare il mio stomaco, cercando di contenerlo
nascondendolo tra le mani, arrossendo un po' al pensiero che qualcuno
lo avesse sentito, però a un certo punto non
riuscì a resistere e chiusi gli occhi, beandomi del profumo
speziato che emanava "Ahhh salmone grigliato ~, aspetta... SALMONE
GRIGLIATO!?" aprii gli occhi ed entrando subito con passo veloce in
cucina, mi fermai appena all'uscio, confuso: Ryuuji ai fornelli con una
lunga treccia che cadeva dietro alle spalle, Hiroto che leggeva
tranquillamente una rivista calcistica, a proposito... c'era Ardena
sulla copertina?, Zio Suzuno come aiuto cuoco ancora troppo inesperto
« Cosa sta succedendo qui? » chiesi, continuando a
guardarli stranito, mentre il mio sguardo continuava a girare tra i
presenti « Buongiorno » mi salutò il
rosso, abbassando la rivista e sorridendomi come fa solitamente,
seguito dalla risatina di Ryuuji, la classica che fa quando sembro un
po' stupido, dovrei prendermela per questo? « Buongiorno
tesoro! Lo so, non sarai più abituato a questo tipo di
colazione, ma... » poggiò un bel piatto fumante di
salmone sul tavolo « Andiamo più tardi a lavoro,
quindi chi ha tempo, non aspetti tempo! Fare colazione in famiglia
mette sempre di buon umore » i miei occhi guizzavano su ogni
piatto presente: riso al vapore, zuppa di miso, paradiso! Una goccia
scivolò sul mento, potevo già sentire il sublime
sapore del salmone in bocca, ma a rovinare quella deliziosa fantasia fu
Zio Nagumo, che con occhi di chi aveva avvistato la sua preda, corse
verso di noi, bramando come me quello che c'era sul tavolo, dandomi
così una spallata tanto forte da farmi quasi cadere, ricordo
ancora bene il dolore « Ahia! HEY, DANNATO! » gli
urlai contro, tenendomi il braccio ancora dolorante, «
Haruya! » lo richiamarono con tono alterato Hiroto e Ryuuji
« La prossima volta cerca di non far trasparire i tuoi
movimenti animaleschi, non esisti solo tu, dovresti parlarne alla
bestia che è in te » Ryuuji, con una mano sulla
fronte sospirò, sapendo bene quello che sarebbe accaduto da
lì a pochi secondi, intanto Hiroto era vigile alle spalle
dello Zio Tulipano, pronto a fermalo dal uccidere lo Zio Ghiacciolo, io
invece... trattenevo a stento le risa, pronto poi per scoppiare e
riempire le guance piene delle risate che mi sarei fatto, questa volta
Zio Suzuno lo aveva combinato per le feste; ci fu un momento di
silenzio, seguita poi dall'esplosione del vulcano Haruya «
NON HO MOVIMENTI ANIMALESCHI! SONO ELEGANTE E AGILE COME AI TEMPI!
» « Ma se quando giocavi sembravi uno scimmione in
cerca delle sue banane » rispose Zio Suzuno con la freddezza
che lo contraddistingueva, mentre portava alla bocca, con una calma mai
vista per il cibo di Ryuuji, il riso al vapore « STA ZITTO!
» ed ecco scatenata la guerra, un vero e proprio commedia per
me « F-FERMO, HARUYA! » Hiroto lo tenne ben saldo,
mentre l'altro rosso di capelli si dimenava, maledicendo il freddo Zio,
stringendo i pugni pronto a strozzarlo, e Ryuuji... beh, la padella era
già pronta.
« Continua così Masaki! Ora fa attenzione, sto
arrivando »
Goccioline di sudore continuavano a solcare il mio viso rosso, mentre
il mio cuore mi tamburellava quasi alla gola, ma nulla di
ciò poteva distrarmi dal mio obbiettivo.
