Kyoto, 1865

di Melitot Proud Eye
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Nota dell'autrice: [editato 14/08/15]
Ebbene sì... manca ancora un capitolo alla conclusione de
La via della spada e comincio già una nuova storia XD E' terminata, per la cronaca; salvo impedimenti dovrebbero esserci aggiornamenti regolari. Sarà composta di sette parti, in paragrafi numerati alla romana - così vi tenete in pari col latino ;-) E Kenji sarà ancora il protagonista. Se vi è piaciuto Ritorno al futuro...
Buona lettura!
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Kyoto, 1865





Prologo I




Nell'aria primaverile si mescolò un soffio freddo, quella vaga ma reale presenza di pericolo che il samurai conosce istintivamente. Come l'ombra di un aggressore oltre l'angolo.
Di ombre il sole ne proiettava tante, quella mattina: pezze d'innocua frescura sull'erba del giardino e sul legno dell'engawa. Sulle prime Kenshin rimase interdetto – con gli anni era diventato naturale, per lui, associare la casa alla sicurezza e più difficile tendere l'orecchio oltre, per riconoscere un passo furtivo. Anche se non avrebbe mai scordato l'amaro sapore di una premonizione.
Distolse lo sguardo dal libro dei conti per posarlo sul portone, ancora spalancato. La strada al di là era deserta.
Shinta e alcuni amichetti attraversarono di corsa il giardino, schiamazzando. Dall'altro lato della casa provenne la voce di Kaoru che congedava gli allievi dall'ultima lezione; ridevano, rilassati. Li salutò anche la voce di Inoi, che poi comparve oltre l'angolo della palestra col suo bel kimono rosso.
Kenshin rimase in ascolto, teso. Niente.
Forse era stata un'impressione.
Un venticello sfogliò le pagine del libro mastro. Quando fu sul punto di rilassarsi, udì quei passi.
Oh, erano familiari e non troppo graditi. La loro cadenza dinoccolata gli faceva pensare sempre a cattive notizie e di riflesso quindi si alzò, corrugando la fronte. Una visita di (s)cortesia? Oppure qualche nuovo guaio, qualche nuova congiura, qualche–
Quando l'alta sagoma di Saito comparve nel vano del portone, proiettando un'ombra lupina sul sentiero, Kenshin trattenne il respiro. L'ispettore teneva fra le braccia Kenji, pallido e privo di sensi.
Kenshin lasciò cadere tutto e si precipitò da loro.






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