Offspring
Gli passò una mano sulla guancia in una tenera carezza e un sorriso sulle labbra che veniva da antri e fantasmi lontani. Kaia lo notò subito, per questo lo fece scomparire poggiandoci sopra le proprie.
La risata di Claire si aprì subito dopo donando a Kaia la vista più bella di cui era mai stata testimone, poi si alzò tenendo in braccio loro figlio – di tutte le cose magiche a cui aveva assistito, averlo in pancia era stata la più incredibile.
Jack guardò il bimbo nelle braccia di Claire tendere le manine verso di lui e se lo accoccolò addosso con un sorriso. “Ma come sei cresciuto.”
Il piccolo prese a pizzicargli le labbra con le sue ditine di zucchero e Jack gli lasciò una pernacchia sul collo, alla quale il bimbo squittì una risata.
“Titto Jack”
“Sì, è zio Jack qui.” Claire sorrise alzando gli occhi al cielo. “Lo zio più divertente, l’unico che ti fa fare tante grandi avventure e ti compra tanti giochi.”
“Non ce lo viziare, Jack.” Ammonì Kaia, ma non sperava di poter dare degli ordini a Dio.
“E riportacelo indietro subito.” Continuò Claire.
“Oh non vi preoccupate,” Jack le guardò divertito stringendo il nipote, da dietro Jody scuoteva la testa arresa. “Come sempre qui passeranno solo pochi minuti… Pronto, James?”
Il bimbo guardò Claire con gli occhi di Jimmy e il suo cuore si attorcigliò un po’, come tutte le volte che la guardava, poi sventolò una manina. “Totto."
“Andiamo a trovare i nonni.”
"Tao mama!”
"Ciao amore... E Jack?"
Jack si voltò verso di lei interrogativo prima di schioccare le sue dita.
"Salutameli."
Quando Jack sparì insieme a loro figlio, Claire pensò che James sarebbe venuto su bene, con suo zio che era letteralmente Dio, e con più nonni di quanto si sarebbe mai immaginato, facendo cavalluccio sul ponte tra la Terra e il Cielo.
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