Vana attesa
Vana attesa
Ciao, ***,
come stai?
Ti ho aspettato a lungo,
ieri, ma non sei mai arrivato. Non posso chiamarti né venirti a trovare… vorrei
davvero rivederti. Io un po’ ti manco, o mi sto solo illudendo?
Forse dovrei arrendermi,
dopo tutto questo tempo, ma non riesco a dimenticarti: è impossibile. Le parole
che mi hai detto quel giorno non mi lasciano mai – hanno segnato il mio futuro,
sai? (No, naturalmente non lo sai.)
Ti aspetterò ancora. Spero
di rivederti, un giorno.
Rilegge il
bigliettino e sospira. Non può inviarlo, senza indirizzo.
NdA
I tre asterischi dopo
il “Ciao,” sostituiscono il nome del destinatario del biglietto, visto che
ovviamente non potevo scriverlo o sarebbe venuto meno l’indovinello. Ho
considerato di inserirne le iniziali ma sarebbe stato troppo facile. Sono una
mera sostituzione, non un indizio: non significano che il nome sia di tre
lettere.
Buon divertimento,
aspetto le vostre deduzioni!
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