« Eccomi! »
Un gol e avrei perso anche questa, non potevo fargli portare a casa
un'altra vittoria, dovevo vincere, dovevo vincere! Non volevo
più perdere, volevo dimostrare che tutti i miei sacrifici
non erano vani.
Improvvisamente... sentì una strana energia fluire dentro di
me, che si propagava in ogni centimetro del mio corpo, spingendomi ad
accoglierla nel mio cuore, per scatenarla come meglio avrei dovuto.
« Hantāzu netto!* » urlai con tutto il fiato che
avevo, dando un nome a quell'energia, alla mia prima mossa, quella che,
secondo Hiroto, mi avrebbe portato alla vetta. Avevo deciso di darle
una forma, una grande rete stabile, di un viola acceso.
Quella fu la prima, che riuscì a parare di palla.
Quell'energia, sembrava esser sparita e la mia mossa speciale ritornata
al suo stato acerbo: una semplice parata. Ero fermo a guardare
vagamente il mio riflesso, offuscato dall'immagine di un piccolo me
intento a provarci e provarci senza risultati, mentre le mie dita erano
immobili sull'ultimo bottone dorato da infilare nel suo apposito spazio
della mia nuova e sgargiante divisa blu; svegliandomi da quella trance,
il riflesso dei miei occhi mi fece quasi tremare, da quando ero
diventato così timoroso?
« Non ora » mi dissi flebilmente, dandomi due
leggeri schiaffi su ambedue le guance, infondendomi coraggio e
cambiando il mio sguardo in uno determinato, che cacciava fuoco, ma un
fuoco fin troppo debole per crederci « Dannazione, Masaki!
» strinsi i pugni, guardando il mio riflesso, era il mio
sogno e dovevo combattere per averlo, il tutto per tutto! Nonostante
non fossi così convinto di me stesso.
« Masaki? Sei pronto? » mi richiamò
Hiroto da dietro la porta, su cui aveva picchiettato con le nocche poco
prima « Sì » dissì
poco convinto, prendendo poi velocemente la mia tracolla blu scuro e
aprendo la porta con uno scatto repentino, incontrai gli occhi color
turchese di Hiroto; ci guardammo per un attimo, per poi sorriderci,
quello sguardo era una promessa: avrei fatto il possibile, sarei
tornato come membro della Kaminarimon.
« Masaki aspetta! Ti ho preparato il pranzo »
Ryuuji arrivò con un bento più grande del mio
viso e un sorriso amorevole, tipico di lui cucinarmi il pranzo nei suoi
momenti liberi, non mi aveva mai lasciato senza « G-Grazie...
» dissi facendo un sorriso dubbioso, inarcando le
sopracciglia, questa volta era fin troppo pesante e tenendolo
pericolante tra il mio braccio e il petto, cercai di aprire la cerniera
della mia tracolla, "M-mi sta scivolando!?" i miei occhi si
spalancarono cercando di tenere la presa, sentivo che se fosse caduta,
sarebbe stata la fine del nostro pavimento e a sollevarmi dai miei
pensieri impauriti c'era Ryuuji, con il suo dolce sorriso «
Ti aiuto io ».
« Mi raccomando! Fa attenzione! » mi disse dalla
soglia della porta il verde, mentre seguivo Zio Nagumo verso la
macchina, roteando gli occhi alle sue solite raccomandazioni e
rispondendo in tono annoiato « Sì sì...
