I mostri e la candela

di crazy lion
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I MOSTRI E LA CANDELA

 
Era la fine di febbraio e, a Los Angeles, l'aria era ancora piuttosto fresca. Mackenzie sedeva sul divano assieme a mamma Demi e a papà Andrew e i tre guardavano la televisione. Hope era a dormire già da un po'.
"È ora di andare a letto, signorina" disse la mamma.
No, lascia che finisca di vedere questo cartone! la pregò Mackenzie.
"Va bene, ma dopo a letto."
Cinque minuti protestò quando il programma terminò.
"No, a dormire subito."
Mackenzie sbuffò, ma non ribatté. La mamma la accompagnò in camera e la aiutò a infilare il pigiama.
"Buonanotte" le disse, rimboccandole le coperte.
La bambina tremò. E se fossero arrivati i mostri? L'avrebbero mangiata, di sicuro. A volte venivano, con il buio.
Ma ho paura del buio! scrisse. Ci sono i mostri, sono cattivi.
Demi si irrigidì.
"Tesoro, l'uomo cattivo non tornerà." Aveva addolcito ancora di più il tono. "Non ti farà più del male. È in prigione, lo sai."
La bambina annuì e si fece seria.
Non sto pensando a lui, non adesso. Il ricordo dei suoi genitori uccisi davanti a lei e a Hope la terrorizzava ancora, oltre a riempirla di dolore, per questo andava da una psicologa da mesi. Sto pensando ai mostri. Hanno gli artigli e i denti aguzzi e sono grandi. E se mi attaccano e mi mangiano mentre dormo? O mi portano via? Fammi dormire con te, o nonn te ne andare.
La bambina aveva tremato anche mentre scriveva, rischiando più di una volta di far cadere la penna.
La mamma sorrise.
"Non verranno. Torno subito."
Mackenzie non fece in tempo a scrivere altro che la madre era già uscita. Nel silenzio della camera le parve di sentire uno scricchiolio. Proveniva dall'armadio. Forse dentro c'era un mostro pronto a balzar fuori alla prima occasione per divorarla. Si nascose sotto le coperte, portandosi le ginocchia al petto. Brividi gelidi le correvano lungo tutto il corpo. Rimase immobile. Sussultò quando la porta si aprì, ma era la mamma. Tirò un sospiro di sollievo così lungo che le parve di non aver respirato per minuti interi.

"Devo andare a letto, amore, ma la candela ti proteggerà. Poi però si spegne e, se si spegne, vuol dire che i mostri se ne sono andati. Okay?"
La bambina strinse forte il lenzuolo.
Me lo prometti?
Demi accese la candela e la appoggiò sul tavolo. Si trovava in un piccolo contenitore.
"Te lo prometto. E se hai ancora paura vieni nel mio letto, va bene? Tra me e papà."
Va bene le fece eco la piccola.
“Chiudo la porta, così non entrano gli animali e non rischiano di rovesciarla.”
Mackenzie non smetteva di fissare la candela. Si consumava piano, ma il fatto di avere una luce in camera era rilassante e faceva sentire la bambina più tranquilla. All'inizio qualche altro rumore, uno scricchiolio e due tonfi, le mozzarono il fiato. Ma ben presto tutto tacque. Allora i mostri se ne stavano andando anche prima che la candela si spegnesse! Mackenzie chiuse gli occhi, pensò a quanto si era divertita quel giorno con Batman, Danny e la sorella e, in men che non si dica, si era già addormentata. Quando si svegliò per andare in bagno, poche ore dopo, la candela si era consumata e giaceva spenta sul tavolo. Nessuna traccia dei mostri.
Avevi ragione, mamma pensò con un sorriso e la ringraziò mentalmente per averla aiutata.
In futuro si sarebbe ricordata di dirle di accendere una candela se avesse avuto ancora paura.




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