Resto
immobile, seduta sul letto, le gambe strette contro il petto.
Sono
nel mio villaggio, circondata dalle persone a me care.
Eppure,
mi lascio avvolgere dalla tenebra di questa camera e non rispondo
alle gentili sollecitazioni del mio amato fratellino.
Perdonami,
Ko.
Come
sorella maggiore, dovrei aiutarti a vincere la sofferenza, ma non ci
riesco.
Temo
gli sguardi di biasimo degli abitanti del villaggio.
Un
singhiozzo si spezza nel mio petto e, con un gesto nervoso, allontano
le lacrime. A causa mia, mamma e papà sono morti.
Il
giorno del mio ventesimo compleanno è bagnato del loro sangue.
Quel
bastardo di Yuda mi ha rapita.
Ai
suoi occhi feroci, la mia stupida bellezza poteva costituire per lui
un motivo di vanto.
Stringo
i pugni. Perché sono stata così debole e stupida?
Certo,
sono riuscita a fuggire e a tornare qui, ma questo non cambia la
realtà.
Un
uomo, giovandosi della sua forza, mi ha sottomessa al suo volere,
incurante delle mie lacrime e della mia disperazione.
E,
non contento, ha anche ucciso i miei genitori davanti ai miei occhi.
Vigliacco!
E’ stato facile approfittare di una ragazza indifesa?
Tu
sei un essere schifoso, Yuda.
Sei
come tutti gli uomini.
Approfittate
del vostro vigore e sottomettete donne e bambini al vostro volere.
E
pretendete pure, vigliacchi, di essere considerati forti e
coraggiosi.
Ma
è facile essere duri con chi non si può difendere.
Di
scatto, mi alzo dal letto e cammino un poco per la stanza.
Poi,
mi avvicino ad un grosso orcio di argilla e mi specchio nell’acqua.
Sbarro
gli occhi, annichilita. Come sono arrivata ad un tale punto di
degrado?
Mi
stavo lasciando morire per colpa di un uomo privo di scrupoli?
Il
mio volto è scavato e due ampie occhiaie nere circondano i
miei occhi, rossi di lacrime.
Il
deserto ha richiesto il suo prezzo, ma non mi ha piegata.
Sono
riuscita a sopravvivere.
Rifletto.
Se sono riuscita a tornare, nulla mi è precluso.
Posso
fare male agli uomini, che si credono superiori a me per il mio
sesso.
Con
un gesto deciso, allontano le lacrime. Non mi farò più
sottomettere e piegare dalla loro forza e dai loro desideri.
Li
distruggerò e farò a pezzi la loro boria.
Colpirò
prima di essere colpita.
Nessuno
mi farà più del male.
La
dolcezza femminile è stata la causa dei miei mali e non ci
sarà più spazio per quel sentimento.
Osservo
ancora il mio riflesso nell’acqua e accenno ad un sorriso. Una
luce determinata indurisce il mio sguardo.
Non
piangerò più inutili e vane lacrime.
Difenderò
da sola quello a cui tengo, per onorare la memoria dei miei genitori.
Oggi,
è nata una nuova Mamiya.
P.S.:
mentre vedevo Lucifer su Nesq… ehm Netflix ho pensato a questa
breve flash fic su Hokuto no Ken, in cui analizzo la decisione di
Mamiya di diventare una combattente.
Secondo
me, l’odio deve averlo provato per quello che le ha fatto
passare Yuda e trovo ridicolo che non abbia sentito il desiderio di
ripagare Rei e Ken per la loro arroganza. Più Rei che Ken, ma
anche l’uomo Hokuto non scherza quanto a stupidità e
maschilismo.
Vabbeh,
ma il maschio ha sempre ragione in HNK, di che mi sorprendo.
See
you later.
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