» non potei vederli, ma scommetto che della mia risposta, non
furono così contenti « KARIYA MASAKI! »
mi richiamò a gran voce Hiroto con poca convinzione, sono e
sarò sempre il suo punto debole « Vi voglio bene
» mi fermai di scatto, "C-Cosa ho detto!?" pensai
all'istante, mentre il mio viso si faceva pian piano sempre
più rosso, quasi stesse per andare a fuoco; fin da piccolino
non ero mai stato bravo con i miei sentimenti, segnato da quel
abbandono da parte della mia famiglia naturale e da tutte quelle
angherie subite, avevo innalzato un muro tra me e il mio cuore,
chiamarli "Papà" mi era impossibile, ma una cosa che forse
non aveva mai notato dopo quella sera, era quell'atmosfera, quei
sorrisi, quelle emozioni: aveva cambiato qualcosa in me, che ci fosse
una falla in quel muro apparentemente indistruttibile? Che il mio cuore
avesse iniziato a parlare? « Anche noi, tanto »
spalancai gli occhi, alzando il volto dapprima rosso e rivolgerlo verso
di loro: dei sorrisi dolci e inteneriti, forse quasi commossi,
risplendevano sui loro visi, cosa che mi fece illuminare gli occhi
« Ci vediamo dopo » dissi infine un po' burbero,
abbassando lo sguardo e dandogli le spalle, e fui libero di dare sfogo
ad un sorriso, che fu distrutto da un dannato tulipano ficcanaso:
« A me non lo dici!? Cattivo Masa-Chaaan! »
« E-e sta zitto, stupido! » gli inveì
contro, sbuffando subito dopo e entrando in macchina con le risate del
rosso fin troppo sguaiate, « Capriccioso come sempre?
» mi salutò "Simpaticamente" la Zia
Hitomiko, misi il broncio e incrociai le braccia «
Io non sono capri- » « Sì, una peste!
Non immagini in casa! » mi interruppe entrando in macchina
quel dannato tulipano, facendomi arrabbiare più del dovuto
« T-TU... » dissi alzando la voce, mentre stringevo
i pugni tremanti dalla rabbia, tutto sotto allo sguardo sorpreso della
Zia Hitomiko.
« Eccoci arrivati! » un groppo in gola mi si
formò appena vidi la grande Kaminarimon Chūgakkō estendersi
ai miei occhi « In bocca al lupo! Mi raccomando, fa il bravo
» disse, guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore,
anche lei con le raccomandazioni? Ero così terribile?
« Sì, grazie... » le risposi, prendendo
la mia tracolla e aprendo la portiera « Ci vediamo dopo!
» detto ciò con un sorriso la macchina
sfrecciò per le strade di Inazuma-Cho. lasciandomi in balia
di un tulipano ansioso « Ciao... » ricambiai
flebilmente, nonostante fosse già ormai lontana. Feci un
respiro profondo e mi dissi: « Andiamo! » chiudendo
i pugni e donando uno sguardo di sfida all'imponente scuola.
« MASAKIIIII! » una voce fastidiosa mi
destò dai miei pensieri, facendomi voltare verso di essa:
era Tenma, che mi salutava energicamente con la mano « CIAO!
» come non poteva mancare Shinsuke, o il brutto muso, o
Shindou e- "Ma ci sono proprio tutti ad infastidirmi!?" Kirino Ranmaru,
il solo vedere quel vomitevole colore dei suoi occhi mi faceva rabbia:
un celeste chiaro, ma anche carico, vispo e... "Basta guardarlo!" mi
ritrovai ad arrossire per i miei stessi pensieri, mentre il suo sguardo
strafottente si scontrava col mio, "I suoi occhi sembrano quelli di
Barbie, già!" ecco quello che pensai, tentando di calmare il
mio cuore che non faceva altro che battere all'impazzata, sicuramente
per le selezioni, eh! Quella sfida di sguardi si concluse presto con la
mia vittoria! Lui abbassò lo sguardo dopo poco, "Ah! Te l'ho
fatta anche questa volta difensore dei miei sti-" aspettate...
perché stava arrossendo!? I miei occhi ambra non facevano
altro che scrutarlo « Ci vediamo » mi disse
sbrigativo in un sussurro lo zio, capendo la situazione, e con un
saluto e un sorriso al gruppetto si quasi volatilizzò,
lasciandomi in balia di quelle belve, specialmente una «
Ehhh!? Conosci Haruya-san!? » mi quasi urlò Tenma,
avvicinandosi a me con gli altri « Gli hai chiesto un
passaggio!? » seguito a ruota da Shinsuke « Anche
ieri siete venuti insieme...mhh... abitate vicini? » chiese
Shindou, poggiando il mento tra l'indice e pollice, e mentre pensava io
ero un fascio di nervi, tanto che mi si drizzarono tutti i
capelli in testa, quel maledetto mi aveva lasciato da solo,
così da evitarsi il terzo grado! « Io...
