Mon Saveur
Era una bella giornata nel
villaggio di Konoha, Hinata era in strada per raggiungere i suoi
compagni di
squadra, Kiba e Shino; pensava a Naruto, il suo innamorato, partito
quasi due
anni e mezzo prima.
Mentre si avvicinava al
punto
d’incontrò, sentì delle voci e girato
l’angolo vide Naruto con Kiba. Si nascose
subito dietro l’angolo, incollata al muro.
Si ricordò
allora la prima
volta che aveva incontrato il ragazzo, la giornata in cui si
innamorò di lui.
**Flashback**
Allora Hinata aveva otto
anni, stava gironzolando nel villaggio da sola quando qualcuno la
spinse
bruscamente, facendola cadere a terra. Quando si voltò la
bambina vide quattro
ragazzi che la osservavano crudeli.
Il più grande
tra loro parlò:
“Allora sei tu la supposta erede degli Hyuga”.
“Tu non sei che
una buona a
nulla; tua sorella Hanabi sarà un ninja migliore di
te” la canzonò un altro
ragazzo.
Hinata provò a
rialzarsi, ma
venne spinta nuovamente a terra, graffiandosi mani e ginocchia.
Cominciò a
piangere quando i ragazzi iniziarono a gridarle insulti sempre
più crudeli.
“Hey!
Basta!” udì
improvvisamente Hinata, alzò lo sguardo e vide un angelo. La
testa del
biondino, perché l’angelo era biondo, sembrava
essere circondata da un’aureola
di luce, i suoi occhi furenti attirarono subito lo sguardo di Hinata,
sembravano essere animati da un bagliore che non riusciva ad
identificare.
Si piazzò
davanti a lei e
indurì lo sguardo.
“Finitela, non vi
lascerò
continuare”
“Sporco demone!
Tu sei peggio
di lei, la piccola Hyuga che non è che
un’incapace” insultò il capo della
banda, cercando di mostrarsi coraggioso.
“Si, sono davvero
un demone,
e voi dovreste temere la mia rabbia” minacciò il
ragazzo biondo, passando
all’attacco; i ragazzi scapparono velocemente abbandonando la
facciata da duri.
L’angelo
ritornò e si chinò
verso di lei: “Stai bene? Sono Naruto Uzumaki”
“Si sto
bene” rispose Hinata
tutta rossa.
“Come ti
chiami?”
“H-Hinata
H-Hyuga” disse lei
fissando il suolo, per paura che anche lui reagisse come gli altri.
“E’ un
nome carino! Vieni ti
accompagno a casa, non si sa mai”
“G-Grazie!”
Hinata poteva ora
competere con un pomodoro, mentre faceva toccare gli indici uno con
l’altro.
Arrivati a casa degli Hyuga
si guardarono.
“Bene, io vado!
Non vorrai
che i tuoi genitori ti vedano in compagnia del demone” le
disse, gli occhi
velati di tristezza, ripartì per dove era venuto.
“Naruto!
Aspetta!” esclamò la
bambina. Il biondino tornò nei suoi passi, la confusione
chiaramente visibili
in volto.
“Io volevo
ringraziarti per
avermi salvata. Non penso che tu sia un demone” disse in un
impeto di
confidenza senza poter impedire alle sue guancie di tingersi di rosso.
Naruto le fece il suo
solito
sorriso aperto, prima di risponderle: “Grazie Hinata. Non
avrei mai potuto
lasciare che quei bruti attaccassero una ragazza piccola come te. Ora
devo
andare, fa attenzione!”
Hinata lo guardò
andarsene,
mentre sentiva il suo cuore scaldato da un sentimento che non
poté identificare.
**Fine Flashback**
Hinata abbandonò
dolcemente
quel ricordo.
Ora era sicura, speva che
quel sentimento sconosciuto allora verso il suo salvatore era amore,
poteva
essere anche amore infantile, ma era rimasto lo stesso.
Non poté pensare
a nient’altro
che Naruto sbucò davanti a lei, Hinata arrossì ed
ebbe giusto il tempo di
balbettare: “N-Naruto!” prima di perdere
conoscenza.
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Questa
storia è stata
tradotta dal francese e chi volesse il link originale, ecco qui: http://www.fanfiction.net/s/5239558/1/Mon_Sauveur
E’
la mia prima traduzione
quindi siate clementi in alcuni punti, invece di una traduzione
letterale o
preferito scegliere un’altra parola che stesse meglio!
L’autrice
dice che forse
diverrà una long-fic, nel frattempo la lascio come storia
completa in caso di
continuazione cercherò di tradurre anche gli altri capitoli,
naturalmente ogni
commento sarà riportato all’autrice! xD
Credo
di aver detto tutto! Alla
prossima
Hana
Turner
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