Sunset behind ferris wheel

di Roe Jaeger
(/viewuser.php?uid=862450)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sunset behind ferris wheel 

A volte i miracoli accadono. L’organizzazione era stata sconfitta qualche mese prima e Shiho Miyano aveva completato l’antidoto all’ATPX4869, che, ovviamente, non aveva ingerito. 
La sua vita come Ai Haibara le piaceva molto di più. 
Conan non era stato dello stesso parere ed era ritornato Shinichi, ma con Ran non era finita bene… era finita e basta. 
Troppe bugie, troppi misteri, la verità troppo dura… troppo tutto insomma. 
Ai e Shinichi erano rimasti amici, a differenza di Kudo e Mouri. 
 
Quella mattina, il sole era alto nel cielo quando Ai uscì dalla villa del Professor Agasa e andò incontro a Shinichi Kudo, il suo migliore amico. Doveva andare con lui e al parco dei divertimenti e si era agghindata per l’occasione: un po’ di trucco, gli orecchini rossi e un ciondolo poco vistoso erano sopra all’abbigliamento che Shinichi si era raccomandato indossasse: doveva essere comoda per andare sulle giostre, non pronta per una sfilata di moda. Indossava un paio di jeans e una polo arancio su delle converse anch’esse arancioni. 
Ai, ormai cresciuta, aveva sorriso, quando Shinichi si era raccomandato in quel modo: quando mai si agghindava per andare in un parco giochi? 
La ragazza salì sul motorino di Shinichi e indossò il casco che l’amico gli passava un attimo prima che Kudo mettesse in moto e iniziasse a sfrecciare per le strade di Beika. 
Nonostante Ai si tenesse ancorata alla sua vita, un po’ timorosa dell’alta velocità, non rallentò minimamente. 
Arrivarono al parco dei divertimenti e Shinichi accompagnò Ai sulle giostre dove la ragazzina – che tale sembrava – aveva bisogno di un accompagnatore. 
Si divertirono un mondo, parlando di tutto, di Ran, dei loro segreti, senza vergogna; finché a un certo punto Ai scomparve con un borsone con la scusa del bagno e mollò Kudo su una panchina a reggerle la borsetta. 
Ai non tornò più da Shinichi, che rimase senza fiato quando vide davanti a sé Shiho Miyano: jeans, maglia a maniche corte, scarpe da ginnastica e… bellissima. 
Non era più la sua migliore amica: era una donna. 
La scienziata si sedette sulla panchina accanto al detective e continuarono a parlare di tutto: di Ran, dei loro segreti… finché le loro labbra si sfiorarono. Un bacio, un altro e un altro ancora. 
Mentre il sole tramontava dietro la ruota panoramica, Ran e l’Organizzazione erano solo un lontano ricordo. 
C’erano solo loro due: Shiho e Shinichi, troppe cose in comune per dividersi. 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3976089