» una perla di sudore solcò la mia fronte e
cercando una scusa plausibile da dire, una cascata rosa si
posizionò davanti a me « Ragazzi, andiamo! Oggi
Masaki è molto nervoso, sappiamo tutti che giorno
è oggi. Dopo i provini risponderà alle nostre
domande, magari davanti ad un bel piatto di Ramen...
» detto ciò si girò verso di
me con sguardo furbo e tentatore, donandomi esclusivamente un
sorrisetto beffardo che avrei voluto staccare a morsi, "Che ha
intenzione di fare?!" Non mi fidavo per niente di quella bomboniera
umana "C'è sicuramente qualcosa sotto!", anche se... non
posso negare che quell'invito da parte sua mi piacque... ma no, no e
no! Non mi sarei fatto prendere in giro! « Beh, è
una fantastica idea! » disse dopo qualche secondo di silenzio
Shindou, passando lo sguardo dagli altri a me e posando una mano sulla
spalla di Kirino « Sarà anche un modo per
festeggiare il tuo arrivo in squadra, Masaki-kun! »
« Esatto! e... » prendendosi qualche secondo, prima
di ricominciare, Tenma mi guardò con un sorriso
incoraggiante sulle labbra e mise poi le mani sulle mie spalle,
contatto che io odiai con tutto me stesso, vi prego fatelo allontanare!
« Puoi farcela Masaki! Noi crediamo in te e saremo compagni
di squadra! Buona fortuna » e con una risatina finale,
Matsukaze riuscì a sbalordirmi, lasciandomi lì
impietrito e in preda alla luce di ottimismo sgargiante che emanava da
tutti i pori, e gli altri... beh anche loro mi sorrisero, sembrava
volessero infondermi coraggio, la cosa per un attimo... mi rese felice!
Avevo chiuso in un angolo del mio cuore da molto tempo il pensiero che
qualcuno potesse davvero essere buono, che potesse... non
so... "Ahhh lascia perdere! Perché farti problemi
simili!? Masaki ritorna in te, diamine! Non essere stupido!" scossi
lievemente la testa, cercando di scacciare quei pensieri smielati e
incorniciati da cuoricini e da "BFF" ovunque « Non ci penso
nemm- » si, stavo per declinare, non volevo farmi illudere da
parole simili, come se fosse facile illudere qualcuno come me!
« Non ammettiamo repliche! E poi offriamo noi stasera, vero?
» disse il rosa, girandosi verso gli altri, che annuirono,
anche se qualcuno però, sembrava un po' restio: Shinsuke,
era palese che stesse contando i soldi che aveva in tasca «
R-Ragazzi, ho dimenticato il portafoglio a casa » disse,
facendo una risatina falsa quanto la sua espressione da deluso,
grattandosi la nuca "Dannato nano!" strinsi un pugno tremante verso di
lui « N-Nishizono... » lo chiamai minaccioso a
denti stretti, alla faccia dell'amico dolce e fedele, Tenma aveva
davvero bisogno di aiuto! Quel nano non era così dolce e
tenerello quale sembrava, mon volevo di certo obbligarlo a pagarmi la
cena eh, ma spiattellarmi la verità in faccia a quel modo!
