Sfidare gli elementi

di crazy lion
(/viewuser.php?uid=729719)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


SFIDARE GLI ELEMENTI

 
Era autunno a Los Angeles e Taylor guardava fuori dalla finestra. La pioggia cadeva ormai da ore, ma lei aveva voglia di camminare, di uscire. Aveva lavorato tutto il giorno, stando ferma in piedi a cantare e ora, dopo un bagno rigenerante, le gambe reclamavano pietà e la imploravano.
Camminava sotto l'acqua da un po'. Le macchine sfrecciavano e rischiavano di bagnarla, ma lei non ci faceva caso. L'aria era fredda e le sferzava il viso, pregna di un odore di pulito e di buono che lei adorava. Per fortuna si era coperta bene, la serata era fresca. Los Angeles diventava caotica con la pioggia, a causa del traffico, ma a lei piaceva lo stesso. Quelle gocce d'acqua avevano un che di magico. Picchiettavano contro l'ombrello producendo un rumore secco, cadevano a terra e dissetavano l'erba, le piante, i raccolti. L'acqua era vita. E mentre si muoveva ascoltando scrosciare la pioggia, pensava a quanto la amasse. Le era sempre piaciuta e alle elementari aveva scritto un tema sul temporale e sul fatto che l'acqua le sembrava un insieme di campanelli che suonavano ogni volta più forte. Quando il padre aveva letto alla nonna quel testo, lei si era commossa. Taylor sorrise al ricordo.
È stato bello scriverlo.
Inspirò a pieni polmoni l'aria, di sicuro più salutare di prima, e una sensazione di freschezza la invase. Schivò una pozzanghera gigante e finì dentro una più piccola, bagnandosi l’orlo dei pantaloni della tuta. Le strade erano piene di macchine che sfrecciavano e di gente che camminava, anche a quell'ora della sera, per ripararsi sotto qualche portico. Ma non lei. Aveva voluto sfidare gli elementi acqua e aria facendo quel breve giro e ne era contenta.
Una volta rientrata a casa sospirò di sollievo, sentendo finalmente le gambe stanche come il resto del corpo. Ea ora di andare a dormire.
 
 
 
NOTA:
la questione del tema scolastico è inventata, in realtà è successo a me.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3962172