Che ci aveva preso tutti per scemi!? « O-Okay... »
parlò Kirino, facendo una risatina imbarazzata e mettendosi
in mezzo a me e quel nano da giardino, per poi girarsi verso la mia
direzione e posare quei due occhioni su di me, il mio cuore
tremò « Allora, vieni? » sorrise,
mantenendo lo sguardo su di me, e con lui anche gli altri fecero lo
stesso, speranzosi; deglutii, sentendo un leggero calore pervadermi le
guance, "E' troppo vicino!" avrei potuto toccarlo ad un minimo sfioro
« Okay okay! » mi allontanai alzando le mani in
segno di resa, notando che il viso del rosa si colorava sempre
più di rosso « Ci sarò! Ma solo
perché mi offrite la cena! Chiaro? » dichiarai,
non l'avessi mai fatto... esultarono, soprattutto Matsukaze, che
urlando a squarciagola si innalzò in un salto a braccia
aperte, che poco dopo mi sovrastò, stringendomi in quella
possente e soffocante morsa « L-Lasciami! Non respiro idiota!
» Nishizono rise a crepapelle, per poi unirsi agli urli di
Tenma, mentre Kirino e Shindou ridevano e si, anche al brutto muso
scappò un sorriso.
La mattina continuò tranquillamente: Le lezioni
erano sempre così noiose, ma fortunatamente meno faticose
dei giorni precedenti, non ero ma stato una cima a scuola, ma riuscivo
sempre a mantenere degli ottimi voti in tutte le materie; Una di quelle
che preferisco di più è "Musica ed Arte", i
professori alla Kaminarimon erano davvero bravi, anche se un po'
squinternati a detta mia, e Shindou non era da meno: avevo scoperto da
poco fosse un virtuoso e che il suo strumento preferito in assoluto
fosse il pianoforte, l'aveva definito elegante o armonioso, una roba
del genere, e quasi mi fece intendere che se non fosse nata la sua
passione per il calcio, si sarebbe iscritto al club di musica. Il
brutto muso invece, a dispetto di quello che sembrava, le lingue
straniere erano le sue preferite "Quanto lo invidio!" al pensiero misi
un leggero broncio, un po' invidioso, dato che le lingue erano tra le
materia in cui peccavo di più; a Shinsuke sembravano invece
piacergli la storia e la scienza, sarà per la sua fissazione
per i dinosauri? Il rosa adorava la letteratura, tanto, come se fosse
la miglior favola che avesse mai letto, era sempre molto concentrato
sulle lezioni, ammetto forse di averlo guardato solo un paio di volte,
solo per... curiosità!; E per finire: Tenma, che tanto mi
aveva martoriato con la sua ossessione e ripeto ossessione per il
calcio, non ci voleva un genio per capire quanto adorasse educazione
fisica, non che io non ne fossi felice di quelle lezioni, ma lui era
fin troppo scocciante. Quest'ultimo pensiero, riaffiorò in
me quello che stava per arrivate da lì a poco: le selezioni
per entrare nel club di calcio della Kaminarimon. Era importante per
me, i migliori giocatori dell'intero Giappone erano usciti da quella
scuola e, non c'era cosa migliore per chi volesse diventare qualcuno
nel mondo calcistico, e io volevo essere quel qualcuno. "Cosa posso
offrire alla Kaminarimon che non ha?" avrei potuto rispondere a quella
domanda con: la mia velocità, i miei spiccati riflessi,
ma... era davvero solo quello che potevo offrirle? Capii di voler
essere un difensore nel momento in cui riuscì a trovare una
mossa speciale in grado di contrastare un tiro da gol del mio tutore,
che mi aveva fatto sentire a mio agio nel posto in cui ero, soddisfatto
e fiero di me, penso che i grandi calciatori così capivano
il loro ruolo, quando ciò che facevano era ciò
che li rendeva felici. Quindi, cosa potevo offrirle se non una delle
mie mosse migliori? La ricordo perfettamente, ogni parte e movimento
del corpo erano ben impressi nei miei ricordi. Ma come in ogni storia
bella che si rispetti, arriva anche la parte brutta che ti rompe: I
miei vecchi bastard- compagni di scuola erano troppo stupidi ed
invidiosi per capire davvero chi fossi, le loro offese e
discriminazioni nei miei confronti e il loro approfittarsi del mio
"avere genitori famosi" aveva lasciato una grande cicatrice, mi ero
sentito così solo, quella solitudine aveva divorato pian
piano quell'acerba mossa speciale, ingoiata insieme a quella che era la
mia fiducia nei confronti delle persone. I pomeriggi passati a provarci
invano con rabbia e frustrazione si accalcavano nella mia testa, tutte
quelle brutte sensazioni di tristezza e apatia mi facevano stringere il
cuore, questo era uno dei motivi per cui non avrei voluto trasferirmi,
riprovare tutto quel dolore non era nei miei piani di vita,
però le cose erano cambiate, Hiroto e Ryuuji avevano
assecondato i miei sogni e mi avevano iscritto alla Kaminarimon
Chūgakkō, nessuno sapeva della mia famiglia, dovevo solo dimostrare chi
era il vero Masaki Kariya, dovevo solo ritornare a stare bene nel mio
ruolo. Tutto qui, giusto? "Come posso ritornare a star bene nel mio
ruolo?" quel briciolo di speranza che avevo venne di nuovo risucchiato
dal mio pessimismo perenne di quella giornata "Dannazione! Da quando
sono così pessimista!?" avevo sempre creduto nelle mie
capacità eppure... "Sembra essere tutto sparito..." pensai,
voltandomi a guardare l'elité della Kaminarimon, mentre un
senso di ansia iniziava a impadronirsi di me.
Pulire la classe non era mai stato così lento e straziante,
per due motivi: il primo, ovviamente, era il provino per il club di
calcio, insomma mancava davvero poco e il mio stomaco non faceva altro
che contorcersi bellamente, mentre cercavo di nascondere il mio dolore
agli altri pulendo la lavagna, dovevo dimostrarmi tosto! Il secondo
invece... « Pronto per il provino? Manca poco »
sussultai e riconoscendo quella voce la mia espressione neutra si
trasformò in un'espressione rabbia e odio messi assieme.
Sentivo il suo respiro e i suoi ciuffi solleticarmi il collo e il viso,
facendomi lievemente arrossire, ma questa volta non mi feci prendere
alla sprovvista, strinsi i pugni e mi girai di scatto, per poi
puntargli il dito e guardarlo dritto negli occhi blu confusi
« Tu! Dannato stronzo! Come osi chiedermelo!? Dopo tutto
quello che hai fatto, mi hai preso in giro bastardo! "E di stuzzicarti
come meglio preferisco" pensi che sia scemo!? » continuai a
sbraitare, avvicinandomi sempre di più al suo corpo
sbattendo i piedi sul pavimento con forza, lui invece si allontanava
con velocità, continuando a guardarmi imbarazzato e con una
punta di mortificazione nello sguardo, mentre gli occhi dei presenti
erano fissi su di noi « E poi? Perché organizzare
questa stupida uscita per festeggiare la mia entrata al club, eh!? Qual
è il tuo piano Barbie!?» ci fermammo, vedendo
Kirino toccare con la schiena il muro, ormai la rabbia aveva preso
possesso di me, mi ero stancato di quella situazione, non mi sarei
fatto prendere in giro ancora e ancora; avevo già la testa
piena di sentimenti confusi ogni volta che ci incrociavamo, figurarsi
le prese in giro! « Io non ho nessun piano » mi
interruppe, alzando le mani e guardandomi un po' infastidito
« Mi... » il suo sguardo si volse verso quello
degli altri ancora fissi su di noi « Ti ho preso in giro e
non avrei dovuto, non... » si bloccò, spostando lo
sguardo verso il basso, amareggiato e, soprattutto, imbarazzato, quante
volte ho detto di quanto Kirino fosse imbarazzato? « Non ho
saputo rapportarmi con te, Masaki e mi dispiace, è che...
» fu in un attimo e il viso del mio acerrimo nemico divenne
rosso come un pomodoro, mentre i suoi occhi si spalancarono; quella
volta erano di un blu intenso, avete presente il fondo del mare? Sisi,
lo so, in quante storie per adolescenti è stata detta la
stessa cosa? Tante, ma credetemi se vi dico... che avrei voluto
baciarlo. Improvvisamente i suoi occhi timidi e tremanti si fecero
decisi, le sue sopracciglia si accigliarono, era come se una ventata di
coraggio l'avesse investito in pieno; io ero lì, bloccato,
come se le mie orecchie e il cuore avessero bisogno di ascoltarlo,
impedendomi di fare alcun movimento « Masaki io...so che
magari può sembrarti strano, ma penso... di avere una-!
» tremai appena, furono i miei occhi a spalancarsi a questo
giro, ma il forte rumore della porta di classe fece sussultare tutti i
presenti e con lo sguardo puntato su di lui, Tenma, affannato e sudato,
con un rossore fin troppo accentuato urlò « SONO
INIZIATE LE SELEZIONI! » e rimasto come uno stoccafisso
pensai: "MA SUL SERIO!?".
"E' da quando ho messo piede in questa dannata città che non
faccio altro che essere in ritardo, è una maledizione!" il
mio sguardò si rabbui "Chissà cosa voleva
dirmi...e se-" trasalii ad un battito secco di mani, che mi
portò a puntare lo sguardo su di lui, Endou Mamoru
« Ci sono domande ragazzi? » ovviamente no,
nonostante tutto ero stato attento; Le prove erano state suddivise in:
Partita amichevole, partita amichevole con scambio di ruoli, testando
così le nostre capacità al di fuori della zona
comfort e, come l'aveva definita Mamoru, "Il vostro cuore!", un uomo un
po' troppo di cuore, eh? Bleah, sdolcinato! Consisteva nel far vedere
alla giuria la nostra mossa speciale, quella che poteva garantire alla
squadra almeno una vittoria, potete immaginare la mia preoccupazione;
ero cosciente fin dall'inizio che quella terza prova sarebbe arrivata
prima o poi e ora, non dovevo fare altro che impegnarmi e...sperare,
avrei fatto l'impossibile per entrare in squadra e realizzare il mio
sogno, il mio futuro, però nonostante la mia mente cercasse
di mandarmi messaggi positivi, il mio cuore non ne poteva
più, in realtà avrei preferito scappare in
Messico che fare quelle selezioni, anche se mi sentivo un codardo solo
a pensarlo, non che ce ne fosse stata la vera possibilità.
Il mio cuore era come una batteria, suonata dallo più
sfrenato batterista che ci sia, i miei polmoni non facevano altro che
sopperire quei battiti frenetici e la mia mente era un groviglio di
fili dai mille colori, ognuno di questi rappresentava i miei mille
pensieri. Mentre tutte le povere anime come me effettuavamo il
riscaldamento, il mio sguardo vagava tra la folla: Lo sguardo dello Zio
fu il primo che vidi, mi stava guardando e notando, sicuramente, la mia
preoccupazione, mi regalò un sorriso e un sguardo duro, ma
rassicurante, che io ricambia con un cenno della testa; al suo fianco
c'era il vice-preside, Fuyukai Suguru, sembrava annoiato e con una
punta di risentimento nello sguardo, che ce l'avesse ancora per la
questione "Kageyama"? Ancora tutt'ora non si sa nulla, Tenma disse che
una delle migliori amiche di sua zia, nonché figlia del
preside, lo cacciò per tradimento e per aver messo in
pericolo la sua squadra, "Ed è ancora qui? Che strano..."
pensai « Oh! » come uno scemo appena caduto dalle
nuvole, mi scontrai con il ragazzo che, poco prima, era davanti a me;
perché devo sempre fare figure di merda nei momenti meno
opportuni!? « Scusa... » erano tutti fermi, uno
affianco all'altro, ritti a guardare un punto in comune davanti i loro
occhi « Tranquillo! Anche a me succede spesso di essere
distratto! » disse, facendo un lieve sorriso e una debole
risata, quasi sembrasse felice di aver trovato qualcuno come lui
« E' bello non essere il solo! » appunto.
Arrossì lievemente alle sue parole, guardandolo con sdegno
« I-Io non ero distratto! P-Pensavo solo a come...
» ma, dato che la mia concentrazione era stata dedicata
totalmente a cercare una posizione da spaccone, non avevo dedicato
parte di essa a qualche giustificazione "Figa" da dire « Sii?
» chiese il ragazzo dai capelli lilla, portandosi un dito sul
labbro inferiore e guardandomi con una curiosità innocente
quanto disarmante, borbottai senza avere effettivamente una risposta,
tuttavia fui graziato da Kami: la voce fin troppo alta di Endou
richiamò i nostri sguardi « Bene ragazzi! Ora ci
divideremo in squadre, quindi venite qui e decidiamo insieme, forza!
» era così entusiasta ed aveva un perenne sorriso
che quasi mi inquietava, anche se nel vedere Kazemaru, anche lui
presente alle selezioni, quel sorriso enorme sembrava la cosa
più bella del mondo. Kazemaru era lì come
giudice, parlava spesso con una delle mie insegnanti: Haruna Otonashi,
bella e intelligente, tanto che era consulente tattico per il club di
calcio, sicuramente era un aiuto prezioso « Masaki-kun?
» mi chiamò l'allenatore « Difensore
» risposi con un gesto quasi involontario della testa, ora la
mia attenzione doveva focalizzarsi su di me e solo su di me,
però durante le spiegazioni del mio - si spera - quasi
allenatore, i miei occhi non poterono non cadere su il diavolo: Akane
Yamana, che portava Kirino lontano dal gruppo; i miei occhi si
spalancarono leggermente e le mie sopracciglia si corrucciavano, non mi
accorsi di aver girato totalmente la testa verso i due,
finché il manone di Endou non mi si posizionò
davanti agli occhi « Masaki-kun, ti voglio concentrato!
» « Sì, mi scusi allenatore »
mi morsi lievemente il labbro inferiore e la mia testa
iniziò a vagare, facendo il possibile per mantenere una
stabilità, non potevo giocarmi il futuro! Anche se...
Sentivo gli schiamazzi del gruppo dell'infermeria fin dal mio posto,
soprattutto quelle di Tenma e Shinsuke, erano felici e quando videro il
mio sguardo posarsi su di loro, mi fecero una grande sorriso e mi
dedicarono un pollicione, urlando il mio nome. Ciò mi fece
sorridere, erano così buff- "NONONONO" pensai, cercando di
contenermi e smisi subito di farlo, guardandoli con uno sguardo omicida
degno di un killer pluridecorato, ma con un accenno di rossore sulle
guance; Il suono di un fischietto rieccheggiò nelle
orecchie, la partita era cominciata ed io, stavo per avere un infarto.
LEGGETE PER FAVORE!
Eh beh, ci avreste mai creduto? Io no
Scherzo suvvia, sapete la mia promessa: Finirla! Non posso di certo
abbandonare il nostro piccolo combina guai.
Tornando a noi, si molte cose sono cambiate nel mio modo di scrivere,
sì ci sono fin troppe incongruenze, alcuni nomi sono
cambiati, lo so lo so e lo so.
Vi spiego in breve, questa storia è stata la prima a cui io
mi sia mai dedicata fermamente e sono passati 7 anni (piango ;;), le
incongruenze sono dovute alla me piccola del passato, che scriveva fin
troppo di getto per i miei gusti, i nomi son cambiati: *Rete da caccia,
diventata Hantazu Netto, cioè il suo equivalente giapponese,
giusto che sia così.
Per il resto... beh grazie per coloro che apriranno questo capitolo,
per coloro che ancora seguono la mia storia, per coloro che
commenteranno. EFP rimarrà per sempre il mio sito preferito
per fan fiction.
Grazie per tutto, ci si vede al prossimo capitolo minna!
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